Traffici marittimi, è il tempo dell’incertezza, Zerbini: «Flussi ridisegnati dalle materie prime»

16 Ottobre 2020

Il presidente di Trieste Marine Terminal (Msc-To Delta): parte degli impianti in Asia si sta già ricollocando in Est Europa avvantaggiando Triest

di Diego D’Amelio

«La parola chiave è incertezza. Spero che le cose migliorino domattina, ma temo non sarà così e non siamo in grado di dire quando torneranno normali». Sta tutta in una frase la situazione dei traffici marittimi al tempo del Covid. A pronunciarla è il presidente di Trieste Marine Terminal Fabrizio Zerbini, contemplando l’evoluzione globale dello shipping. La società costituita da Msc e ToDelta gestisce i movimenti di container nel porto di Trieste e, dopo aver tenuto nella fase più dura della pandemia, si prepara a un autunno col segno meno e a un 2021 imprevedibile.

Negli scali adriatici come in quelli tirrenici, che stanno anche peggio. La fiducia riposta nella fase 2 sfuma e gli operatori sono rassegnati a navigare a vista, in assenza di modelli previsionali credibili. Il contesto è quello da poco presentato nel 7° Rapporto “Italian Maritime Economy” del centro studi Srm, collegato al gruppo Intesa Sanpaolo: stima di un 2020 chiuso con il –7,3% dei traffici marittimi globali (un ritorno ai livelli del 2017), riduzione delle tratte (il cosiddetto blank sailing) e contrazione dei passaggi di container dal Far East attraverso il Canale di Suez (-15% nei primi cinque mesi dell’anno).

La Cina smette di trainare: secondo Srm, un quinto dei tremila progetti legati alla Belt and Road Initiative risulta «gravemente colpito». Lo studio evidenzia infine che in Italia l’import-export via mare è sceso drasticamente nel primo semestre: -11% delle tonnellate di merci trasportate e -21% del loro valore.

Il quadro è a tinte fosche: Zerbini spiega che «il Covid-19 ha paralizzato l’economia e la ripresa manca. La Cina è mancata su tutte le linee e cali importanti ci sono stati dalle Americhe: la frenata è brusca ovunque. Vale anche per l’Italia. Tmt è riuscita a resistere nella prima parte del 2020 (da gennaio ad agosto c’è stata perfino una crescita del +0,22% dei volumi, ndr), ma il trend è in diminuzione».

Il Molo VII, di cui Tmt è concessionaria, segna un -14,8% dei traffici container ad agosto e a settembre il calo è del -9,45% rispetto allo stesso mese del 2019. La diminuzione dei traffici ferroviari segue di conseguenza: da gennaio a settembre il terminal ha movimentato su ferro il -12,4% dei volumi e il -14, 5% dei treni: a 382 convogli in meno in confronto all’anno scorso.

«Nel caso della ferrovia – ragiona Zerbini – pesano la flessione dei traffici verso il Sud Europa, che ha sentito la recessione già con i primi segni dati dal Covid a inizio anno. Il terminal però ha sempre lavorato, nel rispetto delle norme sulla tutela della salute, grazie all’impegno e alla professionalità di tutto il personale. E purcon minori introiti e maggiori costi per le attività di prevenzione, Tmt ha mantenuto invariato il livello occupazionale».

Secondo il presidente di Tmt, «i numeri dimostrano la grande incertezza per il futuro immediato e per il 2021. La recrudescenza del Covid-19 sta impattando sulla fiducia dei consumatori, che sono quelli che attivano le importazioni. Le statistiche parlano di una possibile perdita di 800 mila posti di lavoro solo in Italia e i consumi diminuiscono».

Le rotte commerciali sono strettamente legate alla vita quotidiana: «In questo periodo – rileva Zerbini – si registra normalmente un aumento dei traffici dovuto al Natale, ma l’incremento non si nota. In caso di ulteriore lockdown la situazione diventerebbe molto difficile».

Basta vedere i dati complessivi del porto di Trieste, che pur va meglio di altri, ma che per effetto della recessione ha perso nel primo semestre il -13% delle rinfuse liquide, il -10% delle merci varie, il -5% dei ro-ro e il -4% dei container. Dati presentati a luglio come positivi, quando i comunicati ufficiali mostravano però un ottimismo sulla fase successiva, che viene smentito dai fatti.

