Nel porto di Ravenna verranno utilizzati droni aerei e acquatici per la raccolta di dati

20 Novembre 2020

Il prossimo mese sarà avviato il progetto PASSport

Il prossimo primo dicembre sarà avviato il progetto PASSport, finanziato dal programma europeo Horizon 2020 e coordinato dalla società Sistematica Spa, che vede coinvolta l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale unitamente ad altri centri di studio e di ricerca tedeschi, polacchi, francesi, spagnoli, croati e belgi. Il porto di Ravenna è il principale scalo portuale italiano partner del progetto per la sperimentazione dell’utilizzo di droni aeronautici, subacquei ed acquatici per la raccolta di dati ed informazioni utili per migliorare l’accessibilità, la sicurezza e il monitoraggio ambientale nelle aree portuali.

I droni saranno sperimentati per svolgere ispezioni di carattere ambientale, per monitorare aree portuali, per l’esecuzione di rilievi topografici e batimetrici, verificando la possibilità di utilizzare in futuro questi apparati proprio per avere batimetrie del Canale del porto ravennate costantemente aggiornate. Il budget totale previsto per questa sperimentazione è di circa 50mila euro ed è interamente finanziato dalla Commissione Europea.

Nel porto di Ravenna, con il progetto europeo INTESA (Improving Maritime Transport Efficiency and Safety In Adriatic) del programma transfrontaliero Italia-Croazia, è già previsto un test per l’utilizzo di droni acquatici per l’aggiornamento dei rilievi batimetrici in particolare per le zone del Canale Candiano dove è particolarmente difficile arrivare con una imbarcazione tradizionale.

Entrambi i progetti si pongono l’obiettivo di individuare sistemi IT che rendano più efficienti e sicuri la raccolta e lo scambio di dati utili ad innalzare i livelli di sicurezza della navigazione e a migliorare l’efficienza del trasporto marittimo.

InforMare – 20/11/2020

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Trasporti: Gnl sfida green ma serve rete distribuzione Italia

Al forum di Genova prospettive e opportunità del combustibile

Si è chiuso il forum internazionale “Il Gnl nel corridoio euro. Mediterraneo e ruolo del sistema logistico di Genova e della Liguria” promosso da Città metropolitana di Genova e Regione Liguria. Due giorni di dibattiti con 700 partecipanti, per fare il punto sul Gnl (il gas naturale liquefatto), le prospettive dell’utilizzo nel trasporto terrestre e marittimo con le opportunità di stoccaggio del combustibile nella regione del Mediterraneo e il ruolo degli scali portuali di Genova e della Liguria come snodo di collegamento dl trasporto dall’Africa all’Europa. L’utilizzo del Gnl come carburante per le navi è il “ponte” per arrivare a tagliare le emissioni inquinanti del trasporto marittimo, ma necessita di una rete di distribuzione efficace. “L’utilizzo del GNL nei trasporti è una sfida importante, che dobbiamo vincere, per rilanciare anche il sistema Paese – ha dichiarato Dario Soria, direttore generale Assocostieri, che riunisce il settore della logistica energetica -. Nell’ultimo anno molti passi avanti sono stati fatti, ultimo in ordine di tempo, il progetto Small Scale di OLT, ma non basta”. Per sviluppare il settore è necessario “definire procedure operative chiare per il bunkeraggio, intervenire rispetto alla fiscalità applicata e riconoscere al gas naturale liquefatto lo status di “low carbon fuel”.

Ansa/Mare – 20/11/2020

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Infrastrutture e trasporti. Vicepresidente De Berti in commissione: “Puntiamo sulla sicurezza: 30 milioni al patrimonio esistente, mantenendo uno sguardo al futuro”

19 Novembre 2020

“Prima di tutto puntiamo sulla sicurezza. Questa amministrazione regionale, infatti, non rinuncia ad uno sguardo al futuro senza però perdere di vista quello che è il patrimonio esistente con tutta una serie di manutenzioni ordinarie e straordinarie che deve garantire. Ricordo che, prima ancora che si verificasse l’incidente del ponte Morandi a Genova avevamo, come Regione Veneto, già l’anno precedente, stanziato nella legge di bilancio 15 milioni di euro da destinare a Veneto Strade per la manutenzione di ponti e di viadotti. Inoltre, proprio quest’anno, con una variazione di bilancio, abbiamo reso disponibili ulteriori 12 milioni per il triennio, senza contare gli altri 3,8 milioni illustrati oggi in assestamento”. Con queste parole, la Vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, ha aperto oggi, giovedì 19 novembre, in videoconferenza, i lavori della riunione della seconda Commissione del Consiglio regionale che aveva come obiettivo principale quello di fare il punto sulle risorse regionali destinate all’assestamento del bilancio 2020, alle infrastrutture e ai trasporti.

