Porti: 2019, Trieste si conferma primo scalo d’Italia

13 Febbraio 2020

Trieste si conferma primo porto italiano per tonnellaggio totale, 62 milioni di tonn movimentate a cui si aggiungono i 4 mln dello scalo di Monfalcone (Gorizia).

Sono i dati relativi all’attività portuale 2019 diffusi oggi e che indicano un record storico nel numero di container, pari a 790.000 TEU (+9%) e un rafforzamento nel traffico ferroviario: 10.000 treni, con 210.000 camion tolti dalla strada. Il presidente dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino segnala che il numero dei treni dal 2014 è raddoppiato. D’Agostino ha annunciato che gli “investimenti futuri nel settore ferroviario ammontano a 200mln euro” e che, “nel 2020 saranno avviati i lavori più importanti”. Per quanto riguarda il settore container, il 56% del traffico sbarcato o imbarcato a Trieste nel 2019, ha usato la ferrovia. Una quota in crescita e già oggi supera quella che l’UE ha posto come obiettivo del traffico ferroviario europeo di merci per il 2050 (che è 50%). Anche nel settore delle autostrade del mare, nonostante la contrazione dei traffici,la ferrovia va acquisendo un valore rilevante: il 29% di tutti i camion imbarcati o sbarcati a Trieste (principalmente da/verso Turchia) nel 2019, sono stati trasferiti su treno. Per quanto riguarda i settori merceologici: stabili le rinfuse liquide (43mln tonn movimentate; +0,30%); in crescita le rinfuse solide (1,7mln tonn; +3%). Calo delle merci varie (-5%) per la flessione del comparto Ro-Ro (da 299.000 a 228.000 unità transitate; -24%), risultato che ha causato la lieve flessione (-1%) dei volumi totali del porto da 62,6 a 62 mln.

Ansa/Mare – 13/02/2020

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Venezia: corteo 80 navi per rilanciare difesa del Porto

Agenti marittimi, no a monocultura turismo, scavare canali

Più di 80 imbarcazioni fra rimorchiatori, chiatte, barche da ormeggio e da lavoro hanno solcato stamani le acque di Venezia azionando le sirene, nella manifestazione che ha segnato la formazione di un “fronte” fra istituzioni, rappresentanze imprenditoriali nazionali e locali e il mondo del lavoro, per la difesa del Porto.

Titolo della giornata è “E se rovesciamo Venezia?”, ovvero rigetto della monocultura dominante di turismo e città museale, modello messo in crisi prima dall’acqua alta, quindi dalla scomparsa del turismo asiatico a causa del Coronavirus.

Nata su iniziativa dell’Associazione Agenti Marittimi, guidata da Alessandro Santi, e della Federazione Nazionale Federagenti, presieduta da Gian Enzo Duci, la manifestazione è culminata con la firma di un “Manifesto per il rilancio della città-porto” sottoscritto, primo fra tutti, dal sindaco Luigi Brugnaro.

Il manifesto accusa tutti quelli che hanno “rallentato e non mantenuto le promesse”, in particolare per quanto riguarda i dragaggi ovvero l’escavo manutentivo dei canali che dovrebbero garantire l’accesso delle navi e che invece stanno scandendo i tempi di una “morte di Venezia”.

Ansa/Mare – 13/02/2020

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S.R. 10 tra Carceri e Legnago, ieri aperte le buste per l’aggiudicazione definitiva. L’Assessore alle Infrastrutture, “Si riparte con il completamento, un altro impegno rispettato”

12 Febbraio 2020

Si è conclusa nella giornata di ieri, presso la Stazione Appaltante Veneto Strade, la seduta pubblica per l’apertura delle offerte economiche della gara per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva della nuova Strada Regionale 10 “Padana Inferiore” tra Carceri (Padova) e Legnago (Verona).

L’aggiudicatario provvisorio è il raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dalla “Pro Iter Progetto Infrastrutture Territorio” di Milano e con mandanti “Sinergo Spa” di Martellago (Venezia), Erre Vi. A. Ricerca Viabilità Ambiente Srl” di Trezzano sul Naviglio (Milano) e SP Ingegneria Srl” di Verona.

