Il sogno ancora infranto di Autovie Venete: la società in house resta una scatola vuota

15 Aprile 2021

L’assessore Zilli: «Attendiamo le carte di Cipe e Trasporti». Il nodo da sciogliere è il valore delle quote da liquidare

di Riccardo De Toma

Due cantieri aperti. Il primo, quello sullo snodo di Palmanova, si spera possa chiudersi in estate. Il secondo, da Alvisopoli a Portogruaro, richiede ancora un anno e mezzo di lavori. Sembra moltissimo, ma il tempo passa veloce, e gli altri due lotti destinati a chiudere il puzzle della terza corsia restano interamente sulla carta: si tratta dei 9 chilometri tra Palmanova e Villesse e dei 25, tutti in Veneto, tra Portogruaro fino a San Donà. La carta è quella dei progetti, praticamente pronti, anche se con un diverso livello di definizione.

Per tradurli in appalti serve com’è noto la nuova concessione trentennale: solo una lunga garanzia di pedaggi, infatti, può assicurare la copertura finanziaria dei lavori. Il Covid, però, oltre a ridurre drasticamente (circa -50 milioni nel 2020) le entrate di Autovie Venete, sembra aver congelato anche il già difficile passaggio del testimone dall’attuale concessionaria pubblica-privata alla nuova company interamente pubblica, Società Autostradale Alto Adriatico, costituita nel 2018 con l’obiettivo di ereditare la gestione e la concessione senza dover passare dalle forche caudine di una gara europea.

«I tempi dipendono quasi esclusivamente da adempimenti di organi statali, il ministero dei Trasporti e il Cipe. La procedura, in ogni caso, è andata avanti e riteniamo che nei prossimi mesi il Cipe potrà approvare l’accordo di cooperazione che è l’atto propedeutico al rilascio della nuova concessione». Le parole dell’assessore regionale alle Finanze e alle Partecipate Barbara Zilli, al di là del tono moderatamente ottimista, sono poco più che un copia incolla di quelle pronunciate nello scorso autunno.

L’anno orribile che ci siamo lasciati alle spalle, con i segni meno nelle entrate da pedaggio, non ha aiutato a sciogliere il vero nodo che rischia di fermare il pettine. Che non riguarda il come, specie per Autovie, che contrariamente ad altre Concessionarie in proroga (vedi Autobrennero) ha già individuato la “scatola” per il travaso, ma il quando e il quanto.

Vale a dire il valore di subentro che la società subentrante dovrà riconoscere alla concessionaria uscente. Il tema riguarda, ça va sans dire, i soci privati, prevalentemente banche e assicurazioni, che oggi detengono meno del 20% delle azioni di Autovie. «Non sarà un percorso a ostacoli, verranno liquidati al pari degli altri soci», dichiara Zilli, ma il non lontano esempio del Brennero mostra come sia proprio il valore delle quote – a dispetto dell’ultima finanziaria, che consente ai soci pubblici di riscattare le quote private a fronte di un “equo” indennizzo – il vero ostacolo da superare.

Nel caso del Brennero si dice che per il 14% di quote in mano ai privati balli una differenza di una novantina di milioni tra i 70 indicati dalla Corte dei Conti ai 160 attesi dai soci da liquidare. Certo in quel caso c’è in ballo il “tesoretto” (circa 450 milioni) accantonato per finanziare gli imponenti lavori all’orizzonte, ma anche per Autovie qualche divergenza tra aspettative e realtà c’è.

Questo, aggravato dalla pandemia, il vero nodo, più che le ricorrenti voci che rimbalzano dal Veneto sulla ipotetica super-concessionaria che, portando in dote Passante e Padova-Brescia, potrebbe indurre Zaia ad affossare la società made in Fvg, Società Autostradale Alto Adriatico, per offrire a una nuova public company a timone veneto, già ribattezzata Cav 2.0 in continuità con quella che oggi gestisce il passante, anche l’eredità di Autovie.

Per il momento questa sembra fantapolitica, soprattutto fino a che non verranno sciolti i dubbi sulla natura privata o pubblica di Anas, socio alla pari con la Regione Veneto in Cav. E i problemi reali, molto più banalmente, sono legati soprattutto a questioni di danaro.

