Incontro chiesto da Rfi. Sarà anche realizzato nuovo ponte sull’Adige L’obiettivo è terminare i lavori con dieci anni di anticipo, nel 2026
di Enrico Giardini
Si stringe sugli espropri di case e terreni. Sprint per il progetto dei treni superveloci Tav sulla linea del Brennero, nel tratto Pescantina-Parona-San Massimo e fino alla stazione di Porta Nuova. Nel territorio comunale di Verona sono sei chilometri e 300 metri. Rete ferroviaria italiana accelera per il quadruplicamento della linea – due binari per l’alta velocità-alta capacità, due per i treni normali, il tutto sia per passeggeri che per merci – nel cosiddetto “nodo di Verona”. Con tratti interrati, in galleria, nella zona dell’aeroporto di Boscomantico. Si prevede anche un nuovo ponte sull’Adige, tra la località Nassar, in Comune di San Pietro in Cariano, e Settimo di Pescantina.
È QUANTO HANNO comunicato, in municipio, tecnici di Rfi all’assessore a urbanistica, edilizia privata e ambiente, Ilaria Segala. L’obiettivo della società è concludere i lavori con 10 anni di anticipo rispetto a quanto previsto, cioè nel 2026 rispetto al 2036. Rfi chiede così di rivedere la progettazione, puntando a una maggiore rapidità nei cantieri. Un piano unico, per le due linee, la storica e quella Tav. Certo, siamo nel 2017 e sentir parlare di 2026 invece che di 2036 potrebbe non suscitare particolari entusiasmi, nei sostenitori della nuova infrastruttura. Invece, considerandone l’entità, anticipare un fine-opera di un decennio significa davvero voler andare più rapidi.
LA MODIFICA principale al progetto riguarda la cantierizzazione, che Rfi intende anticipare, in particolare in relazione agli espropri di abitazioni e terreni privati situati lungo la futura linea Tav da costruire, in affiancamento a quella storica. Come riferisce la Segala dopo l’incontro con Rfi, sono 30 i fabbricati da abbattere – per totali 55 unità abitative tra San Massimo-corso Milano e Chievo La Sorte – su 160mila metri quadrati. È una questione complessa, a cui si aggiunge la necessità di individuare zone alternative per fare in modo che gli espropriati possano avere una nuova area in cui trovare o far costruire un’abitazione. «In queste zone che verranno toccate dal passaggio delle nuove linee Tav, affiancate a quelle storiche, ci vorrà una particolare attenzione per chi verrà espropriato», dice la Segala. «C’è chi vive in condominio, chi ha una villa con piscina, chi altre tipologie di residenze». Perciò il Comune intende avere disponibile un piano degli espropri, con tutti i nominativi degli interessati – e il comitato di residenti Tac C1 ha chiesto e ottenuto che il Comune si faccia carico delle loro situazioni – da presentare a Rfi in una nuova riunione, in municipio, il 16 ottobre. Rfi, spiega l’assessore, «intende procedere in un unico cantiere con l’interramento della linea storica e la costruzione della linea Tav. Sottolineo che, dal punto di vista urbanistico, avere tratti in galleria significa ricucire con i quartieri adiacenti e avere nuovi spazi per creare piste ciclopedonali».
PARTICOLARE attenzione – fa notare la Segala, andrà posta ad alcune zone lungo il tracciato, tra cui soprattutto in prossimità del cavalcavia ferroviario in corso Milano, lato Croce Bianca, da allargare per fare posto alla linea Tav. «Qui», precisa l’assessore, «si dovrà valutare bene l’aspetto viabilistico, durante i cantieri». E poi ci sarà il nuovo ponte, come previsto dal tracciato di indirizzo allegato al protocollo d’intesa sottoscritto nel 2013, tra Comune e Rete ferroviaria italiana.
IL PROGETTO preliminare della linea Tav tra Verona e Pescantina è pronto, dunque – e c’è già il via libera al primo lotto di lavori della Brescia-Verona – mentre è più avanzato l’iter nel tratto a est della città, a San Michele, vicino a Villa Buri. La Regione ha dato l via libera al progetto e il Cipe al finanziamento. «Noi puntiamo però a trattare con Rfi anche il tema dell’ex Scalo Merci di Santa Lucia, la cui riqualificazione per la nostra Amministrazione è un punto fondamentale». Si parla di un «Central Park», con annessi spazi per sport e piste ciclabili. Ora, però, corsa contro il tempo per il piano degli espropri.
L’Arena – 05.09.2017
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