Giornata mondiale della bicicletta: dal Mims 600mln di euro per le ciclovie italiane

5 Giugno 2021

Da sempre indiscusso simbolo di mobilità sostenibile, nel periodo della pandemia la bicicletta è stata rivalutata come mezzo di trasporto per raggiungere la scuola e il posto di lavoro, non soltanto per il tempo libero o per attività sportive.

E il 3 giugno, le Nazioni Unite celebrano la Giornata mondiale della bicicletta. Istituita nel 2018, la giornata punta a diffondere i benefici sociali e ambientali dell’uso di questo mezzo.

Un investimento consistente sulla cosiddetta ‘mobilità dolce’

Le Nazioni Unite, istituendo la Giornata mondiale della bicicletta, hanno voluto sensibilizzare gli Stati e i governi ad inserire nelle loro politiche lo sviluppo della mobilità ciclistica. In Italia il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha previsto tra gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) un investimento consistente sulla cosiddetta ‘mobilità dolce’: 600 milioni di euro, dei quali 200 milioni dedicati alla realizzazione di ciclovie urbane e 400 milioni per la realizzazione di ciclovie turistiche.

In particolare saranno finanziate: la ciclovia del Vento (Venezia-Torini), la ciclovia del Sole, la ciclovia del Garda, quella del Trilive (Trieste-Lignano-Venezia), le ciclovie Adriatica e Tirrenica, la ciclovia del Grab (Grande Raccordo Anulare della bici), quella dell’Acquedotto Pugliese, la ciclovia della Magna Grecia e la ciclovia della Sardegna. In tutto 1.800 chilometri tra ciclovie turistiche e urbane.

Oltre 4 milioni di euro per un progetto sperimentale

Intanto il Mims, con proprio decreto ha destinato oltre 4 milioni di euro per un progetto sperimentale nei Comuni di Roma, Padova, Napoli, Pisa, Milano, Bari e Palermo che prevede la realizzazione di piste ciclabili per collegare le stazioni ferroviarie ai poli universitari. Opere che, con un bacino potenziale di oltre 400.000 persone, consentiranno agli studenti universitari – ma non solo – di raggiungere i propri atenei utilizzando un mezzo di trasporto ecologico e percorsi protetti e sicuri. Ulteriori 11 milioni di euro verranno destinati a breve ad altri Comuni per la realizzazione di piste ciclabili che colleghino stazioni ferroviarie e università.

Trasporti-Italia.com – 05/06/2021

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Il grande assalto agli aeroporti del Nordest, si moltiplicano passeggeri e destinazioni con Ryanair e Volotea

Pandemia ormai alle spalle: triplicate le presenze medie  rispetto ad aprile, picchi di riempimento dei voli fino al 95%. Bozzolo, Save: «A giugno oltre undicimila viaggiatori al giorno a Venezia, Treviso e Verona. Da luglio 200 città raggiunte»

di Fabio Poloni

Aerei pieni all’ottanta per cento, con punte del 95%. «Più che leisure travel, è proprio depression travel, di chi non ne poteva più», sorride Marco Consalvo, amministratore delegato di Trieste Airport. «La gente ha voglia di viaggiare, non vede l’ora di farlo», gli fa eco Camillo Bozzolo, direttore commerciale e sviluppo aviation di Save, società che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona. Ciò significa ripartenza vera per gli scali del Nordest: si moltiplicano passeggeri e destinazioni, arrivando a numeri vicini a quelli pre-pandemia.

I numeri

La progressione è geometrica: in due mesi si è rimesso in moto un sistema rimasto in stallo quasi totale per oltre un anno. «Ad aprile – spiega Bozzolo – Venezia ha registrato una media di 2.500 passeggeri al giorno, Verona mille, Treviso zero perché era chiuso. A maggio siamo raddoppiati sia su Venezia, con cinquemila passeggeri al giorno, sia su Verona, con duemila. A giugno ha riaperto Treviso, con una media finora di 1.536 passeggeri al giorno, mentre Venezia ha toccato quota 6.500 e Verona 3.100. E da luglio saranno disponibili i “Covid tested flights” anche per Stati Uniti e d Emirati».

