Confitarma sollecita governo e parlamento a sostenere l’industria marittima italiana con specifiche misure

Sisto: irrinunciabile il Registro Internazionale che ci ha consentito di crescere e raggiungere primati mondiali

«In questo delicato momento di crisi che tutti stiamo vivendo ci attendiamo che l’industria marittima venga sostenuta anche da specifiche misure di governo e parlamento». Lo ha affermato Luca Sisto, direttore generale della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), specificando che, «purtroppo, fino ad ora tali misure hanno in gran parte riguardato le altre modalità di trasporto. L’ennesima prova – ha denunciato – della subalternità delle infrastrutture marittime rispetto a quelle ubicate sul territorio!».
Intervenendo sabato al panel “Il Mediterraneo nell’oceano mondo”, nell’ambito dell’evento “L’Italia è il mare”, primo appuntamento de “Le giornate del Mare” organizzate da LIMES, Sisto ha ribadito l’importanza del trasporto marittimo per la vita quotidiana e l’economia del Paese evidenziando che «tutto o quasi ci viene dal mare: dal cibo all’energia, fino ai nostri vestiti».

Sisto ha sottolineato la necessità di «trovare la formula giusta per ridare visibilità alla straordinaria normalità del trasporto marittimo. Non è un caso – ha rilevato – che, sin dall’inizio della pandemia, il governo abbia disposto che i servizi di trasporto marittimo non possono assolutamente interrompersi in quanto servizi essenziali per assicurare i rifornimenti indispensabili di cui il nostro Paese ha bisogno e garantire i collegamenti con le isole maggiori e minori».

Sisto ha osservato che l’industria italiana del trasporto marittimo per confrontarsi con sfide e incertezze notevolmente acuite dalla crisi sanitaria del Covid-19 deve poter contare su una solida base: «il percorso compiuto dal 1998 con l’istituzione del Registro Internazionale – ha spiegato – resta il pilastro su cui poggia l’intero sistema marittimo nazionale. Sarebbe folle rinunciare alle conquiste condivise tra amministrazione e industria, rompere il patto che ci ha consentito di crescere e raggiungere primati mondiali in alcuni settori. Non avrebbe senso – ha concluso il direttore generale di Confitarma – parlare di Blue Economy, di sviluppo tecnologico, di ambiente e sostenibilità se non potessimo più inalberare il tricolore a poppa delle nostre meravigliose navi».

InforMare – 16/11/2020

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