di Marco Miorino
Il sistema aeroportuale italiano conferma di essere determinante per la crescita del turismo nel nostro Paese e per le esportazioni dei prodotti italiani nel resto del mondo. Il bilancio relativo all’anno 2017 diffuso ieri da Assaeroporti (l’associazione dei gestori aeroportuali), dice due cose. Uno: i passeggeri in transito negli aeroporti italiani, pari a 175,4 milioni, crescono del 6,4% sull’anno precedente, un dato che appare in linea con la crescita del 7,1% registrata a livello mondiale dall’Icao nello stesso anno. Due: è record per il cargo che, con un totale di 1,1 milioni di tonnellate di merci movimentate nel 2017 si attesta a quasi 102 mila tonnellate in più rispetto al 2016.
Anche nel caso del cargo, come per i passeggeri, la crescita italiana è in linea con quella mondiale (+9,5%).
Nella piena consapevolezza dello sviluppo che interesserà il settore del cargo negli anni a venire, spinto a sua volta dall’esplosione dell’e-commerce, che viaggia su aerei cargo per circa il 90%, le società di gestione hanno incluso nei piani opere infrastrutturali dedicate al trasporto delle merci per un importo pari a 157 milioni di euro, nei prossimi quattro anni.
Il ruolo del cargo
È molto importante confrontare la dinamica del sistema aeroportuale nazionale con quella globale. Come sottolinea il Censis, la ricerca attiva e continua di una collocazione significativa nel grande flusso degli scambi internazionali è oggi un atto dovuto per qualunque Paese nel mondo. Prendiamo il caso delle merci. Nel mondo solo il 2% del tonnellaggio di merci passa per le vie aeree. In valore si raggiunge però il 35% del totale, poiché si tratta di beni pregiati (per esempio il lusso). Una grande opportunità per il made in Italy. «Con il trasporto merci aereo viaggia il valore aggiunto dell’Italia, l’eccellenza del made in Italy» nota il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Nel sistema nazionale il traffico cargo è molto più polarizzato del traffico passeggeri. Milano Malpensa, lo scalo leader, movimenta attualmente circa la metà del volume totale e quattro scali del Nord (Malpensa, Orio al Serio, Venezia e Bologna) insieme a Fiumicino valgono più del 92% del totale movimentato.
I passeggeri
E veniamo al traffico passeggeri. L’industria aeroportuale mondiale vale 260 miliardi di dollari e dà lavoro a 2,6 milioni di addetti diretti. A livello nazionale il settore aeroportuale, considerando l’impatto diretto, indiretto e indotto, vale il 3,6% del Pil. La crescita del trasporto aereo sulle rotte internazionali traina gli investimenti diretti esteri (secondo Cassa Depositi e Prestiti ogni incremento di traffico del 10% genera aumenti di investimenti dall’estero del 4,7%). Il turismo mondiale presenta tassi di crescita notevoli (+75% negli ultimi quindici anni, +110% per i Paesi emergenti). L’Italia ha il capitale di base per intercettarne quote importanti, ma per cogliere questa opportunità è necessario il miglioramento quantitativo e qualitativo della connettività aeroportuale. Le società di gestione si stanno già muovendo. I nuovi contratti di programma nati dalla collaborazione tra Assaeroporti e le istituzioni competenti prevedono investimenti di circa 4,2 miliardi di euro in un quinquennio. Di questi, il 93% proviene dalle risorse proprie delle società di gestione e solo il 7% è finanziato con risorse pubbliche (Ue, Stato, Regioni). Gli interventi programmati sono finalizzati sia all’incremento della capacità aeroportuale (hard infrastructuring), sia al miglioramento dei servizi (airport experience).
Le classifiche
I dati raccolti nel 2017 da Assaeroporti vedono attestarsi tra gli aeroporti più trafficati d’Italia gli scali di: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo, Venezia, Milano Linate, Catania, Napoli, Bologna, Roma Ciampino, Palermo, Pisa e Bari. Fiumicino (41 milioni di passeggeri) si conferma lo scalo leader anche nel 2017; Malpensa supera quota 22 milioni di passeggeri (+14,2%) mettendosi alle spalle la lunga crisi seguita al de-hubbing di Alitalia; Bergamo-Orio al Serio è sempre più la terza forza, grazie al recordi di passeggeri e al trend positivo dei vettori courier (merci); alle spalle di Orio troviamo Venezia, terzo hub intercontinentale del Paese insieme a Fiumicino e Malpensa. Nel settore cargo, come detto, Malpensa sovrasta tutti (589 mila tonnellate di merci movimentate nel 2017, +7,5%), con una quota di mercato del 51% circa. Oggi Malpensa è la porta di transito privilegiata per le imprese del made in Italy che esportano e puntano a raggiungere in tempi rapidi i mercati più dinamici del pianeta.
Il Sole 24 Ore/Impresa & Territori – 26/01/2018
© Riproduzione riservata