L’aggiudicatario provvisorio ha presentato un ribasso del 31,13% sull’importo a base d’asta di 3.152.000 Euro e quindi un importo contrattuale di 2.170.000 Euro.

“Finalmente si riparte concretamente per il completamento della SR 10 – sottolinea l’assessore alle Infrastrutture della Regione del Veneto – un’arteria di collegamento importante tra due realtà territoriali rilevanti della nostra regione.  L’offerta presentata ieri non è anomala, quindi, dopo le necessarie verifiche di legge, si procederà con la stipula del contratto”.

“Con questa aggiudicazione provvisoria abbiamo raggiunto un importante obiettivo – conclude l’Assessore -. Dopo aver sbloccato una lunga impasse che aveva ingessato per anni il progetto della nuova SR10, che doveva essere realizzato da un privato aggiudicatario di una concessione, ci siamo impegnati per raggiungere la riclassificazione della strada da regionale a statale, ma in modo che la gestione restasse in capo a Veneto Strade, al fine di recuperare le risorse per la sua realizzazione. Nel contempo abbiamo stanziato quanto necessario per la progettazione definitiva ed esecutiva. Il processo di riclassificazione si è concluso a fine gennaio ed oggi, nel mese successivo, possiamo dichiarare conclusa anche la gara di progettazione. Un altro impegno rispettato”.

Regione Veneto – Comunicato Stampa n. 221 del 12 febbraio 2020

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Spending review: Rossi, non applicabile a Autorità portuali

8 Febbraio 2020

‘Per alcune realtà potrebbe portare alla paralisi dello scalo’

“Assoporti ritiene che la normativa sulla spending review non sia applicabile alle Autorità di sistema portuale. Ma anche ammesso che lo fosse, deve essere interpretata in modo corretto, altrimenti per alcune autorità potrebbe portare veramente alla paralisi dello scalo”. Daniele Rossi presidente di Assoporti e dell’Autorità portuale che gestisce il porto di Ravenna, al termine della riunione della conferenza dei presidenti dei porti con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli (“intensa e proficua”), rilancia sul tema della spending review prevista nell’ultima legge di bilancio, secondo cui le autorithy non potranno affrontare spese per acquisto di beni e servizi per un importo superiore alla media di quanto speso nel triennio 2016, 2017 e 2018. Il tema non poteva avere risposte da quel tavolo, ma ha raccolto comunque il grido arrivato da tutti i presidenti. “Ci sono Autorità di sistema portuale che vedrebbero dimezzata la loro capacità di spesa – sottolinea Rossi – anche sui servizi essenziali, quindi non c’è dubbio che la norma deve essere letta con molta attenzione. Bisogna capire se si applica alle autorità portuali, e noi riteniamo di no, e quali sono le spese che ricomprende: dubito che possano esserlo anche alcuni servizi essenziali” dice. Un esempio? “Teoricamente potrebbero rientrare nei tagli le spese per la sicurezza. Ma non è possibile che sia così”.

Ansa/Mare – 08/02/2020

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Iata: nel 2019 rallenta la crescita passeggeri

