Interporto di Rovigo

L’interporto di Rovigo è localizzato a sud-est della città di Rovigo, lungo il canale Canalbianco, navigabile e compreso all’interno del sistema idroviario padano-veneto. La piattaforma è sulla direttrice che collega, grazie alle rete navigabile interna, i porti di Venezia e di Chioggia ai porti fluviali di Mantova e Cremona.

La piattaforma logistica è in prossimità dell’autostrada A13 Padova-Bologna, della rete ferroviaria principale che collega Bologna e Padova. Tali infrastrutture si inseriscono all’interno della rete principale europea TEN-T (Corridoio nord-sud “Baltico-Adriatico”).

La piattaforma è gestita da Interporto di Rovigo S.p.a.,  società con capitale e soci prevalentemente pubblici.

Approfondimenti: Società di gestioneDati di traffico

Non vi sono informazioni sulla movimentazione di treni merci. Tuttavia nel 2012 vi era attiva una linea merci per Kaposvar (Ungheria).
L’interporto si sviluppa su una superficie di 70 ettari. Contiene tre terminal ferroviari: il primo con 3 binari da 550 metri di lunghezza ciascuno; il secondo con 1 binario da 300 metri di lunghezza; infine il terzo terminale con 2 binari lunghi 250 metri. I terminal sono collegati alla rete ferroviaria principale tramite la stazione della città di Rovigo e un fascio di 4 binari di presa consegna, lunghi 500 m e distanti 1.500 m dai terminal. Oltre ai terminal ferroviari vi sono 2 banchine portuali. La prima (banchina di Interporto di Rovigo) è lunga 900 m e la seconda (banchina Conca di Canda) è lunga 300 m. Nell’interporto vi sono magazzini per secco, silos per la custodia e lo stoccaggio di merci per spedizionieri, corrieri e grossisti. Inoltre sono presenti palazzine direzionali con uffici e servizi vari (sala convegni, dogana, stazione di servizio, servizio di sorveglianza, pesa...).
L'Interporto di Rovigo ha istituito l’Osservatorio Europa, un’iniziativa nata per segnalare agli utenti e imprese le opportunità promosse dalla Comunità Europea, con particolare riguardo ai bandi erogati per cofinanziamenti comunitari.
Le prospettive dell'Interporto di Rovigo sono molto incerte perché la piattaforma è legata prevalentemente al trasporto fluviale e all’idrovia Padano-Veneta. Tuttavia ci sono degli elementi che potrebbero, nel medio termine, catalizzare energie, risorse e incentivi pubblici per il rilancio. In particolare: il cambio della tipologia di merce trasportata. Da merci povere (inerti, argille, sabbie, prodotti chimici, scarti di lavorazioni…) si è passati al trasporto di merci lavorate ad alto valore aggiunto; il dibattito sul tema idroviario padano-veneto e i progetti di fattibilità promossi congiuntamente dall’Unione Europea e dalle regioni italiane interessate dal passaggio dell’infrastruttura; il Libro Bianco Europeo dei Trasporti che auspica la riduzione del 60 per cento delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti entro il 2050, spostando il 50 per cento del trasporto merci verso altre modalità di trasporto quali la ferrovia e le aste fluviali navigabili.