Boeing prevede oltre 2400 aerei cargo nei prossimi venti anni

18 Novembre 2020

Nei prossimi venti anni la domanda di aerei cargo sarà di 2430 unità: 930 aerei nuovi e 1500 convertiti da aerei passeggeri. E’ quanto rivela il World Air Cargo Forecast, la previsione di mercato biennale di Boeing, che riflette l’impatto e le opportunità derivanti dalla situazione Covid-19, nonché la sostanziale domanda a lungo termine per gli aerei merci nei prossimi due decenni. Secondo le nuove previsioni, il traffico aereo mondiale di merci crescerà del 4% all’anno nei prossimi 20 anni. Questa crescita è influenzata dal commercio e dall’aumento delle spedizioni espresse per supportare l’e-commerce in grande crescita. Con questi sviluppi e la comprovata necessità di capacità di cargo dedicati per supportare il sistema di trasporto mondiale, si prevede che la flotta globale di aerei merci crescerà di oltre il 60% fino al 2039.
“Gli operatori di cargo si sono trovati in una posizione unica nel 2020 per soddisfare i requisiti del mercato in termini di velocità, affidabilità e sicurezza, trasporto di forniture mediche e altri beni per le persone e le comunità in tutto il mondo – ha affermato Darren Hulst, Vicepresidente Commercial Marketing di Boeing -. Guardando al futuro, i cargo dedicati saranno ancora più importanti per competere nel mercato degli aerei cargo; trasportano più della metà del traffico aereo merci e le compagnie aeree che li operano guadagnano quasi il 90% del fatturato dell’industria del trasporto aereo cargo”.

Oltre a proiettare la domanda a lungo termine per gli aerei merci, il World Air Cargo Forecast di Boeing fornisce approfondimenti sulle performance degli aerei cargo durante la pandemia, tra cui:

  • l’e-commerce, che stava crescendo a tassi a due cifre prima della pandemia, ha accelerato il suo impatto sul mercato delle merci aviotrasportate poiché un numero maggiore di aziende è passato a piattaforme di vendita online. Da inizio anno a settembre, i vettori espressi hanno aumentato il traffico del 14%;
  • il cargo, che nel 2019 rappresentava circa la metà della capacità di carico aereo mondiale, è stato notevolmente ridotto quando le compagnie aeree hanno messo a terra migliaia di aerei. Gli operatori cargo hanno risposto operando al di sopra dei normali livelli di utilizzo e il traffico per i vettori 100% cargo è cresciuto del 6%;
  • finora nel 2020 circa 200 compagnie aeree hanno utilizzato più di 2.000 aerei widebody passeggeri per operazioni di solo carico per generare cash flow e supportare le catene di fornitura globali. Questi aerei hanno assorbito parte della carenza di capacità e, in alcuni casi, hanno generato profitti trimestrali per i vettori nonostante le operazioni minime di trasporto passeggeri.

Trasporti-Italia.com – 18/11/2020

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Anfia, mercato europeo auto: immatricolazioni in calo del 7,1% a ottobre

Nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito, a ottobre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.129.223 unità, con un calo del 7,1% rispetto a settembre 2019. Lo dicono dati Acea.

Nel periodo gennaio-ottobre 2020, i volumi immatricolati raggiungono 9.696.928 unità, con una variazione negativa del 27,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In Italia, le immatricolazioni totalizzate ad ottobre si attestano a 156.978 unità (-0,2%). Nei primi dieci mesi del 2020, le immatricolazioni complessive ammontano a 1.123.194, con un decremento del 30,9% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019.
Secondo i dati ISTAT, a ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,2% su base mensile e una diminuzione dello 0,3% su base annua (da -0,6% del mese precedente). L’inflazione negativa, per il sesto mese consecutivo, continua ad essere determinata per lo più dalle flessioni dei prezzi dei Beni energetici (-8,7%). Nel comparto dei Beni energetici non regolamentati, che passano da -8,2% di settembre a -9,4%, guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti, quelli del Gasolio passano da -11,8% a -13,9% in termini tendenziali (-1,1% il congiunturale) e quelli della Benzina da -10,3% a -11,4% (-0,2% la variazione congiunturale).

