VenetoCongiuntura, produzione industriale: mai un trimestre così nero

6 Agosto 2020

Il tracollo segna -22,4%, malgrado le prospettive di rimbalzo per i prossimi mesi. Il presidente di Unioncamere Pozza: «Il secondo trimestre dell’anno è stato peggiore del primo. Nonostante il recupero atteso, la produzione industriale nel 2020 è destinata a un crollo complessivo senza precedenti rispetto al 2019»

Nel secondo trimestre 2020 le misure di contenimento legate alla pandemia di Covid-19 hanno acutizzato la caduta dell’attività industriale già emersa nei primi mesi dell’anno. Secondo l’indagine VenetoCongiuntura l’effetto dell’emergenza ha comportato una contrazione dell’attività manifatturiera regionale tre volte maggiore rispetto a quella rilevata nel primo trimestre (-22,4% vs -7,6% su base annua).

La variazione congiunturale destagionalizzata è risultata del -19%. Anche le ultime stime dell’Istat confermano nel periodo aprile-giugno 2020 l’aggravarsi dei danni economici con una riduzione del Pil italiano senza precedenti (-12,4% rispetto al trimestre precedente, dopo il -5,4% del primo trimestre).

Le migliori condizioni della domanda e l’attesa di una ripresa economica fanno sperare per i prossimi mesi a uno scenario più positivo per l’industria, pur continuando ad operare al di sotto della capacità produttiva e limitando le ore lavorative. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto è stata effettuata su un campione di oltre 2.000 imprese con almeno 10 addetti, a cui fanno riferimento quasi 83.000 addetti (www.venetocongiuntura.it). Sono informazioni importanti che misurano lo stato di salute delle imprese nel periodo culmine della crisi Covid e nella fase più acuta del lockdown.

«Nel trimestre aprile-giugno 2020 – sottolinea Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto – si palesa il collasso della produzione industriale a seguito dell’emergenza sanitaria. Lo shock Covid ha fatto precipitare anche il mercato del lavoro del Veneto in uno scenario assolutamente inedito, nonostante il divieto di licenziamento da parte delle imprese. Basta guardare alla diminuzione delle posizioni di lavoro dipendente (-36 mila tra il 13 luglio 2019 e il 12 luglio 2020, secondo Veneto Lavoro) e all’impennata delle ore di cassa integrazione guadagni (in tutto il 2019 erano state concesse al Veneto 17 milioni di ore, solo nel secondo trimestre 2020 quasi 194 milioni) per avere un’idea della situazione emergenziale che stiamo affrontando. La forte incertezza su tempi e modi di uscita dalla crisi sanitaria e le ricadute sul mercato del lavoro hanno ridotto il potere d’acquisto delle famiglie e aumentato il risparmio, frenando così la domanda, nonostante i provvedimenti a sostegno del reddito assunti dal Governo in questi mesi».

Guardando all’insieme delle imprese manifatturiere intervistate, sotto il profilo dimensionale non si evidenzia una particolare differenza tra l’andamento della produzione industriale nelle imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti, -22,7%) e in quelle medio-grandi (50 addetti e più; -22,2%). Osservando la tipologia di bene la diminuzione è determinata soprattutto dalle imprese che producono beni intermedi (-28,5%), mentre risulta inferiore alla media regionale la decrescita per le aziende che producono beni di investimento (-19,2%) e beni di consumo (-17,8%).

A livello settoriale tutti i comparti colpiti dall’obbligo della sospensione delle attività hanno accusato una flessione della produzione a doppia cifra, continuando così la caduta rilevata nei primi mesi dell’anno: il crollo è risultato più evidente per i mezzi di trasporto (-39,7%), il sistema moda (-34,1%) e il legno mobilio (-30,4%). Variazioni negative inferiori alla media regionale invece nei settori macchine elettriche ed elettroniche (-19,1%) e macchine ed apparecchi meccanici (-17,2%). L’alimentare e bevande, comparto meno interessato dalla sospensione delle attività, ha registrato una diminuzione più tenue (-8,3% era -1,1% nel primo trimestre). In forte flessione anche le “altre imprese manifatturiere” (-14,3%), dove incide la chimica-farmaceutica, unico settore che nel primo trimestre 2020 era rimasto stabile. Gli altri indicatori regionali Fatturato Il fatturato totale è crollato di quasi un quarto (-23,6%) rispetto allo stesso trimestre del 2019, evidenziando un aggravarsi della situazione rispetto al trimestre precedente (-7,5%).

L’incertezza ha determinato il rinvio delle decisioni di investimento delle imprese, in un contesto interno e internazionale con molte nubi all’orizzonte. Nel secondo trimestre 2020 le prospettive degli imprenditori per i successivi tre mesi sono però decisamente più rosee.

