Ieri la firma da 600 milioni ma la BEI ne annuncia altri 120. Serrachiani: “Messo in sicurezza un asse strategico”.
di Diego D’Amelio
Il finanziamento da 600 milioni ad Autovie Venete per la realizzazione della terza corsia dell’A4 potrebbe presto toccare i 720 milioni. La notizia è arrivata ieri, durante la firma dei contratti di finanziamento proposti alla concessionaria regionale da Banca europea per gli investimenti e Cassa depositi e prestiti. Poco prima della stipula, il vicepresidente di Bei, Dario Scannapieco, ha dichiarato che «altri 120 milioni potranno essere messi a disposizione quando l’assetto proprietario sarà definito», ovvero quando la nuova società interamente pubblica di Autovie sarà costituita e otterrà il rinnovo della concessione autostradale fino al 2038, grazie alla newco formata tra Regione (50,1%), Anas (43,9%) e Veneto (6%). La linea di credito aggiuntiva è insomma già prevista e richiede soltanto di essere autorizzata quando si aprirà il nuovo scenario. Scannapieco ha inoltre informato di aver «discusso con la presidente Debora Serracchiani di nuovi possibili impegni di Bei sul territorio, dal sistema delle piccole e medie imprese a opere di rinnovamento urbano che riguardano il porto di Trieste e l’area vicina». Interventi non a fondo perduto, ma in forma di prestito, sebbene «con tassi di interesse molto vantaggiosi», ha sottolineato il rappresentante della banca. Nel caso della terza corsia, i finanziamenti andranno restituiti da Autovie entro la fine del 2029 e la sostenibilità dell’operazione è già inclusa dal piano economico e finanziario che Autovie si è vista approvare dal Cipe ad agosto. Le risorse serviranno a proseguire i lavori sui tratti Alvisopoli-Gonars (terzo lotto), Gonars-Nodo di Palmanova (primo sublotto del quarto lotto), Alvisopoli-Portogruaro (primo stralcio del secondo lotto), nodo di Palmanova-Casello di Palmanova (secondo sublotto del quarto lotto). Una parte servirà poi per la costruzione del nuovo casello del Lisert e per una serie di interventi per la realizzazione di cavalcavia e barriere fonoassorbenti, nonché per le procedure di esproprio. I 600 milioni comprendono i 300 già messi a disposizione da Cdp (con due diverse linee di credito da 150 milioni ciascuna), cui si aggiungono i 300 stanziati dalla Bei sulla base del piano Juncker per le infrastrutture europee. La presidente Debora Serracchiani ha sottolineato che «oggi si riconosce che quest’opera è un asse strategico fondamentale per l’Europa centro-orientale e per il corridoio Adriatico-Baltico. Per questo è stata finanziata dal governo italiano e dal piano Juncker, di cui rappresenta la prima opera per cui si è passati ai fatti». Serracchiani ha aggiunto che «la procedura di creazione della newco di Autovie Venete sta andando avanti per ottenere la nuova concessione» . La sua costruzione ha richiesto al momento poco meno di un miliardo: ai 600 milioni si sommano infatti i 168 di risorse proprie impegnate da Autovie e i 153 garantiti dal governo a fondo perduto. Il presidente Maurizio Castagna ha evidenziato che il prestito Bei-Cdp «permetterà di chiudere il tratto Portogruaro-Palmanova, che è il più critico: sarà finito nel 2021. L’impegno di Bei e Cdp testimonia la bontà di un’iniziativa di respiro europeo». Antonella Baldino, chief business officer di Cdp, ha manifestato infine soddisfazione perché «il finanziamento è il primo della piattaforma Bei-Cdp per sostenere interventi infrastrutturali strategici».
Il Piccolo – 28.02.2017
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