A Venezia va pure peggio: se sono paragonabili il -8,9% delle rinfuse liquide e il -11,4% delle merci varie, si segnala il più cospicuo -13% sui container. Gli analisti immaginano intanto per il futuro il ridisegno delle catene logistiche di fornitura come risposta al Covid.

Per Zerbini, «andiamo verso la creazione di zone più baricentriche rispetto a reperibilità delle materie prime, trasformazione e successivo consumo. Questo può essere un vantaggio per i porti dell’Adriatico: una parte della produzione e degli impianti in Asia si stanno già ricollocando in Est Europa e Trieste rappresenta in questo caso il porto più conveniente».

Non a caso già oggi gli scali dell’Adriatico stanno soffrendo la crisi Covid meno di quelli tirrenici, potendo sfruttare mercati che grazie anche al minor costo della manodopera hanno continuato a lavorare più intensamente che in Europa occidentale.

Nordest Economia – 16/10/2020

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Olimpiadi 2026, dal Governo 120 milioni per la mobilità

La parte maggiore della somma (60 milioni) andrà a coprire la spesa per il Bus Rapid Transit – Valli Olimpiche (foto Provincia di Trento)

L’intesa era stata già raggiunta a giugno, ora viene messa nero su bianco. In Trentino arriveranno 120 milioni di euro, stanziati nella legge di bilancio 2020 dello Stato, per realizzare alcune prioritarie opere infrastrutturali necessarie a favorire la mobilità nei territori che ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026, al fine di garantirne la sostenibilità ambientale e sociale.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dopo una fase di concertazione con i territori, ha definito lo schema del decreto interministeriale che individua le opere essenziali sul territorio trentino e le relative risorse.

Per procedere alla firma congiunta col Mef ed alla successiva emanazione, deve formalmente essere acquisita l’intesa, ognuno per le proprie infrastrutture, con i territori ospitanti le Olimpiadi (le Province autonome e le Regioni) sentiti i comuni interessati. Per questo oggi, la Giunta provinciale, dopo aver sentito i comuni trentini coinvolti, ha approvato una delibera con la quale viene ratificata l’intesa raggiunta con i competenti Ministeri.

Queste le opere individuate, con i relativi finanziamenti: Bus Rapid Transit – Valli Olimpiche, 60 milioni; adeguamento deposito bus Cavalese, 10 milioni; interconnessione tra SP81 e SP71, 16 milioni; adeguamento infrastrutture stazione ferroviaria di Trento, 6 milioni; acquisto treni elettrici o ibridi linea ferroviaria Trento – Bassano, 28 milioni.

Trentino – 16/10/2020

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BrennerLEC, via all’ultima fase di gestione della velocità in A22

Dal 1° ottobre 2020 è iniziata l’ultima fase del progetto BrennerLEC di gestione dinamica della velocità sull’autostrada del Brennero con l’obiettivo di ottimizzare i sistemi previsionali del traffico e della qualità dell’aria. Questa modalità, come dimostrato durante le precedenti fasi del progetto, consente di ottenere risultati significativi sia in relazione alla qualità dell’aria, con riduzione delle emissioni di biossidi di azoto e anidride carbonica, sia per evitare gli incolonnamenti, riducendo di conseguenza i tempi di percorrenza. Il progetto cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma “Life” terminerà a settembre 2021. L’Agenzia per l’ambiente e per la tutela del clima della Provincia di Bolzano assieme ai partner di progetto, Autostrada del Brennero, Agenzia provinciale per l’ambiente di Trento, Università di Trento, Noi Techpark e Cisma, hanno riavviato le attività di test lungo il tratto sperimentale, tra le stazioni autostradali di Egna-Ora e San Michele-Mezzocorona, in entrambe le direzioni.