Nonostante il recupero atteso, la produzione industriale nel complesso 2020 è destinata a un crollo senza precedenti rispetto al 2019. Le previsioni rilasciate da Prometeia a luglio fissano la dinamica del Pil del Veneto del 2020 in flessione del -10,6% (rispetto ad un dato nazionale del -10,1%) a seguito dell’indebolimento del settore turistico e della domanda estera. Le esportazioni sono viste in calo del -16,9%, gli investimenti fissi del -19,5%, i consumi delle famiglie del -10,2% e le unità di lavoro del -10,2%.

Nordest Economia – 06/08/2020

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Sicurezza della rete stradale: in partenza nove nuovi progetti

Gli investimenti nel campo delle infrastrutture stradali sono utili per la sicurezza e per la qualità della vita della popolazione interessata. Nei mesi di agosto e settembre è previsto l’avvio di 9 nuovi progetti nel settore stradale ed a questo proposito l’assessore competente, Daniel Alfreider, afferma che “la modernizzazione della rete stradale non è importante solamente per la sicurezza degli utenti e per il rinnovo delle infrastrutture, bensì anche per la qualità della vita della popolazione interessata e per lo sviluppo dell’economia locale”.

Assegnazione ed avvio dei lavori nel settore delle infrastrutture

Entro l’inizio di ottobre la Ripartizione infrastrutture assegnerà i lavori riguardanti 9 progetti che potranno successivamente essere avviati. Il progetto più importante riguarda il secondo lotto della circonvallazione Nord-Ovest di Merano i cui lavori inizieranno in autunno con un investimento di 526.000 euro. A fine agosto iniziano i lavori per il risanamento del ponte di Sesto con un investimento di 238.000 euro. Recentemente sono state indette le gare d’appalto dei lavori per l’ampliamento della strada provinciale 136 verso Avelengo e la ricostruzione di due ponti. L’assegnazione dei lavori avrà luogo entro settembre. Il costo complessivo ammonta a circa 1 milione di euro. In settembre inizieranno anche i lavori per la messa ini sicurezza della strada di Passo Giovo nel Comune di S. Leonardo in Passiria per 526.000 euro. Complessivamente verranno investiti 1,9 milioni di euro per la sistemazione di una parte della strada provinciale nr. 99 nella frazione di Valas nel Comune di S. Genesio: Nel Comune di Magré verrà risistemato un incrocio con un investimento di 738.400 euro. Nel mese di settembre partono anche i lavori per una rotatoria nel Comune di Salorno (1,5 milioni di euro). È inoltre programmata la ristrutturazione di tre ponti nel Comune di Vipiteno per adeguarli alle esigenze della protezione dalle piene (settembre, 2,9 milioni di euro). Analogamente è stata indetta la gara d’appalto per la ristrutturazione di quattro ponti lungo la strada della Val Gardena (796.000 euro).

Gare d’appalto: aperture delle offerte nel settore infrastrutture

Tra agosto ed ottobre verranno indette le gare d’appalto o aperte le buste delle offerte riguardanti 13 progetti. Tra questi la nuova progettazione della rete stradale nella zona produttiva di Bolzano (1,2 milioni di euro), il risanamento dei ponti lungo l’Isarco nei presso di Colle Isarco (5 milioni di euro), l’eliminazione delle strettoie all’altezza di Maria Saalen nel Comune id S. Lorenzo (750.000 euro) e la costruzione ex novo della galleria paravalanghe “Pieterstein” nel Comune di Selva dei Molini (2,9 milioni di euro), il risanamento di un viadotto lungo la MEBO lungo la corsia Sud (712.000 euro), la circonvallazione di Varna (38,4 milioni di euro) e la circonvallazione di Castelbello  (13,8 milioni di euro). Anche nel settore di competenza della Ripartizione Servizio strade sono in fase di esecuzione alcuni lavori per un importo complessivo di 7 milioni di euro.

Alto Adige Innovazione – 06/08/2020

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Zls Venezia-Rovigo. Avviato percorso per Piano di Sviluppo Strategico. “Un piano del territorio per sostenere il rilancio di Porto Marghera e del Polesine

Importante riunione oggi in collegamento, coordinata dall’assessore allo sviluppo economico di Regione del Veneto, in seno al Comitato ristretto del Tavolo tematico Zona Logistica Semplificata Porto di Venezia-Rodigino che oggi ha avuto come obiettivo avviare la stesura del piano di sviluppo strategico per la nuova ZLS.

“Abbiamo dato inizio oggi alla costruzione del piano di Sviluppo Strategico per la ZLS – sottolinea l’assessore regionale – Zona Logistica Semplificata che rappresenta uno strumento straordinario di rilancio per le aree di Porto Marghera e del Polesine. Abbiamo affidato alla Camera di Commercio la costruzione di questo piano, che sarà condiviso con il territorio tanto che è già previsto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: Comuni, associazioni di categoria, sindacatati, province, Città Metropolitana”.

