Infrastrutture: Pizzimenti, arrivare a Lignano anche in treno

Da oggi è possibile raggiungere Lignano Sabbiadoro anche arrivando in treno da lontano: è il risultato dell’accordo raggiunto con l’auspicio della Regione tra Trenitalia e Arriva Udine per il servizio denominato ‘Lignano link’: una modalità di trasporto persone intermodale treno + bus per collegare Latisana con Lignano in pullman, in coincidenza con gli orari di fermata del FrecciaRossa e dei treni regionali.
“Da oggi – ha commentato l’assessore regionale al Territorio e infrastrutture, Graziano Pizzimenti, alla presentazione del servizio sperimentale presso l’Autostazione di Latisana – sarà infatti possibile raggiungere la località turistico-balneare anche viaggiando in treno e utilizzando lo stesso titolo di viaggio: si dovrà semplicemente attraversare la stazione ferroviaria di Latisana per raggiungere nell’autostazione il pullman che sarà pronto a partire verso il mare”.
“Un’opportunità interessante – ha detto l’assessore – che si affianca ai numerosi servizi proposti dal sistema e dalla rete trasportistica alle persone che desiderano raggiungere e visitare il nostro territorio con le sue attrattive culturali, storiche, paesaggistiche, e non solo”.
“Una modalità innovativa per l’area – ha proseguito Pizzimenti – dove il collegamento con Lignano, d’estate, presentava alcune criticità per chi avesse voluto scendere verso il mare senza utilizzare l’automobile, pur arrivando anche da lontano, o rientrare utilizzando i mezzi pubblici per raggiungere la rete ferroviaria nazionale o internazionale”.
“Con questo servizio – ha concluso l’assessore – riteniamo di poter offrire un’opportunità ulteriore a quanti, e sono sempre più numerosi, decidono di raggiungere il nostro mare ma vogliono godere pienamente dei benefici della vacanza abbandonando i propri mezzi per utilizzare quelli pubblici, e hanno quale meta una delle regioni considerate più attraenti dai turisti, specialmente per il turismo lento”.
‘Lignano Link’ sarà attivo fino alla chiusura della stagione balneare lignanese, ovvero fino al 13 settembre e offre l’opportunità di 46 corse giornaliere per l’intera settimana. Servirà un unico titolo di viaggio combinato.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia /Notizie dalla Giunta –  13/06/2021

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La Superstrada Pedemontana intercetta il 7% del traffico della Feltrina

A due settimane dalla sua inaugurazione la Superstrada Pedemontana Veneta deve ancora prendere come si deve piede nel territorio montebellunese. A limitarne l’uso, probabilmente, è il fatto che la nuova arteria non è ancora completata in direzione est, quindi verso l’autostrada A27 e per poter circolare su questa parte bisognerà aspettare la fine del 2021.

Ma i numeri rilevati illustrano come poco alla volta i passaggi al casello aumentino: su circa 1600 veicoli all’ora che transitano in entrambe le direzioni sulla Strada 348 Feltrina, il 7% entra in superstrada in direzione Bassano-A31-Malo, l’unica attualmente possibile. Si tratta di un centinaio di veicoli all’ora a fronte dei circa 150 che invece escono al casello di Montebelluna.

La direttrice principale del traffico sembra essere al momento quella che collega Signoressa e Treviso alla Pedemontana Veneta: infatti circa il 60% del traffico segue quella direzione in entrata o in uscita, mentre il restante 40% invece è legato alla direzione nord verso il centro di Montebelluna o altre destinazioni. La maggior parte dei veicoli risultano essere autovetture private, il restante è diviso tra mezzi pesanti o Tir e furgoni o furgoncini.

Di tutto il traffico della Feltrina la pedemontana intercetta, per il momento, solo il 6% delle autovetture e il 9% dei mezzi commerciali in transito: sono percentuali destinate a cambiare appena sarà aperto anche il tratto in direzione Spresiano. Importante a quel punto sarà analizzare l’impatto sulla viabilità locale, in entrata e uscita e se arterie fondamentali come la Schiavonesca Marosticana ne trarranno benefici, evitando ulteriori sovraccarichi.