“Con il progetto BrennerLEC mi voglio rivolgere agli automobilisti che percorrono il tratto autostradale Bolzano-Trento per sensibilizzarli in merito all’utilizzo consapevole del loro veicolo a motore e per far capire loro quanto ciò possa incidere in modo assai rilevante sulla qualità dell’aria che respiriamo”, afferma l’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato che circa un anno fa aveva avviato la campagna mediatica “Save the Air – Insieme per un’aria migliore”.  “Credo sia fondamentale coinvolgere i cittadini e sensibilizzarli in merito all’importanza di tutelare il bene comune aria, un bene che tutti diamo per scontato e illimitatamente disponibile, anche se in realtà non è così”, fa presente l’assessore.

Velocità consigliata: 100 chilometri all’ora

Gli automobilisti che percorrono la A22 tra Bolzano e Trento, in entrambe le direzioni, possono vedere esposta la segnaletica di velocità consigliata identificabile grazie al cartello 100 km/h rettangolare su sfondo verde. Tale segnalazione viene esposta nei giorni e nelle ore in cui ridurre la velocità produce il massimo del beneficio ambientale. Viaggiando a 100 Km/h, infatti, si inquina di meno, si consuma meno carburante, non si formano code, si riducono i tempi di percorrenza e aumenta la sicurezza stradale.

Dal 1° ottobre 2020 a fine settembre 2021 è riattivato anche il concorso a premi per gli automobilisti che volontariamente intendono dare un contributo concreto alla tutela dell’ambiente e del clima con il proprio comportamento ecosostenibile. “Invito gli automobilisti a partecipare attivamente al progetto rispettando le limitazioni consigliate, facendo del bene all’ambiente e al clima”, spiega l’assessore Vettorato. Per partecipare è necessario installare sul proprio smartphone la app Shelly. Ad ogni passaggio tra le stazioni di Egna-Ora e San Michele-Mezzocorona, in entrambe le direzioni, ai partecipanti viene assegnato un punteggio se nel tratto autostradale viene rispettata una velocità media di 100 km/h, indipendentemente dai limiti di velocità esposti.

AltoAdigeInnovazione/Mobility  – 16/10/2020

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Pubblicato il bando per attracchi fluviali turistici lungo il Po

Gli attracchi da gestire sono ubicati in due comuni: quello di Porto Tolle (Rovigo) in località di Boccasette, Cà Tiepolo, Santa Giulia, Bonelli, Sacca di Scardovari, Cà Dolfin e Scanno Boa, e quello di Porto Viro per la località di Cà Pisani

E’ stato pubblicato venerdì 16 ottobre un avviso per la manifestazione d’interesse relativa ad una procedura negoziata per l’uso e la gestione di attracchi fluviali turistici lungo il fiume Po con una durata dell’affidamento di nove anni e la possibilità di rinnovo per altrettanti. 

L’oggetto è la gestione, in uso non esclusivo, di attracchi fluviali lungo il corso del Po per scopi di visitazione turistica, ricreativi e sportivi, con svolgimento della manutenzione ordinaria e straordinaria e preventiva messa in sicurezza delle strutture. Gli attracchi da gestire sono ubicati in due comuni: quello di Porto Tolle in località di Boccasette, Cà Tiepolo, Santa Giulia, Bonelli, Sacca di Scardovari, Cà Dolfin e Scanno Boa, e quello di Porto Viro per la località di Cà Pisani. Le manifestazioni d’interesse devono giungere alla Provincia di Rovigo entro le ore 22 del 15 novembre per posta elettronica certificata all’indirizzo ufficio.archivio@pec.provincia.rovigo.it. L’avviso è pubblicato sul sito di Palazzo Celio nella sezione “Bandi di gara”.

RovigoOggi.it – 16/10/2020

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Infrastrutture: Pizzimenti, parte il restyling rete vie navigabili

Un piano di interventi di ristrutturazione e sorveglianza nella rete di vie navigabili di propria competenza che si sviluppano prevalentemente nella laguna di Grado e Marano e collegano il mare e i porti agli approdi della Bassa pianura friulana.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, a margine dell’approvazione nell’odierna seduta di Giunta di una delibera che affida al Consorzio di bonifica Pianura friulana il compito di realizzare le opere necessarie a garantire il transito in sicurezza nelle idrovie del Friuli Venezia Giulia.

