Linea ferroviaria Venezia-Trieste

I percorsi tracciati sulle mappe sono da considerarsi come puramente indicativi.

L’unica ipotesi per la realizzazione dell’Alta velocità tra Venezia e Trieste attualmente esistente è il cosiddetto &quottracciato balneare”, collocato più in basso della linea storica, a ridosso della costa e delle località balneari. Formalmente, tale progetto risulta fermo alla fase di valutazione dell’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, che non è mai stata completata.

Di fatto, è stato abbandonato dagli stessi promotori, ovvero dalla Regione Veneto, che ne aveva commissionato a Italferr la realizzazione, soprattutto a causa della netta opposizione degli enti locali interessati dal tracciato.

In base alle ipotesi emerse tra 2012 e 2013, successivamente confermate dal Governo, verrà realizzato un intervento di miglioramento e velocizzazione della linea storica che dovrebbe consentire ai treni di coprire la distanza tra Venezia Mestre e Trieste in circa un’ora, contro le quasi due ore attuali.

I lavori relativi avranno portata e costi molto più limitati di quelli ipotizzati nel caso dell’Alta velocità/Alta capacità. Tra gli altri, dovrebbero venire realizzati interventi sulla stazione di Mestre e sul Bivio San Polo (presso Monfalcone), l’eliminazione di numerosi caselli e altre migliorie destinate a rendere più efficiente la linea.

Tale quadro non escluderebbe la eventuale, futura realizzazione del raddoppio della linea storica, oppure dell’Alta velocità stessa, che potrebbero essere programmati dal momento dell’avvenuta saturazione della linea attuale.

Da ricordare anche che Rfi ha presentato nel 2012 uno studio di fattibilità ne quale si prevede il raddoppio della linea storica tra Mestre e Portogruaro.

A febbraio 2015, l’amministratore delegato di FS Michele Elia ha reso noto che l’intervento di velocizzazione della linea ferroviaria tra Trieste e Venezia Mestre è in fase di progettazione preliminare. In base alle stime è previsto un investimento di circa 1,8 miliardi di euro, cui dovrebbero concorrere le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Secondo quanto è stato ipotizzato, gli interventi di velocizzazione non dovrebbero escludere la realizzazione dell’Alta velocità, oppure il raddoppio della linea storica, pianificati per una fase successiva, una volta raggiunta la saturazione della linea storica.

Alla fine del 2012 è emersa l’ipotesi di un intervento di costo e dimensioni inferiori rispetto alle linee di AV/AC finora realizzate o progettate. La proposta, presentata dal Commissario alla ferrovia Venezia-Trieste Bortolo Mainardi, prevedeva un intervento sui “colli di bottiglia” della linea esistente: il nodo dell’attraversamento di Mestre (Linea dei Bivi), il quadruplicamento del Bivio S.Polo a Monfalcone, il raddoppio dell’unico binario tra Cervignano e Udine, il nodo della stazione di Udine, l’eliminazione di circa 30 passaggi a livello tra Mestre e Trieste. Ciò, in considerazione del fatto che la linea storica risulterebbe utilizzata per solo il 40% della sua capacità attuale. In base alle stime ipotizzate allora, l’intervento doveva circa 750-800 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’Alta velocità, nel settembre 2013 la Commissione Via del Ministero dell'Ambiente ha dato il via alla procedure di Valutazione di impatto ambientale sulle quattro subtratte interessate: Mestre-Aeroporto Marco Polo, Aeroporto-Portogruaro; Portogruaro-Ronchi; Ronchi-Trieste. L’iter risulta essersi arrestato e il progetto non ha ancora completato il procedimento di approvazione della Commissione ministeriale.

La ragione di ciò sta nel fatto che nel frattempo si sono moltiplicate le voci di contrarietà degli enti locali veneti interessati dal passaggio del tracciato ipotizzato.

Dal 2010, quando fu presentato, il cosiddetto "tracciato litoraneo", così chiamato in quanto doveva passare più a Sud della linea storica, fino a lambire la costa, ha raccolto la contrarietà degli enti locali coinvolti in provincia di Venezia, soprattutto a causa del forte impatto ambientale. A ciò andavano poi aggiunti gli elevati costi, che rendevano impossibile prevedere l'inizio e la conclusione dei lavori. All’inizio del 2014 il progetto è stato quindi disconosciuto anche dalla Regione Veneto, che lo aveva promosso e ne aveva commissionato la realizzazione a Italferr.


