Aeroporto Bolzano, si dimette Cda di Abd

11 Luglio 2016

Presto nuovi amministratori per vendere la società

Il consiglio di amministrazione di Abd, la società di gestione dell’aeroporto di Bolzano, si è dimesso in blocco per consentire la nomina di un nuovo Cda che dovrà mettere in vendita la società con gara europea. La decisione è la conseguenza del risultato del referendum del 12 giugno che ha visto prevalere con oltre il 70% i contrari ad un coinvolgimento nel finanziamento dell’aeroporto del capoluogo altoatesino della Provincia che dovrà quindi uscire da Abd. Il procedimento, riferisce Abd, “sarà seguito da esperti in questa materia” e la giunta provinciale sceglierà martedì i componenti del nuovo Cda. “Voglio ringraziare il consiglio di amministrazione uscente per il lavoro svolto e soprattutto voglio sottolineare il modo trasparente in cui ha operato”, ha commentato il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher.

Ansa – 11.07.2016

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«Il Nordest si è escluso dai fondi Ue»

10 Luglio 2016

La lista dei 195 progetti cofinanziati dalla Commissione europea con 6,9 miliardi di euro in materia di infrastrutture e trasporti (Connecting Europe Facility) è definitiva e ufficiale. Chiari i numeri: 133,2 milioni alla Slovenia; 307,7 alla Croazia; 12,4 al Nordest. Un Nordest che non guarda più all’est europeo, «che ha rinunciato a chiedere le risorse comunitarie». Anzi negli «ultimi 8 anni la Commissione ha tolto 100 dei 110 milioni» già stanziati per il progetto della nuova ferrovia Venezia-Trieste-confme con la Slovenia. Piano definanziato perché «la Regione Fvg ha deciso» che «non lo vuole realizzare». Il Fvg «ha scelto di puntare sul corridoio Adriatico-Baltico». Così il senatore Pd Lodovico Sonego commenta la ripartizione dei fondi, precisando che nel complesso l’Italia ottiene ulteriori risorse, come 45,7 milioni per l’ammodernamento tecnologico della rete ferroviaria del Corridoio Torino-Trieste. Se dunque a Nordest arriveranno fra l’altro 7,3 milioni per l’autostrada del mare Trieste-Ancona-Igoumenitsa, Slovenia e Croazia «modernizzano in modo consistente la loro rete infrastrutturale: Lubiana col proposito di rafforzarsi verso l’Austria lungo il corridoio Baltico Adriatico e verso l’Ungheria con il Mediterraneo; la Croazia migliorando il suo porto e la Regione invece ha lasciato «definanziare» il progetto della nuova Venezia-Trieste-confine con la Slovenia, e «in alternativa si è annunciato un programma fondato sull’ammodernamento di parti della vecchia linea Venezia Trieste e la scelta di andare solo verso l’Austria: il che significa lasciare l’Est a Slovenia e Croazia». E quel programma alternativo, conclude il senatore, «è stimato costare comunque 1,8 miliardi», e «per le cose dette in sede istituzionale, sarà irrilevante per il futuro del porto di Trieste e l’ammodernamento italiano in direzione Est».

Il Piccolo – 10.07.2016

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Porti: Venezia, in gara la gestione del punto franco

6 Luglio 2016

Concessione attuale scade il 18 agosto

L’attuale concessione del punto franco di Porto Marghera a Venezia scadrà il 18 agosto e l’Autorità portuale ha già ricevuto due istanze (da Autamarocchi e Sidersped, attuale gestore) per l’assegnazione e la gestione dell’area. Le due istanze saranno vagliate assieme ad altre che potranno pervenire entro il prossimo 20 luglio. La concessione verrà assegnata per almeno cinque anni e ricadrà sulla società che meglio saprà sfruttare e far fruttare il beneficio di essere uno dei porti italiani a godere di un’area a regime doganale ‘speciale’.