L’assessore puntualizza che si tratta di un importante atto per un progetto che offre molte speranze di sviluppo ai territori interessati.

“Questo deve essere un piano strategico di sviluppo il più condiviso possibile – precisa –  deve essere il piano del territorio perché di rilancio del territorio stiamo parlando.  Con questo piano si superano barriere amministrative e politiche e si va tutti uniti verso un obiettivo straordinariamente importante che è quello di dare la possibilità a due territori, che stanno soffrendo, di avere a disposizione strumenti specifici per supportare un’economia importante di sviluppo sia in termini di impresa sia in termini di occupazione”.

I componenti si sono dati appuntamento ad ottobre per una prima verifica sullo stato dell’arte; successivamente, una volta predisposto definitivamente il piano, verrà presentato al Consiglio dei Ministri in particolar modo ai ministri interessati al tema.

“Ho augurato a tutti buon lavoro, in particolar modo alla Camera di Commercio che avrà l’onore e l’onore di sviluppare questo progetto – conclude l’assessore regionale allo sviluppo economico –  ma vorrei ringraziare ancora una volta Confindustria Venezia che, nella figura del suo presidente Vincenzo Marinese, si è data particolarmente da fare per arrivare a questo fondamentale risultato”.

Regione del Veneto – Comunicato Stampa n° 1122 del 06/08/2020

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Anas: a luglio traffico in crescita del 19% rispetto a giugno

Continua la tendenza che vede in crescita la viabilità sulla rete viaria Anas. Come già riscontrato nel mese di giugno – sottolinea la società in una nota – la Fase3 si caratterizza per un progressivo riallineamento ai trend storici dello stesso periodo dello scorso anno.
A luglio l’Indice di Mobilità Rilevata (IMR) dell’Osservatorio del Traffico Anas segna una crescita decisa: +19% sui veicoli totali rispetto al mese precedente. Nel dettaglio, sempre luglio su giugno, il traffico feriale è aumentato del 14% mentre quello prefestivo e festivo ha segnato rispettivamente un +18% e +32%. Cresce anche il comparto dei veicoli pesanti (+13%) che comunque ha continuato sempre a lavorare durante tutto il periodo di emergenza per garantire i beni di prima necessità.

Complessivamente il mese appena concluso ha registrato una flessione del traffico pari al 6% rispetto a luglio 2019. Il calo è invece più contenuto se si prende in considerazione il segmento dei veicoli pesanti con un -2%, che registra comunque un positivo +2% nell’area del Meridione. Seppur in molti casi ancora negative, le differenze del traffico mensile, nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno, si riducono sempre di più: a giugno infatti la contrazione rispetto al 2019 segnava un -18% sui veicoli totali e -8% sul segmento dei veicoli pesanti, mentre a maggio i dati erano rispettivamente -43% e -23%.

Analizzando il traffico dei veicoli totali sull’IMR a paragone con giugno si registra un’impennata al Sud (+23%), seguito dalla Sicilia (+20%) e dal Centro (+19%), mentre è più contenuto l’andamento al Nord (+17%) e in Sardegna (+12%): questi ultimi due dati sono inferiori alla media nazionale. In ambito regionale sono la Calabria e la Basilicata a segnare le migliori performance, rispettivamente con +28% e +25%. I mezzi pesanti invece rilevano una crescita del 21% al Nord, del 12% al Sud, dell’11% al Centro. Seguono Sardegna e Sicilia, rispettivamente con +10 e +5%.

L’arteria più trafficata della rete Anas resta sempre il Grande Raccordo Anulare di Roma: lo scorso 31 luglio è stato rilevato il passaggio di oltre 148.700 veicoli.
Considerevoli anche i passaggi lungo alcune arterie del Sud: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” il 27 luglio ha registrato a Salerno, in Campania, il passaggio di 84.991 veicoli, la strada statale 121 “Catanese” il 17 luglio a Motta Sant’Anastasia, nella città metropolitana di Catania, segna 69.477 veicoli, la strada statale 131 “Diramazione Centrale Nuorese” il 24 luglio a Cagliari 61.576 veicoli, la strada statale 16 “Adriatica” il 31 luglio a Cavallino, in provincia di Lecce, 37.357. Al Nord è invece la strada statale 36 “Del Lago di Como e dello Spluga” a rilevare il 17 luglio a Lecco 66.450 veicoli.

Trasporti-Italia.com – 06/08/2020

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Sintesi decennale sul mercato automotive, Unrae: in Italia 6 auto su 10 superano i 10 anni

In Italia circolano 38.360.000 auto, il 60% delle autovetture appartiene alle classi da Euro 0 a Euro 4. L’età media delle vetture che circolano si attesta intorno agli 11,5 anni, sale a 13,6 anni per i veicoli industriali e a 12 anni per gli autobus.

