Parte il cantiere più difficile: caos annunciato sull’autostrada A4

Scatta oggi la fase preparatoria dei lavori fra Gonars e il nodo di Palmanova. Velocità massima destinata a scendere a 60 all’ora per tutti i veicoli.

di Marco Ballico

È un altro passo per completare la tratta chiave della terza corsia, i 40 chilometri da Palmanova a Portogruaro, i più critici e congestionati della A4: obiettivo da centrare tra il 2020 e il 2021. Da oggi partono i lavori propedeutici all’apertura del cantiere del primo stralcio del quarto lotto, 5 chilometri da Gonars al nodo di Palmanova: distanza breve, ma con le complicazioni dell’incrocio tra A4 e A23 e la necessità di realizzare due cavalcavia e 9 attraversamenti idraulici, oltre a un sistema di trattamento acque e all’installazione di barriere fonoassorbenti.

Nel novembre 2016 a Ronchis, presente il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio, fu posata la prima pietra del terzo lotto Alvisopoli-Gonars. Poco meno di un anno dopo si apre un nuovo fronte, nel rispetto di un cronoprogramma rimodulato in conseguenza della scelta “spezzatino”: la slide che anni fa illustrava 4 lotti evidenzia ora i 3 stralci del secondo lotto (Portogruaro-Alvisopoli, San Donà Noventa-Cessalto, Ponte sul Livenza-Portogruaro) e gli altri 3 del quarto (Gonars-Palmanova, nodo di Palmanova-svincolo, Palmanova-Villesse). Via d’uscita determinante, quella dei piccoli passi, che ha consentito di sciogliere il nodo di una complessa bancabilità in tempi di crisi. «In cassa abbiamo oltre 250 milioni – fa sapere il presidente e ad di Autovie Venete Maurizio Castagna – e contiamo poi sui 300 milioni di Cassa depositi e prestiti che rientrano all’interno di un finanziamento complessivo da 600 milioni negoziato con la Banca europea degli investimenti». Dato che ogni anno c’è un’entrata da pedaggi per 60-70 milioni, si può procedere senza affanni di tipo economico (malgrado altri 5 milioni di accantonamenti dopo i 20 dell’anno scorso, Autovie chiuderà l’esercizio 2016-17 con 8,7 milioni di utile netto). «L’opera è coperta», garantisce anche la presidente del Fvg e commissario straordinario Debora Serracchiani.

L’avvio odierno delle operazioni riguarda uno stralcio da 65 milioni (38 per i lavori, il resto per oneri accessori), affidato alla Cmb di Carpi in Ati con due imprese locali, la Cgs di Udine e la Celsa di Latisana (con conseguenze positive anche sull’occupazione nel territorio). La predisposizione del cantiere si svolgerà in più fasi nell’arco di 15 giorni. La prima attività, da oggi appunto, riguarda il rifacimento della segnaletica orizzontale, la riduzione delle corsie e l’installazione della segnaletica verticale coi nuovi limiti di velocità. L’intervento interesserà da un lato la direzione da Villesse fino oltre lo svincolo di uscita per Palmanova, dall’altro il tratto che va da subito dopo la confluenza fra A23 e A4, verso Venezia, fino all’inizio del cantiere del terzo lotto, poco prima dell’uscita di San Giorgio di Nogaro.

I disagi saranno inevitabili ma, assicura Castagna, inferiori a quelli che hanno visto la A4 terreno di incidenti quotidiani in primavera e in estate, soprattutto causa i mezzi pesanti, in un 2017 in cui si toccherà quota 50 milioni di veicoli sulla rete, il 20% in più del 2008. Il trend dei flussi infatti, spiega l’ad, «diminuisce fisiologicamente negli ultimi mesi dell’anno, e dunque contiamo di ridurre le situazioni di grave emergenza». Le misure preventive studiate da Autovie contemplano comunque la chiusura dell’autostrada dalle 20 di sabato 21 ottobre alle 10 di domenica 22, quando saranno istituite uscite obbligatorie a Udine Sud per chi arriva dalla A23, a San Giorgio di Nogaro per chi arriva da Venezia e a Palmanova per chi arriva da Trieste. Chiuse anche le entrate, negli stessi caselli, ma in direzione opposta (i percorsi alternativi in viabilità ordinaria sono già indicati con segnaletica di colore giallo). Al termine dei lavori, il traffico scorrerà su una sola corsia della larghezza di 3,5 metri e la velocità massima consentita sarà di 60 km/h per tutti i veicoli (inferiori dunque agli 80 per i mezzi leggeri e ai 70 per i camion nelle altre zone di cantiere).

Sulla carta il Gonars-Palmanova sarà completato in 900 giorni (ma è previsto un premio di accelerazione) con consegna lavori attesa a inizio 2020. L’agenda fissa a fine 2020 la chiusura del primo stralcio del secondo lotto (da Portogruaro ad Alvisopoli, 8,5 km per 152 milioni, progetto approvato in agosto) e per inizio 2021 (ma Rizzani de Eccher, sempre col premio accelerazione lavori, potrebbe farcela già a metà 2020) quella del terzo lotto (26 km da Alvisopoli a Gonars, 442 milioni). A quel punto, da Palmanova a Portogruaro si andrà a tre corsie (come già da Quarto d’Altino a San Donà, i 18 km del completato primo lotto). Resteranno i 25 km da Portogruaro a San Donà e, in tempi più lunghi, i 10 km dal casello di Palmanova a Villesse.

Il Piccolo – 16.10.2017

© Riproduzione riservata