Nordest economia – 15/04/2021

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Msc Crociere torna in Adriatico con tre navi e due porti a Nordest: Venezia e Trieste

Schierate per la prossima stagione estiva tre navi in quest’area famosa per la forte vocazione turistica, con una serie di itinerari in partenza da Trieste, Venezia e Bari, e scali al Pireo (Atene) e in alcune delle più belle isole greche, Kotor (Montenegro), Dubrovnik e Spalato (Croazia)

MSC Crociere ha annunciato oggi i nuovi e aggiornati itinerari nel Mediterraneo e in tutta Europa per la prossima estate, offrendo agli ospiti un’ampia varietà di possibilità per le prossime vacanze.

Le navi che offrono questi itinerari opereranno sotto lo stesso protocollo di salute e sicurezza di MSC  Crociere riconosciuto come uno dei più efficaci al mondo, che ha già consentito a più di 60.000 ospiti di godersi una vacanza in pieno relax e con la sensazione di una ritrovata normalità, sin dalla ripartenza avvenuta nell’agosto 2020 a bordo di MSC Grandiosa.

Gianni Onorato, Chief Executive Officer di MSC Cruises, ha dichiarato: “Oggi sappiamo quali sono le destinazioni e i porti europei che possiamo raggiungere quest’estate e abbiamo dunque potuto aggiornare e rinnovare gli itinerari della stagione estiva per consentire agli ospiti di prenotare in piena fiducia le vacanze sulle nostre splendide navi. In MSC Crociere non vediamo l’ora di dare il benvenuto sia ai nostri passeggeri più affezionati che ai nuovi ospiti che saliranno a bordo delle nostre navi quest’estate e siamo sicuri che potremmo offrire loro una vacanza memorabile, rilassante e, soprattutto, sicura. Inoltre, sono fiducioso che nelle prossime settimane saremo in grado di arricchire ulteriormente alcuni di questi itinerari, nonché aggiungere altre navi in base agli aggiornamenti sulle nuove destinazioni turistiche che, in particolare in Spagna e Francia, si renderanno disponibili a ricevere navi e visitatori.”

Di seguito l’elenco completo degli itinerari confermati di MSC Crociere a cui ora è possibile prenotarsi per questa estate.

Tre navi nel Mediterraneo occidentale, con scalo in Italia e a Malta

MSC Grandiosa continuerà ad offrire il suo attuale itinerario di 7 notti con toccate nei porti italiani di Genova, Civitavecchia, Napoli, Palermo e La Valletta (Malta). I porti spagnoli di Valencia e Barcellona saranno aggiunti all’attuale itinerario non appena queste destinazioni confermeranno la loro disponibilità.

MSC Seaside tornerà a salpare il 1° maggio da Genova facendo scalo nei porti di Siracusa e Taranto (novità assolute in MSC Crociere), oltre a Civitavecchia e La Valletta a Malta. L’itinerario della nave sarà poi arricchito con scali nel porto francese di Marsiglia non appena sarà confermata la sua disponibilità.

Gli itinerari di MSC Grandiosa e MSC Seaside saranno disponibili fino alla fine di luglio 2021, quando arriverà in flotta MSC Seashore.

MSC Seashore alla fine di luglio entrerà a far parte della flotta MSC Crociere e diventerà la nuova ammiraglia della Compagnia. Dal 1° agosto al 31 ottobre offrirà crociere di 7 notti con scalo nei porti italiani di Genova, Napoli e Messina, oltre a La Valletta a Malta, Barcellona in Spagna e Marsiglia in Francia.

Tre navi nel Mediterraneo orientale, con scali in Italia, Grecia, Croazia e Montenegro

MSC Crociere schiererà per la prossima stagione estiva tre navi in quest’area famosa per la forte vocazione turistica, con una serie di itinerari in partenza da Trieste, Venezia e Bari, e scali al Pireo (Atene) e in alcune delle più belle isole greche, Kotor (Montenegro), Dubrovnik e Spalato (Croazia).

MSC Orchestra partirà il 5 giugno offrendo agli ospiti l’imbarco nei porti italiani di Venezia il sabato e Bari la domenica, per poi fare scalo nelle isole greche di Corfù e Mykonos e Dubrovnik (Croazia).

MSC Splendida inizierà a navigare dal 12 giugno con imbarco a Trieste il sabato e a Bari il martedì, facendo scalo a Dubrovnik (Croazia), Corfù (Grecia) e Kotor (Montenegro).

A completare l’offerta nel Mediterraneo orientale è MSC Magnifica, che dal 20 giugno effettuerà l’imbarco nei porti italiani di Venezia la domenica, Bari il lunedì e Pireo per Atene il mercoledì, facendo poi scalo nell’isola greca di Mykonos e a Spalato (Croazia).