Le destinazioni

Voglia di viaggiare, di estate, mare, sole, belle città. Le destinazioni già disponibili sono tante, e cresceranno di mese in mese. «A maggio da Venezia le destinazioni raggiungibili erano 29, sono passate a 53 da giugno – spiega ancora Bozzolo – Treviso ha riaperto con 47, Verona è passata dalle 16 di maggio a 52 di giugno». Luglio e agosto? «Si crescerà ancora, arrivando a oltre settanta per Venezia e Verona, 61 Treviso».

C’è l’imbarazzo della scelta: tra le destinazioni possibili da Venezia ci sono Barcellona, Londra, Palermo e Catania (Ryanair), Olbia, Mikonos, Santorini e Minorca (Volotea), oltre a Madrid, Lisbona, Parigi, Oslo, Casablanca e altre; da Treviso si può volare per esempio a Bari, Alghero, Dublino, Ibiza, Praga, Valencia (Ryanair), Olbia e Kiev (Wizz Air); da Verona a Mykonos, Pantelleria, Napoli, Atene (Volotea), Cagliari, Palermo, Bari, Brindisi (Ryanair), poi Roma, Amsterdam, Berlino, Francoforte; da Trieste infine tra le possibili destinazioni ci sono Malta, Londra, Roma, Cagliari, Palermo.

Le principali destinazioni dagli aeroporti del Nordest

I livelli pre-Covid

Tutto come prima? Non proprio. «C’è tantissima crescita ma non arriviamo ai livelli del 2019 – spiega Bozzolo – grandi fette del mondo non sono ancora accessibili, per esempio India, Cina e Brasile. Dobbiamo avere tutto il mondo riaperto, per rivedere i volumi pre-Covid». Ci si riuscirà già nel 2022? «Non credo, le previsioni fatte da Iata e Icao, che rappresentano le compagnie aeree e gli enti di sicurezza dell’aviazione civile, ipotizzano non prima del 2024». «Se la pandemia sarà davvero alle spalle, però, già da marzo 2022 potremmo essere su livelli molto vicini a quelli del 2019», ipotizza Consalvo.

Più leisure, meno business

La tendenza di questa ripartenza, ovvero prendi un aereo e scappa, potrebbe consolidarsi. Nel senso: più viaggi di piacere, meno di lavoro. «Ci aspettiamo che il turismo business rimanga a lungo lontano dai livelli del 2019 – dice Consalvo – tra collegamenti virtuali e smart working, i viaggi d’affari saranno un’incognita». Su Trieste circa il 55% del traffico è domestico, il 45% estero: «Da giorni registriamo riempimenti molto buoni, anche dell’80% verso Cagliari per esempio, con punte del 95% sull’Alitalia per Roma, che ha due collegamenti al giorno: ci starebbe il terzo ma la compagnia ha dei problemi che conosciamo».

Le compagnie

Già, le compagnie: come escono da questo terremoto? E come si riflette ciò sugli scali? «I vettori hanno perso un venti/trenta per cento di capacità – spiega Bozzolo – con la crisi molte compagnie hanno anticipato l’uscita dalla flotta di aeromobili più vecchi: il mercato se ne renderà conto quando si riprenderà a volare veramente, trovare posto sarà più difficile. L’aspetto positivo è che le compagnie hanno anche approfittato per svecchiare le flotte, trovando sul mercato aerei nuovi a prezzi più bassi. Nuovi e più capienti, per esempio da modelli 717 ha 125 posti ai 319 da 140 o ai modelli 320 da 185 posti».

Le società di gestione

E i conti delle società di gestione degli aeroporti? Il rosso è pesante. «Abbiamo chiuso il fatturato 2020 a sei milioni di euro contro i 15 milioni del 2019 – dice Consalvo sul fronte Trieste – riuscendo a mantenere un margine operativo positivo di 400 mila euro facendo leva sui costi, in primis con cassa integrazione per i lavoratori. Con ammortamenti e debiti finanziari, abbiamo chiuso in passivo per 1,4 milioni di euro». Il presidente di Save, Enrico Marchi, ha annunciato che i conti 2020 «sono andati male, molto male, e chiuderemo in perdita anche il 2021. Questo vorrà dire per gli azionisti che per i prossimi anni non ci saranno dividendi ma tutto sarà destinato a potenziare gli investimenti e garantire il ritorno prima possibile del traffico aereo».

