Possibile investire fino a 150 milioni di euro nei porti marittimi e fino a 50 milioni nei porti interni senza previo controllo di Bruxelles
Oggi la Commissione Europea ha approvato norme sugli aiuti di Stato che hanno lo scopo di favorire gli investimenti pubblici nei porti e negli aeroporti. «Vogliamo fare in modo – ha spiegato Margrethe Vestager, commissario europeo alla Concorrenza – che le società possano competere a condizioni paritarie nel mercato interno, e vogliamo farlo nel modo più efficace possibile. Le norme dell’UE sugli aiuti di Stato sono le stesse per tutti gli Stati membri. I cambiamenti introdotti oggi risparmieranno agli Stati tempo e fatica negli investimenti per porti e aeroporti, per la cultura e le regioni ultraperiferiche dell’UE, tutelando al contempo la concorrenza. Ciò permetterà altresì alla Commissione di concentrare l’attenzione sugli aiuti di Stato che incidono più fortemente sulla concorrenza nel mercato unico, per essere “grandi sulle grandi questioni e piccoli sulle piccole”, a vantaggio di tutti i cittadini europei».
La Commissione ha ricordato che il regolamento generale di esenzione per categoria del 2014 ha autorizzato gli Stati membri ad attuare senza previa approvazione della Commissione una vasta gamma di aiuti di Stato che hanno scarse probabilità di falsare la concorrenza. Di conseguenza è ormai esonerato circa il 95% degli aiuti di Stato attuati dagli Stati membri (per una spesa annua complessiva di circa 28 miliardi di euro). Oggi la Commissione ha esteso il campo di applicazione di questo regolamento ai porti e agli aeroporti.
In particolare, per quanto riguarda gli aeroporti, gli Stati membri possono adesso effettuare investimenti pubblici negli aeroporti regionali che gestiscono fino a tre milioni di passeggeri all’anno in piena certezza giuridica e senza previo controllo della Commissione. Questo – ha evidenziato Bruxelles – faciliterà gli investimenti pubblici in più di 420 aeroporti di tutta l’Unione (che gestiscono circa il 13% del traffico aereo).
Il regolamento autorizza inoltre le autorità pubbliche a coprire le spese di funzionamento di piccoli aeroporti che gestiscono fino a 200 000 passeggeri all’anno. La Commissione ha sottolineato che questi piccoli aeroporti, che sono quasi la metà di tutti gli aeroporti dell’UE ma gestiscono solo lo 0,75% del traffico aereo, possono offrire un importante contributo alla connettività di una regione, ma difficilmente possono falsare la concorrenza nel mercato unico dell’UE.
Per quanto riguarda i porti, gli Stati membri possono ora effettuare investimenti pubblici fino a 150 milioni di euro nei porti marittimi e fino a 50 milioni di euro nei porti interni in piena certezza giuridica e anche in questo caso senza previo controllo della Commissione. Il regolamento autorizza le autorità pubbliche a coprire le spese di dragaggio dei porti e delle relative vie di accesso.
Il regolamento di modifica entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
InforMare – 17.05.2017
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