Europa del Nord

Crociere nazionali nel Regno Unito

Dal 20 maggio, l’ammiraglia della linea MSC Virtuosa effettuerà la sua stagione inaugurale nel Regno Unito offrendo mini-crociere da Southampton con scalo a Portland nel Dorset, nella cosiddetta “Jurassic coast”. Dal 12 giugno effettuerà crociere di 7 notti da Southampton con imbarco a Liverpool, Greenock per Glasgow e con scali a Portland e a Belfast. Si tratta di crociere destinate ai soli residenti britannici. Le crociere sono aperte a ospiti vaccinati e non vaccinati e a tutti gli ospiti saranno sottoposti al test prima dell’imbarco.

Germania, Europa del Nord

In Germania, considerando l’attuale incertezza sui tempi di riapertura dei porti locali, le navi MSC Crociere dovranno ritardare l’inizio della loro stagione estiva fuori dai porti del paese fino al 15 giugno.

Allo stesso tempo, MSC Crociere ha annunciato oggi di aver pianificato gli itinerari di MSC Seaview con base a Kiel (Germania), a partire dal 19 giugno, al posto di MSC Virtuosa.

Inoltre, sono stati pianificati gli itinerari di MSC Preziosa a partire dal 21 giugno da Amburgo (Germania) e di MSC Musica dal 20 giugno da Warnemunde (Germania), se sarà possibile accedere ai porti tedeschi.

Le tre navi sono destinate ad offrire crociere di 7 e più notti con itinerari verso i fiordi norvegesi o le capitali del Baltico, come da programma attuale.

Onorato ha aggiunto: “Siamo estremamente orgogliosi di poter offrire ai nostri ospiti e agli agenti di viaggio partner una scelta sempre più ampia per la prossima estate di crociere in Mediterraneo e nel Nord Europa. Nella nostra flotta saranno presenti alcune delle nostre navi più innovative. E per rendere ancora più facile e sicuro l’accesso, abbiamo aumentato tutti i porti d’imbarco per le nostre destinazioni. Dall’Italia MSC Crociere offrirà ai suoi ospiti fino a 10 diversi porti d’imbarco.

“Anche se queste navi rappresentano solo una parte della nostra flotta, tra esse sono inclusi anche i nostri due ultimi gioielli, MSC Virtuosa e MSC Seashore, che entreranno in servizio per la prima volta nel 2021. La loro presenza in questa fase di ritorno alla navigazione testimonia la nostra volontà di offrire agli ospiti la migliore offerta di crociera possibile. Per questa ragione abbiamo confermato il nostro programma per la costruzione di nuove navi per i prossimi anni e siamo in attesa di un graduale ritorno  all’operatività dell’intera flotta nel corso della prossima stagione invernale.

Onorato ha concluso: “Gli ospiti che hanno un voucher per le nostre crociere, cancellate a causa della pandemia globale, hanno aspettato a lungo per conoscere date e destinazioni degli itinerari. Sono lieto di dire che ora possono guardare avanti con fiducia verso un’incredibile vacanza a bordo di una delle navi di MSC Crociere già quest’estate o nella prossima stagione invernale”.

MSC Crociere ha anche confermato la cancellazione dei suoi viaggi previsti nei Caraibi dai porti degli Stati Uniti fino al 30 giugno compreso.

Gli ospiti colpiti da uno qualsiasi dei cambiamenti saranno contattati dal loro consulente di viaggio o da MSC Crociere. Per essi è previsto il “Voucher Future Cruise” pari al valore del pacchetto crociera MSC prenotato e pagato, oltre ad un credito a bordo rimborsabile fino €  200 a cabina. Tale voucher avrà una validità di 18 mesi dalla data di emissione.

Nordest Economia – 15/04/2021

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Tim, con il piano smart district digitalizza i 28 distretti industriali del Veneto: ecco la mappa dello sviluppo

Oltre alle infrastrutture di rete – dalla fibra al 5G, dal Fixed Wireless Access alla connettività satellitare – il Gruppo Tim, in linea con il piano strategico 2021-2023 ‘Beyond Connectivity’, mette a disposizione delle aziende i migliori servizi di ultima generazione.

Tocca 28 distretti industriali del Veneto il progetto ‘Smart District’ di Tim, pensato per incrementare la digitalizzazione del tessuto economico e industriale del Paese. L’iniziativa si rivolge alle imprese di 28 realtà produttive del territorio, che si sviluppano su un bacino complessivo di circa 390 Comuni; a livello nazionale sono coinvolti oltre 140 distretti industriali.