Veneto Report – 13/06/2021

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Crociere: Msc, riparte da Trieste quinta nave del gruppo

Per assessore Pizzimenti scalo opportunità anche per aeroporto

Cerimonia a bordo della Msc Splendida ormeggiata lungo le Rive, tra le più grandi della flotta di Msc Crociere, per celebrare la quinta nave della compagnia a riprendere il mare dopo lo stop a causa della pandemia. Non è un attracco episodico, Msc Splendida partirà da Trieste, home port per l’estate 2021, ogni sabato per proseguire secondo un itinerario di 7 notti lungo l’Adriatico e toccando Ancona (domenica) e Bari (martedì), facendo poi scalo a Ragusa (Croazia), Corfù (Grecia) e Spalato in Croazia. Dal 3 luglio sarà introdotto anche uno scalo a Cattaro (Montenegro).

L’a.d. di Msc Crociere, Gianni Onorato, ha descritto Trieste come “una città che abbiamo nel cuore, così come questa regione dove abbiamo scelto di costruire molte delle nostre navi, tra cui 4 extra lusso del nuovo brand del gruppo per un investimento di 2 miliardi con Fincantieri che ci rende orgogliosi”.

L’assessore alle infrastrutture della Regione Fvg, Graziano Pizzimenti, ha invece sottolineato che “le crociere rappresentano un catalizzatore per lo sviluppo economico di tutto il Friuli Venezia Giulia, a partire dalla cantieristica e un vero e proprio moltiplicatore di opportunità, oltre a rappresentare un driver per il rilancio del trasporto aereo su Ronchi dei Legionari”.

Infine, il presidente dell’Autorità Sistema Portuale Mar Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, ha evidenziato che “Msc è il primo soggetto imprenditoriale nello scalo di Trieste, unendo settore passeggeri e cargo. Più di 400 milioni arriveranno su Trieste grazie al Piano nazionale di di ripresa e resilienza, di cui 40 milioni per l’elettrificazione delle banchine”. Infine, c’è stato l’intervento del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha ricordato la presenza nel territorio di “gioielli culturali e turistici, splendidi luoghi da visitare che mi auguro i vostri crocieristi vorranno cogliere l’opportunità di visitare”.

Ansa/Mare – 12/06/2021

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“Piano di mobilità sostenibile dei passi dolomitici”, l’idea prende forma

11 Giugno 2021

L’obiettivo del «Piano di mobilità sostenibile dei passi dolomitici» è ridurre del 55% la mobilità tradizionale (auto, logistica e moto) sui passi dolomitici e nei paesi attorno al gruppo del Sella. Diminuendo il traffico di almeno 100 chilometri di strade di montagna e spostando su mezzi sostenibili 382.000 passaggi quotidiani che oggi si effettuano in auto, attraverso l’istituzione di ztl ambientali, parcheggi a valle, piste ciclabili, limiti di velocità stringenti e ticket agevolati per chi sale in quota in funivia.

Un documento, che ancora non è programmatico, ma che porta la firma, in premessa, degli assessori veneti Elisa De Berti (Trasporti) e Federico Caner (Turismo), degli assessori di Trento e Bolzano Roberto Failoni e Daniel Alfreider e dei sindaci di Corvara, Livinallongo, Canazei e Selva di Val Gardena Robert RottonaraLeandro GronesGiovanni Bernard e Rolando Demetz.

Al centro di tutto c’è il delicato ecosistema delle Dolomiti, sul quale il turismo ha un impatto evidente: i passaggi giornalieri di auto, moto, camper e vari mezzi di traporto pubblico registrati ad agosto 2020 erano 4.400, ai quali si aggiungono gli spostamenti in bici “Questa congestione — si legge nel piano — non solo rappresenta una minaccia per il delicato ecosistema del gruppo del Sella, ma impatta anche negativamente sulla qualità della vita della popolazione locale”.

In agenda si prevede l’istituzione di una «ztl ambientale nei mesi estivi di maggior traffico con accesso solo al trasporto pubblico, ai ciclisti e ai veicoli a emissione zero», consentendo il trasporto merci solo prima delle 9 e dopo le 17. E si pensa anche a pedaggi nei mesi primaverili e autunnali di minor traffico.