Analizzando il mercato per alimentazione, le vendite di auto diesel di ottobre si riducono del 14,2% e valgono il 30,5% del mercato, mentre rappresentano, nel cumulato, il 34,1% dell’immatricolato complessivo e il 42% in meno in termini di volumi. Le autovetture a benzina vedono il proprio mercato ridursi del 31,2% nel mese, con il 31,7% di quota, mentre da inizio anno il calo è del 38,5% e la quota sul totale scende al 39,1%.

Sale, invece, la quota delle alimentazioni alternative, che a ottobre 2020 crescono del 105,1% e raggiungono il 37,8% di quota (19,4 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese del 2019), mentre nel cumulato da inizio anno rappresentano il 26,8%, 11,4 punti in più rispetto a gennaio-ottobre 2019, con un incremento del 20%. Le auto a GPL crescono del 6,8% nel mese e calano del 35,3% nel cumulato, mentre quelle a metano subiscono una flessione del 44,9% a ottobre e del 17,2% nei primi dieci mesi del 2020.
Infine, continua anche ad ottobre il buon andamento delle vendite di auto elettriche e ibride: BEV +203,2%, PHEV +334,1%, ibride +235%. Tutte le ibride e le elettriche hanno segno positivo anche nei primi dieci mesi dell’anno, in particolar modo le BEV (+133,3%)
e le PHEV (+234,2%).
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 70.172 immatricolazioni nel mese di ottobre (+3,2%), con una quota di mercato del 6,2% (5,6% ad ottobre 2019). Risultano in crescita nel mese i brand Fiat (+5,5%) e Jeep (+6,7%). Nei primi dieci mesi del 2020, i volumi ammontano a 560.202 unità (-30,8%). La Spagna totalizza 74.228 immatricolazioni nel mese di ottobre 2020, il 21% in meno rispetto ad ottobre 2019. Nei primi dieci mesi del 2020, il mercato risulta in flessione del 36,8%, con 669.662 unità immatricolate.

Guardando all’area UE-EFTA-UK, tutti i mercati ad eccezione di Norvegia, Romania, Islanda e Irlanda, hanno registrato una flessione nel mese, compresi i cinque major market (UK incluso): Spagna ‐21%, Francia ‐9,5%, Germania ‐3,6%, Regno Unito -1,6%, mentre in Italia i volumi immatricolati rimangono sugli stessi livelli di ottobre 2019 (‐0,2%). Nel mese, le vendite di autovetture nei major market si riducono, complessivamente, del 6%, con una perdita di oltre 50.000 unità rispetto a ottobre 2019.

“Ad ottobre, il mercato auto europeo torna a contrarsi (-7,1%), dopo aver registrato a settembre il primo segno positivo (+1,1%) del 2020 – afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia – un risultato abbastanza prevedibile, avendo molti governi europei reintrodotto misure restrittive per contrastare la seconda ondata della pandemia da Covid-19″.

“Nel cumulato da inizio anno, la flessione del mercato auto europeo è ancora molto pesante, visto che tutti i Paesi, inclusi i cinque major market, risultano in calo a doppia cifra. Sul fronte italiano, ribadiamo l’importanza di proseguire nel sostegno alla domanda e nello stimolo alla diffusione delle tecnologie a basse emissioni, sia per affrontare i mesi di pandemia che ancora stiamo vivendo, sia per supportare e accelerare il rinnovo del parco, anche alla luce della procedura di infrazione appena aperta nei confronti del nostro Paese, oltre che per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano nazionale energia e clima. Sono questi, insieme all’adozione di un piano strategico nazionale per il rilancio del settore, gli interventi prioritari da attuare immediatamente, sfruttando le risorse europee del Recovery Fund per la transizione verde”.

Trasporti-Italia.com – 18/11/2020

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Legge di Bilancio 2021: ecco le misure del Mit per trasporto locale, ferroviario e marittimo

17 Novembre 2020

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mette in campo nuove misure a sostegno dei settori del trasporto locale, ferroviario e marittimo con la Legge di Bilancio 2021.