Oltre alle infrastrutture di rete – dalla fibra al 5G, dal Fixed Wireless Access alla connettività satellitare – il Gruppo Tim, in linea con il piano strategico 2021-2023 ‘Beyond Connectivity’, mette a disposizione delle aziende i migliori servizi di ultima generazione avvalendosi delle competenze specializzate di Noovle per le soluzioni Cloud e di edge computing, Olivetti per l’Internet of Things, Telsy per la Cybersecurity e Sparkle per i servizi internazionali.

Saranno abilitate inoltre soluzioni di smart working, di gestione intelligente dei dati e l’adozione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali.

«La ripartenza del Paese è legata in maniera indissolubile allo sviluppo del digitale, soprattutto nel settore dell’industria – dichiara Simona Zanotto, Responsabile Sales Consumer and Small & Medium Nord-Est di Tim -. Con ‘Smart District’ vogliamo rispondere concretamente ai bisogni e alle esigenze delle aziende mettendo a loro disposizione le più moderne tecnologie. Vogliamo accompagnare le eccellenze produttive del Veneto nel loro percorso di trasformazione digitale e di crescita economica, confermandoci come motore dell’innovazione sul territorio».

L’iniziativa, in particolare, si rivolge alle imprese delle realtà produttive di Adria, Arzignano, Badia Polesine, Bassano del Grappa, Castelfranco Veneto, Cerea, Cittadella, Conegliano, Feltre, Isola della Scala, Legnago, Monselice, Montagnana, Montebelluna, Noventa Vicentina, Oderzo, Padova, Pieve di Cadore, Pieve di Soligo, Portogruaro, Rovigo, San Bonifacio, San Donà di Piave, Schio, Treviso, Valdobbiadene, Vicenza, Villafranca di Verona che si sviluppano su un bacino complessivo di circa 390 comuni.

Le ventotto realtà produttive venete fanno parte degli oltre 140 distretti industriali coinvolti dal progetto a livello nazionale.

Nordest Economia – 15/04/2021

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Venezia, un hub per l’idrogeno verde a Porto Marghera

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale, Sapio e Hydrogen Park

Un hub per l’idrogeno verde nell’area portuale di Porto Marghera che possa essere replicato in altri grandi distretti industriali regionali altamente energivori. È il cuore del memorandum di intesa siglato tra Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (ADSPMAS) e Gruppo Sapio con Hydrogen Park.

In un momento storico particolare come quello attuale, la transizione energetica verso la decarbonizzazione industriale ed un trasporto a emissioni zero è ancora più strategica e la valorizzazione dei porti come potenziali cluster che uniscono energia, industria ed economia circolare consentirà di far emergere le loro grandi potenzialità. In questo modo sarà possibile trasformare l’ecosistema portuale in un nuovo polo di energia pulita per sistemi elettrici integrati, per l’idrogeno e altri vettori energetici a basse emissioni di carbonio.

La collaborazione è avviata su due progetti specifici:

Il progetto “PORTS8”, con l’obiettivo di realizzare un centro di produzione di idrogeno e stazione di rifornimento stradale nell’area portuale di Porto Marghera (Venezia) candidato lo scorso gennaio al bando del Programma europeo “Horizon 2020 Green Ports”;

• Il progetto “SUNSHINH3” candidato ad entrare tra quelli di interesse prevalente all’interno della strategia europea sull’idrogeno, i cosiddetti “IPCEI”, in fase di studio tra gli stati membri dell’UE. Intende sviluppare un sistema di distribuzione innovativo di ammoniaca verde dal quale derivare l’approvvigionamento di idrogeno verde, azzerando le emissioni di anidride carbonica.

L’intesa punta alla creazione di una Hydrogen Valley ovvero un distretto dell’idrogeno d’area vasta metropolitana e si pone in linea con il “Manifesto per la sostenibilità” redatto da Confindustria Venezia per coniugare lo sviluppo economico con la tutela sociale ed ambientale. L’accordo si coordina, inoltre, con la strategia promossa dalla Regione Veneto attraverso il progetto “Venezia capitale mondiale della sostenibilità” e vede nell’area di Porto Marghera il sito ideale per la realizzazione di entrambi i progetti in virtù di efficienti collegamenti marittimi, di ampi spazi portuali e dei collegamenti con la rete stradale, ferroviaria ed energetica nazionale ed europea.