“Senza alcun dubbio – ha continuato la Vicepresidente regionale – si può quindi affermare che la Regione Veneto ha stanziato ben oltre 30 milioni di euro, in cinque anni (2018-2022), a favore di Veneto Strade per la manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e anche gallerie, cioè per tutto il patrimonio infrastrutturale viario. Abbiamo stanziato inoltre, con questa legge di assestamento, per dare piena funzionalità alle attività ordinarie della Società altri 9 milioni euro, per arrivare ad un totale di 26 milioni per il 2020.

Sul fronte del TPL su “ferro”, la Regione ha inoltre destinato alla società Infrastrutture Venete, che gestisce la rete ferroviaria regionale, 2,8 milioni di euro per interventi di manutenzione della rete e di soppressione di passaggi a livello sulla linea Adria-Mestre.

Regione Veneto – Comunicato stampa n° 1503 del 19 Novembre 2020

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È Bolzano la città più bike-friendly d’Italia, Trento sul podio

Bolzano si riconferma la città più bike-friendly d’Italia. Anche in tempo di Covid. A dirlo è l’ultima classifica di Bikester.it, azienda tra le più grandi rivenditrici di biciclette e accessori da ciclismo d’Italia, che ha analizzato quali sono le città italiane che hanno più chilometri di tracciato per ciclisti in rapporto alla popolazione. È così che è nata la classifica per l’autunno 2020, che racconta un’Italia impegnata a incentivare gli spostamenti su bicicletta, specie in un periodo difficile come questo della pandemia, in cui è importante evitare mezzi pubblici affollati e rispettare le norme di distanziamento.

Al primo posto, come detto, c’è Bolzano con 2,5 km di strada per abitante. Il capoluogo ha oltre 250.000 km di strada dedicata alle bici. Al secondo posto troviamo Aosta con 1,6km, seguono Trieste, Trento e Milano. Bergamo si classifica sesta, prima del terzetto veneto di Vicenza, Verona e Venezia. Chiude la top 10 Firenze. Si nota subito come le prime dieci posizioni siano dominate da città del Nord Italia.

La prima città non del nord Italia in graduatoria è infatti Pescara, con la quattordicesima posizione e 0,426 km per abitante, l’ultima città ancora sopra la media italiana, che è di 0,416 chilometri. Bari è invece la prima città del mezzogiorno a comparire nella classifica, aggiudicandosi la diciottesima posizione con 0,334 km per cittadino.

Alto Adige Innovazione – 19/11/2020

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Slittamento blocco auto Euro 4. Assessore veneto Bottacin, “Bene che i comuni accolgano la proposta della Regione”

“Accolgo con piacere la richiesta del comune di Verona di prorogare anche oltre il 1 gennaio 2021 lo slittamento del blocco delle auto Euro 4, tema che io avevo già posto a livello regionale nella riunione del Comitato d’Indirizzo e Sorveglianza e proposta che poi ho anche promosso in settembre in occasione del tavolo del Bacino Padano”.

Sono le parole dell’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin in risposta al comune di Verona che invita a valutare questa possibilità.

“Vista la particolare situazione in cui viviamo, e tutte le necessarie precauzioni nello spostarsi – dettaglia l’assessore -, ritengo che sia una decisione doverosa quella di rinviare a data successiva il ripristino del divieto di usare tali mezzi. Essendo peraltro una decisione da assumersi a livello statale, abbiamo da tempo e ripetutamente sollecitato il ministro dell’Ambiente; l’ultima volta proprio stamani a cura del collega della Lombardia che coordina il tavolo, peraltro ancora senza alcuno riscontro”.

“Auspico, quindi, che anche gli altri comuni capoluogo – conclude Bottacin – si accodino a questa iniziativa, che risulterà certamente più forte se ulteriormente condivisa”.

Regione del Veneto –  Comunicato stampa n° 1504 del 19 Novembre 2020

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Dragaggi: Bini-Pizzimenti, escavo Monfalcone è priorità della Regione

Il compimento dell’opera di escavo del canale di accesso e del bacino del porto di Monfalcone è un’assoluta priorità della Regione.

