Alta velocità, discussione fiume
di Elfrida Ragazzo
Ora la proposta di Vicenza per l’attraversamento dell’alta velocità/capacità è ufficiale: il consiglio comunale ha approvato la delibera che indica la soluzione progettuale per la Tav/Tac. «Questo è il più importante investimento su Vicenza dall’unità d’Italia. Nel settembre 1924 Mussolini inaugurò il piazzale della Vittoria, nel 1961 Giacomo Rumor il tratto di autostrada che ci interessa. Poi c’è stata la questura e il tribunale. Ma questo è un passo ancora più importante » è stato l’incipit del sindaco Achille Variati, che ha esortato tutti con: «Siamo chiamati al coraggio delle scelte». Così, senza sorprese, è stata approvata l’ipotesi 3 dello studio di comparazione chiesto dal Comune ad Rfi. Ed è proprio a Rete Ferroviaria Italiana che ritorna ora il malloppo per cominciare la fase progettuale. Raddoppio degli attuali due binari con il mantenimento della stazione di viale Roma, con un’eventuale fermata in Fiera. Questo ha scelto l’aula.
Un «sì» convinto dalla maggioranza che si riconosce nella giunta Variati, contro l’astensione del centrodestra e il «no» del resto dell’opposizione. Non è mancata la protesta dei No Tav, che hanno srotolato dal loggiato della Basilica Palladiana uno striscione con scritto: «Con questo voto vi rendete complici della devastazione di Vicenza». Una settantina di manifestanti ha partecipato ai lavori del consiglio, che ha riservato anche nuovi spunti. Come quello di Cicero che, con un video, ha presentato una nuova idea per l’attraversamento dei binari dell’alta velocità completamente sottoterra, con un tunnel da Ponte Alto a Setteca’, e quello di Forza Italia. I consiglieri «azzurri» hanno chiesto che si pensi a realizzare i nuovi binari lungo l’autostrada, senza la fermata della Tav. Entrambe le proposte sono state cassate, sebbene quella di Cicero abbia strappato degli applausi. Invece, Forza Italia si è vista replicare dal Pd che si «contraddice con quanto sostenuto dal centrodestra dagli anni ‘90 a oggi».
Un’assemblea fiume, iniziata alle 17 di giovedì e terminata a tardissima sera, in cui quasi tutti i consiglieri sono voluti intervenire per apprezzare o, al contrario, demonizzare l’ipotesi del passaggio del treno ad alta velocità/capacità a Vicenza. E non è mancato qualche botta e risposta tra Variati e due consiglieri d’opposizione. In particolare, a Daniele Ferrarin di M5S che contestava i numeri del sondaggio sulla Tav, il sindaco ha ricordato: «Alle vostre Parlamentarie hanno votato in 32mila su 50 milioni e mezzo di aventi diritto. Lei ha la brutta abitudine di interrompere la gente, si abitui alla democrazia ». E Variati, più tardi, scocciato da Cicero che si è definito «profeta», ha lanciato un’altra stoccata: «E’ presuntuoso, i cittadini l’hanno relegata da solo qui». E lui: «Meglio soli che male accompagnati». Oltre alle 30 osservazioni della delibera approvata, i consiglieri hanno voluto fare altre precisazioni con 13 emendamenti, di cui solo uno è stato accettato. Almeno in consiglio comunale si conclude il capitolo Tav, che fece capolino dieci anni fa.
Corriere del Veneto – 01.07.2016
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