La stessa opportunità di realizzare l’Alta Velocità sulla Venezia-Trieste era stata messa in discussione anche da parte dei vertici di RFI, a causa della mancanza, tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, di un bacino d’utenza di dimensioni adeguate a giustificare un investimento pubblico consistente. Le stime, in mancanza di un progetto preliminare, ipotizzavano infatti un costo di tre miliardi di euro.

La proposta consiste in un ulteriore affinamento di quella già avanzata dal Commissario Mainardi ai Comuni interessati nell’aprile del 2012, che prevedeva l’affiancamento della linea storica tra la stazione di Mestre e quella di Portogruaro.

Tale percorso prende il posto del cosiddetto “tracciato balneare”, che era stato presentato nel dicembre 2010 dalla Giunta regionale del Veneto. Collocato più in basso rispetto alla linea storica, secondo le intenzioni dei promotori doveva servire le località balneari venete.

Il primo tracciato proposto, che invece doveva affiancare l’autostrada A4, fu invece abbandonato in quanto si voleva accelerare l’avvio dei lavori per la terza corsia dell’Autostrada A4 Venezia-Trieste.

Inizio lavori: non definito

Consegna dell’opera

Allo stato attuale non è possibile fare previsioni sull’inizio dei lavori e sui tempi necessari all’ultimazione degli stessi consegna dell’opera

Rispetto dei tempi –




Costo dell’Opera


Costo

potesi velocizzazione della linea storica: 1,8 miliardi di euro

Ipotesi Alta velocità: 7,4 miliardi di euro

Descrizione

La cifra necessaria all’intervento di velocizzazione, in base a quanto fatto sapere da Rfi, è di 1,8 miliardi di euro. Precedentemente, durante la fase di commissariamento, era invece circolata un’ipotesi di spesa inferiore, intorno ai 750 milioni.

Per il tracciato AV/AC “balneare”, il costo stimato era di 7,4 miliardi di euro. Di questi, 3,4 miliardi dovevano coprire il tratto tra Mestre e Portogruaro, suddivisi in 2,6 miliardi per la linea a ridosso della costa e 800 milioni per il raccordo con l’aeroporto di Tessera.

Con la sostanziale bocciatura di tale ipotesi e la successiva ipotesi di intervenire sulla linea storica contenuta in uno studio di fattibilità di Rfi, il costo tra Mestre e Portogruaro è destinato a scendere a circa 1 miliardo di euro.

Il progetto AV/AC del 2010 prevede per la prima tratta – 10 chilometri tra Mestre e l’aeroporto – un investimento da 772 milioni di euro. Dal Marco Polo a Portogruaro, 61,5 chilometri, il costo previsto è invece pari a 2,683 milioni di euro. In Friuli Venezia Giulia il valore ipotizzato per l’investimento sfiora i quattro miliardi: 2,246 per la Portogruaro-Ronchi e 1,745 per la tratta Ronchi dei Legionari – Trieste. In totale circa 7,5 miliardi di euro.

Soggetti coinvolti


RFI – Governo – Amministrazioni locali


I primi ostacoli sono di natura finanziaria. Sia, infatti, a causa della situazione economica italiana, che della politica di sviluppo dell’Alta Velocità in Italia portata avanti dal Governo e da Rfi, la priorità è stata data alla linea Milano-Venezia, il cui completamento al momento si ferma a Treviglio (Bg), sta per essere completata fino a Brescia e vedrà nel 2015 l’apertura dei cantieri tra Brescia e Verona. Appare di conseguenza difficile ipotizzare l’individuazione di risorse aggiuntive a destinare a breve sulla Venezia-Trieste

In passato, relativamente alle ipotesi di tracciato per l’AV/AC, sono emersi contrasti tra le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, con i Comuni interessati dal percorso (13 su 14 avevano bocciato il primo tracciato proposto da Rfi) e con alcuni comitati di cittadini che si opponevano per l’impatto ambientale dell’opera sui loro territori.