A fotografare il mercato automotive italiano è la 23.a Sintesi Statistica dell’UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri.
La vetustà dei mezzi al di sopra della media europea, giustifica i reiterati appelli provenienti dall’associazione per promuovere il ricambio del parco circolante.

“Alla vigilia del lockdown il mercato italiano mostrava evidenti avvisaglie di una crisi latente in tutti i comparti. Due mesi di chiusura totale delle reti distributive, seguiti dalla lenta ripresa di una domanda depressa dalla crisi economica, hanno poi dato il colpo di grazia ad un primo semestre 2020 che si è chiuso con numeri dimezzati anno su anno – sottolinea Andrea Cardinali, Direttore Generale UNRAE nella presentazione della Sintesi Statistica -. Una possibile svolta è attesa dalle misure di rilancio, ancora parziali, varate dal Governo accogliendo in buona parte le proposte formulate dall’UNRAE: un risultato di grande importanza – conclude Andrea Cardinali – che ci vede protagonisti del confronto pubblico, e ci incoraggia a proseguire nella nostra attività di stimolo per ulteriori progressi anche sul fronte fiscale ed infrastrutturale, sia nel trasporto persone che in quello merci”.

Mercato Auto. Nel 2019 in Italia le immatricolazioni di autovetture alimentate a benzina sono ammontate a 852 mila unità, seguite dalle auto con motori diesel ferme a 763 mila immatricolazioni. Dopo quindici anni, il benzina torna dunque leader del mercato spodestando il diesel, complici anche i blocchi del traffico nelle grandi città, che hanno penalizzato soprattutto i motori che per anni hanno dominato il mercato con una quota sempre superiore al 50%.

Oltre al sorpasso del benzina sul diesel, i dati registrano la costante ascesa delle ibride ed elettriche, che in dieci anni salgono per le prime da 4.800 unità vendute nel 2010 alle oltre 116 mila del 2019 (dallo 0,25% di quota al 6,1%), per le seconde da 118 unità a quasi 10.700, passando da una quota mercato di appena lo 0,01% al 6,07% di fine 2019.

Tra le carrozzerie crescono a doppia cifra i SUV, con una quota del 42,6%, di poco sotto alle berline che si attestano al 46,7% detenendo la leadership delle vendite. In aumento le city car per la spinta delle auto immatricolazioni e i segmenti premium, stabili utilitarie e segmento C. Per area geografica, il Nord Est conferma a leadership conquistata nel 2018.

Tra le curiosità statistiche rilevate, si segnala l’assoluto predominio del grigio tra i colori delle vetture con il 36% del totale, seguito dal classico bianco con una quota del 27% e dall’elegante e austero nero con il 15%, mentre azzurro (che comprende i toni del blu) e rosso occupano le posizioni inferiori con il 10,5% e il 6% e le varietà marrone, verde, arancio, giallo, viola si dividono le piccolissime quote restanti.

Costanti invece le immatricolazioni in rapporto al genere degli acquirenti, con la quota maschile sempre compresa negli anni fra il 59% e il 60% e quella femminile tra il 40% e il 41%. Le immatricolazioni per età assegnano il primato alla fascia 30-45 anni con il 26,3% nel 2019 ma in calo costante nei dieci anni considerati (era 34,7% nel 2010), così come la fascia 18-29 anni, indice di una progressiva perdita di potere di acquisto delle fasce più giovani.

Veicoli Commerciali. Il mercato dei veicoli da lavoro segna una ripresa +4%, dopo il calo del 2018 che lo aveva riportato ai valori del 2010. In crescita solo i furgoni con una quota del 72%. Per alimentazione, si registra un’ottima performance degli ibridi e a benzina, stabile il diesel, in crescita anche la share del metano seppure al 3,3% del totale.

Veicoli Industriali, Rimorchi e Semirimorchi. Il mercato dei veicoli con massa superiore alle 3,5 tonnellate, ha registrato una contrazione costante nella seconda parte dell’anno chiudendo l’anno con una perdita dell’8%. Il mercato dei Rimorchi e semirimorchi ha assistito ad un nuovo calo rispetto al 2018. perdono il 4%

Autobus. Il 2019 registra una flessione nel mercato degli autobus dell’8% rispetto ai valori del 2018, soprattutto nel settore del trasporto interurbano e di linea.