Nordest Economia – 05/06/2021

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Al via lavori per elettrificazione ferrovia Trento-Primolano

4 Giugno 2021

Iniziano i lavori di Rete ferroviaria italiana (Rfi) propedeutici all’elettrificazione della linea Trento-Primolano. L’intervento – informa una nota – prevede il potenziamento tecnologico dell’infrastruttura, al fine di aumentare la puntualità e le potenzialità della linea.

Nelle stazioni di Pergine, Villazzano, Strigno e Borgo Valsugana Centro saranno rinnovati binari e deviatoi. Saranno sostituiti complessivamente 23 deviatoi e potenziati oltre 60 chilometri di apparati tecnologici, per un investimento di cinque milioni di euro. Per consentire lo svolgimento dei cantieri diurni e notturni, la circolazione ferroviaria sarà interrotta sull’intera linea dal 4 giugno al 4 luglio.

Ansa/Trentino A.A. – 04/06/2021

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Viabilità: Pizzimenti/Zilli, serve rotatoria sulla SP28 per Artegna

La messa in sicurezza dell’incrocio tra la SR13 e la SP28 ad Artegna è il tema al centro di un incontro che si è tenuto oggi nel comune pedemontano tra gli assessori regionali a Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e alle Finanze, Barbara Zilli, con il sindaco Alessandro Marangoni, i tecnici del Comune e di Fvg Strade.
“La pericolosità di quell’incrocio è del tutto evidente e richiede un intervento urgente e prioritario” hanno concordato Pizzimenti e Zilli.
“Le soluzioni tecniche sono già state valutate e sono di assoluta fattibilità come ha dimostrato lo studio preliminare già svolto da Fvg Strade che nei mesi scorsi ha colto la sollecitazione giunta dall’Amministrazione comunale e l’indicazione di priorità che la Regione ha inteso dare a questo intervento non più rinviabile” ha ribadito Pizzimenti.
Per Zilli “ci stiamo già mettendo al lavoro per trovare la risposta finanziaria a questa esigenza che non riguarda il solo abitato di Artegna ma un intero comprensorio, posto che da qui transitano ogni giorno oltre cinquecento lavoratori diretti alla vicina zona industriale e sono stati troppi finora gli incidenti, anche gravissimi, che si sono verificati in questo snodo viario”.
L’ipotesi che appare più percorribile e di maggior efficacia per la sicurezza del traffico, molto intenso in quest’area, è la sostituzione dell’incrocio con una rotatoria sulla SP 28 “del Bosso”, in corrispondenza con l’inizio della rampa del cavalcavia di ingresso ad Artegna lungo via Luigi Menis. In un precedente sopralluogo di Fvg Strade effettuato a febbraio e un successivo incontro a maggio tra il sindaco di Artegna, il presidente della società e i tecnici della stessa, l’Amministrazione comunale ha espresso un’apertura favorevole alla soluzione proposta che risulta sostenibile sia dal punto di vista tecnico che finanziario.
“La Regione non farà mancare il proprio impegno” è l’assicurazione giunta dagli assessori Pizzimenti e Zilli che con il sopralluogo odierno hanno dato avvio al percorso di condivisione di tutti i passaggi che porteranno alla realizzazione della rotatoria in tempi più brevi possibili.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 04/06/2021

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Tim porta a Castelfranco Veneto la fibra ottica ultraveloce

TIM ha avviato a Castelfranco Veneto un innovativo piano di cablaggio che, con un investimento stimato di circa 4 milioni di euro e in sinergia con l’Amministrazione comunale, porta la fibra ottica fino alle abitazioni per rendere disponibili collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit/s. La città veneta, infatti, è stata inserita nel programma nazionale di copertura di FiberCop, la nuova società del Gruppo TIM che ha l’obiettivo di realizzare la rete di accesso secondaria in fibra ottica nelle aree nere e grigie del Paese per sviluppare soluzioni FTTH (Fiber To The Home) secondo il modello del co-investimento ‘aperto’ previsto dal nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.

Gli interventi per la realizzazione della nuova rete sono già iniziati in molte zone della città, in modo da rendere i servizi progressivamente disponibili, con l’obiettivo di collegare circa 11.000 unità immobiliari alla conclusione del piano (2021-2025).

