Il porto è localizzato nel golfo di Trieste ed è suddiviso in 5 punti franchi, di cui 3 destinati alle attività commerciali: il Punto Franco Vecchio, il Punto Franco Nuovo, lo Scalo Legnami, il Punto Franco Olii Minerali (da cui ha origine l’oleodotto) e quello del Canale di Zaule destinato alle attività industriali. Il porto gode di fondali profondi (max 18 metri), eccellente accessibilità nautica, ottimi raccordi ferroviari e stradali. Infatti anche il porto di Trieste, come quello di Venezia, dispone di una fitta rete ferroviaria interna integrata con la rete nazionale e internazionale che permette a tutte le banchine di essere servite da binari con possibilità di smistamento e/o composizione dei treni direttamente nei vari terminali. L’efficienza della rete viaria è garantita, invece, dalla Strada Statale 202 Triestina e da una strada sopraelevata (interna al Porto) che si immettono nel sistema stradale esterno, in collegamento poi con la rete autostradale. Tali infrastrutture si inseriscono all’interno della rete principale TEN-T dove il porto viene identificato come nodo di connessione (core node), tra i corridoi europei Baltico-Adriatico e Mediterraneo. Lo scalo fa parte dell’associazione NAPA (North Adriatic Ports Association) insieme ai porti di Venezia, Capodistria e Fiume.
ll porto di Trieste è gestito dall’Autorità Portuale di Trieste (L.84/94); insieme al porto di Nogaro e Monfalcone va a costituire l’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Orientale (decreto attuativo della L.124/2015).
Approfondimenti: Società di Gestione; Dati di traffico