Ci sono poi le misure legate alla mobilità sostenibile, che prevedono in primo luogo l’imposizione di limiti di velocità di 40 chilometri orari sui passi e di 30 chilometri orari nei paesi attorno al Sella. Inoltre, durante i mesi di ztl, stop a raduni di macchine e di rally sui passi. Con l’organizzazione, invece, di “giornate riservate ai veicoli a emissioni zero, alle bici, nonché a temi specifici come storia, cultura, gastronomia e sport” e la promozione di “itinerari panoramici in quota, storico-culturali, geologici, sportivi e di gastronomia tipica accessibili solo attraverso forme di mobilità attiva, elettrica o mezzi pubblici”.

Si lavora anche sui mezzi pubblici con l’obiettivo di creare un sistema competitivo di collegamenti dalle città ai passi (attraverso l’uso di veicoli a emissioni zero), corse ogni 20 minuti nei paesi e autobus on demand, con la promozione di un biglietto unico agevolato per incentivare l’uso degli impianti di risalita (ed evitare il parcheggio selvaggio in quota). Spazio infine alle bici, con corsie riservate sui passi e colonnine per la ricarica delle e-bike.

Veneto Report – 11/06/2021

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Inaugurato il treno elettrico tra Conegliano e Belluno

La elettrificazione della linea consente di percorrere con mezzi di nuova generazione l’intera tratta Venezia Belluno, senza dover cambiare con mezzi diesel come avveniva finora

Inaugurata la nuova linea elettrificata Conegliano-Vittorio Veneto-Belluno: i lavori di elettrificazione condotti da Rete Ferroviaria Italiana, permetteranno a partire dal nuovo orario ferroviario, in vigore da domani 13 giugno, di unire Venezia a Belluno con un collegamento diretto effettuato con un treno a trazione elettrica. Una quindicina di corse al giorno di questo tipo.

L’opera è stata presentata oggi durante l’evento “Venezia e le Dolomiti più vicine”, alla presenza del presidente della Regione Luca Zaia, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, la presidente di RFI Anna Masutti e la direttrice Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia Sabrina De Filippis.

I 47 km di linea elettrificata consentiranno una riduzione significativa dei tempi di viaggio, anche grazie alla possibilità di percorrere tutta la tratta tra Venezia e Belluno su un unico treno, senza dover più effettuare il cambio a Conegliano con treno a trazione diesel. Inoltre, i treni a trazione elettrica hanno performance più elevate rispetto ai precedenti mezzi diesel e potranno quindi sfruttare al 100% le potenzialità della linea, raggiungendo con maggiore facilità la velocità massima consentita e, in virtù del miglior spunto in accelerazione, ampliando i margini di recupero di eventuali ritardi.

La linea elettrificata porterà benefici ambientali derivanti dall’eliminazione della trazione diesel, in linea con la strategia di RFI e del Gruppo FS per uno sviluppo sostenibile del Paese e del suo sistema di mobilità.

L’investimento per l’elettrificazione della linea è stato di 55 milioni di euro e rientra nel programma complessivo di elettrificazione di RFI delle linee del bacino Veneto e dell’anello Bellunese per un valore di oltre 200 milioni. L’opera ha una valenza strategica anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano – Cortina 2026.

A rendere poi la linea ancora più moderna e tecnologica si aggiunge l’installazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT), il sistema di sicurezza che supporta i macchinisti nella guida e migliora l’affidabilità dell’infrastruttura ferroviaria. Sono stati inoltre eliminati tre passaggi a livello nella tratta Conegliano-Vittorio Veneto e adeguate agli standard europei le Gallerie Fadalto e Santa Croce. Infine, per facilitare gli incroci nelle stazioni, sono stati realizzati interventi ai binari nelle stazioni di Belluno e Vittorio Veneto.

Nel dettaglio, sono 13 i collegamenti da Belluno a Venezia, di cui otto senza cambi con un risparmio di 12 minuti e cinque con cambio a Conegliano. Anche da Venezia a Belluno a disposizione dei viaggiatori ci saranno sette collegamenti diretti e sei con cambio a Conegliano.

