Autostrade in Veneto, per la prima volta superato il traffico del 2019

8 Agosto 2020

Sabato 8 agosto registrati 11,24% veicoli in più rispetto allo stesso sabato dello scorso anno tra Padova Est e Bivio Arino

Per la prima volta in questo esodo estivo, durante la mattinata di sabato 8 agosto sono risultati in aumento rispetto allo scorso anno veicoli in viaggio verso le località di villeggiatura.

Lo rende noto la Cav, la società Concessioni Autostradali Venete. Nel weekend forse più critico dell’estate, il traffico si è mantenuto su livelli sostenuti, provocando tuttavia solo qualche rallentamento in direzione Trieste e Venezia.

Partenze concentrate nella prima parte della mattinata, con il picco di transiti raggiunto già tra le ore 8 e le 9 sul tratto tra PadovaEst e il Bivio A4/A57-Arino in direzione Trieste, percorso in quei 60 minuti da 4.411 veicoli. Numeri da vero esodo, simili e in alcuni casi superiori rispetto a quelli dello scorso anno. Complessivamente, tra le ore 6 e le 12, sono transitati in direzione Trieste, tra Padova e Arino, 20.404 veicoli, l’11,24% in più rispetto al sabato omologo dello scorso anno (10 agosto 2019).

In calo invece il traffico in direzione opposta, verso Milano: 14.925 transiti nel corso della mattinata, -14,36%. Segno che molti hanno scelto la settimana di Ferragosto per le partenze di quest’estate anomala. Per la prima volta dunque, seppure per la sola mattinata, si “incrociano” le curve dei flussi di traffico registrati in un sabato mattinata di questa estate rispetto al 2019.

Tempi di attesa tutto sommati brevi alla barriera di Venezia-Mestre in A57, dove comunque è stato registrato il passaggio di 12.388 veicoli in uscita, il 5,65% in pi rispetto al sabato omologo del 2019, mentre in entrata (direzione Milano) si sono registrati 7.734 transiti, in calo del -10,05% rispetto allo scorso anno.

Il traffico si prevede rimanga sostenuto per tutta la giornata di sabato e poi domenica, seppur in tono minore.

La Tribuna di Treviso – 08/08/2020

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Italiani bloccati nel traffico 38 ore ogni anno, l’equivalente di una settimana di lavoro (persa)

Giornata da “bollino nero” sulle autostrade, ma anche nel resto dell’anno va comunque male

Oggi, sabato 8 agosto, come gli esperti avevano previsto, è una giornata da “bollino nero” sulle strade italiane. Ma anche nel resto dell’anno le cose non vanno particolarmente meglio, soprattutto nelle ore di punta delle giornate feriali. Lo riferisce la Cgia di Mestre analizzanndo i dati della Commissione europea: gli automobilisti italiani rimangono incolonnati nel traffico per quasi 38 ore all’anno, praticamente perdiamo una settimana di lavoro bloccati in coda.

Nell’Europa a 27 solo Malta e Belgio registrano una situazione più critica della nostra. A ribadirlo è l’Ufficio studi della CGIA che rivela come a pagare un conto salatissimo siano sicuramente i pendolari che utilizzano l’auto per spostarsi da casa verso l’ufficio/fabbrica e viceversa, ma anche coloro che per lavoro devono guidare per buona parte della giornata un mezzo di trasporto. È il caso dei camionisti, dei padroncini, dei taxisti, degli autonoleggiatori, degli agenti di commercio e di tantissimi artigiani che per compiere gli interventi richiesti devono muoversi col proprio furgoncino per raggiungere le sedi/abitazioni dei clienti.

