Confartigianato Belluno, per il lavoro e lo sviluppo servono lo sbocco a Nord e la banda ultra-larga

Le imprese artigiane bellunesi hanno le idee chiare su cosa serve al territorio e sulle necessità infrastrutturali della provincia. Servono soprattutto lo sbocco a Nord e la diffusione capillare della banda ultra-larga. Lo dicono le risposte al questionario sulle infrastrutture lanciato un mese fa da Confartigianato Belluno e somministrato a tutte le aziende associate.

“Sono stati rappresentati e ascoltati tutti i settori, dai costruttori alla meccanica, dal legno ai liberi professionisti, passando per commercio, benessere, comunicazione e trasporto. E sono state ascoltate anche tutte le vallate – spiega la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella -. Le indicazioni emerse mostrano una omogeneità di risposte. Di fatto, gli artigiani dicono che per continuare a lavorare e fare impresa in montagna servono infrastrutture. Fisiche, in grado di collegare le “terre alte” ai servizi di pianura e ai mercati internazionali. E immateriali, per poter abbattere le distanze e spingere forte sul digitale”.

Il questionario – Il sondaggio è stato costruito con una serie di domande preliminari introduttive, in modo da delineare settore di attività e collocazione geografica delle aziende. Poi procedeva con le cinque domande mirate sullo sviluppo infrastrutturale

I dati – le risposte sono arrivate da oltre 120 imprese – delineano una visione chiara di cosa serve al Bellunese. Lo sbocco a Nord è prioritario per le imprese, indifferentemente dal fatto se su gomma o su ferro (circa la metà degli intervistati lo ritiene importante o importantissimo). E per il 26%, il treno delle Dolomiti potrebbe essere un importante motore di sviluppo e di business (in particolare, esprimono questa idea le imprese dell’area cadorina).

L’altra grande priorità, che trova tutti d’accordo, è la banda ultra-larga con diffusione capillare sul territorio: per il 72% degli intervistati cambierebbe tanto o tantissimo il modo di lavorare e le possibilità di fare impresa (solo per il 3% sarebbe indifferente).

Tra le richieste specifiche emerse dal questionario, il miglioramento della viabilità e i collegamenti intervallivi, la costruzione di piste ciclabili per il turismo, il miglioramento della sanità nelle aree periferiche e la realizzazione di percorsi universitari sul territorio.

“Le risposte arrivate sono importanti perché tracciano un quadro semplice ma significativo di cosa serve alle imprese – conclude la presidente Scarzanella -. Questi dati saranno trasferiti al tavolo infrastrutture per una condivisione ampia con gli altri soggetti. E poi alla Provincia, perché vengano inseriti all’interno del piano strategico. Siamo convinti che la montagna possa smettere di essere periferia e attrarre anche altre imprese, a patto che abbia i servizi e le infrastrutture per poter competere con i territori di pianura”.

Veneto Report – 12/09/2021

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