Nel “pacchetto” 17 milioni per la sistemazione del nodo ferroviario a sud dello scalo giuliano. In totale sono stati assegnati 1,4 miliardi.
di Diego D’Amelio
Diciassette milioni per contribuire alla sistemazione del nodo ferroviario nella zona sud del porto di Trieste. Ammonta a tanto lo stanziamento deciso nella seduta del Comitato interministeriale per la programmazione economica, riunitosi ieri a Roma. Il Friuli Venezia Giulia totalizza 68 milioni, che andranno a finanziare una serie di lavori pubblici sul territorio regionale. Il presidente dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino, accoglie la notizia con sorpresa e soddisfazione: «Non mi aspettavo avrebbero fatto così in fretta. Si tratta di fondi destinati a Rfi (che si aggiungono a 17 milioni già stanziati), che verranno spesi nell’area di Servola, a servizio della piattaforma logistica, della Ferriera e dunque dell’area di crisi complessa: cioè la zona che sarà centrale nello sviluppo del porto. Risorse importantissime che si sommano ad altre già rese disponibili da Rfi, con cui prepareremo i progetti definitivi, come già fatto per l’area di Campo Marzio». Soddisfatta la presidente Serracchiani «É un segno di attenzione particolare verso uno scalo che da molto tempo attendeva di essere dotato degli strumenti per esprimere le sue grandi potenzialità. Un investimento coerente con i risultati ottenuti dalla componente ferroviaria nel porto di Trieste e con la prospettiva di dover far fronte a traffici ancora maggiori. Abbiamo lavorato molto per questi risultati».
La parte più consistente delle risorse andrà ad ogni modo al rifacimento della strada statale 52 Carnica: 33 milioni sono richiesti per il primo lotto di ristrutturazione riguardante i 5 chilometri della variante di Tolmezzo, 5,5 milioni per il rifacimento dello svincolo dell’ospedale e 10,5 per la messa in ordine della galleria “Passo della morte”. Lavori di minore entità, pari a un milione di euro ciascuno, sono infine previsti per il completamento del nodo ferroviario di Udine e per la manutenzione straordinaria degli scarichi della Diga di Ravedis. La posta a favore del Fvg fa parte dell’ingente piano operativo da 11,5 miliardi, approvato ieri dal Cipe su risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. ll programma di investimenti si rivolge a infrastrutture e trasporti: la nota del Cipe parla di «più manutenzione e sicurezza per strade, ferrovie e dighe», nonché di «impegno sulla mobilità sostenibile, metropolitane e nuovi mezzi per il trasporto pubblico locale». Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, lo definisce «un piano robusto per migliorare la rete stradale e ferroviaria».
Il totale di 11,5 miliardi è così suddiviso: 5,3 miliardi per gli interventi stradali, 2 nel settore ferroviario, 1,2 per il tra sporto urbano e il piano metropolitane, 1,3 per la messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale già esistente, di cui un miliardo per le strade e quasi 300 milioni per il piano dighe. Il Cipe ha infine stanziato 1,3 miliardi per il rinnovo dei mezzi pubblici locali e per il piano nazionale sicurezza ferroviaria, con 300 milioni appositamente destinati alle ferrovie regionali. Della stessa seduta il Comitato ha approvato inoltre i piani operativi presentati dai ministeri dello Sviluppo Economico, delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, cui sono stati rispettivamente assegnati 1,4 miliardi, 400 milioni e 1,9 miliardi.
Il Piccolo – 02.12.2016
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