Rispetto ai principali Paesi europei il gap del nostro Paese è importante: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all’anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media UE si attesta a 30,4 ore. Le lunghe code che, purtroppo, condizionano negativamente la vita di moltissime persone sono ascrivibili, in particolar modo, a un paio di cause. La prima è l’insufficienza del numero di mezzi pubblici presenti nelle nostre aree urbane (bus, tram, metro, treni, etc.) che costringe tantissimi pendolari ad usare i mezzi privati. L’Istat, infatti, segnala che in Italia si reca al lavoro con i mezzi pubblici solo il 12,2 per cento degli occupati, mentre il 69,2 per cento lo fa guidando un’auto. La seconda è imputabile al grave deficit infrastrutturale che caratterizza il nostro Paese.

«Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – il deficit di competitività del nostro sistema logistico-infrastrutturale costa ai cittadini e alle imprese del nostro Paese 40 miliardi di euro all’anno. Anche per questa ragione è necessario che il Governo, a seguito della grave recessione economica in atto, avvii quanto prima il piano delle infrastrutture e dei trasporti che permetta di ammodernare il Paese, di renderlo più competitivo e, soprattutto, di imprimere una forte scossa positiva alla domanda interna».

Verona Sera – 08/08/2020

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Porti: Mit, via a 900 mln euro per interventi infrastrutturali

Dalla Conferenza unificata luce verde a proposta De Micheli

Via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stanzia 906 milioni di euro da destinare a 23 opere proposte dalle Autorità di Sistema portuale e che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ritenuto meritevoli di finanziamento.

Lo si legge in una nota del Mit. “Una prima tranche di 794 milioni, a valere sulle risorse complessivamente già disponibili nel Fondo investimenti, verrà utilizzata per i primi 20 interventi strutturali ritenuti prioritari e immediatamente cantierabili, nonché rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale, di messa in sicurezza e completamento di opere già parzialmente finanziate”.

La seconda parte, pari a 112 milioni di euro – spiega il comunicato – sarà assegnata a settembre, a seguito del riparto del Fondo Investimenti 2020.

Alle Autorità portuali ricomprese nelle regioni settentrionali sono stati destinati finanziamenti per 308 milioni di euro circa: 200 milioni riguarderanno solo la Toscana con opere marittime e dragaggi della darsena Europa del porto di Livorno, 41 milioni per i porti liguri di Savona, Genova e La Spezia e 26 milioni per il porto di Venezia.

Alle Autorità portuali del centro Italia competono altri 244 milioni di euro: in particolare nelle Marche 40 milioni sono destinati alla realizzazione di una nuova banchina e all’allungamento del bacino di carenaggio del porto di Ancona, nel Lazio 69 milioni di euro riguardano interventi di viabilità nel porto di Civitavecchia e ulteriori 30 milioni il nuovo porto commerciale di Fiumicino, in Campania 20 milioni sono destinati ad interventi di riqualificazione nell’area monumentale del porto di Napoli.

Infine alle Autorità portuali delle regioni del Sud Italia spetta un finanziamento di 354 milioni di euro, pari al 39% del totale: di questi 147 milioni riguarderanno solo la Puglia con riguardo ad interventi nei porti di Taranto, Bari e Barletta.

“Nella definizione delle risorse – spiega il Mit – si è inoltre considerato il principio di riequilibrio territoriale in favore delle regioni del Mezzogiorno e delle regioni colpite dal sisma, per un volume complessivo di stanziamenti più che proporzionale alla popolazione residente”.

Ansa/Mare – 08/08/2020

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Tav, la ministra De Micheli in Veneto per la tratta Verona-Vicenza

7 Agosto 2020

La ministra presenterà in Prefettura a Verona l’accordo per la realizzazione della tratta della linea ferroviaria ad Alta Velocità a est di Verona, come promesso al test dell’alzata delle paratoie del Mose

Lunedì prossimo, 10 agosto, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, presenterà in Prefettura a Verona l’accordo per la realizzazione della tratta della linea ferroviaria ad Alta Velocità Verona-Vicenza. L’apertura del cantiere era stata annunciata come prossima dalla stessa De Micheli durante il test del Mose di Venezia, il 10 luglio scorso.

