Autovie, utile di 8,7 milioni. Addio alla Serenissima

Liquidazione incrociata delle relative quote con la società che amministra la Venezia-Padova. Fatturato di 209 milioni con un Mol di 116 milioni

di Marco Ballico

Sulla strada verso la società “in house”, la soluzione per evitare la gara europea e ottenere il rinnovo della concessione autostradale, Autovie Venete si libera del rapporto con Serenissima. E pure ci guadagna. Nel giorno dell’assemblea di bilancio che conferma un utile dimezzato rispetto all’anno scorso (8,7 milioni contro 17,6), causa maggiori ammortamenti finanziari e un incremento degli accantonamenti nel rispetto delle regole di calcolo dell’indennizzo, in previsione proprio del rinnovo della concessione, la partecipata regionale ottiene il via libera dei soci per l’acquisto di azioni proprie attualmente nel pacchetto della Società delle Autostrade Serenissima per un totale di 5 milioni 201 mila 754 euro. L’operazione rientra nel processo di dismissione delle partecipazioni ritenute non strategiche ed è in linea con il piano di revisione straordinaria 2017 delle società a partecipazione pubblica, approvato dalla giunta Serracchiani, piano in cui, tra le partecipazioni per le quali è stata richiesta l’alienazione delle relative quote, rientra anche Serenissima.

Analoga operazione verrà compiuta dalla stessa Serenissima con una differenza a conguaglio, favorevole ad Autovie, pari a 618 mila 128 euro. L’assemblea ha quindi approvato all’unanimità il bilancio 30 giugno 2016-30 giugno 2017, compresa la ripartizione degli utili (438 mila 684 euro a riserva legale; 7 milioni 457 mila 636 a riserva straordinaria; 877 mila 367 all’erogazione dei dividendi, che nessun socio ha però richiesto). Nel documento emergono un fatturato di 209,1 milioni (contro 200,8 dell’anno precedente) e un Mol (margine operativo lordo) di 116,3 milioni (contro 102,4). Numeri, ha spiegato il direttore dell’area Economia e Finanza Giorgio Damico, conseguenza dell’incremento dei volumi di traffico: i chilometri percorsi dai mezzi leggeri sono aumentati del 2,8%, quelli dei mezzi pesanti del 4,4%. Con il ritocco tariffario dello 0,86% sono stati possibili incassi superiori per 8 milioni e 300 mila euro. In apertura, la relazione del presidente e ad Maurizio Castagna che ha ricostruito un esercizio «dedicato agli adempimenti necessari al reperimento delle risorse economiche per la realizzazione della terza corsia. Un compito delicato e complesso, che ha richiesto continue modifiche e rivisitazioni dei programmi, concertate con il commissario straordinario Serracchiani e con il soggetto attuatore e assessore ai trasporti Santoro, in attesa dell’approvazione del Piano economico e finanziario presentato da Autovie nell’aprile del 2015». Castagna ha proseguito facendo il punto sulla situazione sul «costante confronto» con ministero dei Trasporti, Cassa depositi e prestiti e Banca europea degli investimenti e ricostruendo i passaggi che hanno portato alla scelta della soluzione “in house” che prevede la costituzione di una Newco interamente pubblica, così come “suggerito” dalla direttiva Ue 23 del 2014.

Quindi, i cantieri. Già attivi per il terzo lotto (Alvisopoli-Gonars), per il primo sub lotto del quarto (Gonars-Palmanova), mentre per il primo sub lotto (Portogruaro-Alvisopoli) del secondo lotto (San Donà di Piave-Alvisopoli) il commissario (del quale Fvg e Veneto hanno chiesto a Roma la proroga) ha già approvato il progetto esecutivo.

Il Piccolo – 28/10/2017

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