Il ministro De Micheli: «Entro 7-8 anni Padova avrà un polo ferroviario rinnovato

10 Agosto 2020

Per il progetto generale di rinnovo del polo ferroviario e della stazione di Padova il ministro ha annunciato il ricorso al Recovery Fund e al Decreto Semplificazioni per accelerare tutti i processi.

«Entro 7-8 anni Padova avrà un polo ferroviario rinnovato, che cambierà radicalmente il volto e il ruolo di questa città e non solo». Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è arrivata lunedì mattina a Padova per parlare del futuro del nodo ferroviario cittadino.

«Il Governo è nella dimensione di un poderoso investimento verso l’alternativa alla gomma per il trasporto delle merci e delle persone. Quando siamo entrati in pandemia, in particolare per le merci, l’esigenza è esplosa in tutta la sua gravità». Ha aggiunto il ministro: «Dietro a questo intervento c’è una visione strategica che negli anni coinvolgerà Padova da protagonista. Questa però non è attività pensata solo per Padova, ma che serve a tutto il Nord Est. Permetterà a questa parte d’Italia di fare il salto di qualità».

Di fatto, la presenza del ministro – con lei anche il presidente regionale Luca Zaia e il sindaco Sergio Giordani – è servito a gettare le basi per la nuova stazione cittadina e per il cavalcavia Borgomagno. Il progetto attuale prevede l’alta velocità in città, una nuova stazione, un nuovo cavalcavia Borgomagno e il collegamento ad est per l’Interporto.

Si parla di un investimento da circa 3 miliardi di euro da spendere in 10 anni, al quale concorrono Rfi, Sistemi Urbani, Regione e Comune. Per quanto riguarda la nuova stazione, la novità sta nella realizzazione di una piastra sopraelevata, in modo da creare un collegamento tra l’Arcella e il centro città. La De Micheli ha insistito sulla necessità di investire sul trasporto su ferro, ma anche su quella di separare il traffico delle merci da quello delle persone, via necessaria per migliorare la qualità della vita di chi si sposta e per rendere più competitive le aziende.

E sui numeri, oltre alla previsione dei 7-8 anni di lavoro, ha sottolineato i 2,8 milioni di euro che Rfi girerà al Comune di Padova per realizzare lo studio di fattibilità e per i lavori sul Borgomagno, mentre per il progetto generale di rinnovo del polo ferroviario e della stazione ha richiamato il ricorso al Recovery Fund e al Decreto Semplificazioni per accelerare tutti i processi. La De Micheli, infine, ha annunciato che ritornerà a Padova a settembre per presentare il piano Italia Veloce.

Il Mattino di Padova – 10/08/2020

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Dopo 30 anni sbloccata la linea alta velocità tra Vicenza e Verona

Permetterà di viaggiare a quasi 400 chilometri orari dimezzando i tempi di percorrenza tra il Veneto e Milano. Il ministro De Michieli: “Per questo governo le infrastrutture sono una priorità”

Firmato a Verona il contratto di avvio lavori per la realizzazione della nuova linea alta velocità Verona – Vicenza. Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha siglato l’accordo che affida al General Contractor Iricav Due – consorzio costituito per circa l’83% dal Gruppo Webuild, (Webuild e Astaldi) e per il 17% da Hitachi Rail STS, con quote minori di Lamaro Appalti e Fintecna – il primo lotto funzionale del nuovo tracciato ferroviario, per un investimento di 2,7 miliardi di euro.

Il progetto rappresenta la prima fase realizzativa dei tre lotti funzionali della linea Av/Ac Verona-Padova e il proseguimento della Brescia-Verona, in corso di realizzazione.

In particolare, il tratto compreso tra Verona e bivio Vicenza, che si estenderà per circa 44 km, suddiviso in due lotti costruttivi. Il primo, del valore di 984 milioni di euro, interamente finanziato e comprende la realizzazione di opere civili, sovrastruttura ferroviaria e impianti tecnologici propedeutici all’attivazione delle deviazioni della linea convenzionale Milano-Venezia; il secondo, del valore di oltre 1,7 mld da finanziare, prevede il completamento delle opere civili, la realizzazione dell’armamento e degli impianti tecnologici (durata dei lavori di 6 anni e 8 mesi).