Eccole nel dettaglio dei singoli comparti:

Trasporto locale
Previsto per i servizi aggiuntivi bus e scuolabus 200 milioni per il 2021: si tratta di risorse per i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale di Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano indispensabili per lo svolgimento dell’anno scolastico.
Per i ristori dei servizi di linea messi in campo 20 milioni per il 2021: nuove risorse da destinare alle imprese di trasporto di persone mediante autobus, di competenza sia statale che regionale per compensare i minori ricavi registrati e per il ristoro delle rate di finanziamento o dei canoni di leasing.

Ferrovie
Sostegno alle imprese: 30 milioni di euro all’anno dal 2021 al 2034
Previsto sostegno alle imprese che effettuano servizi di trasporto ferroviario di passeggeri e merci non soggetti a obblighi di servizio pubblico.
Riduzione canoni infrastrutture per gli operatori: 20 milioni nel 2021 e 10 milioni per ciascun anno dal 2022 al 2026.
Estesa fino al 30 aprile 2021 la riduzione del canone per l’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria per i servizi di trasporto non oggetto di obbligo di servizio pubblico attraverso l’azzeramento dell’intera componente del pedaggio legata ai dati di traffico.

Trasporto ferroviario merci: 5 milioni all’anno dal 2021 al 2026
Sostegno alle imprese detentrici e noleggiatrici di carri ferroviari merci, nonché gli spedizionieri ed operatori del trasporto multimodale.

Ferrobonus: 25 milioni nel 2021; 19 MILIONI NEL 2022; 22 MILIONI PER CIASCUN ANNO DAL 2023 AL 2026
Rifinanziato il “ferrobonus”, mantenendo ferme le risorse già assegnate dalla legge di bilancio 2020 e dal decreto Rilancio.

Risorse per servizi ferroviari interregionali indivisi: 3,9 milioni all’anno dal 2021 al 2026
Le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia sono chiamate a provvedere alla programmazione ed alla gestione dei servizi interregionali, secondo le esigenze del territorio.
Si prevede che i collegamenti sulle direttrici Nord/Sud siano gestiti dalla Regione Veneto, mentre quelli della direttrice Est/Ovest dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Porti e trasporti marittimi: 68 milioni per il 2021
Incremento delle risorse del fondo 2020 per compensare le Autorità di sistema portuale dei mancati introiti e risorse per le imprese di navigazione operanti con navi minori nel settore del trasporto turistico di persone via mare e per acque interne.

28 MILIONI PER IL 2021
Esenzione dagli oneri previdenziali e assistenziali per gli armatori e il personale iscritti nei registro internazionale.

20 MILIONI PER IL 2021
Fondo per compensare gli armatori che operano con navi battenti bandiera italiana per i minori ricavi tariffari.
20 MILIONI PER IL 2021
Fondo per compensare la riduzione dei ricavi dei terminalisti.

Marebonus
25 MILIONI NEL 2021
19,5 MILIONI NEL 2022
21,5 MILIONI PER CIASCUN ANNO DAL 2023 AL 2026
Rifinanziato “marebonus”, mantenendo ferme le risorse già assegnate dalla legge di bilancio 2020 e dal decreto Rilancio.

Tariffe sociali per la Sicilia
25 MILIONI PER IL 2021
25 MILIONI PER IL 2022
Risorse per favorire la mobilità aerea da e per la Regione Sicilia.

Trasporto marittimo veloce nello Stretto di Messina
7,5 MILIONI PER CIASCUN ANNO DAL 2022 AL 2026
Collegamenti di servizio di trasporto marittimo veloce nello Stretto di Messina.
RIMOZIONE DELLE NAVI ABBANDONATE NEI PORTI
2 MILIONI NEL 2021 E 5 MILIONI PER IL 2022 E PER IL 2023
Costituzione di un fondo finalizzato alla rimozione delle navi abbandonate nei porti.