Lo hanno ribadito gli assessori regionali alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, e alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, nel corso dell’audizione in IV commissione consiliare sullo stato dell’arte dei lavori.

In particolare l’assessore Bini ha avuto modo di ricordare il complesso e lungo iter che ha mosso i primi passi nel 1999 e che “a distanza di 21 anni vede impegnate risorse pubbliche per quasi 18 milioni di euro, di cui il 75 per cento, ovvero quasi 13 milioni, di fondi regionali, 3 milioni del Ministero dell’Ambiente e 1,7 milioni di quello delle Infrastrutture e trasporti”, ha specificato l’assessore.

La lunghezza del canale di accesso è di 6,2 chilometri circa per una larghezza di 162 metri mentre il bacino di evoluzione del porto ha un diametro di 415 metri, su cui insistono i 937mila metri cubi da dragare con l’obiettivo di portare l’attuale profondità di 11,5 metri ad un pescaggio di 12,5 metri; questa misura consentirebbe l’aumento della portata delle navi in ingresso e dunque l’incremento del traffico portuale. Dopo tre conferenze dei servizi istruttorie, ulteriori conferenze dei servizi ricognitive e decisorie avvenute tra il 2016 e il 2019, cui hanno fatto seguito anche diverse integrazioni progettuali, la Regione ha provveduto ad indire la procedura di gara. Nel frattempo, a febbraio 2016 il progetto esecutivo aveva superato tutte le prescrizioni della Via (Valutazione di impatto ambientale) nazionale.

La procedura di aggiudicazione si è conclusa e, come ha evidenziato ancora Bini, “è intenzione della stazione appaltante procedere senza ulteriore ritardo alla firma del contratto con l’aggiudicatario entro la fine del mese di novembre 2020”.

Dando seguito alle decisioni già assunte dalla Giunta regionale, dal gennaio 2021 la competenza sui dragaggi passerà dalla direzione Attività produttive alla direzione Ambiente, mentre l’opera relativa all’escavo sarà assegnata all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, a integrazione dell’Intesa per la gestione del porto di Monfalcone sottoscritta tra la Regione e la stessa Autorità a dicembre del 2019.

“La Regione ha intrapreso tutte le strade possibili per portare a termine l’iter procedurale e avviare i lavori” ha detto Bini, ricordando anche “l’ultimo significativo atto intrapreso direttamente dal governatore Fedriga il 6 agosto scorso con l’invio di una lettera al ministro delle Infrastrutture e trasporti per evidenziare gli ostacoli alla procedura e confermare in ogni caso l’importanza della prosecuzione dell’iter dell’opera in quanto interesse primario della Regione, ma ritengo anche del Ministero”.

Alle considerazioni espresse da Bini si sono aggiunte quelle di Pizzimenti il quale ha ribadito che, “pur trovandoci di fronte ad un percorso complesso e a tratti farraginoso, l’opera è fondamentale e necessaria così come lo è tutto il tema dei dragaggi al fine dello sviluppo delle connessioni portuali e dell’intera logistica regionale. Dobbiamo assolutamente trovare il modo di superare le difficoltà burocratiche e perseguire l’interesse pubblico collettivo”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 19/11/2020

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Da Bassano a Vicenza in trenta minuti: aperto il terzo tratto della Pedemontana veneta

Da Bassano sarà possibile raggiungere Vicenza in poco più di 30 minuti anziché gli attuali 55, Breganze in 10 minuti anziché 25, Malo in 17 minuti anziché 45

 

La Pedemontana Veneta arriva al terzo atto. Oggi, alle 12, sarà infatti aperta la terza tratta funzionale dal casello di Breganze a quello di Bassano del Grappa Ovest.

Si tratta di ulteriori 15 chilometri che portano la superstrada a pagamento a una percorribilità di circa 35 chilometri su 94 chilometri complessivi. «Si tratta di un tratto strategico – ha detto il presidente della Regione Luca Zaia, annunciandone l’apertura – che consentirà un dimezzamento dei tempi di percorrenza tra le diverse località servite dalla nuova arteria stradale, in quello che è il cuore produttivo del Veneto.

Con l’apertura del primo tratto nel giugno 2019, del secondo nel giugno scorso e il terzo di domani (oggi, ndr), stiamo gradualmente constatando i grandi vantaggi di questa infrastruttura dal punto di vista logistico e ambientale, nuova nel suo genere, anche gradevole da percorrere, con scarpate dolci, molte alberature e ampie superfici a prato». Da Bassano sarà possibile raggiungere Vicenza in poco più di 30 minuti anziché gli attuali 55, Breganze in 10 minuti anziché 25, Malo in 17 minuti anziché 45, «liberando i centri abitati dell’area interessata dai flussi di traffico, soprattutto quelli pesanti».