7 Febbraio 2020

Traffico passeggeri in crescita del 4,2% nel 2019, un buon risultato ma in rallentamento rispetto all’incremento del 7,3% registrato nel 2018. Lo rende noto la Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, sottolineando che è la prima volta dalla crisi del 2009 che la domanda scende sotto al 5,5% di media. Nel corso dell’anno appena concluso la capacità è salita del 3,4%, di conseguenza il load factor è aumentato di 0,7 punti percentuali, raggiungendo un tasso dell’82,6%. “L’anno scorso le compagnie aeree hanno fatto bene a mantenere una crescita costante di fronte a una serie di sfide – ha affermato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata -. Un contesto economico più debole, una debole attività commerciale globale e tensioni politiche e geopolitiche hanno richiesto il loro tributo. L’accurata gestione della capacità e gli effetti della messa a terra del 737 MAX hanno contribuito a un altro fattore di carico record, aiutando l’industria a gestire la domanda più debole e migliorando le prestazioni ambientali”.
Il traffico internazionale è cresciuto del 4,1% rispetto al 2018, in diminuzione rispetto al +7,1% dell’anno precedente. Nel dettaglio, le compagnie dell’Asia Pacifico hanno riportato un incremento del 4,5%, seguite da quelle europee che hanno messo a segno un +4,4%. Molto bene i vettori africani, che hanno riportato un aumento del 5%. Crescita più bassa, pari al 3,9%, per i vettori del Nord America, di America Latina (+3%) e del Medio Oriente (+2,6%).

Trasporti-Italia.com – 07/02/2020

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Divieto transito sul Brennero: 4.300 tir in meno

6 Febbraio 2020

Rispetto all’anno scorso sono circa 4.300 i tir in meno che a gennaio hanno transitato lungo l’asse del Brennero. Per il governatore del Tirolo Günther Platter sono “prudenti segnali positivi”, come si legge sulla Tiroler Tageszeitung. I dati di gennaio sul transito dei tir erano molto attesi, visto che con il 1/o gennaio è entrato in vigore il divieto di transito “settoriale”, ovvero il divieto per alcuni settori merceologici e per i tir più vecchi e inquinanti. Lo scopo della norma era quello di ridurre o perlomeno di non incrementare i 2,5 mln di tir che nel 2029 avevano varcato il Brennero.

Nonostante questa diminuzione dei transiti di mezzi pesanti di 4.323 unità, ovvero del 2 percento, ora si vogliono attendere i risultati del trimestre, per avere il quadro della situazione, scrive la Tt. Parallelamente ai divieti sono state aumentate le capacità del trasito merci sulla ferrovia. In gennaio le ferrovie austriache Öbb hanno contato 13.187 mezzi pesanti, a fronte dei 10.000 del 2019.

Alto Adige Innovazione – 06/02/2020

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Auto e mobilità 4.0 al centro della nuova indagine delle Commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera

La transizione verso la decarbonizzazione, l’avvento dell’auto a guida autonoma e l’affermarsi di soluzioni di mobilità condivisa. Ecco i temi che verranno approfonditi dall’indagine conoscitiva su auto e mobilità 4.0 che le commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera si apprestano ad iniziare.

“Vanno innanzitutto approfondite le ragioni per le quali la transizione è stata promossa dall’Unione europea e valutato il contesto globale dello sviluppo dei nuovi modelli di mobilità, considerando che la transizione verso la decarbonizzazione, l’avvento dell’auto a guida autonoma e l’affermarsi di soluzioni di mobilità condivisa dovranno affermarsi anche nel nostro Paese dove il settore dell’automobile ha un importante impatto nell’economia nazionale, con un volume di affari di oltre 196.000 milioni di euro, pari al 11,2 per cento del Pil”, rilevano le due commissioni.

“Con riferimento alla mobilità condivisa, vanno considerati gli impatti economici delle soluzioni che si intendono adottare, nonché quelli culturali, ove si consideri che la mobilità autonoma è stata fino ad oggi considerata un valore – proseguono le due commissioni – Occorre anche approfondire i temi legati alla promozione concreta di una mobilità maggiormente sostenibile, che deve risultare socialmente equa e basata in misura più consistente su strumenti incentivanti e informativi che su divieti. In questo uno scopo di breve a termine può essere lo svecchiamento del parco circolante privato oggi obsoleto come età media e come livello emissivo”.

Trasporti-Italia.com – 06/02/2020

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FlixBus, primo operatore a testare l’uso di pannelli solari sugli autobus per ridurre l’impatto ambientale

FlixBus accelera sul trasporto green. Avviato un nuovo progetto pilota basato sull’installazione di pannelli solari sugli autobus per ridurre ulteriormente il proprio impatto sull’ambiente.

