In arrivo al Cipe entro gennaio le tratte Brescia-Verona e Verona-Padova. In vista aggiudicazione della Napoli-Bari.
di Alessandro Arona
Nel corso del 2017, nella seconda metà dell’anno, partiranno i lavori di quattro nuove “grandi opere” ferroviarie che hanno un valore complessivo di 8,9 miliardi di euro. Le nuove tratte ad alta capacità Brescia-Verona (costo totale 3.837 milioni, di cui 2.268 disponibili) e Verona-Padova (1° lotto dal costo di 2.790 milioni, di cui 1.364 finanziati); poi i due lotti Napoli -Cancello (813 milioni, tutti finanziati) e Cancello-Frasso Telesino (730) sulla Napoli-Bari, un lotto per il raddoppio della Catania-Palermo (Bicocca-Catenanuova, 415 milioni, finanziato). In tutto, dunque, le opere valgono 8,9 miliardi di euro, con finanziamenti disponibili per 5,9 (ma ci sarà l’impegno dello Stato, nelle delibere Cipe, a coprire i fondi mancanti sui lotti costruttivi della Brescia-Verona e Verona-Padova).
TAV, DIREZIONE LAVORI A RFI. Le due tratte ad alta capacità Milano-Verona e Verona-Padova fanno ancora parte parte del pacchetto originario di contratti Tav del 1991 a general contractor, tuttora validi. La prima fa capo a Cepav Due (Saipem 52%, Pizzarotti al 24%, Condotte e Maltauro al 12% ciascuno), che ha già realizzato la Treviglio-Brescia. La Verona-Padova a Iricav 2 (Astaldi al 37,49%, Salini tratte, in base al nuovo Codice appalti Impregilo al 34,09 %, Ansaldo Sts al 17,05%, Condotte all’I 1,35%, Fintecna 0,01 %, Lamaro Appalti 0,01%). L’inchiesta e gli arresti sul Cociv (Terzo Valico) è di poche settimane fa, «Ma per queste due spiega l’Ad di Rfi (Gruppo Fs), Maurizio Gentile – la direzione lavori sarà nostra, e non del general contractor, così come abbiamo fatto adesso anche per Cociv». Ci sarà un team di almeno 25-30 persone che vigilerà sulla corretta esecuzione dei lavori.
BRESCIA-VERONA. II progetto definitivo della Brescia-Verona (3.837 milioni, di cui 2.268 disponibili) ha ricevuto nei giorni scorsi il parere positivo del Ministero dell’Ambiente, e dovrebbe andare al Cipe entro dicembre. Il progetto preliminare Rfi risale al lontano 2003, ma solo con la legge di Stabilità 2014 sono arrivati i primi finanziamenti (i 2.268 mln). Il progetto definitivo è stato consegnato al Mit nel settembre 2014, il parere della Regione Lombardia è di gennaio 2015, l’ok in conferenza di servizi di maggio 2015. Da allora Rfi ha condotto un certosino lavoro per verificare ognuna delle 1.500 prescrizioni con i territori riuscendo anche ad abbassare il costo finale da 3.954 a 3.837 milioni di euro, anche se ora è in corso l’ultima verifica delle prescrizioni del Matm (Ambiente). Dopo l’ok del Cipe (previsto entro dicembre), e la successiva registrazione della delibera da parte della Corte dei Conti, Rfi e il general contractor potranno firmare l’addendum contrattuale. Seguirà progettazione esecutiva, per fasi, e avvio dei lavori nella seconda metà del 2017.
VERONA-VICENZA-PADOVA. Poco più indietro è il 1° lotto Verona-bivio Vicenza, sulla Verona-Padova, che vale 2.790 milioni (finanziato per 1.364). Il parere dell’Ambiente è atteso per fine novembre, la delibera Cipe potrebbe essere a gennaio, e l’avvio dei lavori sempre entro il 2017, alla fine dell’anno. L’intera tratta Verona-Padova, con il nuovo progetto “leggero” per l’attraversamento di Vicenza (ancora allo studio), dovrebbe costare un po’ meno del previsto, 4.911 milioni di euro anziché 5.402. Così articolati: 2.790 milioni per la Verona-bivio Vicenza (finanziati 1.364), 805 milioni per l’attraversamento di Vicenza (150 finanziati) e 1.316 per la Vicenza-Padova (zero finanziamenti). Il progetto preliminare dell’intera Verona-Padova è stato approvato dal Cipe nel 2003 (delibera n. 120/2003), con un limite di spesa di 4.720 milioni. Anche in questo caso i fondi arrivano con la legge di Stabilità 2014, mentre nel frattempo si firma nel luglio 2014 un accordo con il Comune per l’attraversamento e le stime sul progetto definitivo salgono a 5,4 miliardi. Il 30/9/2015 Rfi ha trasmesso al Mit il progetto definitivo per il primo lotto Verona-bivio Vicenza, mentre sull’attraversamento di Vicenza sono ancora allo studio varie ipotesi tra Rfi e il Comune. Sarà comunque un quadruplicamento in affiancamento alla linea esistente, con fermata principale nell’attuale stazione centrale di viale Roma e con una nuova fermata alla Fiera (studio di I tempi dei lavori, per tutte e tre le tratte, sono di sette anni dall’apertura dei cantieri.
NAPOLI-BARI, PRIME DUE TRATTE. Per le prime due tratte della Napoli-Bari, la Napoli-Cancello (813 milioni) e Cancello-Frasso Telesino (730 mln), le gare d’appalto sono partite nel luglio scorso, e sono in fase di aggiudicazione («nei primi mesi del 2017», prevede Rfi). Poi ci sarà da fare il progetto esecutivo, e l’avvio lavori è previsto nel corso del 2017.
CATANIA-PALERMO. In avvio l’anno prossimo, infine, anche un tratto della Catania-Palermo raddoppiata, la Bicocca-Catenanuova da 415 milioni. Rfi prevede la gara a inizio 2017, e l’avvio lavori entro l’anno. Sulla tratta successiva, invece, il raddoppio della Catenanuova-Raddusa Agira, 324 milioni, già coperti, e di cui si prevedeva l’avvio della gara entro il 2016, l’Ad di Rfi Maurizio Gentile ha proposto poche settimane fa a Regione Sicilia e Mit di congelare la gara per il raddoppio. L’idea, per il potenziamento della Catenanuova-Enna-Fiumetorto (Catania-Palermo), è di partire subito con l’ammodernamento a un solo binario, comprese rettifiche di tracciato, rinviando a una fase 2 il raddoppio. I lavori finirebbero nel 2023 anziché 2027, i costi sarebbero di 3,5 miliardi, arrivando ai 6 totali solo dal 2024 al 2027.1 324 milioni servirebbero a partire con questa operazione arrivando ben oltre Raddusa.
Il Sole 24 Ore/Edilizia e territorio – 03.12.2016
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