Per la posa della fibra ottica saranno utilizzate, laddove possibile, le infrastrutture già esistenti. Nel caso sia necessario effettuare scavi, questi saranno realizzati adottando tecniche innovative a basso impatto ambientale, con interventi sulla sede stradale di circa 10-15 centimetri. TIM opererà in partnership con l’Amministrazione comunale per limitare il disagio ai Cittadini e procedere speditamente con la realizzazione della nuova rete.

Grazie a questo piano, Castelfranco Veneto sarà dotata di una rete in fibra ottica ancora più performante di quella che già oggi è a disposizione di cittadini e imprese grazie alla tecnologia FTTCab, che rende disponibili collegamenti fino a 200 megabit per 13.000 unità immobiliari, pari al 93% delle linee del comune.

La nuova rete super-veloce consentirà di accelerare i processi di digitalizzazione sul territorio, a beneficio di cittadini, imprese e pubblica amministrazione, e di assecondare al meglio le esigenze professionali anche legate allo smart working e alla didattica a distanza.

Particolare attenzione verrà dedicata al percorso di digitalizzazione del distretto industriale della meccanica di Castelfranco Veneto. Grazie alle tecnologie innovative di TIM, di Noovle e di Olivetti, Castelfranco Veneto diventerà uno dei primi “Smart District” d’Italia, in cui tutte le aziende avranno a disposizione una infrastruttura di rete e servizi di ultima generazione che ne accompagneranno il processo di trasformazione digitale, indispensabile per promuoverne la competitività. In particolare la filiera produttiva potrà avvantaggiarsi di soluzioni di automazione, di manutenzione da remoto in tempo reale, ma anche di tecnologie per la gestione della logistica, fino a soluzioni per il controllo di filiera tramite blockchain. Con questa iniziativa, TIM si conferma come partner tecnologico di riferimento per favorire lo sviluppo del sistema socio-economico locale, in una logica di sostenibilità e resilienza, coinvolgendo aziende, pubbliche amministrazioni, lavoratori e cittadini.

L’assessore ai lavori pubblici, Roberto Filippetto commenta: “Prende il via questa importante operazione di infrastrutturazione che renderà molto più performante la connettività in città. L’intervento riguarderà al momento tutta l’area del centro all’interno delle mura, e l’area che va da Borgo Pieve a via San Pio X, l’area del Palazzetto dello Sport e Borgo Vicenza, l’area di via Montegrappa, il centro di Treville, l’area commerciale di via dei Carpani e l’area di Borgo Treviso, l’area industriale di Salvatronda. È solo un primo passo verso l’intera cablatura con rete ultraveloce di tutto il territorio castellano”.

“Grazie agli ingenti investimenti fatti da TIM a Castelfranco Veneto e alla proficua collaborazione con l’Amministrazione comunale, siamo molto contenti di comunicare che la città veneta rientra in questo ambizioso progetto – dichiara Luca Zara, Responsabile Field Operations Line Friuli Venezia Giulia e Treviso -. L’obiettivo è quello di portare l’innovazione sul territorio e dare impulso alla diffusione dei servizi digitali finalizzati a sostenere le imprese nello sviluppo del loro business e a migliorare la qualità della vita dei cittadini, contribuendo in questo modo alla crescita dell’economia locale. Castelfranco Veneto fa parte di un percorso di eccellenza che vede TIM impegnata su tutto il territorio nazionale nel realizzare una rete interamente in fibra in grado di erogare volumi di traffico sempre maggiori con una qualità elevatissima”.

Veneto Report – 04/06/2021

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Trasporti: firmato il protocollo d’intesa per il raddoppio della Padova-Vigodarzere

Regione Veneto e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa per la realizzazione dei lavori di raddoppio della Padova – Vigodarzere, sulla linea Padova – Castelfranco Veneto – Montebelluna, grazie ad un finanziamento promosso dalla Regione di 40 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).

La Regione ha sviluppato negli ultimi due anni il progetto esecutivo con proprie risorse ed ora con la firma del Protocollo, RFI si occuperà della costruzione del nuovo ponte che, con i suoi 100 metri, diventerà il ponte ferroviario a campata unica più lungo d’Italia. L’intervento è necessario per adeguare a doppio binario l’attraversamento ferroviario del fiume Brenta che rappresenta ad oggi l’ultimo tratto a binario unico della linea Padova – Castelfranco, e costituisce quindi un cosiddetto “collo di bottiglia” che influisce sulle prestazioni generali della linea.