Trasporti-Italia.com – 06/08/2020

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Piattaforma Logistica Digitale, via alla cabina di regia

UIRNet S.p.A nomina presidente Zeno D’Agostino

Una cabina di regia che coadiuvi e supporti il CdA nel nuovo Progetto di Piattaforma Logistica Digitale e Nazionale specie per lo sviluppo e l’implementazione dei sistemi di interesse nazionale è stata costituita dalla UIRNet, Soggetto Attuatore unico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che ha realizzato la Piattaforma Logistica Nazionale Digitale, l’Intelligent Transport System che mette in comunicazione i nodi di interscambio modale, porti, interporti, centri merce e piastre logistiche con i vettori; migliora l’efficienza e la sicurezza della logistica italiana, semplificando i processi di comunicazione tra operatori ed enti.

La costituzione della cabina di regia è avvenuta il 27 luglio scorso ma la notizia si è appresa soltanto oggi. Ne fanno parte tutti i delegati delle Confederazioni e Associazioni Nazionali, rappresentanti di categorie produttive, Assoporti e UIR, interessati allo sviluppo e implementazione della Piattaforma nazionale logistica (PNL). A presiedere il nuovo organismo è stato unanimemente nominato Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale e Vice-Presidente di ESPO (European Sea Ports Organization).

Al tavolo faranno parte appunto Agenzia delle Dogane, ALIS, Anasped, Anita, Assiterminal, Assocad, Assofer, Assologistica, Assoporti, Capitanerie di Porto, Federagenti – Agenti Marittimi, Federtrasporto, Fedespi, Fercargo, Slala, Trasporto Unito, UIR, Unatras.

Per D’Agostino il nuovo incarico è “fondamentale per lo sviluppo della futura logistica nazionale”, dovremo “far vedere nei prossimi mesi se e come la piattaforma logistica nazionale può essere una realtà in grado di portare cambiamento e innovazione non solo sulla carta”.

Ansa/Mare – 06/08/2020

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Venezia rilancia l’Europa dei porti

5 Agosto 2020

Avviata una collaborazione con il Porto di Amburgo e il CINECA nell’ambito di una iniziativa promossa da ITKAM – Camera di Commercio Italiana per la Germania e Unioncamere Veneto.

Uno dei primi incontri bilaterali italo-tedeschi svolti in presenza dopo il lockdown ha avuto luogo a Venezia il 31 luglio 2020 presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale.

Ospite dell’evento il Segretario generale dell’Autorità Martino Conticelli. Al tavolo il Presidente Unioncamere Veneto Mario Pozza, il Segretario generale ITKAM Elio Maria Narducci, Il Direttore generale del CINECA David Vannozzi, la rappresentante ITKAM a Amburgo e avvocato Sofia Melik Aslanian insieme alla collega Julika Repplinger e il rappresentante ITKAM in Emilia-Romagna Roberto Sammarchi, avvocato a Bologna e Francoforte e of counsel per le tecnologie dell’informazione presso lo studio Dolce-Lauda.

I porti come bene pubblico e infrastruttura strategica per lo sviluppo richiedono coordinamento fra enti regolatori e integrazione delle procedure operative, sulla base delle risorse rese disponibili dalle tecnologie. Trasformare il tema gestionale in contenuto informativo interoperabile è sempre più necessario nell’ambito di sistemi complessi come i porti. Basti pensare che il porto di Venezia comprende oltre 75 km di linee ferroviarie, la cui gestione e manutenzione, apparentemente estranea alle operazioni marittime, è in realtà uno dei cardini per il buon funzionamento del sistema portuale.

Venezia e Amburgo, in contesti molto diversi dal punto di vista territoriale e ambientale, rappresentano due punti di riferimento per le reti logistiche europee. L’incontro ha consentito di identificare alcune priorità segnalate dall’Autorità di sistema portuale di Venezia, che riguardano in particolare l’utilizzo di tecnologie per l’ottimizzazione del carico logistico sostenuto dal Terminal container. Sul tavolo anche il coordinamento con i servizi doganali, la gestione dell’impatto ambientale delle attività portuali, il ruolo del porti nel quadro delle politiche di approvvigionamento energetico e le azioni in materia di sostenibilità.

Stiamo iniziando a progettare il futuro della logistica in Veneto – commenta Il Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza –. Stiamo mettendo in rete le autorità portuali, il sistema aeroportuale, il Sistema camerale, le Camere di Commercio italiane all’estero, in prospettiva anche della Zona Logistica Speciale di porto Marghera, zona con una detassazione particolare, un’occasione rilevante per le nostre imprese. Dopo l’emergenza Covid la logistica ha avuto un drammatica frenata d’arresto, dobbiamo riprendere la normalità e ottimizzare le relazioni che il sistema camerale ha già in essere con le Camere di commercio Italiane all’estero, preziosi avamposti per il nostro export e per la logistica dell’internazionalizzazione. Con la Camera di Commercio Italiana a Francoforte stiamo creando l’asse Venezia – Francoforte. Già nei partecipati webinar, tenuti dal Nuovo Centro estero Veneto, abbiamo creato un profittevole dialogo conoscitivo con le imprese venete.