Con la firma del memorandum Sapio, produttore di idrogeno da quasi 100 anni che vanta un’esperienza consolidata lungo l’intera catena del valore e opera in completa sicurezza attraverso una rete capillare su tutto il territorio, metterà a disposizione le proprie competenze nell’ambito della produzione, trasporto, distribuzione e applicazioni finali per sviluppare soluzioni che consentano all’idrogeno di posizionarsi come vettore energetico sostenibile e sicuro.

“Il futuro del nostro Paese inizia da ciò che possiamo realizzare oggi” – ha dichiarato Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio – “Collaborazioni importanti come questa con Hydrogen Park e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale sono un chiaro esempio dell’impegno che intendiamo mettere a disposizione per contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e conseguire la neutralità climatica entro il 2050. Sapio darà il suo apporto di esperienza e competenza nella produzione di idrogeno, nella gestione di impianti produttivi, nella distribuzione attraverso idrogenodotti e carri bombolai, nell’installazione e gestione di stazioni di rifornimento, oltre che nell’importazione di idrogeno verde sotto forma di ammoniaca”.

“Grazie al memorandum di intesa odierno, Porto Marghera prosegue il proprio percorso verso la transizione green, che vede Hydrogen Park in prima linea per lo sviluppo di progetti utili alla produzione e distribuzione dell’idrogeno verde inteso come vettore energetico. Questo è il futuro dei nostri territori, in linea con la strategia europea che sarà recepita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha affermato il presidente di Hydrogen Park Andrea Bos – La transizione energetica rappresenta una grandissima opportunità di crescita dell’attività industriale e dell’occupazione. In questo contesto, Hydrogen Park si mette a disposizione per favorire l’accesso delle imprese dei nostri territori ai fondi del Recovery Fund e della progettualità europea già in essere”.

“I porti del futuro saranno sempre più incubatori di innovazione tecnologica e non solo luoghi di carico e scarico di merci.  E il progetto avviato oggi ne è la prova” – ha commentato Cinzia Zincone, Commissario Straordinario AdSP MAS -“Porto Marghera si conferma in tal senso quale hub di riferimento per garantire la transizione energetica della catena logistica, del tessuto produttivo e industriale e dell’operatività portuale. Un percorso avviato nel 2014 con la riconversione a bioraffineria operata da ENI, confermato dalla prossima operatività del progetto “Venice LNG” per lo stoccaggio e l’utilizzo di carburante a basso impatto ambientale e che oggi si avvia verso un futuro a zero emissioni. E l’Autorità di Sistema Portuale fornirà, anche in virtù dell’esperienza maturata nel ricorrere a finanziamenti europei, piena collaborazione non solo a Sapio ma anche ai rappresentanti del tessuto produttivo e industriale di Venezia del Consorzio Hydrogen Park per raggiungere tale risultato. Un risultato che dimostra, ancora una volta, quanto Porto Marghera possa essere un’area in grado di attrarre investimenti forieri di sviluppo, occupazione e innovazione a vantaggio di Venezia, del Veneto e del Paese e di incarnare pienamente la sensibilità verso una concreta sostenibilità ambientale”.

Il Gruppo Sapio, fondato nel 1922 con sede a Monza, opera nel settore dei gas industriali e medicinali e nell’homecare su tutto il territorio nazionale e, all’estero in Francia, Germania, Slovenia, Turchia e Spagna. Con un fatturato di oltre 620 milioni di euro e 2200 dipendenti, produce, sviluppa e commercializza gas, tecnologie innovative e servizi integrati per il settore industriale. Sapio è membro attivo dell’associazione nazionale idrogeno H2IT e della Clean Hydrogen Alliance. I gas tecnici trovano applicazione in ogni settore produttivo, dall’agroalimentare all’ambiente ed energia, dal chimico-farmaceutico all’elettronico, dal meccanico e metallurgico al vetro e cemento. Nell’ambito della sanità affianca alla produzione e fornitura di gas medicinali per le strutture ospedaliere e socio-sanitarie anche l’offerta di dispositivi medici, l’assistenza domiciliare integrata e le cure palliative.