La riattivazione del punto franco è un privilegio che l’Unione Europea riconosce in Italia solo a Venezia e a Trieste ed è un asset su cui puntare in un momento nel quale l’economia italiana e del Nord Est è fortemente ‘sbilanciata’ su traffici extracomunitari e, in particolare, su quelli relativi alla sponda sud del Mediterraneo, dal Marocco alla Turchia.

Ansa/Porti e logistica – 06.07.2016

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La Tav promossa in consiglio «Scelta storica per Vicenza»

1 Luglio 2016

Alta velocità, discussione fiume

di Elfrida Ragazzo

Ora la proposta di Vicenza per l’attraversamento dell’alta velocità/capacità è ufficiale: il consiglio comunale ha approvato la delibera che indica la soluzione progettuale per la Tav/Tac. «Questo è il più importante investimento su Vicenza dall’unità d’Italia. Nel settembre 1924 Mussolini inaugurò il piazzale della Vittoria, nel 1961 Giacomo Rumor il tratto di autostrada che ci interessa. Poi c’è stata la questura e il tribunale. Ma questo è un passo ancora più importante » è stato l’incipit del sindaco Achille Variati, che ha esortato tutti con: «Siamo chiamati al coraggio delle scelte». Così, senza sorprese, è stata approvata l’ipotesi 3 dello studio di comparazione chiesto dal Comune ad Rfi. Ed è proprio a Rete Ferroviaria Italiana che ritorna ora il malloppo per cominciare la fase progettuale. Raddoppio degli attuali due binari con il mantenimento della stazione di viale Roma, con un’eventuale fermata in Fiera. Questo ha scelto l’aula.

Un «sì» convinto dalla maggioranza che si riconosce nella giunta Variati, contro l’astensione del centrodestra e il «no» del resto dell’opposizione. Non è mancata la protesta dei No Tav, che hanno srotolato dal loggiato della Basilica Palladiana uno striscione con scritto: «Con questo voto vi rendete complici della devastazione di Vicenza». Una settantina di manifestanti ha partecipato ai lavori del consiglio, che ha riservato anche nuovi spunti. Come quello di Cicero che, con un video, ha presentato una nuova idea per l’attraversamento dei binari dell’alta velocità completamente sottoterra, con un tunnel da Ponte Alto a Setteca’, e quello di Forza Italia. I consiglieri «azzurri» hanno chiesto che si pensi a realizzare i nuovi binari lungo l’autostrada, senza la fermata della Tav. Entrambe le proposte sono state cassate, sebbene quella di Cicero abbia strappato degli applausi. Invece, Forza Italia si è vista replicare dal Pd che si «contraddice con quanto sostenuto dal centrodestra dagli anni ‘90 a oggi».

Un’assemblea fiume, iniziata alle 17 di giovedì e terminata a tardissima sera, in cui quasi tutti i consiglieri sono voluti intervenire per apprezzare o, al contrario, demonizzare l’ipotesi del passaggio del treno ad alta velocità/capacità a Vicenza. E non è mancato qualche botta e risposta tra Variati e due consiglieri d’opposizione. In particolare, a Daniele Ferrarin di M5S che contestava i numeri del sondaggio sulla Tav, il sindaco ha ricordato: «Alle vostre Parlamentarie hanno votato in 32mila su 50 milioni e mezzo di aventi diritto. Lei ha la brutta abitudine di interrompere la gente, si abitui alla democrazia ». E Variati, più tardi, scocciato da Cicero che si è definito «profeta», ha lanciato un’altra stoccata: «E’ presuntuoso, i cittadini l’hanno relegata da solo qui». E lui: «Meglio soli che male accompagnati». Oltre alle 30 osservazioni della delibera approvata, i consiglieri hanno voluto fare altre precisazioni con 13 emendamenti, di cui solo uno è stato accettato. Almeno in consiglio comunale si conclude il capitolo Tav, che fece capolino dieci anni fa.

Corriere del Veneto – 01.07.2016

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