Si tratta di uno dei cinque principali itinerari di marcia che si agganciano alle vie medievali della fede che dall’Europa centro orientale si congiungono alla Via Francigena. Badia Polesine (Rovigo) capofila del progetto
di Ugo Mariano Brasioli
Il sindaco Giovanni Rossi ha indetto una conferenza per illustrare la convenzione che raggruppa 12 comuni con Badia capofila, interessati dal passaggio di Romea Strata. Si tratta di uno dei cinque principali itinerari di marcia che si agganciano alle vie medievali della fede che dall’Europa centro orientale si congiungono alla Via Francigena.
La scelta del nome del progetto Romea Strata richiama la meta più importante (appunto Roma) e insieme i protagonisti dei pellegrinaggi (i Romei) costituendo in chiave moderna il pellegrinaggio a piedi, un’attualissima forma di esperienza con forti implicazioni sociali e possibile ricaduta economica sui territori locali. Nel caso di Badia Polesine si parla del terminale degli oltre 200 km di “Romea Annia” che dall’importante insediamento romano di Iulia Concordia, oggi Concordia Sagittaria, conduceva i pellegrini attraverso la Bassa Pianura Padana fino all’antica abbazia della Vangadizza.
“La regione Veneto, ha riferito il sindaco Rossi, ha finalmente previsto un capitolo dedicato ai percorsi religiosi e, qualora i comuni coinvolti ufficializzino l’adesione, sarà possibile accedere ai generosi finanziamenti europei previsti per queste iniziative”. La Convezione fra i Comuni interessati dalla “Romea Strata”, dunque, è un passaggio necessario per accedere ai contributi europei. Al momento, ha sottolineato il Sindaco, non ci sono costi da sostenere. Una volta ratificata la convenzione, il Presidente del nascituro consorzio dei comuni dovrebbe diventare socio dall’Associazione Europea Romea Strata (AERS).
Sarà dunque Badia Polesine il primo comune polesano che i pellegrini incontreranno (v. percorso) provenendo da Masi, in una delle varianti dell’itinerario che si ricongiunge idealmente alla via Francigena e, quindi, a Roma. I Comuni coinvolti nel progetto sono: Giacciano con Baruchella, Trecenta, Ceneselli, Calto, Salara, Ficarolo, Castagnaro, Villa Bartolomea, Castelnovo Bariano, Castelmassa e Sermide.
“Un progetto che a mio avviso è molto importante, ha sottolineato Giovanni Rossi, perché coniuga magistralmente e a basso impegno economico spiritualità e turismo lento, un binomio che può contribuire alla valorizzazione dei territori su cui insiste il percorso”. In attesa dell’approvazione e della formalizzazione della convenzione da parti dei vari comuni interessati, iniziativa è in qualche modo già partita con il posizionamento di una specifica cartellonistica.
Lunedì scorso, il dettaglio dell’operazione era stato illustrato ai rappresentanti dei comuni convenuti nella sala consigliare di Badia, dal direttore dell’Ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza don Raimondo Sinibaldi, che ha fatto il punto sull’attività promossa dall’AERS, la realtà che riunisce istituzioni pubbliche, Regioni, Comuni, diocesi, università con l’obiettivo di valorizzare la via che dal Baltico punta all’Adriatico e poi fino a Roma. In Friuli la cartellonistica è già collocata, così come in Trentino e Toscana, a breve anche in Emilia ora tocca al Veneto.
E’ soprattutto la zona dell’alto polesine quella interessata dal passaggio della “Romea Strata”, come crocevia obbligato del percorso. Definiti gli itinerari, le delibere e la cartellonistica si dovrà partire con il coinvolgimento del territorio, dalla comunicazione, fino ad arrivare, entro qualche anno, a presentare un dossier di candidatura all’istituto di cultura europea per fare della Romea Strata un itinerario culturale europeo esattamente come il Cammino di Santiago o la Via Francigena.
Fra i più convinti sostenitori del progetto c’è il sindaco di Calto, Michele Fioravanti, anche perché l’antica Romea Strata passava per Calto, dove c’era uno dei pochi traghetti sul Po e un “Ospitale per viandanti”. Dice il Sindaco: “Anche se sono convinto che prima che si avvii questo percorso ci vorrà qualche tempo sono molto favorevole, soprattutto perché recuperando la memoria di questa micro storia si promuoverà il turismo itinerante, offrendo una alternativa economica e di sviluppo all’agricoltura che oggi è la sola risorsa della nostra comunità”. In questa prospettiva, Fioravanti ha menzionato anche l’adesione di Calto al programma “Uomo e Biosfera” (MAB – Man and Biosphere) “Po-Grande”, che potrebbe integrarsi meravigliosamente con la Romea Strata in una gestione integrata dello sviluppo sostenibile “… purché si faccia squadra fra le diverse amministrazioni”.
RovigoOggi.it – 07/08/2020
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