Il CINECA, consorzio pubblico dedicato alla tecnologia dell’informazione che comprende l’intero sistema italiano dell’università e della ricerca, ha messo a disposizione le proprie competenze e risorse anche in vista dell’accesso a possibili iniziative europee, riguardo alle quali è tra i maggiori percettori italiani di contributi comunitari. CINECA ha recentemente promosso, nell’ambito del sistema tedesco STEINBEIS, la creazione di un centro di competenza denominato C-DACH (dove “C” rappresenta “CINECA” e “DACH” è la sigla dei territori di lingua tedesca) che ha come scopo l’applicazione e il trasferimento di tecnologia italiana.

Cineca rappresenta un’ottima occasione per soluzioni logistiche digitali tra Italia e Germania – assicura il Segretario generale ITKAM Elio Maria Narducci. Trovo importante che si inizi a discutere delle questioni legate alla logistica e agli sbocchi in questo periodo post covid, guardando con attenzione ai fondi EU e recuperare con l’export.

L’incontro si è concluso con un appuntamento a Amburgo dopo la pausa estiva, nel quale approfondire le priorità del grande porto anseatico e i temi della possibile collaborazione, anche nel quadro dei rapporti di amicizia e scambio fra le due città. Basta ricordare che Amburgo, per la verità insieme a San Pietroburgo, Stoccolma, Copenhagen, Bruges e Amsterdam è spesso indicata come “Venezia del Nord”. Di Venezia però ce n’è una sola: ha anche un significato culturale e simbolico, soprattutto nel contesto della ripresa dopo il lockdown, che un progetto per i porti europei parta da qui.

Ufficio stampa Camera di Commercio Italiana per la Germania e Unioncamere Veneto – 05/08/2020

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Fedespedi, digitalizzazione, connettività e sostenibilità: le priorità per il “recovery fund”

Fedespedi (Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali) indica le priorità per il programma di spesa che l’Italia dovrà presentare in Europa entro il 15 ottobre: digitalizzazione, connettività e sostenibilità.

“I tempi sono stretti – commenta il Presidente di Fedespedi, Silvia Moretto – ma siamo davanti a una grande opportunità. Occorre essere concreti e portare avanti istanze che possano giovare alle imprese di spedizioni e a tutti i comparti della catena logistica con ricadute positive per il Paese. Sappiamo, infatti, che alla logistica si deve il 9% del Pil del Paese ed è il motore del nostro import-export. I temi della digitalizzazione, connettività e sostenibilità sono i dossier su cui siamo impegnati da tempo, coerenti con le aree di intervento tracciate dalla Commissione Europea e che promuoviamo insieme alla nostra Confederazione Confetra”.

Digitalizzazione è la grande sfida che il Covid-19 ha reso ancora più vicina: snellire i processi e rendere disponibili documentazioni da remoto è stato indispensabile nei mesi di lockdown ma deve diventare la prassi. Le imprese di spedizioni sono gravate da innumerevoli adempimenti burocratici. Uno scambio documentale snello con gli altri operatori e con le autorità pubbliche di interfaccia ci farebbe guadagnare in termini di efficienza e servizio reso alla clientela.
Naturalmente perché ciò sia possibile occorre avere un sistema di connessioni adatto e in questo senso i fondi europei possano fare la differenza. Durante i mesi di stop, il lavoro e lo scambio di informazioni da remoto sono stati improvvisati, questo è il momento invece di pianificare e garantire formazione, strumenti e reti adeguate.”

“Il tema delle connessioni è cruciale anche dal punto di vista infrastrutturale – aggiunge il Presidente Moretto -. Quelle italiane non sono all’altezza. Il piano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ‘Italia Veloce’ contiene le opere di realizzazione necessaria e urgente e si muove, dunque, nella giusta direzione. Bisogna, però, spingere sull’execution ed evitare la stasi nella fase della concretizzazione che caratterizza, purtroppo, la progettualità italiana. Con un sistema di connessione tra gli hub logistici del Paese all’avanguardia possiamo garantire, infatti, che le merci in export partano dai nostri porti e aeroporti, evitando trasferimenti su strada verso il Nord Europa. Questo ci permette anche di liberare le arterie stradali e snellire il traffico su gomma che pone problemi in termini di sicurezza e impatto ambientale”.