Misure senza oneri, regime fiscale nautica da diporto
Regime fiscale agevolato per la cessione di navi, a ricorrere di alcune condizioni (si richiede ad esempio che la nave da trasferire abbia effettuato un numero di viaggi in alto mare superiore al 70 per cento)

Strade: Lioni-Grottaminarda
Riassegnazione delle risorse residue in capo alla gestione commissariale ai competenti Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dello Sviluppo economico per il completamento della strada Lioni-Grottaminarda

Trasporti-Italia.com – 17/11/2020

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Fs-Mercitalia: via al nuovo servizio Trieste-Norimberga

Fs Italiane ha inaugurato con il suo Polo Mercitalia un nuovo servizio merci tra il porto di Trieste e Norimberga che costituisce il segmento ferroviario di un trasporto intermodale lungo la rotta Turchia-Germania. A regime – spiega Fs News, il quotidiano online del Gruppo Fs Italiane – il nuovo collegamento è destinato a spostare dalla gomma alla ferrovia circa 6500 Tir all’anno, potenziando un corridoio commerciale che connette la Turchia alla Baviera e all’Europa Centrale e vede nel porto italiano un fondamentale e strategico hub di interscambio modale.

Le società del Polo Mercitalia direttamente coinvolte nella produzione del nuovo servizio sono Mercitalia Rail, sulla tratta Italiana, e TX Logistik, sulla tratta austriaco-tedesca, con passaggio di testimone a Tarvisio. Il servizio è realizzato nell’ambito della partnership commerciale di Mercitalia Rail con l’operatore di trasporto intermodale triestino Alpe Adria e con DSFD, operatore logistico di trasporto multi-modale tra Turchia ed Europa.

Il nuovo servizio intermodale Trieste-Norimberga è dedicato al trasporto di semirimorchi P400, di casse mobili C45 e di container Marittimi High-Cube, con una frequenza di circolazione settimanale in questa fase iniziale di un round trip che già nel 2021 potrà aumentare a due round-trip a settimana.

Trasporti-Italia.com – 17/11/2020

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Porti: Venezia-Chioggia, Musolino ok a variazioni e bilancio

Si tratta di esercizi 2020 e 2021

Il Commissario Straordinario del sistema portuale di Venezia e Chioggia, Pino Musolino, ha approvato oggi il primo elenco di variazioni al bilancio di previsione 2020 e il bilancio di previsione 2021, dopo che i documenti avevano ricevuto il via libera del collegio dei revisori dei conti e il parere positivo da parte dei rappresentanti della comunità portuale.

Il documento di previsione 2021 riporta un risultato di amministrazione di oltre 18,5 milioni di euro, un risultato di parte corrente di oltre 19,6 mln e un risultato economico di oltre 2,4 milioni di euro. Sul fronte della gestione finanziaria, il totale delle entrate correnti si attesta a oltre 47,2 mln, per un totale entrate considerando altre fonti di origine statale e regionale di oltre 102,7 milioni. Per quanto riguarda le uscite, ammontano complessivamente a 96,1 milioni., con un significativo volume previsto per gli investimenti in opere, escavi e manutenzioni di oltre 51 milioni, rispetto ai circa 25 mln del previsionale 2020.

Ansa/Mare – 17/11/2020

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L’occhio di Google sugli spostamenti crollano negozi trasporti e lavoro

