«Salva la sorgente di Spino, la Valdastico si può fare»

L’annuncio di Fugatti. Il presidente della Provincia: «A31, pronto lo studio di fattibilità» Il Comitato: «Tutta la zona è a rischio». Valduga: «Aspettiamo di approfondire: molte le criticità».

Lo studio di fattibilità per la A31 Valdastico con uscita a Marco è pronto e verrà presentato nelle prossime settimane. L’annuncio lo ha dato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti a margine di una conferenza stampa a Luserna. «Per quello che possiamo dire – ha aggiunto Fugatti – lo studio risolve l’impatto sull’acquedotto di Spino, dunque l’opera non avrà contraccolpi sull’ambiente». Il presidente della Provincia ha anche ribadito che il tracciato, con uscita a Rovereto Sud, avrà un uscita a Terragnolo, con un casello dell’A31. L’intenzione della giunta provinciale è di presentare lo studio entro la fine del mese, poi inizierà il confronto con i territori coinvolti dall’opera. «Un confronto – conclude Fugatti – al quale non saremmo tenuti».

Il Comitato contro la A31

Gli risponde a distanza Aaron Iemma, presidente del Coordinamento dei Comitati contro la A31 Valdastico Nord, nonché presidente del Wwf Trentino. «Le criticità del progetto sono tante, non si limitano all’acquedotto di Spino. Tutta la montagna ha caratteristiche tali che dei perforamenti possono compromettere l’ambiente in maniera irreparabile. Siamo comunque molto curiosi di apprendere come i problemi verrebbero risolti sotto il profilo tecnico. In ogni caso, i problemi non sono risolti, anzi. Il progetto stesso ha un’impostazione sviluppista, sul modello degli anni 60, che non è più riproducibile, né attuabile in un territorio che ha più volte evidenziato la propria delicatezza e fragilità. Bisogna poi ricordare – prosegue Iemma – che si tratta di un’opera che verrebbe costruita non per una reale utilità – e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario con dati alla mano – bensì per mera speculazione, cioè per ottenere il rinnovo della concessione alla società A4 Serenissima». Un rinnovo che è stato giudicato illegittimo dalla Corte dei Conti, che ha imposto alla Serenissima una multa salatissima, 600 milioni per aver ottenuto la concessione senza aver completato la A31. «Mi preme dire – prosegue Iemma – che siamo aperti a soluzioni diverse, purché ispirate a un modello di sviluppo sostenibile. Quanto all’affermazione di Fugatti sul confronto “non dovuto” con i territori, prima di devastare una zona naturale il confronto con i cittadini ci pare il minimo». Il Comitato si riunirà, come ogni ultimo martedì del mese, il 24 settembre: un incontro aperto a tutti per informare la popolazione sugli ultimi sviluppi.

Lo scetticismo di Valduga

Scettico anche il sindaco di Rovereto Francesco Valduga: «Prendiamo atto che c’è uno studio di fattibilità, ora attendiamo di conoscerne i dettagli per approfondirne i contenuti. Siamo curiosi di capire come verrà salvaguardato l’acquedotto di Spino, fermo restando – conclude il sindaco – che non è l’unico punto critico del progetto, ma solo una delle criticità del completamento della A31».

Trentino – 15/09/2019

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