Per l’alta velocità ferroviaria da Verona a Vicenza «apro il cantiere adesso, nel giro di 10 giorni» aveva detto la ministra. «Manca la firma – ha precisato – di un mio collega ministro e poi posso venire ad aprire il cantiere, l’ho promesso prima a Zaia. Prima della pausa di Ferragosto apriamo il cantiere» aveva precisato.

Nordest Economia – 07/08/2020

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Fugatti, trasporto pubblico gratuito per gli studenti

‘Preoccupazione per le misure in discussione al Governo’

A partire dal mese di settembre, il servizio di trasporto pubblico sarà gratuito per tutti gli studenti trentini di ogni ordine e grado. Lo ha stabilito, attraverso una delibera, la Giunta provinciale di Trento, allo scopo di agevolare il trasporto ai 50.000 studenti (dalla scuola d’infanzia alla secondaria di secondo livello) che torneranno sui banchi il prossimo 14 settembre. Il provvedimento rimarrà in vigore per tutto l’anno scolastico 2020-21.

“Si tratta di un riconoscimento di quanto pagato lo scorso anno e non usufruito e di un aiuto concreto in un momento particolare”, ha detto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

Rimane l’incertezza in merito al numero di studenti trasportati su ogni mezzo. “Esprimiamo preoccupazione per le misure in discussione al Governo, che potrebbero il distanziamento sociale sui mezzi di trasporto, con una diminuzione del 50% dei posti a sedere. Se così fosse, non riusciremo a trasportare tutti gli studenti, perché non disponiamo di un numero di autobus sufficiente”, ha precisato Fugatti, auspicando una soluzione della questione alla prossima conferenza Stato-Regioni.

Trentino – 07/08/2020

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Una convenzione fra 12 Comuni, sospesa tra fede e turismo lento

Si tratta di uno dei cinque principali itinerari di marcia che si agganciano alle vie medievali della fede che dall’Europa centro orientale si congiungono alla Via Francigena. Badia Polesine (Rovigo) capofila del progetto

di Ugo Mariano Brasioli

Il sindaco Giovanni Rossi ha indetto una conferenza per illustrare la convenzione che raggruppa 12 comuni con Badia capofila, interessati dal passaggio di Romea Strata. Si tratta di uno dei cinque principali itinerari di marcia che si agganciano alle vie medievali della fede che dall’Europa centro orientale si congiungono alla Via Francigena.

La scelta del nome del progetto Romea Strata richiama la meta più importante (appunto Roma) e insieme i protagonisti dei pellegrinaggi (i Romei) costituendo in chiave moderna il pellegrinaggio a piedi, un’attualissima forma di esperienza con forti implicazioni sociali e possibile ricaduta economica sui territori locali. Nel caso di Badia Polesine si parla del terminale degli oltre 200 km di “Romea Annia” che dall’importante insediamento romano di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria, conduceva i pellegrini attraverso la Bassa Pianura Padana fino all’antica abbazia della Vangadizza.

“La regione Veneto, ha riferito il sindaco Rossi, ha finalmente previsto un capitolo dedicato ai percorsi religiosi e, qualora i comuni coinvolti ufficializzino l’adesione, sarà possibile accedere ai generosi finanziamenti europei previsti per queste iniziative”. La Convezione fra i Comuni interessati dalla “Romea Strata”, dunque, è un passaggio necessario per accedere ai contributi europei. Al momento, ha sottolineato il Sindaco, non ci sono costi da sostenere. Una volta ratificata la convenzione, il Presidente del nascituro consorzio dei comuni dovrebbe diventare socio dall’Associazione Europea Romea Strata (AERS).

Sarà dunque Badia Polesine il primo comune polesano che i pellegrini incontreranno (v. percorso) provenendo da Masi, in una delle varianti dell’itinerario che si ricongiunge idealmente alla via Francigena e, quindi, a Roma. I Comuni coinvolti nel progetto sono: Giacciano con Baruchella, Trecenta, Ceneselli, Calto, Salara, Ficarolo, Castagnaro, Villa Bartolomea, Castelnovo Bariano, Castelmassa e Sermide.

