Porto di Trieste

Il porto è localizzato nel golfo di Trieste ed è suddiviso in 5 punti franchi, di cui 3 destinati alle attività commerciali: il Punto Franco Vecchio, il Punto Franco Nuovo, lo Scalo Legnami, il Punto Franco Olii Minerali (da cui ha origine l’oleodotto) e quello del Canale di Zaule destinato alle attività industriali. Il porto gode di fondali profondi (max 18 metri),  eccellente accessibilità nautica, ottimi raccordi ferroviari e stradali. Infatti anche il porto di Trieste, come quello di Venezia,  dispone di una fitta rete ferroviaria interna integrata con la rete nazionale e internazionale che permette a tutte le banchine di essere servite da binari con possibilità di smistamento e/o composizione dei treni direttamente nei vari terminali. L’efficienza della rete viaria è garantita, invece, dalla Strada Statale 202 Triestina e da una strada sopraelevata (interna al Porto) che si immettono nel sistema stradale esterno, in collegamento poi con la rete autostradale. Tali infrastrutture si inseriscono all’interno della rete principale TEN-T dove il porto viene identificato come nodo di connessione (core node), tra i corridoi europei Baltico-Adriatico e Mediterraneo. Lo scalo fa parte dell’associazione NAPA (North Adriatic Ports Association) insieme ai porti di Venezia, Capodistria e Fiume.

ll porto di Trieste è gestito dall’Autorità Portuale di Trieste (L.84/94); insieme al porto di Nogaro e Monfalcone va a costituire l’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Orientale (decreto attuativo della L.124/2015).

Approfondimenti: Società di Gestione; Dati di traffico

Lo scalo di Trieste ha collegamenti prevalentemente con gli scali del Medio ed Estremo Oriente (Cina, Singapore, Malesia) e con i porti del bacino del Mediterraneo (Albania, Slovenia, Croazia, Grecia, Turchia, Egitto, Libano, Israele ecc.).
Il porto di Trieste si estende su una superficie complessiva di 230 ettari, per un totale di 47 ormeggi operativi, 12 km di banchine e fondali di 18 metri di profondità. Nel dettaglio  l’Adria Terminal (dislocato in Porto Vecchio) è un terminal multipurpose con 463 metri di banchine, aree di stoccaggio e depositi della merce e mezzi e gru di banchina per il carico/scarico. Il Terminal Stazione Marittima (Molo Bersaglieri) è specializzato nell’accoglimento e nella sosta dei passeggeri. È composto da 2 banchine di 400 m per l’ormeggio delle navi da crociera. Il settore della logistica, container, rinfuse solide e liquide e localizzato nell’area del Porto Nuovo. Nel dettaglio: il Terminal molo V movimenta merce varia e offre aree di deposito, stoccaggio (anche silos) per rinfuse liquide ed alimentari. Il Terminal molo VI offre piazzali per la sosta e la movimentazione di TIR per il Ro-Ro. Il Terminal VII movimenta contenitori attraverso 7 gru di banchina, di cui 3 portainer Post-Panamax. Il Terminal cereali offre silos, un mulino per la lavorazione del prodotto finito, un capannone per il deposito della merce, un aspiratore automatico un impianto di caricamento automatico del prodotto finito. Il Terminal della frutta  è composto da depositi e magazzini con impianti ad aria refrigerata per la conservazione della frutta. Il Terminal legnami specializzato nel deposito e nella movimentazione dei legnami dispone di tettoie coperte e superfici scoperte. Infine vi sono il Terminal per merci varie che si trova nel Punto Franco Nuovo e il Terminal per animali vivi, utilizzato per il ricovero degli animali.
Il nuovo piano regolatore portuale del porto quantifica il trend di sviluppo di lungo periodo (orizzonte del piano) in oltre 90 milioni di tonnellate il traffico merci complessivo, specializzandosi prevalentemente nella movimentazione di container (30 milioni di tonnellate, ovvero 2.500.000 TEU) e nel traffico di prodotti petroliferi, che rimane sostanzialmente invariato a 45 milioni di tonnellate.  Il Piano indirizza l’evoluzione del porto secondo tre grandi direttrici: 1) “il recupero del rapporto porto-città per quelle porzioni di ambito portuale prossime alla Città storica di Trieste ed al litorale urbano di Muggia, tramite la «restituzione» delle stesse ad usi urbani o portuali compatibili con quelli urbani (porto storico). 2) La riorganizzazione e lo sviluppo del porto commerciale ed industriale (porto operativo) tramite l’adeguamento delle opere a mare esistenti e delle aree a tergo dedicate alle nuove esigenze del traffico marittimo (Molo Bersaglieri, Moli V e VI, Molo VII, Piattaforma a Nord del Molo VII, sistemazioni nell’area dell’Arsenale San Marco, Canale industriale), la riqualificazione delle aree a terra dismesse e/o sottoutilizzate (area ex-Esso) e la realizzazione di nuove opere a mare allo scopo di intercettare nuovi flussi di traffico (Molo VIII e Ro-Ro Noghere).  3) La tutela dell’ambiente marino e terrestre con riferimento alle componenti Atmosfera, Suolo e sottosuolo, Ambiente idrico – Acque interne, Ambiente idrico – Acque marine costiere, Vegetazione flora, fauna ed ecosistemi, Paesaggio, Rumore, Aspetti socioeconomici, Traffico ed infrastrutture di trasporto, Rifiuti”. (Autorità portuale di Trieste, Piano Regolatore del Porto di Trieste, Studio Ambientale Integrato, Sintesi Non Tecnica, 2014, pag. 29).
Il porto di Trieste esplica alcuni servizi portuali disciplinati dalla legge 84/94. In particolare quelli tecnico/nautici (pilotaggio, bunkeraggio, rimorchio, riparazione navale, sorveglianza in ambito portuale, servizi vari di assistenza a bordo); merci (trattamento merci, imballaggio e condizionamento merci, trattamento contenitori, spingicarro); passeggeri (terminal crociere).
Terminal Ro-Ro: Trieste Intermodal Maritime Terminal (T.I.M.T.) Srl. Terminal petrolifero: S.I.O.T. Spa, Depositi Costieri  Spa, Shell Italia S.p.a. Terminal merci varie: Romani & C. Spa, Tergestea Srl. Terminal contenitori: Trieste Marine Terminal (T.M.T.) Spa. Terminal canale navigabile (cemento, prodotti chimici, prodotti refrigerati, macchinari pesanti): Italcementi Spa, Ortolan Mare Srl, Alder Spa , Cimsa Adriatico Srl, Frigomar Srl. Terminal Siderurgico: Servola Spa. Terminal passeggeri e ferry: Trieste Terminal Passeggeri Spa. Terminal frutta: Terminal Frutta Trieste Spa. Terminal Multipurpose: Europa Multipurpose Terminals (E.M.T.) Srl., General Cargo Terminal (G.C.T.). Terminal Cereali: Grandi Molini Italiani Spa. Terminal Polo Caffè: Pacorini Silocaf Srl.
A causa del lungo iter di approvazione del nuovo piano regolatore portuale (iniziato nel 2009 con l’approvazione da parte del Comitato Portuale) alcuni interventi in programma - come il raddoppio completo del Molo Settimo, il tombamento tra i Moli Quinto e Sesto, il terminal Ro/Ro alle Noghere e il prolungamento del Molo Bersaglieri della Stazione marittima - sono rimasti in standby.