Tav, Zaia avvisa: «Nessuno la intralci» Ma il ministro lo gela: «È sotto esame»

Toninelli di traverso, rischio di collisione giallo-verde. Delrio: «Devono chiarirsi»

di Silvia Maria Dubois (ha collaborato Silvia Madiotto)

«Rivoluzione» contro «rivalutazione». E non si pensi che il primo termine appartenga a qualche attivista e il secondo a qualche conservatore. No: l’entusiasta in questione è il governatore (leghista) Luca Zaia; il revisionista è il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, grillino. Tema: la Tav. Questione (politica) venetissima,in questo momento, dopo l’approvazione del lotto Brescia-Verona, firmato martedì sera.

Rete Ferroviaria Italiana e Consorzio Cepav due (in qualità di general contractor) hanno concluso l’accordo per la realizzazione del primo tratto costruttivo dei 42 chilometri dalla Brescia Est a Verna, per un valore di 1,645 miliardi di euro (costo complessivo: 1,9 miliardi) che comprende anche quella fetta di territorio dell’interconnessione «Verona Merci», prezioso collegamento con l’asse del Brennero.

Una giornata-simbolo, un nuovo capitolo pronto a scuotere la lunga odissea della Tav in Italia. E fra i sostenitori più entusiasti, con un comunicato che arriva alle 9,59 sui pc delle redazioni, c’è proprio lui, il governatore Luca Zaia. «Futuro», «Rivoluzione trasportistica», «cambiamento radicale» sono solo alcune delle espressioni usate dal presidente della Regione, dentro un vocabolario degno di galoppare dentro una dichiarazione dei vertici di Confindustria. «Con la firma del contratto per il primo lotto Brescia-Verona, per i distretti industriali più forti d’Europa comincia il futuro – spiega Zaia, che si definisce «soddisfatto» -. Cambia radicalmente il concetto di spostamento di merci e persone sull’asse economico più importante del Paese, con il progressivo trasferimento dalla gomma al ferro e con il collegamento con i grandi corridoi europei. Una decisione che il Veneto attendeva da tanto, troppo tempo». Il governatore sottolinea come la Tav «modificherà radicalmente le abitudini di spostamento delle persone e consentirà alle imprese di contare su consegne meno costose, ma anche più rapide e sicure». «La linea convenzionale ormai è satura – si ribadisce da Venezia – e soltanto il quadruplicamento previsto potrà incrementare i traffici, quindi le economie, dei territori del lombardo-veneto lungo l’asse orizzontale».

Alta velocità come volano dell’economia, dunque, per Zaia, che parla di vera e propria «rivoluzione trasportistica» che consegnerà al Veneto anche «un incremento sostanzioso di puntualità e regolarità», per non parlare dei milioni di viaggiatori del Nord «che si troveranno definitivamente collegati agli altri grandi assi trasportistici ed europei a Sud e a Nord». Ma l’ingegneria economica, lascia spazio per una frecciata politica, indirizzata ai grillini: «Non resta che augurarsi che i lavori comincino davvero quanto prima – è la chiosa finale di Zaia – e che non subiscano intralci».

Ad unirsi alla gioia del governatore anche Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera: «La firma è un’ottima notizia: un’altra opera importante che parte. Ed è certo che ora non si torna più indietro anche se grillini e Lega hanno opinioni molto diverse – spiega l’ex ministro alle Infrastrutture – Io non mi vergogno a dire che con Luca Zaia in questi anni ho lavorato molto bene, ognuno si è preso sempre le sue responsabilità. Sarebbe un errore, ora, voler fermare opere in fase avanzata. Grillini e Lega devono chiarirsi e trovare un accordo».

In attesa di capire se una retromarcia è davvero esclusa a priori, un rallentamento comunque è in agenda. A frenare gli entusiasmi, infatti, è lo stesso ministro ai Trasporti Toninelli, che ieri si è espresso proprio sulle novità venete della Tav: «Queste opere, come il tratto Brescia-Verona dell’Alta Velocità e la stessa Pedemontana saranno soggette ad un nuovo scrutinio e ad una project review – si fa sapere dal ministero – rispetto al rapporto costi-benefici. Ma verrà valutato tutto: l’aspetto economico, quello ambientale e anche quello sociale». A tal proposito, il ministro ha già ricevuto la richiesta dei deputati M5S di organizzare, quanto prima, un sopralluogo nei comuni veneti interessati dalla tratta. Ora c’è solo da organizzare il tour. «Mi auguro che quelle tre parole, “analisi costi-benefici”, non diventino un muro per fermare lo sviluppo infrastrutturale della nostra regione”, avverte anche il senatore Udc Antonio De Poli.

Corriere del Veneto – 08/06/2018

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