“Un progetto che a mio avviso è molto importante, ha sottolineato Giovanni Rossi, perché coniuga magistralmente e a basso impegno economico spiritualità e turismo lento, un binomio che può contribuire alla valorizzazione dei territori su cui insiste il percorso”. In attesa dell’approvazione e della formalizzazione della convenzione da parti dei vari comuni interessati, iniziativa è in qualche modo già partita con il posizionamento di una specifica cartellonistica.

Lunedì scorso, il dettaglio dell’operazione era stato illustrato ai rappresentanti dei comuni convenuti nella sala consigliare di Badia, dal direttore dell’Ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza don Raimondo Sinibaldi, che ha fatto il punto sull’attività promossa dall’AERS, la realtà che riunisce istituzioni pubbliche, Regioni, Comuni, diocesi, università con l’obiettivo di valorizzare la via che dal Baltico punta all’Adriatico e poi fino a Roma. In Friuli la cartellonistica è già collocata, così come in Trentino e Toscana, a breve anche in Emilia ora tocca al Veneto.

E’ soprattutto la zona dell’alto polesine quella interessata dal passaggio della “Romea Strata”, come crocevia obbligato del percorso. Definiti gli itinerari, le delibere e la cartellonistica si dovrà partire con il coinvolgimento del territorio, dalla comunicazione, fino ad arrivare, entro qualche anno, a presentare un dossier di candidatura all’istituto di cultura europea per fare della Romea Strata un itinerario culturale europeo esattamente come il Cammino di Santiago o la Via Francigena.

Fra i più convinti sostenitori del progetto c’è il sindaco di Calto, Michele Fioravanti, anche perché l’antica Romea Strata passava per Calto, dove c’era uno dei pochi traghetti sul Po e un “Ospitale per viandanti”. Dice il Sindaco: “Anche se sono convinto che prima che si avvii questo percorso ci vorrà qualche tempo sono molto favorevole, soprattutto  perché recuperando la memoria di questa micro storia si promuoverà il turismo itinerante, offrendo una alternativa economica e di sviluppo all’agricoltura che oggi è la sola risorsa della nostra comunità”. In questa prospettiva, Fioravanti ha menzionato anche l’adesione di Calto al programma “Uomo e Biosfera” (MAB – Man and Biosphere) “Po-Grande”, che potrebbe integrarsi meravigliosamente con la Romea Strata in una gestione integrata dello sviluppo sostenibile “… purché si faccia squadra fra le diverse amministrazioni”.

RovigoOggi.it – 07/08/2020

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ACI Europe: nel primo semestre calo del 64,2% per gli aeroporti europei

Impatto devastante del Covid-19 nei primi sei mesi dell’anno. Secondo i dati di ACI Europe il traffico sugli aeroporti europei è calato del 64,2%, con un vero e proprio crollo del 96,4% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo 2019.
La diminuzione è stata leggermente meno pronunciata negli scali dei Paesi non Ue, che hanno segnato un -59,8% mentre gli aeroporti dei Paesi Ue hanno registrato un calo del 65,6%.
Tutto questo ha portato ad un profondo cambiamento nella classifica degli aeroporti più trafficati d’Europa. Mosca Domodedovo, con una calo del 73,3%, è stato l’aeroporto più trafficato a giugno, con 716mila passeggeri, seguito da Parigi Charles de Gaulle 625.900 passeggeri, -90.9%), da Mosca Sheremetyevo (622.800 passeggeri, -86.5%), Francoforte (599.200 passeggeri, -90.9%) e Istanbul (591.000 passeggeri, -90.1%).
Londra Heatherow, che normalmente guida la classifica, è sceso in undicesima posizione, con 350mila passeggeri contro i 7,24 milioni di giugno dello scorso anno, mentre Amsterdam -Schiphol, lo scorso anno in terza posizione, è sceso al settimo posto con 471.800 passeggeri, -92.7%).