Il consorzio Hydrogen Park è stato costituito il 15 luglio 2003 per la realizzazione di un Distretto dell’idrogeno a Porto Marghera. Nell’aprile 2005 è stato trasformato in Società Consortile S.c.a.r.l. Oggi è una realtà consolidata, che annovera tra i propri soci: Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, Eni, Sapio, Decal e Berengo. La prima fase dell’attività di Hydrogen Park (2005-2010) è stata orientata all’innovazione e allo sviluppo nel settore delle applicazioni stazionarie dell’idrogeno. Uno dei progetti di maggiore rilevanza ha permesso la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da 16 megawatt interamente alimentato con tale fonte. All’interno del sito della centrale termoelettrica a carbone Andrea Palladio di Fusina è stato dunque realizzato un primo esempio di riconversione industriale secondo i principi dell’economia circolare. Dal 2010, le attività di ricerca e innovazione legate agli utilizzi dell’idrogeno hanno iniziato a ricevere notevole impulso in Europa. Si è sviluppato un crescente interesse non tanto per gli impieghi legati alla generazione di energia, quanto per quelli relativi alla mobilità. È stato, pertanto, concepito e condiviso con la Regione Veneto un progetto per la realizzazione di un vaporetto a fuel cell alimentate a idrogeno. Denominato HEPIC (Hydrogen Electric Passenger venICe boat), ha raccolto l’interesse di Alilaguna e di alcuni partner. Dopo un impegnativo lavoro di sperimentazione e di messa a punto, si è concluso nel mese di dicembre 2016 con il varo dell’imbarcazione.

Per effetto del D. lgs. 4 agosto 2016 n. 169 è stata istituita l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (AdSPMAS) che comprende i porti di Venezia e Chioggia. Si tratta di un unico sistema per il Porto Laguna di Venezia, cioè un unico contesto geografico, ambientale, sociale ed economico. Un sistema di due porti per servire in modo complementare, ognuno con le proprie caratteristiche e specificità, un mercato di fatto coincidente. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale è un ente pubblico non economico. Il suo compito è indirizzare, programmare, coordinare, promuovere e controllare le operazioni portuali. Svolge la manutenzione delle parti comuni, mantiene i fondali, sorveglia la fornitura dei servizi di interesse generale, amministra in via esclusiva le aree e i beni demaniali, pianifica lo sviluppo del territorio portuale. Inoltre coordina le attività amministrative esercitate dagli enti pubblici nell’ambito portuale e promuove forme di raccordo con i sistemi logistici retro portuali e interportuali. Per aumentare i traffici del Porto di Venezia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale valuta il contesto economico internazionale, il bacino di influenza attuale e potenziale, e lo stato dell’infrastruttura portuale. La sua azione è integrata con gli strumenti di pianificazione e gli indirizzi delle altre istituzioni pubbliche, dall’Unione Europea agli Enti locali.

Nordest Economia – 15/04/2021

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FerCargo presenta un position paper sul PNRR e chiede integrazione e digitalizzazione

13 Aprile 2021

Il Forum FerCargo ha presentato il suo position paper sul PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Il documento, inviato al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, pone all’attenzione del decisore pubblico l’importanza di rivedere le politiche nel settore dei trasporti, con particolare riguardo al trasporto ferroviario delle merci, con la finalità di orientarle verso l’integrazione delle diverse componenti della catena logistica in un sistema supportato da una digitalizzazione dei processi gestionali.

Lo sviluppo del concetto di “integrazione” nel settore logistico ferroviario delle merci è in linea con l’attuale approccio ai temi della mobilità sostenibile dell’Europa che fissa come obiettivo modale per il settore ferroviario il 30% del mercato totale del trasporto merci entro il 2030.

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Secondo Fercargo, è apprezzabile la scelta strategica contenuta nel PNRR di investire sulle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Tuttavia, meritano maggiore attenzione – tra le altre – tre proposte coerenti con i principi del Piano e che necessitano di interventi nel breve periodo.

In particolare:

  • ultimo miglio ferroviario: nell’attesa di realizzare interventi importanti nelle infrastrutture di “ultimo miglio” si ritiene fondamentale, nel breve termine, prevedere un incentivo per le attività di manovra ferroviaria nei terminali e nei raccordi industriali che, nella catena logistica ferroviaria, presentano costi di esercizio elevati, provocando meno competitività al servizio ferroviario merci nel suo complesso. Si propone, in particolare, l’ipotesi di un “Ferrobonus dell’ultimo miglio”;
  • piano accelerato ERTMS: al fine di promuovere l’utilizzo di un sistema unico in tutta Europa, a fronte degli oltre 10 ad oggi presenti, si suggerisce di erogare incentivi a favore dei possessori delle locomotive per l’attrezzaggio di tale sistema a bordo dei propri rotabili, dal momento che tale sistema rappresenta per le Imprese Ferroviarie merci una voce di costo aggiuntiva senza un significativo miglioramento delle prestazioni delle locomotive esistenti;
  • formazione del personale: nel PNRR il sostegno all’occupazione giovanile è presente in maniera trasversale in tutte le missioni del Piano, si chiede di intervenire mediante la proroga del contributo per la formazione macchinisti, in vigore fino al 2020, per il prossimo triennio. Il comparto negli ultimi 3 anni, grazie al contributo, ha assunto oltre 2.000 addetti a tempo indeterminato.