Il nuovo tracciato, la cui attivazione prevista entro il 2027, collegherà Verona e Vicenza, contribuendo ulteriormente al potenziamento del sistema ferroviario.

La nuova infrastruttura favorirà la mobilità sostenibile promuovendo sempre più l’utilizzo del treno, a vantaggio anche dello shift modale da gomma a ferro nel settore merci, con benefici in termini di impatto ambientale e tasso di incidentalità associata alla mobilità stradale.

La nuova linea consentirà inoltre di incrementare l’offerta di trasporto alta velocità lungo la direttrice Milano-Venezia, parte integrante del Corridoio europeo TEN-T Mediterraneo, garantendo una migliore separazione dei flussi di traffico, con un conseguente incremento della capacità e della regolarità del servizio, riduzione dei tempi di viaggio e aumento della frequenza dei treni.

“Siamo arrivati a decidere di velocizzare e quando pensi a un’opera nel 1991 e la avvii solo tra il 2020 e il 2021 vuol dire che c’è una stratificazione di norme”.

Così il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli che oggi in Prefettura di Verona, assieme ai vertici di Fs, Rfi e Webuild e ai sindaci dei comuni attraversati dall’alta velocità, ha presentato la firma dei due accordi per la costruzione dell’alta velocità sulla tratta Verona-Vicenza.

Si sta parlando della vera alta velocità, quella con binari speciali e linee dedicate che permettono di raggiungere i 400 chilometri l’ora, come avviene tra Milano e Torino. Una linea che permetterà ai veneti di raggiungere Milano in poco più di un’ora e mezza.

“Non è vero – ha spiegato – che ci sono cose che non si possono fare. Basta decidere e avere priorità. Le infrastrutture per questo governo sono la priorità. Non è normale sbloccare 10 miliardi di opere in 40 giorni. È una fase storica – ha concluso De Micheli – in cui in questo Paese le cose possono avvenire”.

“Nel Nord si realizzano infrastrutture che consentono alle imprese di essere più competitive e alle persone di muoversi in un’intermodalità europea, al Sud per superare quella disuguaglianza infrastrutturale, sociale ed economica che ha privato quel territorio delle stesse opportunità che ci sono state al Nord. E parla una donna del Nord”. Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, illustrando a Verona il progetto di realizzazione dell’alta velocità sulla tratta Verona-Vicenza.

“Per questo – ha proseguito – ribadisco che bisogna fare in velocità. Abbiamo da risolvere la questione che l’infrastruttura ferroviaria costa di più in accesso rispetto a fare una strada, ma ha un effetto in termini di competitività, di velocità e anche, se permettete, di uguaglianza, molto più potente delle strutture stradali. Quindi una scelta di campo, una visione di Paese, una visione di economia avere messo 200 miliardi per le tratte veloci nel prossimo quindicennio, e di avere messo a disposizione più della metà delle risorse sulle infrastrutture ferroviarie”.

“E poi – ha concluso il ministro – c’è la grande opportunità di avere un grande gruppo come Ferrovie dello Stato, una grande azienda come Rfi, che possono consentire nei prossimi 10 anni di realizzare tutto quello di cui siè discusso negli anni ’90, di metterlo a terra e di trasformarlo in un concreto miglioramento della vita dei cittadini”.

La Tribuna di Treviso – 10/08/2020

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Il Governo italiano autorizza il riavvio delle crociere, con restrizioni

Mattioli (Confitarma): grande gioia e sollievo. MSC Crociere riparte. Costa Crociera lavora alla piena attuazione dei protocolli

Con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri di venerdì, in materia di proroga delle misure di contenimento Covid-19, il governo ha autorizzato la ripartenza delle attività crocieristiche con navi passeggeri di bandiera italiana, che potranno essere svolte dal prossimo 15 agosto solo nel rispetto di specifiche linee guida di cui all’allegato 17 del Dpcm. In Italia le crociere erano state sospese lo scorso 19 marzo con decreto dei ministeri delle Infrastrutture e dei trasporti e della Salute.