Il progetto è reso possibile dalla collaborazione tra FlixBus, l’operatore olandese Kupers Touringscars, responsabile dell’operatività della linea Dortmund-Londra, e TRAILAR, società britannica specializzata nella produzione di applicazioni volte a ridurre l’impatto ambientale dei veicoli commerciali, che ha creato i pannelli solari flessibili impiegati per il test.

“Con questo progetto intendiamo contribuire a rendere accessibili a un numero sempre maggiore di passeggeri nuove forme di mobilità innovative ed ecocompatibili. Sulla base dei risultati, valuteremo la possibilità di estendere il progetto a più autobus o addirittura a tutti i mezzi della nostra rete”, dichiara Jesper Vis, Managing Director di FlixBus BeNeLux.

Primo test positivo

Effettuato un test sulla linea internazionale Dortmund-Londra – che collega cinque Paesi, fermando ad Eindhoven (Paesi Bassi), Anversa e Bruges (Belgio) e Calais (Francia). Incoraggianti i risultati che dimostrano una riduzione del 7% di carburante grazie all’impiego dell’energia generata dai pannelli solari, con una conseguente diminuzione delle emissioni di CO2.

In fase di test, è stato registrato un risparmio medio di 1,7 litri di carburante ogni 100 km. Se si considera la lunghezza della linea Dortmund-Londra (600 km percorsi quotidianamente), si può calcolare una riduzione nel consumo di carburante di circa 10 litri al giorno.

Grazie a un regolatore di carica interno all’autobus, i pannelli solari installati sul tetto comunicano infatti con l’alternatore, che normalmente caricherebbe la batteria del veicolo utilizzando soltanto carburante. Grazie alla tecnologia, questo processo può avvenire in larga parte grazie all’energia solare, portando all’alleggerimento dell’alternatore e a una riduzione del consumo di carburante.

L’energia solare generata dai pannelli contribuisce inoltre ad alimentare le funzionalità presenti a bordo dell’autobus, caratteristiche di tutta l’offerta FlixBus: porte USB, prese di corrente, aria condizionata e Wi-Fi. In questo modo, anche i passeggeri si avvalgono di energia rinnovabile per ricaricare i propri device e connettersi alla rete.

L’autobus dotato di pannelli solari opera attualmente la linea due volte a settimana, e aumenterà la frequenza a partire dal mese di aprile fino a effettuare corse giornaliere in alta stagione.

Trasporti-Italia.com – 06/02/2020

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Iata: cargo aereo il calo nel 2019, per la prima volta dopo 7 anni

2019 in calo per il cargo aereo, per la prima volta dal 2012 quando si era registrata una contrazione di quasi il 10%. Secondo i dati della Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, l’anno da poco concluso ha visto la domanda, misurata in FTK (freight tonne kilometers), diminuire del 3,3% mentre la capacità, espressa in AFTK (available freight tonne kilometers) ha registrato un incremento del 2,1%. Nel solo mese di dicembre i volumi merci si sono contratti del 2,7%.
Le prestazioni del trasporto aereo di merci nel 2019 sono state frenate dalla debole crescita del commercio globale, che è stata appena dello 0,9% e in particolare dal rallentamento della crescita del PIL nelle economie ad alta intensità di produzione. Vi sono tuttavia segnali che la fiducia e gli ordini potrebbero aumentare nel 2020, anche se è troppo presto per dire quali effetti a lungo termine saranno visti dall’impatto delle restrizioni associate alla lotta contro l’epidemia di coronavirus.
“Le tensioni commerciali sono alla radice dell’anno peggiore per il trasporto aereo di merci dalla fine della crisi finanziaria globale nel 2009 – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata -. Mentre queste si allentano, resta l’incertezza dell’impatto del coronavirus sull’economia globale. Con tutte le restrizioni messe in atto, sarà sicuramente un freno alla crescita economica. E sicuramente il 2020 sarà un altro anno sfidante per l’industria del cargo aereo”.

Trasporti-Italia.com – 06/02/2020

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