Previste leggere modifiche sabato, domenica e festivi.

I nuovi collegamenti diretti Venezia – Belluno e viceversa saranno effettuati quasi esclusivamente con i nuovi convogli elettrici Pop con oltre 300 posti a sedere e fino a 230 posti in piedi. Il Pop è riciclabile fino al 97% e consuma il 30% in meno di energia rispetto ai treni precedenti. Questi convogli sono dotati di prese elettriche, con sei posti bici ciascuno e prese per la ricarica di bici elettriche.

La Tribuna di Treviso – 11/06/2021

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Trenitalia, la direttrice De Filippis: “In Veneto previsti 660 milioni di investimenti in 3 anni”

De Filippis ha anche resi noti i dati dello screening periodico sulla qualità del servizio condotto attraverso interviste ai viaggiatori, secondo il quale la soddisfazione è stata espressa dal 95,6% degli interpellati

In Veneto Trenitalia prevede di investire, nei prossimi due o tre anni, 660 milioni di euro per il rinnovo del materiale rotabile.

Lo ha detto oggi Sabrina De Filippis, direttrice della divisione passeggeri regionali di Trenitalia, a Belluno, precisando che i treni che saranno acquistati sono “47 Rock e 31 Pop, i quali abbasseranno l’età media della flotta a cinque anni”.

De Filippis ha anche resi noti i dati dello screening periodico sulla qualità del servizio condotto attraverso interviste ai viaggiatori, secondo il quale la soddisfazione è stata espressa dal 95,6% degli interpellati. “I giudizi positivi – ha proseguito – sono su comfort, pulizie a bordo, informazioni e puntualità che è la più alta in Italia, con 97 treni su 100 che arrivano entro i 5 minuti dall’orario previsto”.

Nordest Economia – 11/06/2021

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Piano per la mobilità elettrica: ecco i requisiti per i comuni

Oggi mobilità elettrica è sinonimo di sostenibilità, ecco perché sono sempre più numerosi i comuni che scelgono di usufruire del supporto di Enel X per ampliare i punti di ricarica.

Ma quali sono i requisiti affinché un Comune possa rientrare con priorità nel piano di infrastrutturazione di Enel X?

In primo luogo la predisposizione di un Piano urbano della Mobilità organico che preveda l’installazione di punti di ricarica presso siti istituzionali e strategici, poi la celerità e snellezza amministrativa nella gestione delle procedure ma anche il coinvolgimento dei principali enti locali (Università, Tribunali, musei e altri poli di interesse) adottando politiche di incentivazione (come ad esempio le agevolazioni per il parcheggio) per l’utilizzo dei veicoli a zero emissioni. A questi si aggiunge il rispetto dell’accessibilità alle infrastrutture e infine l’elettrificazione della flotta delle amministrazioni locali.

L’esempio virtuoso di Viterbo

Il Comune che prima degli altri si è meritato l’appellativo di “Comune virtuoso” è Viterbo dove è stata effettuata a tempo di record l’installazione di 34 punti di ricarica previsti dal Protocollo di Intesa siglato tra Comune ed Enel X. Grazie alla collaborazione con le principali Istituzioni locali, Viterbo dispone oggi complessivamente di 42 punti di ricarica a uso pubblico di Enel X.

L’installazione delle infrastrutture di ricarica nel Comune di Viterbo rientra nel Piano Nazionale per la mobilità elettrica che vede Enel X impegnata nell’installazione di oltre 14.000 punti di ricarica entro il 2021. Il piano prevede una copertura capillare in tutte le regioni italiane attraverso la creazione di infrastrutture di ricarica quick da 22kW, fast da 50kW fino alle ultrafast da 350kW – è aperto a tutti coloro, enti pubblici e privati, che intendono collaborare per la crescita della mobilità elettrica in Italia, dando priorità alle Pubbliche Amministrazioni che rispondono ai requisiti del Comune Virtuoso.

Le infrastrutture di ricarica saranno disponibili al pubblico e potranno essere individuate, prenotate e utilizzate su tutte le piattaforme degli operatori interoperabili.

Trasporti-Italia.com – 11/06/2021

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