16 Novembre 2020

Crollano gli spostamenti verso ristoranti, bar, centri commerciali e cinema o verso stazioni ferroviarie e fermate di autobus. Aumentano invece i movimenti verso luoghi residenziali per andare a fare visita a parenti e amici. La tracciatura di Google attraverso i telefonini permette infatti di mappare gli spostamenti dei padovani in queste settimane di zona gialla, coprifuoco serale e nuove paure per il contagio da coronavirus. Gli ultimi dati a disposizione analizzano il periodo dal 27 settembre al 8 novembre confrontandolo con il valore medio degli spostamenti in una delle cinque settimane pre epoca Covid dal 3 gennaio al 6 febbraio 2020. Dati che permettono di capire come ci si sta spostando non solo in Regione ma anche nella provincia di Padova. E ovviamente questi sistemi di tracciamento sono oggi anche uno strumento di valutazione dell’efficacia dei Dpcm nazionali e dei provvedimenti assunti dalle Regione per contenere la pandemia: il coprifuoco serale, dalle 22 alle 5 del mattino, il distanziamento al 50% sui mezzi pubblici e la spinta al lavoro da casa, per le categorie che possono praticarlo. i dati nel padovanoEcco allora i dati raccolti dai telefonini collegati con Google Maps. Per il retail e il tempo libero, gli spostamenti si sono ridotti del 41 per cento Sono crollati del 35 per centogli acquisti di beni alimentari e di prodotti per la salute nelle farmacie. Nei parchi, probabilmente grazie all’effetto dell’estate di San Martino di questo strano e difficile mese di novembre, contrassegnato dall’allerta gialla per il Covid, i movimenti delle persone sono calati di appena l’1 per cento. E ancora il trasporto pubblico: qui il calo nel giro di un mese è sempre con il segno negativo con una riduzione del 49 per cento di viaggiatori. Nei luoghi di lavoro del Padovano la riduzione di spostamenti è del 16 per cento mentre crescono i movimenti nelle zone residenziali, con un più 8 per cento di spostamenti. Conseguenza, evidentemente, anche dell’aumentato ricorso allo smart-working da parte delle aziende. i dati in regioneEd è interessante notare alcune differenze con i movimenti nell’intera regione Veneto, diffusi da Google. Qui sono calati nel giro di un mese del 39 per cento gli spostamenti verso ristoranti, bar, centri commerciali, parchi a tema, musei, biblioteche e cinema. Dato sostanzialmente in linea con quello dell’area padovana. La stessa analogia si registra per gli acquisti in supermercati e farmacie. Più forti in Veneto rispetto alla provincia di Padova i numeri sugli accessi ai parchi. In Regione è addirittura in crescita del 10 per cento. Sostanzialmente analogo invece il dato sul trasporto pubblico che comprende stazioni di autobus, treni, tram, con i relativi Hub. In Veneto il calo è del 35 per cento. I viaggi verso i luoghi di lavoro calano del 18 per cento: quelli nelle zone residenziali aumentano dell’8 per cento. Dal colosso del web i tecnici spiegano come vengono raccolti i dati. «Questi rapporti mostrano la variazione delle visite e della durata della permanenza presso luoghi diversi rispetto a un riferimento. Queste variazioni vengono calcolate usando lo stesso tipo di dati aggregati e anonimi usati per mostrare gli orari di punta per i luoghi mappati da Google Maps. Le variazioni giornaliere vengono poi confrontate con un riferimento relativo al giorno della settimana e consentono così di tracciare gli spostamenti, anonimi, delle persone».

Il Mattino di Padova – 16/11/2020

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Trieste, D’Agostino: cinesi in porto? Deve valutare il governo

Al forum di Limes sull’Economia del Mare lo sviluppo dello scalo triestino fra Cina e Germania al tempo delle guerre commerciali con i protagonisti e gli esperti del settore in Italia

«Al tempo della guerra commerciale Usa-Cina serve un cambio di paradigma per evitare che i porti italiani entrino in competizione fra loro»: il direttore della rivista Limes, Lucio Caracciolo, ha scelto Trieste per ospitare le Giornate del mare, un forum visibile in streaming nell’ultimo weekend che ha messo in campo tutti i protagonisti del sistema-mare italiano. E qui il numero uno del colosso Fincantieri, Giuseppe Bono, ha lanciato una provocazione dialettica: «Fra 10 anni Fincantieri sarà in Italia solo se circondata da un sistema Paese che la sostiene. Altrimenti rischierà di non essere qui».

Bono vede l’economia del mare come la principale risorsa del Paese ma sulla quale si è investito e creduto poco: «Gli italiani pensano al mare solo quando vanno in spiaggia. Abbiamo perso troppo terreno». Sul fronte portuale il Ceo di Fincantieri, a colloquio con l’ad di Edison Nicola Monti, pensa sia necessario un sistema di retroporti, veri e propri hub per lavorare le merci senza che vengano smistate verso l’estero.

La scelta di Trieste per il forum di Limes non è stata casuale. La visibilità del porto guidato da Zeno D’Agostino è in crescita esponenziale dopo gli interessi cinesi sulla Belt And Road e il recente sbarco del porto di Amburgo nella piattaforma logistica. Trieste si pone al centro dei grandi equilibri geopolitici fra la Mitteleuropa e l’Oriente.