Il Concessionario dell’opera ha recentemente garantito alla Regione che entro la primavera 2021 potrà essere conclusa la tratta da Bassano a Montebelluna ed entro l’estate 2021 tutto il resto, tranne la galleria di Malo e l’attacco alla A27. Per questi – Covid permettendo – l’obiettivo è arrivare a chiudere i cantieri entro gennaio 2022.

«Questo ulteriore passo avanti verso la definitiva realizzazione della Pedemontana – sottolinea il vicepresidente del Veneto e assessore alle infrastrutture Elisa De Berti – rappresenta, in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, un segnale di forte incoraggiamento e di speranza. Il Veneto non si ferma nemmeno nelle fasi più sfavorevoli e oggi stiamo portando a compimento una delle principali opere pubbliche del Paese, nonostante gli innumerevoli ostacoli di carattere economico e burocratico che abbiamo dovuto superare negli ultimi cinque anni».

Nordest Economia – 19/11/2020

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Logistica sostenibile: cresce il progetto per consegne green di L’Oreal Italia

L’Oréal Italia amplia l’iniziativa “consegne green” nei centri storici di 8 città italiane (Milano, Torino, Pavia, Bergamo, Vicenza, Belluno, Padova e Roma) che prevede l’uso di veicoli a basso impatto ambientale. Il progetto verrà ora allargato all’intera filiera, dalla produzione alla consegna, per alcune categorie di prodotti.

La quasi totalità della gamma Fructis (shampoo e balsamo) di Garnier per esempio, interamente prodotta a Settimo Torinese, seguirà l’intero processo di green deliveries, dalla produzione alla consegna al cliente finale nelle 8 città identificate, utilizzando camion Lng, veicoli elettrici e biciclette. I mezzi a basso impatto ambientali sono stati messi a disposizione dai diversi partner di trasporti per coprire tutte le fasi di consegna (dallo stabilimento di produzione al punto vendita).

“Il progetto ‘Consegne green’ si inserisce perfettamente nel programma internazionale ‘L’Oréal For The Future’, che definisce gli ultimissimi ambiziosi target di sostenibilità del Gruppo per il 2030 – ha dichiarato Fabio Sensidoni, direttore Operations L’Oréal Italia – Sono molto felice di annunciare l’ampliamento di questo progetto che oggi, per alcune categorie di prodotti, ci permette di realizzare l’intera filiera green in 8 città italiane riducendo la nostra impronta ambientale. Infatti con questo progetto ridurremo di circa ulteriori 29 tonnellate le emissioni di CO2. E questo grazie anche alla collaborazione con i nostri fornitori. Perché la sostenibilità è un gioco di squadra”.

Con le elaborazioni del tool “Ecologistico”, il web tool di GS1 Italy che consente di comprendere e misurare l’impatto climatico della supply chain, si stima che l’impiego di tali mezzi abbia permesso un risparmio in termini di emissioni climalteranti del 26,8%, pari a circa 29 tonnellate di CO2e (WtW) su base annua. In aggiunta, grazie alla tipologia di combustibile adottato, l’azienda ha potuto ridurre le proprie emissioni di particolato (PM) di circa il 98,9% evitandone un’emissione di 2,9Kg.

L’attenzione alla sostenibilità della gamma Fructis si concretizza anche nel progetto Wall to Wall, lanciato nel 2010 che prevede flaconi a Km 0. Un fornitore terzo produce flaconi shampoo all’interno dello stabilimento permettendo di risparmiare quasi 850 camion/anno utilizzati per il trasporto di articoli di confezionamento, consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 100 t/anno. Questo progetto fa parte di un’iniziativa globale finalizzata alla riduzione dell’inquinamento nei centri urbani, di cui l’Italia è uno dei Paesi pilota.

Trasporti-Italia.com – 19/11/2020

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Crociere: da dicembre a febbraio arrivano i citybreak con tappe solo in Italia

Da dicembre fino a febbraio per il mercato italiano arriva una nuova offerta: la possibilità di partire per minicrociere in sicurezza con tappe esclusivamente nel nostro Paese. Una sorta di city break itineranti.

