Fs alla Ue, servono 65 mld nelle reti

di Andrea Pira

In Europa c’è la necessità di finanziare sia le reti di trasporto transfrontaliero sia il completamento di progetti come la galleria del Brennero e la Tav Torino-Lione. Per farlo occorrerebbe allocare investimenti per circa 65 miliardi di euro, di cui 10 per il potenziamento dell’infrastruttura esistente, 30 per nuove infrastrutture, 15 per l’installazione della tecnologia Ertms sulle reti ferroviarie europee, 10 per le strade elettrificate. Di questo hanno parlato ieri con i vertici comunitari la presidente e l’ad di Fs, Gioia Ghezzi e Renato Mazzoncini, incontrando a Strasburgo il commissario europeo Violetta Bulc, il presidente e il vice presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani e David Sassoli, nonché una delegazione di eurodeputati. Il top management del gruppo italiano ha illustrato il piano industriale al 2026 e i progressi realizzati finora. Negli incontri si è discusso anche della revisione del regolamento sulla liberalizzazione del mercato degli autobus, per dare vita a un quadro comune sul modello di quanto si è fatto con il Quarto pacchetto ferroviario che dal 2020 aprirà il mercato alla concorrenza. Altra tematica è stata la revisione della direttiva sulla tassazione per gli autoveicoli pesanti per il trasporto merci. Ieri intanto sul fronte dell’internazionalizzazione, come previsto da piano industriale, Fs ha siglato un accordo con le Ferrovie indiane per arrivare entro l’estate a uno studio di fallibilità per l’ammodernamento della corridoio tra New Delhi e Jaipur.

Milano Finanza – 07/02/2018

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