Tra le disposizioni introdotte con il Dpcm, viene consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l’ingresso nei porti italiani nel caso in cui queste ultime provengano da porti di scalo situati in Stati o territori di cui agli elenchi A e B dell’allegato 20 (ovvero da Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano, Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco) e nel caso tutti i passeggeri imbarcati non abbiamo soggiornato o transitato nei 14 giorni anteriori all’ingresso nel porto italiano in Stati o territori di cui agli elenchi C, D, E ed F dell’allegato 20 (Bulgaria, Romania, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay, Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Kosovo, Montenegro e Serbia). Inoltre si dispone che gli scali siano consentiti solo negli Stati e territori di cui agli elenchi A e B dell’allegato 20 e vengono vietate le escursioni libere, per le quali i servizi della crociera non possono adottare specifiche misure di prevenzione dal contagio.

Il presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Mario Mattioli, ha espresso «grande gioia e sollievo» per il via libera alle crociere. «Inutile negare – ha aggiunto – che pur sperando fortemente in una decisione in tal senso, fino all’ultimo non l’abbiamo data per scontata. È chiaro – ha precisato il presidente di Confitarma – che le crociere dovranno ripartire con l’adozione di tutte le dovute cautele e misure precauzionali per garantire la sicurezza di passeggeri ed equipaggi». «Siamo lieti – ha concluso Mattioli – che sia stata data risposta positiva ad una delle priorità sostenute da Confitarma nella convinzione che il comparto crocieristico sia un tassello fondamentale del nostro turismo che contribuisce notevolmente all’economia del Paese».

Soddisfazione per il provvedimento è stata manifestata da MSC Crociere e Costa Crociere, compagnie per le quali l’Italia rappresenta un mercato primario. Per MSC Crociere, il presidente esecutivo, Pierfrancesco Vago, ha ringraziato vivamente «il governo italiano con tutte le sue articolazioni, e inoltre il Corpo della Capitaneria di Porto, la Protezione Civile e la Sanità marittima, per il prezioso e decisivo supporto prestato – ha sottolineato Vago – sia nella fase di emergenza, accogliendo le nostre navi e i nostri equipaggi, sia in questa della ripartenza con la definizione dei nuovi protocolli e la riapertura dei porti».

MSC Crociere ha annunciato che l’ammiraglia MSC Grandiosa e MSC Magnifica saranno le prime navi al mondo ad effettuare crociere complete con itinerari di una settimana nel Mediterraneo occidentale e orientale, con partenze da Genova (16 agosto) e da Bari (29 agosto). «Siamo orgogliosi – ha aggiunto l’amministratore delegato di MSC Crociere, Gianni Onorato – di poter dare nuovamente il benvenuto ai nostri ospiti per un’esperienza di crociera completa a bordo di due delle nostre navi di ultima generazione. E siamo onorati di poter ripartire proprio dall’Italia, il paese delle nostre radici, nel quale siamo leader e che rappresenta il nostro principale mercato a livello globale».

Il managing director Italia di MSC Crociere, Leonardo Massa, ha spiegato che la compagnia ha deciso di offrire ai propri ospiti la possibilità di partire scegliendo tra sei porti italiani: Genova, Trieste, Civitavecchia, Napoli, Bari e Palermo. «Le navi – ha sottolineato – saranno quindi raggiungibili, dalla maggior parte delle persone, con un viaggio che in media non supera le due ore di macchina. Per ridurre al minimo il contatto con altre persone durante il viaggio per raggiungere il porto d’imbarco, abbiamo dato inoltre la possibilità di inserire all’interno del biglietto anche il parcheggio in porto per la propria automobile. Credo di poter affermare che abbiamo messo a punto una formula di vacanza che non è solo la più divertente e vantaggiosa in termini di qualità/prezzo, ma è soprattutto la più sicura in assoluto dal punto di vista sanitario».