“Un programma di rilancio credibile non può, infatti, trascurare la sostenibilità. È un tema che ci tocca da vicino e che è leva di crescita e fattore di competitività ad alto potenziale per le imprese, se interpretato nella sua concretezza e non solo quale strategia di marketing. Dare alle imprese incentivi per progettare e realizzare soluzioni a basso impatto è, dunque, fondamentale nel nostro settore. Il comparto logistico è responsabile di rifiuti – pensiamo ai costi del packaging – e di emissioni derivanti dall’attività di trasporto. Un impatto ambientale consistente accentuato dal perseguimento della logica del ‘just in time’ e dalla ricerca della convenienza a ogni costo. L’e-commerce e la Rotta Artica sono due esempi eclatanti che evidenziano la gravità della situazione e la brevità dell’orizzonte temporale in cui bisogna agire. Pensiamo, quindi, a interventi che permettano alle imprese di essere più sostenibili e di sensibilizzare anche la propria clientela attraverso l’ingresso di nuove competenze in azienda”.

“Un altro dossier sul quale ci stiamo muovendo è, infatti, quello della formazione – conclude il Presidente Moretto -. È un altro dei temi di ‘Progettiamo il Rilancio’, il piano del Consiglio dei Ministri che identifica le macro-aree al cui interno collocare le proposte per il ‘Recovery Fund’. È un dossier che tiene insieme tutti gli altri: prevede il potenziamento della formazione tecnica che è vitale per il nostro settore e mira a adeguare le competenze alle necessità della società. Queste oggi non possono che essere digitalizzazione e sostenibilità nella consapevolezza che l’innovazione tecnologica può essere anche lo strumento attraverso cui implementare soluzioni a basso impatto ambientale”.

Trasporti-Italia.com – 05/08/2020

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Fedespedi, per la ripresa dell’economia italiana investire in digitalizzazione, connettività e sostenibilità

Moretto: nel periodo di lockdown il lavoro e lo scambio di informazioni da remoto sono stati improvvisati; ora è il momento invece di pianificare e garantire formazione, strumenti e reti adeguate

Fedespedi, la federazione delle case di spedizione italiane, ha suggerito al governo quali dovranno essere i settori prioritari di investimento nel quadro delle risorse messe in campo grazie al fondo concordato in sede UE per aiutare le economie europee a riprendersi dall’impatto causato dalla pandemia di coronavirus. Secondo la federazione, le iniziative dovrebbero incentrarsi sulla digitalizzazione, sulla connettività e sulla sostenibilità. «I tempi – ha rilevato la presidente di Fedespedi, Silvia Moretto – sono stretti, ma siamo davanti a una grande opportunità. Occorre essere concreti e portare avanti istanze che possano giovare alle imprese di spedizioni e a tutti i comparti della catena logistica con ricadute positive per il Paese. Sappiamo, infatti, che alla logistica si deve il 9% del Pil del Paese ed è il motore del nostro import-export. I temi della digitalizzazione, connettività e sostenibilità – ha ricordato Moretto – sono i dossier su cui siamo impegnati da tempo, coerenti con le aree di intervento tracciate dalla Commissione Europea e che promuoviamo insieme alla nostra confederazione Confetra».

«Digitalizzazione – ha sottolineato la presidente della federazione degli spedizionieri italiani – è la grande sfida che il Covid-19 ha reso ancora più vicina: snellire i processi e rendere disponibili documentazioni da remoto è stato indispensabile nei mesi di lockdown ma deve diventare la prassi. Le imprese di spedizioni sono gravate da innumerevoli adempimenti burocratici. Uno scambio documentale snello con gli altri operatori e con le autorità pubbliche di interfaccia ci farebbe guadagnare in termini di efficienza e servizio reso alla clientela. Naturalmente perché ciò sia possibile occorre avere un sistema di connessioni adatto e in questo senso i fondi europei possano fare la differenza. Durante i mesi di stop, il lavoro e lo scambio di informazioni da remoto sono stati improvvisati, questo è il momento invece di pianificare e garantire formazione, strumenti e reti adeguate».

«Il tema delle connessioni – ha proseguito Moretto – è cruciale anche dal punto di vista infrastrutturale. Quelle italiane non sono all’altezza. Il piano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “Italia Veloce” contiene le opere di realizzazione necessaria e urgente e si muove, dunque, nella giusta direzione. Bisogna, però, spingere sull’execution ed evitare la stasi nella fase della concretizzazione che caratterizza, purtroppo, la progettualità italiana. Con un sistema di connessione tra gli hub logistici del Paese all’avanguardia possiamo garantire, infatti, che le merci in export partano dai nostri porti e aeroporti, evitando trasferimenti su strada verso il Nord Europa. Questo ci permette anche di liberare le arterie stradali e snellire il traffico su gomma che pone problemi in termini di sicurezza e impatto ambientale».