Ma come ha rilevato Caracciolo i porti si sviluppano soprattutto nel rapporto con il proprio entroterra industriale e infrastrutturale. Serve una cabina di regia condivisa per gestire il sistema porti? D’Agostino si è confrontato sul tema della competizione globale con i colleghi Paolo Signorini (Genova) e Sergio Prete (Mar Jonio) e con Giovanni Pettorino, comandante generale delle Capitanerie di porto. La rappresentanza dei porti si gioca sulla capacità di coordinamento a livello di governo anche su partite delicate come gli investimenti sulla Via della Seta per ora frenati dalla pandemia. E proposito dell’interesse di China Communication Construction Company (Cccc) a investire nello scalo triestino (si parla della piattaforma per l’export del vino) D’Agostino ha detto che l’Authority «continua a seguire i progetti di sviluppo concordati con i Memorandum siglati un anno fa». Di fronte alle preoccupazioni americane (ma si vedrà la linea dell’amministrazione Biden) ha replicato che spetta al governo dettare la linea sulla strategia dei porti e quindi esprimersi anche di fronte ad eventuali aut aut Usa.

Intanto lo scalo triestino “incassa” lo sbarco dei tedeschi di Hafen und Logistik Ag (Hhla) con l’ingresso del Porto di Amburgo nella piattaforma logistica: «La nostra capacità di attrarre i traffici -ha spiegato D’Agostino- è molto aumentata. E questo giustifica l’investimento di Amburgo. Abbiamo un terminal container che utilizza al 56% la ferrovia: un vero record. Oggi ci sono container refrigerati alimentari che partono dalla Polonia che arrivano a Trieste».

E poi un fattore competitivo importante come la presenza dell’oleodotto Siot il terminal petrolifero grande cliente dell’industria tedesca. E così mentre a Trieste arriva uno dei più grandi protagonisti della portualità europea («ma la Germania, inevitabilmente, si porta dietro la Cina», ha ironizzato Caracciolo), come può il sistema dei porti italiani raggiungere una dimensione adeguata per competere anche finanziariamente nelle relazioni internazionali? Per D’Agostino serve una terza via: «Deve essere l’Europa a dare un indirizzo sul coordinamento politico dei porti. Altrimenti rischiamo di tornare alle Repubbliche Marinare».

Si tratta di tornare alla visione di una economia europea integrata che nasce dopo la caduta del muro di Berlino. Ma ci sono altri elementi endogeni. D’Agostino si è riferito ai cambiamenti climatici che stanno condizionando il traffico merci dei porti del Nord Europa. «Abbiamo un terminal container che utilizza al 56% la ferrovia: un vero record. Ci sono persino container refrigerati alimentari che partono dalla Polonia che arrivano su Trieste. La nostra capacità di attrarre i traffici è moto aumentata:

E questo giustifica l’investimenti di Amburgo». Il profilo storico di Trieste da città emporiale mitteleuropea a scalo che guarda la Cina è stato descritto dallo storico e economista Giulio Sapelli secondo il quale «Trieste, con i porti meridionali, può essere l’architrave per la ricostruzione del grande Medio Oriente quando ci sarà la pace in Siria. Oggi bisognerebbe ripensare a una Grande Lega Adriatica».

Nordest Economia – 16/11/2020

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Confitarma sollecita governo e parlamento a sostenere l’industria marittima italiana con specifiche misure

Sisto: irrinunciabile il Registro Internazionale che ci ha consentito di crescere e raggiungere primati mondiali

«In questo delicato momento di crisi che tutti stiamo vivendo ci attendiamo che l’industria marittima venga sostenuta anche da specifiche misure di governo e parlamento». Lo ha affermato Luca Sisto, direttore generale della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), specificando che, «purtroppo, fino ad ora tali misure hanno in gran parte riguardato le altre modalità di trasporto. L’ennesima prova – ha denunciato – della subalternità delle infrastrutture marittime rispetto a quelle ubicate sul territorio!».
Intervenendo sabato al panel “Il Mediterraneo nell’oceano mondo”, nell’ambito dell’evento “L’Italia è il mare”, primo appuntamento de “Le giornate del Mare” organizzate da LIMES, Sisto ha ribadito l’importanza del trasporto marittimo per la vita quotidiana e l’economia del Paese evidenziando che «tutto o quasi ci viene dal mare: dal cibo all’energia, fino ai nostri vestiti».