“Dedico questa opera fondamentale e attesa a tutti quelli che continuano a parlare ogni giorno delle infrastrutture venete, ma da bordo campo – dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia – la Regione ha sviluppato il progetto esecutivo, trovato i finanziamenti e in sinergia con Rfi restituirà al territorio un’opera di cui c’è assoluta necessità per garantire al traffico ferroviario di assolvere sempre di più al proprio compito, che è quello di spostare cose e persone sempre meglio e sempre di più, in maniera sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Abbiamo elettrificato in pochi anni il Bellunese e stiamo ancora procedendo, in otto anni abbiamo attivato la Pedemontana…e avanti così, la Giunta fa, i nostri tecnici lavorano pancia a terra, gli altri parlano”.

“Con la sigla del Protocollo – ha dichiarato la Vicepresidente e Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti – vediamo chiaramente, per quanto riguarda quest’opera, la luce in fondo al tunnel. La strada era impervia e in salita anche a causa del difficile periodo a cui ci ha costretti il COVID-19, ma abbiamo raggiunto ugualmente il risultato.”

“Parliamo – ha spiegato De Berti – di un’opera che il territorio attendeva da tantissimi anni. Di fatto sarà eliminata una strozzatura che il servizio ferroviario aveva in corrispondenza con l’attuale ponte sul Brenta e ciò permetterà di potenziare l’intero collegamento tra Padova e Belluno. Un’infrastruttura unica, anche per il suo eccezionale e avveniristico impianto architettonico e di design. Un intervento molto delicato ed importante, fortemente voluto dalla Regione Veneto: la cura del ferro, cioè l’investimento in infrastrutture, è una progettualità vera e concreta di cui i nostri cittadini beneficeranno in termini di efficacia ed efficienza”.

A completamento dei lavori saranno effettuati interventi di mitigazione ambientale con l’installazione di barriere antirumore e paesaggistiche, con la cura delle aree verdi limitrofe, oltre all’adeguamento dei percorsi ciclopedonali già esistenti. Il progetto prevede, inoltre, interventi di riqualificazione sulla stazione di Vigodarzere e sui sottopassi di via Semitecolo, via Vittoria, via Roma, insieme alla realizzazione di alcune opere civili e idrauliche.

La conclusione dei lavori, che permetteranno di aumentare lungo la linea la frequenza e la regolarità delle corse, sia passeggeri che merci, è prevista entro fine 2026.

Veneto Report – 04/06/2021

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Mobilità sostenibile, telepedaggio: un’arma contro l’inquinamento?

Il tratto autostradale Brescia-Padova della A4 è una delle tratte autostradali più congestionate in Italia e in Europa: uno studio dell’Università Ca’ Foscari ha calcolato le emissioni evitate grazie alle corsie dedicate al telepedaggiamento.

Telepass e il gruppo A4 Holding che controlla la società Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova S.p.A., concessionaria delle tratte autostradali A4 da Brescia a Padova e A31 Valdastico, raccontano una case history di successo sulla mobilità sostenibile.

Riduzione di emissioni inquinanti grazie alla presenza di stazioni Telepass

Uno studio, commissionato ai professori Giovanni Vaia e Raffaele Pesenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha quantificato la riduzione di emissioni inquinanti grazie alla presenza di stazioni Telepass che evitano la fermata dei veicoli per il ritiro e il pagamento del biglietto autostradale, prendendo in analisi una delle tratte più trafficate d’Italia e d’Europa, la A4 Brescia-Padova: 146 km di autostrada con una media di 95.000 veicoli giornalieri e oltre 50 milioni di veicoli mediamente transitati per anno in periodi pre Covid.

Guidata dal Professor Vaia del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari, la ricerca ha applicato un apposito modello matematico-scientifico sviluppato dal team accademico e ha calcolato un risparmio di ben 3.350 tonnellate di CO2 nel 2019 evitate grazie all’uso delle barriere Telepass (2.880 tonnellate di CO2 nel 2020). Traducendo questo dato in termini di viaggi in auto da Roma a Milano, il risparmio corrisponde a più di 35.000 viaggi, ovvero a circa 1.500.000 litri di benzina, con un enorme vantaggio per l’ambiente ma anche per le persone in termini di inquinamento acustico, congestioni stradali e costi correlati.

le persone in termini di inquinamento acustico, congestioni stradali e costi correlati.