La nave da crociera può considerarsi un’unica zona verde – rispetto all’Italia divisa in regioni rosse, arancioni e gialle – prima di tutto in virtù dell’obbligo di test Covid-19 con tampone pre imbarco obbligatorio per tutti e di un secondo tampone a bordo. Inoltre la nave è “verde” perché a bordo è possibile cenare al ristorante, fare l’aperitivo prima di cena (non c’è la chiusura di bar e ristoranti alle 18), andare a teatro, in piscina, in palestra, al centro benessere, bere un drink dopo cena ascoltando musica dal vivo. Senza coprifuoco alle 22. Ovviamente osservando i rigidi protocolli di sicurezza a bordo e indossando la mascherina.

Una soluzione – quella della minicrociera in sicurezza – che arriva in un momento in cui i viaggi sono quasi fermi e si pone come alternativa al classico city break, breve fuga dalla routine quotidiana, ora estremamente penalizzato da tutte le restrizioni in atto nelle città. La formula è particolarmente apprezzata in periodi lontani dalle vacanze estive, quando non si dispone di molti giorni di ferie, ma è anche una chance importante per poter festeggiare davvero il Natale o il Capodanno.

Ci ha pensato Costa Crociere, che dal 3 dicembre propone con Costa Smeralda due itinerari per le minicrociereCivitavecchia-La Spezia-Savona-Civitavecchia e Civitavecchia-Napoli-Messina-Cagliari-Civitavecchia. Resta valida anche la possibilità della classica settimana a bordo con imbarco e sbarco nel porto laziale.

“Molto condiviso a livello digital, il concetto della nave come “zona verde” ha creato nuova domanda e la risposta in questo particolare momento è stata cambiare format per incontrare le esigenze dei viaggiatori – commenta Matteo Lorusso, responsabile Social media di Ticketcrociere, il brand italiano di Taoticket, agenzia di viaggi online specializzata nel segmento crociere –. Sono nati così itinerari brevi da vivere a bordo della nave e a terra con le escursioni protette. Un’idea che può essere vincente per festeggiare Natale o Capodanno”.

Trasporti-Italia.com – 19/11/2020

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Infrastrutture: Pizzimenti-Bini-Zilli, nascita Zls in Fvg è opportunità

18 Novembre 2020

Una zona logistica semplificata (Zls) per il Friuli Venezia Giulia con ricadute positive per l’intero territorio e con benefici, opportunità e prospettive da cogliere.
E’ la sintesi dei concetti espressi, oggi nella sede della Regione a Udine, dagli assessori regionali a Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, Attività produttive, Sergio Emidio Bini e alle Finanze, Barbara Zilli, durante il primo incontro sulla Zls con i portatori di interesse fra cui la Camera di commercio Venezia Giulia Trieste e Gorizia e l’Ente camerale Pordenone-Udine, i comuni di Trieste, Gorizia, Monfalcone, San Giorgio di Nogaro e Cervignano del Friuli, gli Interporti di Pordenone, Cervignano del Friuli e Trieste, il Cosef e la Sdag.
L’incontro ha messo in luce le caratteristiche e i benefici della Zls. Si tratta di un’unica zona per regione che può ricomprendere aree non territorialmente adiacenti purché vi sia un nesso economico funzionale e in cui sia prevista almeno un’area portuale. Fra i vantaggi, sono stati annoverati le agevolazioni in termini di crediti di imposta, le semplificazioni amministrative oltre a diversi elementi strategici in termini di accesso alle infrastrutture.
“Si tratta di un’opportunità unica per il Friuli Venezia Giulia – ha detto Bini – che si traduce anche in un vantaggio da un punto di vista burocratico con una notevole semplificazione amministrativa; un beneficio per l’intero territorio da cogliere in modo unitario per rafforzare la capacità del Friuli Venezia Giulia di attrarre investimenti con ricadute positive sulla competitività della regione. La nuova programmazione comunitaria, in questo senso, può aiutarci a diventare più attrattivi così come il Recovery che potremo utilizzare per la Zls”.
Pizzimenti ha altresì evidenziato l’importanza di questo strumento sul fronte logistico. “In quest’ottica – ha sottolineato – la Zls arricchirà l’infrastrutturazione del nostro territorio, migliorando l’efficienza dei trasporti. Un’occasione rilevante per lo sviluppo della regione nei prossimi anni, da non trascurare”.
Infine l’assessore Zilli ha rimarcato come “la competitività anche fiscale del Friuli Venezia Giulia è perseguita con forza dalla Giunta regionale e lo strumento della Zls è un’occasione imperdibile per questo territorio che deve essere promossa in modo unitario”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 18/11/2020

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