MSC Crociere ha reso noto di aver cancellato tutte le altre crociere nel Mediterraneo dal 16 agosto al 31 ottobre compreso. La compagnia ha annunciato anche la cancellazione di tutte le crociere in partenza dagli Stati Uniti fino al 31 ottobre incluso, in linea con l’annuncio fatto dall’associazione internazionale delle compagnie crocieristiche CLIA. MSC Crociere ha specificato inoltre che sta seguendo l’evoluzione della pandemia e non esclude la possibilità che altre navi possano comunque rientrare in servizio anticipatamente durante la stagione estiva.

Michael Thamm, amministratore delegato del gruppo Costa e di Carnival Asia, si è dichiarato felice della ripresa delle crociere: vogliamo ringraziare – ha dichiarato – il presidente del Consiglio, Conte, la ministra De Micheli, il ministro Speranza e tutte le autorità per la loro costante disponibilità e il loro sostegno. L’industria crocieristica e Costa in particolare, come unica compagnia italiana del settore, creano un importante valore per l’economia e per le destinazioni che visitiamo. La graduale ripresa delle nostre attività – ha evidenziato il manager del gruppo Costa – darà sollievo al tessuto economico e turistico locale e ai nostri 5.000 fornitori e partner commerciali e agli oltre 7.500 agenti di viaggio che, in Italia, hanno sofferto a causa della lunga pausa che abbiamo vissuto».

«La ripresa delle nostre operazioni – ha aggiunto Thamm – è però , in questa fase, anche una grande responsabilità nei confronti dei nostri ospiti, dei membri del nostro equipaggio e degli abitanti delle comunità che visitiamo con le nostre navi. Nei prossimi giorni, lavoreremo a stretto contatto con le autorità nazionali, locali, i porti e i terminal, il RINA, e internamente, per la piena attuazione dei protocolli emessi dal governo italiano in modo da poter garantire, tutti insieme, un riavvio regolare, organizzato e sicuro delle nostre crociere, sia a bordo sia a terra. A breve saremo quindi lieti di annunciare il programma completo dei nostri itinerari per consentire così a migliaia di affezionati ospiti Costa di tornare a navigare di nuovo con noi per la vacanza che è loro mancata in questi mesi».

InforMare – 10/08/2020

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Le risorse per il settore dei trasporti nel decreto-legge Agosto

Venti milioni di euro per la riduzione dei canoni delle concessioni portuali

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha illustrato le risorse destinate al settore di propria competenza nell’ambito del cosiddetto decreto-legge Agosto approvato venerdì dal governo, salvo intese tecniche. Il dicastero ha spiegato che per il comparto dei porti e delle crociere sono stati stanziati 50 milioni di euro per la compensazione dei danni subiti dal settore del trasporto marittimo di lungo raggio dovuti alla riduzione dei ricavi tariffari tra febbraio e dicembre 2020, 35 milioni di euro per le decontribuzioni del settore della crocieristica e del cabotaggio marittimo, 26,4 milioni di euro di copertura per l’erogazione di un’indennità pari a 600 euro ai lavoratori marittimi per i mesi di giugno e luglio 2020 e 20 milioni di euro per la riduzione dei canoni delle concessioni portuali.

Il MIT ha reso noto che relativamente alla nautica e alle concessioni demaniali è stato disposto un aumento, a decorrere dall’anno 2021 e fino al 2026, del canone minimo a 2.500 euro per qualunque tipologia concessoria ed è stata stabilita la definizione dei contenzioni pendenti per il pagamento dei canoni mediante corresponsione del 30% dell’importo, se in un’unica soluzione, del 60% in caso pagamento rateizzato.

Quanto al trasporto aereo, le risorse sono di 32 milioni per 10 mesi di cassa integrazione per i lavoratori Air Italy ed è prevista l’accelerazione della costituzione della NewCo Alitalia-con predisposizione immediata del piano industriale da sottoporre alla Commissione Europea.