L’infrastruttura tecnologica del telepedaggiamento può quindi fornire maggiori vantaggi rispetto all’infrastruttura tradizionale e migliore servizio agli automobilisti grazie alla maggiore ottimizzazione dei flussi, ma anche in termini di benefici ambientali evidenziati nello studio: conservazione a lungo termine della natura e della biodiversità, riduzione dell’impronta di carbonio del settore dei trasporti e dell’inquinamento atmosferico.

Trasporti-Italia.com – 04/06/2021

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Autostrade: Pizzimenti, Fvg lavora esclusivamente a concessione NewCo

3 Giugno 2021

Paniz, per completare opere serve decisione ministero e 440 mln euro

“La volontà politica della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia è rivolta esclusivamente ad un obiettivo: far ottenere la concessione in house alla NewCo di proprietà interamente pubblica”.

È quanto ha ribadito oggi l’assessore alle Infrastrutture e territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, durante l’audizione in IV Commissione consigliare in merito alla situazione relativa allo stato dei finanziamenti e dell’avanzamento dei lavori per la terza corsia dell’autostrada A4.

“Non abbiamo mai messo in discussione questa posizione vista la strategicità della Venezia-Trieste e il grande valore della terza corsia. Anche ieri ho avuto conforto che la medesima posizione è mantenuta dalla Regione Veneto” ha evidenziato ancora l’assessore, respingendo qualunque ipotesi di ripensamento rispetto alla volontà che la società autostrade Alto Adriatico, partecipata dalle due Regioni, ottenga la concessione diretta, senza gara, in quanto interamente pubblica.

La Commissione ha audito anche il presidente di Autovie Venete, Maurizio Paniz, e il direttore Giorgio Damico, su alcuni aspetti tecnici della gestione dei cantieri e del passaggio alla NewCo. Con riferimento ai lavori per la terza corsia, Paniz ha ricordato come il primo lotto Venezia-San Donà sia già stato completato e sia in esercizio così come il tratto Alvisopoli-Gonars, completato con un anticipo di alcuni mesi. In questo tratto rientra l’opera più importante, ovvero il ponte sul Tagliamento che, come ha riferito Paniz, è lungo il doppio di quello di Genova ed è costato meno della metà del ponte genovese. Due interventi sono ancora in corso: il tratto Portogruaro-Alvisopoli in fase avanzata di cantiere sarà completato entro dicembre 2022, quindi nei tempi previsti; il tratto Gonars-Palmanova vede gli interventi ben avviati con previsione di consegna entro fine 2021. Quanto all’ampliamento del casello del Lisert a Monfalcone, dopo la sospensione della prima gara, ne è stata svolta una seconda di cui è stata recentemente pubblicata la graduatoria finale e pertanto l’avvio dei lavori è previsto in tempi brevi. Criticità si registrano sui 25 chilometri ancora a due corsie tra San Donà di Piave, San Stino di Livenza e Portogruaro.

Secondo Paniz, si è ancora lontani dall’inizio dell’attività e su quella tratta sono state trasferite una serie di disponibilità economiche per avviare le opere di predisposizione dei nuovi cavalcavia. Tuttavia mancherebbero 440 milioni di euro nel caso in cui si volesse anticipare la realizzazione dell’opera. Per il presidente di Autovie se arriveranno dei finanziamenti tra il 2023 e il 2026 le opere saranno completate. Altrimenti il piano finanziario dovrà contare sulle entrate tariffarie e quindi subire un notevole spostamento in avanti dei tempi di realizzazione.

Sulle tariffe, in ogni caso, sia il presidente che il direttore di Autovie hanno assicurato che non sono previsti ulteriori aumenti. Quanto ai tempi di trasferimento della concessione autostradale alla NewCo, Paniz ha ribadito che la decisione spetta al Governo attraverso i ministeri competenti.