“Le proposte descritte come le altre indicate nel Position Paper, se realizzate, possono essere decisive per il rilancio del comparto ferroviario delle merci, che rappresenta un settore chiave per la transizione ecologica”, conclude l’associazione.

Trasporti-Italia.com – 13/04/2021

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Banda ultralarga: Fedriga, soddisfazione per completamento rete Fttx

12 Aprile 2021

“Esprimiamo grande soddisfazione per il completamento nella nostra Regione del piano di copertura in banda ultralarga attraverso la rete Fiber to the x (Fttx) che permette di raggiungere oltre il 99% delle famiglie del Friuli Venezia Giulia che utilizzano la rete fissa gestita da Tim. Questo risultato risponde alla necessità, più volte rappresentata al Governo nazionale, di imprimere una forte accelerazione al processo di infrastrutturazione delle reti digitali sull’intero territorio italiano”.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, commenta così la notizia diffusa oggi da Tim.

“Il fatto che, per quanto riguarda questo importante operatore delle telecomunicazioni, la nostra Regione sia tra le prime in Italia a completare questo progetto, dimostra ancora una volta – sottolinea Fedriga – quanto il Friuli Venezia Giulia sia tra i principali protagonisti della rivoluzione digitale nel nostro Paese”.

“Questa infrastruttura di rete – aggiunge l’assessore regionale ai Sistemi informativi Sebastiano Callari – si caratterizza per una velocità di trasmissione sensibilmente più elevata a favore degli utenti finali. Per implementare questo importante progetto è stata scelta subito la nostra Regione proprio perché Insiel ha messo a disposizione di Tim una buona parte della propria dorsale, che si caratterizza per grande affidabilità e per essere ben sviluppata sul territorio, evitando così all’azienda di telecomunicazioni nuovi e costosi scavi”.

“Siamo certamente contenti per il raggiungimento di questo obiettivo ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Uno dei nostri compiti primari – afferma Callari in conclusione – resta infatti quello di svecchiare i processi di comunicazione, sempre più strategici per affrontare al meglio le sfide del prossimo futuro”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 12/04/2021

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Autobrennero: inaugurata stazione di rifornimento di metano e biogas

La prima stazione di rifornimento di metano compresso per autotrazione (Cng) realizzata in collaborazione con Snam4Mobility (Snam), è stata inaugurata nell’area di servizio Tamoil di Paganella Est sull’Autobrennero.

Lo hanno annunciato le due aziende sottolineando che la stazione erogherà anche biometano. Sono previste aperture entro maggio in Abruzzo a Mozzogrogna (Chieti), in Lombardia a Madigano (Cremona), nelle Marche ad Ascoli Piceno e in Piemonte a Pinerolo (Torino).

Una risposta alla crescente domanda di mobilità green

“Questa nuova stazione di servizio – ha commentato Silvia Gadda, responsabile Retail di Tamoil Italia – rappresenta una risposta concreta alla crescente domanda di mobilità green, sostenibile e orientata al futuro, mantenendo allo stesso tempo elevati standard di qualità, di offerta e di competitività”.

“Autostrada del Brennero – ha detto il direttore tecnico generale di Autostrada del Brennero Carlo Costa – investe in innovazione ed efficienza nel settore dei trasporti, che rappresentano la via per raggiungere gli obiettivi di stimolo della crescita economica e della mitigazione dei cambiamenti climatici. Autobrennero – ha aggiunto – prevede di realizzare nuove stazioni di rifornimento a idrogeno, Gpl, Cng, Gnl (metano liquefatto per autotrazione pesante) e punti di ricarica per veicoli elettrici”.

