Il piano dei trasporti in otto mosse

Per il Polesine potenziamento delle linee Legnago-Rovigo e Mestre-Adria. Il nodo delle corse su ruota

Il nuovo Piano territoriale dei trasporti in otto mosse. La Regione sta sviluppando una serie di incontri informativi in tutte le province per presentare il nuovo Piano regionale dei trasporti 2030. Sette gli appuntamenti che hanno visto la presentazione generale del Piano lo scorso 2 luglio a Venezia, per poi passare il 4 luglio a Verona e Vicenza, il 10 luglio nuovamente a Venezia e poi Treviso, ieri a Rovigo e Padova e infine l’ultimo incontro è fissato il 19 luglio a Belluno.

Questa prima fase di consultazione è finalizzata a raccogliere osservazioni e suggerimenti da parte degli attori locali al fine di valutare, ed eventualmente integrare, i contenuti del Piano. Giovedì a Palazzo Celio erano presenti, oltre al presidente della Provincia, Ivan Dall’Ara,l’assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti Elisa De Berti, supportata nell’aspetto tecnico da Giuseppe Fasiol e Mauro Menegazzo. Nella sala consiliare di Palazzo Celio erano presenti, oltre ad alcuni sindaci e assessori comunali del territorio, l’assessore regionale Cristiano Corazzari, i consiglieri regionali Graziano Azzalin e Patrizia Bartelle.

La ragione del nuovo Piano regionale dei trasporti è, oltre alla non certo aggiornata versione precedente risalente agli anni ‘90, che il sistema della mobilità e della logistica del Veneto devono sostenere lo sviluppo sociale ed economico delle regione nei prossimi anni. Cambiamenti territoriali, infrastrutturali e socio demografici più lenti e cambiamenti della produzione, dei mercati e delle tecnologie molto più rapidi. Per questi motivi è necessario impostare un nuovo processo di pianificazione della mobilità e della logistica inteso come un processo di decisioni pubbliche dinamiche e partecipate, in grado di identificare i fabbisogni della regione, decidere e realizzare gli interventi infrastrutturali sulla base di progetti di fattibilità tecnico economica solidi, orientare comportamenti dei diversi livelli istituzionali, attuare politiche di incentivazione e promozioni delle innovazioni tecnologiche e della mobilità, monitorare costantemente le trasformazioni e gli effetti delle decisioni prese.

Un nuovo Piano dove la parola d’ordine è dinamicità come ha sottolineato l’assessore regionale Elisa De Berti. La politica dei trasporti che la Regione intende proseguire è declinata nel Piano in otto obiettivi: il primo è connettere il Veneto ai mercati nazionali e internazionali per la crescita sostenibile dell’economia regionale; il secondo è potenziare la mobilità regionale per un Veneto di cittadini equamente connessi; il terzo è promuovere la mobilità per il consolidamento e lo sviluppo del turismo in Veneto; il quarto è sviluppare un sistema di trasporti orientato alla tutela dell’ambiente e del territorio; il quinto è accrescere funzionalità e sicurezza delle infrastrutture e dei servizi di trasporto; il sesto è promuovere il Veneto come laboratorio per le nuove tecnologie e paradigmi di mobilità; il settimo è completare ed efficientare la spesa per i trasporti e mobilitare i capitali privati; l’ottavo è sviluppare una governance integrata alla mobilità regionale.

Otto obiettivi e otto strategie. Strategie che investono in alcuni punti anche la nostra provincia con la velocizzazione della linea Mestre-Adria, il potenziamento della linea Legnago-Rovigo e l’annosa questione del trasporto pubblico territoriale. I dati in questo ambito parlano chiaro. In Polesine ogni abitante compie un media di 13 viaggi annuali, mettendo così il bacino di Rovigo come fanalino di coda in rapporto alle altre province; Padova ad esempio si attesta su una media di 47 mentre la media regionale è a quota 87.

LaVocediRovigo.it – 18/07/2019

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