Il direttore ha poi specificato che lo scorso 2 marzo Autovie Venete ha presentato al Governo un piano finanziario transitorio che tiene conto di una eventuale rettifica del valore di subentro di 7,8 milioni di euro, cifra attualmente oggetto di un contenzioso tra Autovie e ministero.

L’audizione è stata l’occasione anche per rendere noti alcuni dati sul traffico e sulla sicurezza. Il transito sull’A4 nel periodo pre pandemia registrava 47 milioni di veicoli all’anno, con una media giornaliera di 95mila veicoli leggeri e 36mila mezzi pesanti; durante la pandemia si è passati a 34 milioni di veicoli l’anno, con una media giornaliera di 64mila veicoli leggeri e 31mila mezzi pesanti. Il calo ha inciso sulla copertura del piano finanziario. La spesa per la terza corsia resta stimata in 1,9 miliardi di euro (secondo il piano 2009) ma potrebbe subire una revisione al rialzo dovuta alla variazione dei prezzi e ad un contenimento dei ribassi d’asta previsti sugli appalti.

Quanto all’incidentalità, il raffronto tra gennaio e aprile 2019 con lo stesso periodo 2021 (tralasciando il 2020, anno in cui il calo del traffico non rende comparabili i dati), il numero di incidenti con danni alle persone è calato da 46 a 24, grazie anche agli interventi fatti sulla rete e in particolare sulla terza corsia, ormai completata per un tratto significativo tra Venezia e Trieste.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 03/06/2021

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Grandi navi a Venezia Porto,stiamo studiando procedura bando offshore

Per risolvere il caso della navi da crociera in laguna

Sono le difficoltà dovute ad una procedura nuova e complessa ad aver impedito finora la partenza (prevista il 31 maggio) del bando internazionale di idee per un nuovo port off shore nella laguna che risolva il problema dell’attracco delle grandi navi a Venezia. “Una procedura nuova, di cui – ha detto il neo presidente del porto, Lino De Blasio – bisogna comprendere bene gli aspetti e per ora non c’è stata materialmente la possibilità”.

Di Blasio ha spiegato che l”offshore “non è una novità.

Quando lo Stato decide di realizzare un’opera di questo tipo la considera rispetto a tutte le Autorità portuali. Per quanto riguarda la fattibilità lo facciamo predisponendo un concorso di idee”. “Dobbiamo rendere compatibile – ha aggiunto -‘ il traffico all’interno dell’area adriatica. Il Mose ha definito i fondali utilizzabili, non c’è flessibilità, i 12 metri sono un elemento fisico non elastico”. Per questo, le soluzioni saranno esplorate: “la lievitazione dei costi è un elemento da studiare per riconnettere passeggeri e merci. Però non ho una visione personale, siamo una pubblica amministrazione”.

Ansa/Mare – 03/06/2021

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Cielo Unico Europeo: Giovannini, apprezzamento per l’introduzione di principi innovativi nel nuovo regolamento

Principi in materia di sostenibilità ambientale e di innovazione digitale sono stati introdotti nella proposta di nuovo regolamento “Cielo Unico Europeo”, il cui orientamento generale è stato approvato dal Consiglio Trasporti UE in corso a Lussemburgo.

Apprezzamento è stata espressa dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, il quale ha spiegato che nel Regolamento sono presenti elementi innovativi coerenti con le recenti linee-guida dell’Unione Europea in materia di sostenibilità ambientale e di innovazione digitale. “Gli stessi elementi – ha detto Giovannini – che hanno portato l’Italia a cambiare il nome del ministero, da Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili”.

Il rafforzamento del ruolo del Network Manager

Il ministro ha inoltre accolto le disposizioni sulla riconosciuta discrezionalità degli Stati Membri nella designazione dei fornitori dei servizi di traffico aereo, ricordando come anche prima della crisi i fornitori più virtuosi hanno saputo fornire elevate prestazioni in termini di sicurezza, puntualità e miglioramento dell’efficienza ambientale.

Giovannini ha apprezzato il rafforzamento del ruolo del Network Manager e del coinvolgimento dei coordinatori slot nel processo decisionale, sottolineando l’esistenza di “margini di miglioramento”, auspicando soluzioni più flessibili e procedure più snelle per adeguarsi agli scenari operativi.

Trasporti-Italia.com – 03/06/2021

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