Sisto ha sottolineato la necessità di «trovare la formula giusta per ridare visibilità alla straordinaria normalità del trasporto marittimo. Non è un caso – ha rilevato – che, sin dall’inizio della pandemia, il governo abbia disposto che i servizi di trasporto marittimo non possono assolutamente interrompersi in quanto servizi essenziali per assicurare i rifornimenti indispensabili di cui il nostro Paese ha bisogno e garantire i collegamenti con le isole maggiori e minori».

Sisto ha osservato che l’industria italiana del trasporto marittimo per confrontarsi con sfide e incertezze notevolmente acuite dalla crisi sanitaria del Covid-19 deve poter contare su una solida base: «il percorso compiuto dal 1998 con l’istituzione del Registro Internazionale – ha spiegato – resta il pilastro su cui poggia l’intero sistema marittimo nazionale. Sarebbe folle rinunciare alle conquiste condivise tra amministrazione e industria, rompere il patto che ci ha consentito di crescere e raggiungere primati mondiali in alcuni settori. Non avrebbe senso – ha concluso il direttore generale di Confitarma – parlare di Blue Economy, di sviluppo tecnologico, di ambiente e sostenibilità se non potessimo più inalberare il tricolore a poppa delle nostre meravigliose navi».

InforMare – 16/11/2020

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Crocieristica ferma per il Covid, monta la rabbia a Venezia

15 Novembre 2020

Il comitato dei 1.700 lavoratori della filiera: «Noi senza lavoro e senza reddito, i politici ci ignorano: ora ci faremo sentire»

Senza le navi da crociera nell’home port di Venezia c’è un “esercito” di oltre 1.700 lavoratori dipendenti, imprese e cooperative in preda alla disperazione e abbandonati dalle amministrazioni pubbliche, dal Governo e da tutti i politici locali, pronti a tutto.

Autostrade: Zilli/Pizzimenti, procedura per Ve-Ts in fase avanzata

14 Novembre 2020

“La procedura concessoria della Venezia-Trieste è in avanzata fase: sarà il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) a determinarne i tempi finali”.

Lo rende noto l’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, ricordando che la procedura è gestita dal Mit e che “le Regioni FVG e Veneto continuano, come sempre fatto, a premere per il veloce e favorevole esito del passaggio della concessione su Autostrade Alto Adriatico, newco in house delle due Regioni, ma non sono certamente le Regioni – ribadisce Zilli – a gestire la procedura”.

Per l’assessore “i passi avanti nel corso degli ultimi due anni sono stati notevolissimi”.

“Posto che la normativa statale prefigura in maniera univoca la via della concessione alla in house pubblica, il Cipe ha già approvato lo schema di accordo di cooperazione che comprende anche la nuova concessione autostradale e anche la Corte dei conti ha approvato l’atto. Ora – ricorda l’assessore – va definito il valore di subentro da corrispondere a Autovie Venete, elemento che dovrebbe essere ormai prossimo”.

“Alto Adriatico a questo punto – prosegue Zilli – dovrà aggiornare il Piano economico finanziario della concessione trentennale e gli altri documenti programmatici che sono necessari, anche al fine di ottenere le linee di credito da parte dei soggetti finanziatori. In questo contesto in ogni caso dovrà tenersi in assoluta considerazione l’effetto che la pandemia produce sul piano economico finanziario, aspetto che andrà molto ponderato”.

Da parte sua l’assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, ribadisce che la Regione FVG ha mantenuto la stessa strategia, ovvero quella di ottenere la concessione dell’autostrada in house.

“La tempistica prevista – spiega Pizzimenti – è risultata più lunga non solo in ordine alla presentazione dei documenti al Mit e all’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), ma anche all’intera complessità burocratica dell’iter. Ciò non dipende solo dalla Regione. Anche a seguito dell’incontro con gli omologhi assessori del Veneto, possiamo confermare che non c’è nessuna fuga in avanti del Veneto e nessun arretramento da parte del Friuli Venezia Giulia. La nostra regione ha sempre in capo l’avanzamento del procedimento”

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 14/11/2020

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