«Un programma di rilancio credibile – ha rilevato la presidente di Fedespedi – non può, infatti, trascurare la sostenibilità. È un tema che ci tocca da vicino e che è leva di crescita e fattore di competitività ad alto potenziale per le imprese, se interpretato nella sua concretezza e non solo quale strategia di marketing. Dare alle imprese incentivi per progettare e realizzare soluzioni a basso impatto è, dunque, fondamentale nel nostro settore. Il comparto logistico è responsabile di rifiuti – pensiamo ai costi del packaging – e di emissioni derivanti dall’attività di trasporto. Un impatto ambientale consistente accentuato dal perseguimento della logica del “just in time” e dalla ricerca della convenienza a ogni costo. L’e-commerce e la rotta artica sono due esempi eclatanti che evidenziano la gravità della situazione e la brevità dell’orizzonte temporale in cui bisogna agire. Pensiamo, quindi, a interventi che permettano alle imprese di essere più sostenibili e di sensibilizzare anche la propria clientela attraverso l’ingresso di nuove competenze in azienda».

«Un altro dossier sul quale ci stiamo muovendo – ha concluso Moretto – è, infatti, quello della formazione. È un altro dei temi di “Progettiamo il Rilancio”, il piano del Consiglio dei ministri che identifica le macro-aree al cui interno collocare le proposte per il “Recovery Fund”. È un dossier che tiene insieme tutti gli altri: prevede il potenziamento della formazione tecnica che è vitale per il nostro settore e mira a adeguare le competenze alle necessità della società. Queste oggi non possono che essere digitalizzazione e sostenibilità nella consapevolezza che l’innovazione tecnologica può essere anche lo strumento attraverso cui implementare soluzioni a basso impatto ambientale».

InforMare – 05/08/2020

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Nel secondo trimestre di quest’anno il traffico delle merci nel porto di Ravenna è diminuito del -26,2%

Segnali di ripresa a luglio

Lo scorso mese il traffico nel porto di Ravenna è diminuito del -25,6% essendo stato pari a 1,8 milioni di tonnellate rispetto a 2,4 milioni di tonnellate nel giugno 2019, flessione che porta a -26,2% la riduzione complessiva dei volumi movimentati dallo scalo nel primo trimestre del 2020 che sono ammontati a quasi 3,3 milioni di tonnellate rispetto a 4,7 milioni di tonnellate nel periodo aprile-giugno dello scorso anno.

A giugno 2020, ad eccezione dei rotabili che sono cresciuti del +5,8% a 151mila tonnellate, sono risultate in diminuzione tutte le altre tipologie di merci a partire dai prodotti petroliferi e dalle altre rinfuse liquide che sono state pari rispettivamente a 234mila tonnellate (-16,0%) e 122mila tonnellate (-22,1%). Le rinfuse secche hanno totalizzato 634mila tonnellate (-35,6%). Le merci convenzionali sono state 471mila tonnellate (-25,1%) e le merci containerizzate 190mila tonnellate (-17,8%).
Nel secondo trimestre di quest’anno le rinfuse liquide sono calate del -20,9% a 975mila tonnellate, di cui 518mila tonnellate di prodotti petroliferi (-27,1%), 275mila tonnellate di derrate alimentari (-14,7%) e 181mila tonnellate di prodotti chimici (-8,8%). Le merci containerizzate sono ammontate a 573mila tonnellate (-11,3%) e sono state realizzate con una movimentazione di contenitori pari a 51mila teu (-11,6%). I rotabili sono stati 314mila tonnellate (-21,7%). Tra le altre merci secche, attestatesi globalmente a 3,3 milioni di tonnellate (-30,0%), i prodotti metallurgici sono stati pari a 1,1 milioni di tonnellate (-39,6%), i minerali greggi, manufatti e materiali da costruzione a 816mila tonnellate (-44,8%), le derrate alimentari a 731mila tonnellate (+32,0%), i concimi a 337mila tonnellate (+35,5%), i prodotti agricoli a 214mila tonnellate (-44,3%), i prodotti chimici a 16mila tonnellate (-28,3%) e i combustibili e minerali solidi a 15mila tonnellate (-84,0%).

Nei primi sei mesi di quest’anno il traffico complessivo è stato di 10,7 milioni di tonnellate, con una contrazione del -19,7% sulla prima metà del 2019. Le rinfuse solide hanno totalizzato 4,3 milioni di tonnellate (-19,9%), i prodotti petroliferi 1,1 milioni di tonnellate (-16,2%) e le altre rinfuse liquide 927mila tonnellate (-7,1%). Nel settore delle merci convenzionali sono state movimentate 2,6 milioni di tonnellate (-28,4%), in quello dei container 1,1 milioni di tonnellate (-10,2%) con una movimentazione di contenitori pari a 99mila teu (-9,8%) e nel segmento dei carichi ro-ro 679mila tonnellate (-14,9%).

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale ha reso noto che, dopo i durissimi mesi del primo semestre di quest’anno, a luglio è stata rilevata una crescita del traffico delle merci stimata pari ad oltre il +2,5% sul luglio 2019.

InforMare – 05/08/2020

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