Trasporti-Italia.com – 12/04/2021

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Iata: a febbraio calo passeggeri del 74,7%

Se il traffico cargo è in ripresa altrettanto non si può dire per quello passeggeri che a febbraio ha registrato un calo a livello globale del 74,7% rispetto allo stesso mese del 2019, anno di riferimento per il periodo pre-pandemia. Una situazione ancora peggiore rispetto a gennaio, quando il calo era stato del 72,2%. La domanda internazionale in particolare è crollata, con una diminuzione dell’88,7% rispetto a gennaio 2019 mentre la domanda di trasporto domestico ha fatto registrare un decremento del 51% rispetto ai livelli pre-crisi. “Febbraio non ha mostrato nessuna ripresa nella domanda di viaggi internazionali, anzi la maggior parte degli indicatori è andata nella direzione opposta perché le restrizioni sono state addirittura più stringenti – ha sottolineato Willie Walsh, direttore generale della Iata -. Un’eccezione significativa è stata rappresentata dal mercato domestico australiano dove l’allentamento delle restrizioni ha portato un significativo aumento della domanda. Questo ci dice che le persone non hanno perso il loro desiderio di viaggiare”.

Trasporti-Italia.com – 12/04/2021

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Ferrazzi (PD): Ponte sul Brenta, dopo due anni lavori al 32%, il Ministro intervenga

10 Aprile 2021

Mentre continuano gli enormi disagi (anche nella serata odierna un’altra ambulanza è rimasta bloccata dal semaforo), continuano le esternazioni della politica in merito ai lavori sul Ponte che scavalca il fiume Brenta. Dopo la senatrice leghista Ketty, è la volta del senatore del Partito Democratico Andrea Ferrazzi sollecitare il ministro Giovannini sui lavori che stanno esasperando gli utenti della Romea nel territorio comunale di Chioggia.

“A quanto si apprende – afferma Ferrazzi – Anas ha commissionato i lavoro sul ponte alla ditta “Grandi Lavori Scarl Consorzio Stabile” i lavori di manutenzione straordinaria del ponte sul fiume Brenta che, dopo due anni, sarebbero completati solamente al 32%. Dal 15 marzo di quest’anno è stato istituito il senso unico alternato ed il divieto di transito ai mezzi con massa superiore alle 44 tonnellate fino al termine dei lavori, fissato per il 5 luglio di quest’anno, causando code anche di quattro chilometri”.

“Avendo gli amministratori dei comuni interessati – prosegue Ferrazzi – consentito i lavori anche negli orari notturni e di spostare il traffico pesante in autostrada, si apprende che le richieste non sono ancora state accolte. Chiedo allora se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative urgenti intenda adottare per assicurare una rapida conclusione dei lavori, in vista della riapertura delle attività economiche e turistiche, oltre ad individuare soluzioni alternative che garantiscano la regolarità del traffico e la mitigazione dei disagi nel periodo di conclusione dei lavori”.

Chioggia News 24 – 10/04/2021

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Porti: nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mezzo miliardo per i traghetti

9 Aprile 2021

Nel PNRR ci sarà mezzo miliardo per il rinnovo della flotta dei traghetti: è quanto emerso questa mattina dalla sessione plenaria di lavoro per discutere i contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza convocata dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.

La misura, proposta da Assarmatori e condivisa anche dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, riflette la grande attenzione al trasporto pubblico locale e ai collegamenti con le isole come chiavi strategiche per il rilancio del sistema Paese in una visione di modalità di trasporto integrata.

Rinnovo della flotta traghetti previsto dal PNRR: il commento di Stefano Messina, Presidente di Assarmatori

Soddisfatto il Presidente di Assarmatori Stefano Messina che ha ribadito la necessità di concentrare le risorse del PNRR sugli interventi che consentano al sistema logistico e al trasporto di compiere un vero salto di qualità nella direzione dell’efficienza e della sostenibilità. Fra questi occupano una posizione di primo piano le misure di incentivazione per il trasporto marittimo, che consentano di rinnovare la flotta, migliorandone le performance ambientali, e di innescare una positiva reazione a catena in termini di occupazione e produzione industriale, in particolare nell’industria cantieristica nazionale e nella filiera dei fornitori sui singoli territori. Il Presidente di Assarmatori ha rilanciato anche la necessità di un coordinamento degli interventi pubblici prioritari per quanto attiene l’elettrificazione delle banchine portuali, e l’adeguamento tecnico delle navi che a quelle banchine faranno sistematicamente scalo, con ovvio riferimento ai servizi di traghetti per le isole e alle Autostrade del Mare.

Trasporti-Italia.com – 09/04/2021

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