Collegamento Cortina-Alleghe-Arabba, parla l’assessore Caner

Alla fine, l’assessore regionale al Turismo e alla Montagna, Federico Caner, si è deciso a parlare della vicenda relativa al progetto di collegamento tra Cortina, Alleghe e Arabba, in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, chiarendo che allo stato attuale non esiste alcun progetto di collegamento.

Dopo un silenzio lungo e protratto sull’argomento, Caner, nel corso delle audizioni convocate da Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente alla Camera, ha spiegato, “siamo ancora nella fase della raccolta dei documenti e non è stato dato alcun incarico ad alcun professionista”.

L’assessore ha poi voluto sottolineare che non sarà possibile realizzare i progetti di impianti proposti da un gruppo di imprenditori bellunesi, perché “la Regione ha ben chiaro che si tratta di tracciati non percorribili dal punto di vista ambientale”. L’idea, più volte citata dal presidente Luca Zaia, come possibile fiore all’occhiello per il rilancio dell’economia del territorio bellunese, sarebbe quella del collegamento tra Cortina e i comprensori sciistici del Civetta e del Sellaronda.

Un confronto con le province di Bolzano e Trento, c’è stato, ha spiegato l’assessore: “Hanno dato il loro assenso ad un piano complessivo di riordino della mobilità dell’area, teso alla riduzione del traffico automobilistico, soprattutto sui passi. E per questo stiamo immaginando una mobilità alternativa, sostenibile, all’interno dell’area delle Dolomiti, basata essenzialmente su impianti a fune. Siamo insomma alla definizione dell’obiettivo generale, nulla di più. Una volta raccolta la documentazione necessaria, si potrà procedere con l’affidamento dell’incarico ai professionisti”.

L’assessore Caner ha quindi confermato l’esistenza di un progetto “messo a punto da un gruppo di impiantisti di Arabba”, (che tanto aveva fatto preoccupare la Fondazione Dolomiti, l’ente che vigila sulle montagne venete), escludendo però che possa venire preso in considerazione, perché “ non rispetta i vincoli imposti dalla legge Pecoraro Scanio.

Contestualmente è stato ascoltato dalla commissione anche Enrico Vicenti, segretario generale della commissione nazionale  italiana per l’Unesco, che ha avvertito: “Occorre estrema cautela, perché è difficile immaginare che la realizzazione di ampliamenti dei comprensori sciistici già esistenti, della dimensione ventilata, possa essere compatibile con la tutela dell’integrità del sito Patrimonio dell’Umanità. Il rischio per il sito potrebbe essere quello di venire iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale in pericolo, con il conseguente forte danno di immagine per il territorio, ma anche per l’intero Paese. Dunque i progetti devono essere resi pubblici e consultabili dalle parti interessate”.

Alessia Rotta ha concluso le audizioni sostenendo la necessità di un tavolo unico di confronto tra Stato, Regioni, Province, Comuni e Fondazione Unesco, finalizzato alla realizzazione degli impianti a fune.

Veneto Report – 29/04/2021

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