“Sui 125 chilometri di rete navigabile del territorio – ha spiegato Pizzimenti – sono necessari interventi di manutenzione sulle briccole, le dame in legno, le boe di galleggiamento e i segnalamenti luminosi, riferimenti indispensabili per chi si sposta attraverso i canali. Si tratta di strutture che, effettuata un’attenta ricognizione, risultano in alcuni casi deteriorate dal tempo, corrose dalle acque salmastre e lagunose e danneggiate anche dai molluschi xilofagi, che nutrendosi prevalentemente di cellulosa, corrodono i pali in legno”.

“Le vie navigabili inoltre, per essere pienamente fruibili – ha aggiunto l’assessore -, necessitano di una costante supervisione nel tempo, con sopralluoghi a cadenza almeno mensile necessari per verificare le conseguenze legate agli eventi atmosferici e garantire il puntuale ripristino dei segnalamenti danneggiati”.

Il Consorzio di bonifica Pianura friulana svolgerà queste attività al puro costo avvalendosi del proprio personale, circa una decina di dipendenti presenti sul territorio e reperibili h24, e i propri mezzi, 34 idrovore posizionate sulla linea perilagunare costiera da Grado a Lignano.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 16/10/2020

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Mattioli (Confitarma): il sistema portuale italiano? Potrebbe essere assai più efficiente

Non siamo in grado – ha affermato – di attrarre investitori stranieri

Il sistema portuale italiano? Potrebbe essere assai più efficiente. Non sono queste le parole pronunciate oggi dal presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Mario Mattioli, nel suo intervento da remoto al seminario di presentazione del “Rapporto 2019. Le concessioni di infrastrutture nel settore dei trasporti – Le concessioni in ambito portuale” realizzato e promosso da S.I.Po.Tra. (Società italiana di Politica dei Trasporti) in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Tuttavia dalle dichiarazioni di Mattioli si evince che non è lusinghiero il suo giudizio sulla competitività dei porti nazionali.

«È chiaro – ha affermato il presidente di Confitarma – che per la nave, principale utente del porto, le concessioni dei servizi in ambito portuale rivestono una particolare importanza. Purtroppo, ancora una volta emerge il fatto che non viviamo in un paese normale, ma in un paese ove a fronte di una sorta di “bulimia” normativa vi è una “anoressia” in tutto ciò che implica il controllo di quanto è stato creato».

«Il nostro settore – ha denunciato Mattioli – è caratterizzato da una forte regolamentazione che spesso crea problemi tra normative nazionali ed europee, europee e internazionali, mentre non ci rendiamo conto che competitività vuol dire anche e soprattutto saper valutare il costo del tempo, nella realizzazione di un’infrastruttura come nella gestione delle navi in porto. Il settore portuale è purtroppo un esempio di questa anomalia. Per questo continuiamo a ribadire l’urgente necessità di de-burocratizzazione e di avere un’unica amministrazione che sia in grado di svolgere una regia per questo settore e che si apra il più possibile al dibattito con gli stakeholders».

«Noi – ha concluso il presidente di Confitarma – siamo bloccati e, nonostante il settore marittimo portuale italiano sia fortemente proiettato verso l’estero, come dimostrano le importazioni e le esportazioni che arrivano via mare, non siamo in grado di attrarre investitori stranieri. Ma, d’altra parte, se siamo noi stessi a essere perplessi del funzionamento del nostro sistema, come possiamo pensare di convincere gli stranieri ad investire in Italia?».

InforMare – 16/10/2020

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AIDA Cruises sceglie l’Italia per il riavvio delle crociere

Domani la nave “AlDAblu” salperà dal porto di Civitavecchia

AIDA Cruises, il marchio crocieristico tedesco che attraverso Costa Crociere fa capo al gruppo Carnival Corporation, ha scelto l’Italia per riavviare le proprie crociere dopo la sospensione imposta dalla crisi sanitaria per la diffusione della pandemia di Covid-19. La nave AlDAblu, infatti, salperà domani dal porto di Civitavecchia per un itinerario di una settimana con scali solo sul territorio nazionale che farà tappa a Napoli, Palermo, Catania, La Spezia per poi rientrare a Civitavecchia/Roma, dove è prevista una sosta di due giorni. La compagnia ha reso noto che questo itinerario sarà disponibile ogni settimana sino al prossimo 28 novembre.
«Attualmente – ha spiegato Michael Thamm, group CEO di Costa Group e Carnival Asia – le navi da crociera stanno viaggiando solo nel Mediterraneo e in Italia: questo – ha sottolineato – non sarebbe stato possibile senza il sostegno del governo e delle autorità italiane. Grazie al programma crociere di AIDAblu contribuiremo ulteriormente alla ripresa del turismo internazionale in Italia, riportando i nostri ospiti tedeschi in una destinazione molto amata, in modo sicuro e responsabile. Consideriamo questa nave come il simbolo della solida e duratura relazione tra Italia e Germania».
AIDAblu si aggiunge alle altre tre navi di Costa Crociere – Costa DeliziosaCosta Diadema e Costa Smeralda – che hanno già ripreso le operazioni in Italia.

