Interporto di Cervignano del Friuli

L’interporto di Cervignano è localizzato sulle direttrici che collegano l’Italia all’Austria e l’Italia agli stati dell’Est Europa. La struttura è posizionata lungo le linee ferroviarie Cervignano-Tarvisio e la Venezia-Trieste e sulle autostrade A23 Palmanova-Tarvisio e A4 Venezia-Trieste. Tali infrastrutture si inseriscono all’interno della rete principale europea TEN-T (Corridoio ovest-est europeo “Mediterraneo” e il Corridoio nord-sud “Baltico-Adriatico”).

La piattaforma è gestita da Interporto Cervignano del Friuli S.p.a., società con capitale e soci prevalentemente pubblici.

Approfondimenti: Società di gestione; Dati di traffico

L'interporto movimenta treni da/per Genk (Belgio), Domo, Novara e La Spezia.
L’interporto si sviluppa su una superficie di 97 ettari. Contiene uno scalo ferroviario di 6 binari di ciascuno lungo 750 m. All’interno dello scalo sono presenti attrezzature gommate per il carico/scarico della merce. Nell’interporto vi sono anche magazzini retrattili, tettoie per la custodia e lo stoccaggio di merci ad uso di spedizionieri, corrieri e grossisti. Inoltre sono presenti palazzine direzionali con uffici vari, stazioni di servizio e servizio di sicurezza.
Il piano di sviluppo dell’interporto prevede il completamento della bretella di collegamento tra la variante della Strada Regionale 352 e l’interporto. E’ previsto inoltre un ulteriore allargamento dell’area interportuale con la realizzazione di ulteriori piazzali adibiti a parcheggio e di strutture coperte adeguate agli standard attuali (altezza e raccordi ferroviari).
L’interporto offre servizi per: la movimentazione, ovvero carico/scarico di unità intermodali (container) sia di merci convenzionali (legnami, tronchi, bancali, bobine, cartoni, ecc…); la manutenzione, lavaggio e pulizia di vagoni e servizi accessori alle merci; la trasformazione delle merci con il confezionamento, l’imballaggio, l’etichettatura e piccoli assemblaggi.
L’interporto nonostante i cospicui investimenti degli ultimi anni e la posizione strategica, non riesce a massimizzare le proprie potenzialità. La piattaforma risulta valida e competitiva ma è inserita in un contesto territoriale-infrastrutturale ancora poco efficiente e conveniente per gli operatori logistici, che preferiscono altre piattaforme e direttrici infrastrutturali.