Trasporti-Italia.com – 07/08/2020

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Nuovo collegamento ferroviario Asia-Europa di Ventana Serra

Il transit time di 18 giorni dalla Cina all’Italia si prevede scenderà prossimamente a circa 10 giorni

Ventana Serra, società del gruppo Arcese, ha avviato il collegamento ferroviario EurAsia Railway che unisce l’Asia all’Europa e che presenta un transit time da terminal a terminal di 18 giorni dalla Cina all’Italia, tempo di transito che si prevede scenderà a circa 10 giorni nel prossimo futuro. Il servizio offre partenze garantite da Zhengzhou, Xi’an e Hefei con destinazione tutta Europa e – se richiesta – con consegna dell’ultimo miglio. Inoltre, il collegamento è garantito sia per carichi completi (container FTL: 40′ High Cube, open top, reefer e hangers) che per carichi parziali o groupage (LTL).

InforMare – 07/08/2020

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Porti: Venezia, da Mit 26 mln per escavo canali e Molo Sali

Fondali riportati a quote Piano regolatore portuale

Sono 26 i milioni di euro messi a disposizione dei porti di venezia e Chioggia, all’interno dello stanziamento complessivo di 960 milioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per 23 opere proposte dalle Autorità di Sistema portuale italiane e ritenute meritevoli di finanziamento.

Gli interventi proposti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale riguarderanno le opere di escavo dei canali a quota prevista dal Piano Regolatore Portuale, con relativo conferimento dei sedimenti, e alcuni lavori da realizzare al Molo Sali di Porto Marghera.

Per gli escavi sono stati stanziati 10 milioni utili a migliorare l’accessibilità nautica degli scali di Venezia e Chioggia e a contrastare l’insabbiamento dei canali e dei bacini navigabili. Priorità verrà data al Canale Malamocco-Marghera e all’ingresso del porto San Leonardo. Nel contempo, si provvederà a scavare alcuni accosti del canale industriale Ovest, compresa la Darsena della Rana, la Darsena Irom lungo il Canale Vittorio Emanuele III, l’accosto San Marco Petroli nel canale industriale Sud. Per Chioggia, terminata la fase delle caratterizzazioni, si stanno approntando i necessari interventi manutentivi relativi allo scalo. I sedimenti saranno conferiti perlopiù in Isola delle Tresse ma si prevedono anche conferimenti di sedimenti classe A in barena e di classe oltre C presso la cassa del Molo Sali.

Per il Molo Sali l’AdSP disporrà di 16 milioni di euro, che serviranno a realizzare due interventi: un primo stralcio, per 1,75 milioni, servirà a mettere in sicurezza il palancolato che perimetra le casse di colmata e a realizzare una nuova paratia esterna; con i rimanenti fondi si avvierà la realizzazione di una nuova banchina portuale. La durata dei lavori è stimata in 48 mesi, di cui otto per completare il primo stralcio. Per poter operare è necessario che la cassa di colmata venga messa nelle disponibilità di AdSP, con la conclusione del processo di trasferimento in corso su regia della Regione Veneto.

Ansa/Mare – 07/08/2020

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Porti: Musolino commissario Autorità Adriatico settentrionale

Nominato da ministra De Micheli, sciolto comitato gestione

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha nominato Pino Musolino Commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale per assicurare la regolare prosecuzione dell’attività dell’ente.

Il decreto di nomina dispone contestualmente lo scioglimento del Comitato di gestione della stessa Autorità per la mancata approvazione del bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2019 entro il termine previsto. Nelle prossime settimane verrà inoltre avviata la procedura di evidenza pubblica per nominare i presidenti delle Autorità portuali in scadenza.

Ansa/Mare – 07/08/2020

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