InforMare – 16/10/2020

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Mose: Musolino, adeguare la conca navigazione

In modo tale da rendere sicuro e agevole il passaggio di navi fino a 320 metri di lunghezza

“L’AdSP già dal 2017 ha ripetutamente sottolineato la necessità di adeguare la conca di navigazione di Malamocco in modo tale da rendere sicuro e agevole il passaggio di navi fino a 320 metri di lunghezza e ha presentato in questo senso dei precisi suggerimenti, idee e anche ipotesi progettuali al Popp”. Così il Commissario Straordinario dell’AdSpmas, Pino Musolino in merito all’operatività dei porti di Venezia e di Chioggia in presenza del sistema Mose. “Quanto alla realizzazione del cosidedetto ‘porto regolato’ -aggiunge -, l’ autorità ha già fatto presente al Mit, depositando una proposta in Commissione Trasporti del Senato e al Comitatone 2019 a Palazzo Chigi, l’opportunità di insediare in Laguna una centrale operativa, simile a quelle in funzione in alcuni porti del Nord Europa, che, a fronte delle informazioni ricevute dalla sala operativa decisionale del Mose, possa gestire e programmare in tempo reale il traffico, al tempo stesso coordinando le comunicazioni con tutti gli operatori portuali. Il buon funzionamento del traffico portuale – conclude – è sicuramente questione di preminente interesse nazionale e quindi ogni scelta viene sviluppata e discussa in un quadro di competenze e responsabilità condivise anche con gli Enti locali e soprattutto con il Ministero di riferimento”.

Ansa/Mare – 16/10/2020

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Porti: Duci, grande chance da guerra fredda Usa-Cina

Federagenti, ‘c’è rinnovato interesse per sistema porti italiano

“La guerra fredda fra Stati Uniti e Cina catapulta i porti italiani nuovamente sulla linea di confine fra due mondi, come non accadeva dalla caduta del muro di Berlino e si ripropone un’occasione storica di sviluppo di traffici e centralità nell’interscambio mondiale”. Il presidente di Federagenti Gian Enzo Duci individua una chance importante per il sistema portuale italiano in un’Italia letta come territorio di interesse conteso fra i due blocchi. “L’attenzione che gli Stati Uniti, anche attraverso le ripetute missioni del Segretario di Stato Mike Pompeo, e gli interventi reiterati dell’ambasciata e del consolato di Milano in vari scali strategici, stanno dimostrando quanta importanza l’alleato atlantico riponga sul controllo della portualità italiana – analizza Duci – D’altro lato, gli investimenti cinesi (già fatti o ipotizzati) a Savona, Trieste e a Taranto, all’interno, ma anche al di fuori della Belt & Road Initiative, sono un dato di fatto”. E l’Italia “può trasformare questo faccia a faccia in opportunità economiche e commerciali straordinarie, ovviamente a condizione di tenere il timone e trarre vantaggi da una posizione tornata a essere centrale in Mediterraneo e strategica” spiega Duci. L’altra opportunità potrebbe arrivare dagli sviluppi della situazione in Medio Oriente. “Il recente incontro fra una delegazione libanese e una israeliana a Beirut sta facendo intravvedere l’avvio di un processo che potrebbe avere effetti straordinari” sottolinea Duci “la combinazione della potenza finanziaria dei Paesi arabi del Golfo e con le competenze tecnologico/organizzative di Israele potrebbero dar luogo a un maxi polo economico, energetico e di high-tech “.

Ansa/Mare – 16/10/2020

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