Facchin: «Il tunnel del Brennero sarà una primavera per il capoluogo»

L’analisi del commissario. Rovereto-Innsbruck, abbonamento unico

di Erica Ferro

Il tempo delle ipotesi e degli interrogativi è finito, il tunnel del Brennero si avvicina. Non solo, la sua realizzazione è già «in fase avanzata» come spiega il direttore dell’Osservatorio e del Centro informazione della galleria del Brennero Martin Ausserdorfer. La questione, semmai, è come prepararsi a riceverne le ricadute. La partita, naturalmente, è complessa. Ma per il Trentino ha già risvolti futuribili: da settembre gli studenti trentini potranno viaggiare con lo stesso abbonamento da Rovereto a Innsbruck. E il progetto di collegamento ferroviario Rovereto-Riva è già strutturato. Perché la galleria di base del Brennero è molto di più di quei 55 chilometri fra Fortezza e Innsbruck. Secondo il commissario governativo per il Bbt Ezio Facchin è lo stimolo a trovare «la chiave di volta» di un intero sistema, a monte del lotto della tratta di accesso al tunnel della circonvallazione di Trento. «Una primavera per la città – dice – come non ce ne sono mai state». Sul piatto mette il Nordus, l’ammodernamento della ferrovia della Valsugana, i problemi del rumore, la sistemazione urbanistica del capoluogo. Insomma, per Facchin «la nuova infrastruttura del Brennero costituirà un elemento di sviluppo permanente del territorio». Occorre, però, un «progetto di sistema» e per definirne i criteri, che partoriscano poi le linee guida per lo sviluppo delle infrastrutture, incalza la politica a non andare oltre il 2017. Dei lotti relativi alle tratte di accesso sud, Fortezza-Ponte Gardena, circonvallazione di Bolzano e Bassa atesina, circonvallazione di Trento ed entrata di Verona, solo il primo e l’ultimo, a detta di Facchin, sono a un livello talmente avanzato da potersi dire realizzabili entro il 2026. «Per il resto non ci sono progetti fatti e finiti» chiarisce con forza anche l’assessore Mauro Gilmozzi.

È disponibile uno studio di fattibilità, «ma è l’inizio di un ragionamento in cui si devono mettere a fattor comune tutte le progettualità di cui la città sta discutendo». E «solo un progetto specifico potrà dirci davvero di eventuali rischi ambientali». Le tappe, secondo l’assessore, si riassumono in un «progetto preliminare entro il 2018, definitivo dopo un anno, tre anni per l’esplorazione». Tra contributi europei (40% del costo dell’opera), rinnovo della concessione di A22 e tesoretto «è possibile trovare i finanziamenti». Di certo, non ci saranno soldi per realizzare tutti i progetti di cui si parla, dal Ring delle Dolomiti al trenino dell’Avisio. Il più strutturato, al momento, è quello relativo alla ferrovia Rovereto-Riva del Garda. Da settembre, poi, gli studenti viaggeranno con un unico abbonamento dalla città della quercia a Innsbruck. E mentre una trentina di esponenti del movimento No Tav ieri esprimeva il proprio dissenso al tunnel fuori dal Muse, nella sala conferenze Ausserdorfer annunciava che «martedì saranno aperte le buste dell’ultima gara in Austria: tutte le opere di costruzione del tunnel del Brennero saranno così aggiudicate, finanziate e in realizzazione».

Corriere del Trentino – 14.04.2017

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