Dal «Nordus» di Trento alla Mori-Riva, le speranze legate al piano Juncker per gli investimenti
Se da un lato la Provincia cercherà di incassare risorse vendendo una parte del proprio patrimonio immobiliare, un altro canale di finanziamento degli investimenti (in calo) dei prossimi anni sarà sempre più l’Europa. Fondi, quelli comunitari, che Piazza Dante conta di incamerare soprattutto per finanziare opere legate alla ferroviaria.
Di questo si è parlato nei giorni scorsi ai «Ten-t days» a Rotterdam, in Olanda, meeting europeo dei trasporti al quale hanno partecipato oltre i rappresentanti delle Regioni interessate dai corridoi, le più alte autorità e gli attori principali delle politiche dei trasporti a livello europeo. A rappresentare il Trentino c’erano l’assessore Mauro Gilmozzi e il dirigente Raffaele De Col. La Provincia di Trento è stata invitata a presentare il progetto di collegamento ferroviario Rovereto-Riva, ritenuto tra i progetti di interesse dalla Bei, la Banca europea degli investimenti: il progetto è stato valutato strategico non solo a livello locale, ma per la sua valenza di connessione tra il lago di Garda e il centro Europa, in particolare la Baviera. Saranno quindi approfonditi gli aspetti di sostenibilità finanziaria, avvalendosi del polo di consulenza per gli investimenti (Advisory Hub) previsto dal Piano Juncker.
Ma c’è un’altra opera per la quale la Provincia conta sulle risorse comunitarie: il Nordus, la metropolitana di Trento che dalla stazione al nuovo ospedale, passando sotto la stazione dei treni e con un grande polo di interscambio all’ex Sit, ha un costo stimato tra i 120 e i 140 milioni di euro. In questo caso le fonti di finanziamento saranno tre: contributi Ue a fondo perduto, mutui superagevolati del fondo Juncker da restituire con tassi molto bassi, una quota di risorse provinciali. «Quello che è emerso a Rotterdam, e su cui molti di noi hanno insistito – spiega Gilmozzi – è che è però inutile ricevere prestiti anche a tassi molto bassi per metà di un’opera, se poi non riusciamo a trovare l’altro 50%. Difficile che i privati investano sulla ferrovia, servono finanziamenti in conto capitale dai fondi strutturali europei, e forse il messaggio questa volta è arrivato». Intanto, ricorda l’assessore, i cantieri non si fermano: martedì sarà inaugurato quello dell’interramento della ferrovia a Lavis, a breve partiranno i lavori del depuratore Trento 3. Poi la circonvallazione di Pieve di Bono e di Cles.
Trentino – 26.06.2016
© Riproduzione riservata