Tav e autonomia, dal nuovo governo arrivano garanzie

di Enrico Giardini

Tav alta ferroviaria Brescia-Verona-Vicenza-Padova e autonomia: su questi due temi, pur con distinguo dopo le numerose polemiche, arrivano sostanziali garanzie e aperture dalle due principali forze politiche che sostengono il nuovo Governo Conte, vale a dire Pd e Movimento 5 Stelle. Temi particolarmente sentiti nel territorio veneto e veronese. Di Tav, tra l’altro, si occuperà il nuovo ministro delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, piacentina, vicesegretario del Pd. «Noi siamo sempre stati favorevoli e non vogliamo tornare in discussioni inutili, soprattutto adesso che nel programma di governo sulla Torino-Lione c’è scritto che vale l’accordo con la Francia e per quanto concerne le nostre tratte, Brescia-Padova e Verona-Brennero l’okay ai lavori è stato già dato mesi fa», spiega il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo. «Ci sono le risorse e spero che il cronoprogramma sia rispettato. Entro il 2025 dobbiamo avere le linee in esercizio». Piuttosto, sottolinea D’Arienzo, «adesso servono impegno e risorse per favorire l’accoglienza territoriale per i rilevanti movimenti logistici che ci saranno. Quindi, adeguamento del Quadrante Europa e delle strade di connessione. Conosco la determinazione del ministro De Micheli: potrà darci una mano». Sulla Tav aveva posto paletti il 5 Stelle del predecessore della De Micheli, il ministro pentastellato Danilo Toninelli, in particolare con l’analisi costi-benefici. A porre paletti c’era anche Francesca Businarolo, deputata veronese del 5 Stelle, presidente della commissione Giustizia della Camera. «Toninelli, sulla Tav Brescia-Verona in particolare, aveva le mani legate e quindi l’opera va avanti», dice ora lei, «ma noi continueremo a porre l’attenzione sulla sostenibilità economica e ambientale, dell’alta velocità ferroviaria come delle altre infrastrutture». Per quanto riguarda l’autonomia, voluta in Veneto da 2,3 milioni con il referendum di due anni fa, per 23 materie, ma mai attuata, il quadro è più complesso «Prima di ogni decisione dobbiamo definire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, i fabbisogni standard e il fondo di perequazione per garantire a tutti gli italiani la medesima qualità dei servizi», spiega D’Arienzo. «Ci sono materie che non intaccano la solidarietà nazionale», aggiunge, «come politiche per il lavoro, internazionalizzazione delle imprese, ricerca e innovazione, istruzione purché riguardi solo l’organizzazione regionale, e poi sanità, tutela dell’ambiente. Da queste partirei. Rispetto al fallimento leghista, il ministro Boccia», del Pd, «saprà fare meglio». Per il 5 Stelle «la solidarietà nazionale, come dice la Costituzione, non va intaccata», dice la Businarolo, «ma sono convinta che il percorso sia ormai tracciato e che si debba proseguire su quello». Dal sindaco Federico Sboarina, di centrodestra, sollecitazioni al nuovo Governo sui grandi temi. «Mi aspetto che non si interrompa alcuno dei grandi temi già a buon punto come Tav, Centrale Park, concessione dell’Autobrennero e il bando periferie», dice, alludendo al finanziamento di 18 milioni per riqualificare Veronetta, rinviato dal 2018 al 2020». Sboarina auspica che non si cambi linea sugli strumenti accordati ai sindaci per garantire la sicurezza, grazie al contributo di Verona ai due decreti sicurezza, con l’assessore Daniele Polato, e anche per le Olimpiadi invernale 2026 Milano-Cortina, con finale a Verona. D’Arienzo sottolinea poi che con il ministro dei Beni culturali Franceschini «sarà possibile proseguire il risanamento delle Fondazioni lirico-sinfoniche in merito al quale ha già esperienze. Ha impedito la liquidazione coatta amministrativa per la Fondazione Arena». E Sboarina sottolinea pure il rapporto instaurato con Franceschini fin dall’inizio del mandato da sindaco, nell’estate 2017.

L’Arena – 06/09/2019

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