Ottantamila crocieristi in più in sei mesi

Musolino: le navi sono piene. Smog e rumore, nuovi monitoraggi. I comitati: delusi dal governo

di Alberto Zorzi

Il picco c’era stato nel 2013, proprio l’anno in cui si iniziò a discutere di limitare in concreto gli accessi a Venezia: un milione e 816 mila passeggeri nelle sole crociere. Poi la lenta discesa fino al milione e 427 mila crocieristi dell’anno scorso, con un crollo notevole rispetto al milione e 605 mila del 2016. Ora però, in questo 2018 che si sperava potesse portare almeno l’ipotesi di soluzione definitiva del problema del passaggio delle grandi navi in bacino di San Marco, si vede qualche segno di risalita e non da poco. Secondo i dati dell’Autorità portuale, infatti, nel primo semestre i passeggeri sono cresciuti del 16 per cento: in valore assoluto significano oltre 80 mila crocieristi in più, dai 480 mila del 2017 ai 561 mila attuali. «La crocieristica sta attraversando una fase di espansione e le navi sono più piene», abbozza un’interpretazione il presidente dell’Autorità di sistema portuale Pino Musolino.

I monitoraggi

In realtà Vtp non ha ancora i dati di load factor (cioè la percentuale di riempimento delle navi), che di solito arrivano cumulativi a fine stagione, ma anche gli operatori della Marittima confermano che una crescita si percepisce: più bagagli da scaricare, più servizi richiesti. E questo senza che ci sia un aumento delle navi da crociera, così come peraltro non c’è stata una diminuzione legata all’algoritmo della Capitaneria di Porto, che dovrebbe iniziare a farsi sentire soprattutto dall’anno prossimo, quando i parametri saranno sempre più stringenti, fino ad arrivare anche – come era scritto nell’ordinanza – a un taglio del numero delle navi ammesse. A decidere l’aggravamento delle misure sarà un tavolo tecnico, che si dovrebbe riunire già dalle prossime settimane per fare il punto della situazione a due mesi dall’avvio del nuovo regime. Vtp ha impugnato l’ordinanza, ma senza grossa convinzione, tanto da non chiedere nemmeno la sospensiva ai giudici del Tar. Nel frattempo Porto e Capitaneria, anche in risposta alle polemiche, tengono sotto controllo le emissioni delle navi da crociera. E’ stato pubblicato l’ultimo bollettino dell’accordo «Blue Flag», che prevede l’uso di carburante a basso contenuto di zolfo nel corso della navigazione in laguna: in cinque mesi sono state controllate 46 navi e tutte sono risultate «compliant», cioè conformi. Da sei mesi l’Arpav ha iniziato una campagna di monitoraggio dell’aria che durerà un paio d’anni, mentre nei giorni scorsi l’Autorità portuale ha investito 26 mila euro per rilevare il rumore delle navi da crociera: per ora quella ventina che attracca a Santa Marta e San Basilio, che sono le più vicine alle case abitate, ma l’obiettivo è quello di estenderlo anche alla Marittima, che non è così distante. «Vogliamo che il porto sia sempre più sostenibile e inserito nella città», continua Musolino.

I comitati

Misure che però non soddisfano i No grandi navi, che continuano la loro battaglia contro i «grattacieli del mare». Il comitato ha ribadito che il 30 settembre ci sarà l’ormai consueta manifestazione autunnale contro le crociere e hanno chiamato a raccolta tutti i cittadini con ogni tipo di imbarcazione. E se l’è presa con i silenzi del nuovo governo, in primis il ministro competente Danilo Toninelli. «Passano i governi, ma le navi da crociera restano – dicono i No Nav – Il cambiamento, tanto sbandierato in tema di grandi opere, si è arenato su un vergognoso balbettio». Il riferimento è ai «ripensamenti» su Tav e gasdotto Tap. «Chi in campagna elettorale ha lucrato sulla contrarietà alle navi in laguna, ora si comporta come il peggiore degli ignavi», conclude la nota.

Corriere del Veneto – 29/08/2018

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