Per il settore del trasporto stradale, sono previsti 400 milioni per il trasporto pubblico locale, 200 milioni per la messa in sicurezza di ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti, 67 milioni di euro per il rinnovo degli autobus utilizzati per i servizi turistici nonché per il rimborso delle rate e dei canoni di leasing relativi all’acquisto di autobus effettuati tra gennaio 2018 e febbraio 2020, 35 milioni di euro per l’erogazione di bonus taxi e NCC utilizzabili per i trasferimenti cittadini dalle categorie sociali svantaggiate con un ampliamento della platea dei fruitori a coloro che versano in stato di difficoltà, 30 milioni di euro di misure compensative per i minori ricavi in favore delle aziende di trasporto passeggeri con autobus non soggetti a obblighi di servizio pubblico e cinque milioni di euro per la deduzione di spese non documentate come misura di riduzione del reddito imponibile in favore dell’autotrasporto.

Il decreto prevede infine l’istituzione dell’Autorità per la Laguna di Venezia per la gestione del Mose e le attività di manutenzione e di trasferimento delle competenze dall’ex Magistrato delle acque.

InforMare – 10/08/2020

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Costa rinuncia alle crociera a Venezia per tutta l’estate. Protesta dei portabagagli

Dopo Msc anche l’altra linea di navigazione ha messo la parola “fine” alla stagione crocieristica. Il 15 era previsto l’arrivo di “Deliziosa” che sta terminando la quarantena. La coop portabagagli “Trovate la soluzione per riportare le crociere a Venezia”

di Carlo Mion

Anche la linea di navigazione Costa rinuncia a Venezia quale méta delle sue crociere per agosto e settembre. Lo aveva già deciso Msc.

È emerso dalla riunione odierna del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il Cosp, aperto a Città Metropolitana, Regione, Venezia terminal passeggeri (Vtp) e Autorità Portuale, doveva decidere se inviare al Governo il suggerimento di far arrivare, a settembre, le grandi navi a Marghera.

Saltano in questo modo altri dieci arrivi a Venezia. Fine della stagione croceristica per quest’anno.

Il 15 agosto era previsto, tra l’altro, l’arrivo di Costa Deliziosa, la nave che sta terminando la quarantena a Civitavecchia dopo che un membro dell’equipaggio era stato trovato positivo al coronavirus.

La nave era diventata famosa lo scorso anno perché aveva ricevuto il permesso di uscire dal porto nonostante un forte maltempo in corso e aveva perso il controllo per il forte vento, arrivando a sfiorare uno yacht in riva Sette Martiri.

Protestano invece i portabagagli. “Ci stanno togliendo il futuro. Il governo ha autorizzato la ripresa delle crociere in tutt’Italia, ma a Venezia tutto è fermo: anche a Venezia le autorità devono trovare il modo di riavviare subito il transito crocieristico. Siamo oltre 1700 lavoratori veneziani, abbiamo famiglia, con gli stagionali e l’indotto 4 mila famiglie: non lavoriamo da quasi un anno. Adesso basta, non si  può prestare ascolto solo ai “no grandi navi”: se necessario, scenderemo in piazza con la nostra protesta e sarà tonante”.

A parlare è Wladimiro Tommasini, presidente della coop portabagagli. Operatori portuali, turistici, portabagagli, ma anche tassisti e gondolieri, stagionali che si occupavano dell’accoglienza dei turisti all’aeroporto Marco Polo fino all’imbarco e viceversa. In circa duecento si sono riuniti stamani sotto il sole d’agosto attorno alla banchina Isonzo dello scalo in Marittima: solo in questo bacino, fino all’anno scorso ormeggiavano anche quattro navi contemporaneamente. Ora è deserto da mesi.

Hanno convocato una conferenza stampa per presentare una lettera aperta al premier Conte, ai ministri delle Infrastrutture, Ambiente, Sviluppo economico, Beni culturali, al presidente veneto Zaia, al sindaco Brugnaro e ai candidati tutti, per dire: “Fate ripartire le crociere subito anche a Venezia, scegliete con urgenza la soluzione definitiva per assicurare la stagione 2021”.

La Nuova di Venezia – 10/08/2020

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