Veneto, autobus e treni a capienza piena: via libera a calcetto, sagre e cortei

Resiste l’obbligo di mascherina, mezzi sanificati alla fine di ogni corsa. Aperti anche ippodromi e saune.

di Marco Bonet

Il presidente Luca Zaia ha firmato ieri una nuova ordinanza (già pubblicata sul Bollettino della Regione e in vigore da oggi al 10 luglio) che allenta le misure restrittive anti-covid su bus, treni, vaporetti, taxi, ncc e pullman gran turismo, autorizza lo sport «di contatto» e di squadra (dal calcio al calcetto, dal basket al rugby), le processioni religiose e i cortei, riapre gli ippodromi e i negozi all’interno degli ospedali, consente a bar, circoli e club di tornare a comprare i giornali da mettere a disposizioni dei clienti e degli iscritti.

La 26esima ordinanza del governatore

È la ventiseiesima ordinanza firmata da Zaia da quando è iniziata l’emergenza coronavirus. «Una delle più toste» chiosa il governatore, che smentisce di aver accelerato sul trasporto pubblico, cancellando l’annunciata conferenza stampa dedicata alla cultura al fianco dell’assessore Cristiano Corazzari, perché «bruciato sul tempo» dal collega emiliano Stefano Bonaccini: «Noi non copiamo nessuno e non c’è alcuna gara. Fermo restando che su molti settori siamo intervenuti in anticipo su tutti gli altri, la nostra ordinanza è diversa da quella dell’Emilia Romagna. Allarga le maglie molto di più».

Cosa prevede il provvedimento

Il provvedimento, infatti, consente l’occupazione di bus, treni e vaporetti al 100%, calcolato non sui soli posti a sedere, ma sul totale dei posti omologati, inclusi quelli in piedi, che specie sui mezzi che si muovono in città sono molto più numerosi. Questo in deroga alla regola del distanziamento interpersonale di 1 metro ma fermo restando l’obbligo di utilizzare la mascherina («Sempre, da quando si sale a quando di scende» chiosa Zaia), di igienizzarsi le mani, di utilizzare entrate e uscite differenziate, di non occupare i posti a sedere con borse, pacchi o ingombri vari, di sanificare i mezzi «almeno ad ogni fine corsa andata/ritorno». Se non piove, i finestrini vanno tenuti aperti, così da favorire il ricircolo dell’aria. Sono previste le solite multe per la violazione delle norme Covid, a vigilare saranno i controllori.

Gli enti interessati

«La programmazione di bus e vaporetti tocca agli enti locali di governo – spiega l’assessore alla Mobilità Elisa De Berti – per quel che riguarda il trasporto ferroviario, di nostra competenza, con alcune eccezioni sulle linee Venezia-Trieste, Bologna-Brennero e Calalzo-Ponte nelle Alpi, il 95% delle corse è stato ripristinato. Purtroppo Trenitalia, come le altre aziende di trasporto, è in difficoltà per il drastico calo dell’utenza, che tra la fine della scuola, la mancata ripresa dell’università e lo smart working si è ridotta al 25% di quella pre-lockdown. Ne consegue che molti operatori stanno facendo i conti, perché se non c’è la domanda, riattivare il servizio rimettendo in moto i mezzi e richiamando il personale dalla cassa integrazione potrebbe incrinare ancor di più i bilanci già in crisi – conclude De Berti -. Lo Stato ha messo sul piatto un finanziamento complessivo di 500 milioni. Al Veneto arriverà il 10%, dunque 50 milioni. Di questi, la metà verrà utilizzata per rimborsare gli abbonamenti che non si sono potuti utilizzare a marzo e aprile, con uno sconto di pari importo sull’abbonamento annuale, quando lo si andrà a rinnovare».

La «convivenza» con il virus

Dice Zaia che «siamo ormai in piena convivenza con il virus» ed è per questo che oltre ai mezzi pubblici ieri è arrivato il via libera pure a taxi, Ncc, pullman turistici (con le stesse regole; se il pullman viene utilizzato per un viaggio fuori regione, Zaia assicura che «vale l’ordinanza veneta»), agli sport di contatto e di squadra («Qui ci rimettiamo al buon senso delle persone: non presentatevi al campo se avete febbre, tosse o altri sintomi»; e in ogni caso va tenuto per 14 giorni il registro delle presenze), alle attività economiche negli ospedali (edicole, parrucchieri, articoli sanitari), alle saune (purché sia mantenuta una temperatura tra 80 e 90°), alla «messa a disposizione di quotidiani in esercizi commerciali e circoli ricreativi» (ma il gioco delle carte resta vietato), alle processioni religiose e manifestazioni con spostamento (come i cortei storici, sempre con mascherina e distanziamento di un metro), agli ippodromi e alla formazione «in presenza» dei lavoratori dipendenti.

Corriere del Veneto – 27/06/2020

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