Porti: Pizzimenti, proventi scalo Monfalcone rimarranno in loco

3 Dicembre 2019

Illustrata in IV Commissione intesa per gestione Authority.

“Le entrate economiche generate dal Porto di Monfalcone rimarranno in loco, consentendo così il miglioramento e lo sviluppo dello scalo”.

Lo ha confermato l’assessore a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, al termine della riunione della IV Commissione consiliare, durante la quale è stata illustrata la bozza d’intesa con la quale il porto di Monfalcone entrerà a far parte dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale.

Il documento prevede che i canoni per le concessioni demaniali, relativi all’occupazione temporanea di aree e banchine per le autorizzazioni allo svolgimento di operazioni portuali, pari a circa 750mila euro annui, e ogni altra entrata afferente alla gestione del porto verranno riscossi direttamente dall’Authority che li reimpiegherà per interventi di sviluppo dello stesso Porto di Monfalcone.

L’assessore ha spiegato che “garantire una gestione unica dei porti di Trieste e Monfalcone rappresenta un elemento di forza nei confronti dei mercati internazionali che renderà ancora più attrattivi gli scali del Friuli Venezia Giulia”.

Per quanto riguarda le modalità gestionali degli scali, Pizzimenti ha evidenziato che “il documento fissa con precisione le competenze dei soggetti coinvolti e stabilisce che gli interventi già avviati saranno gestiti dalla Regione”.

Trattasi, quindi, dell’approfondimento del canale di accesso al Porto, dei lavori sui binari per la completa agibilità dell’anello ferroviario, dell’interventi a sostegno del servizio di manovra con l’eventuale ricondizionamento di un locomotore, della manutenzione straordinaria dell’impianto ferroviario a servizio della zona industriale e portuale e, infine, della riattivazione del raccordo Schiavetti-Brancolo.

L’intesa sancisce, inoltre, l’affidamento all’Autorità di sistema di tutta l’attività di gestione portuale che contempla il rilascio di autorizzazioni all’esercizio di operazioni e servizi portuali, di concessioni demaniali marittime e dell’occupazione temporanea di aree e banchine. Tra queste, rientrano anche le attività ordinarie afferenti al funzionamento del porto e alla progettazione ed esecuzione di opere, mentre gli interventi di manutenzione straordinaria saranno concertati con la Regione.

In merito a pianificazione e programmazione, l’Amministrazione regionale manterrà un ruolo determinante sugli interventi infrastrutturali, sia in ragione delle importanti risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione sia per il mantenimento di una logica di pianificazione integrata volta allo sviluppo del territorio regionale.

Per quanto concerne le opere da realizzare in ambito portuale, l’ente che lo farà e le relative fonti di finanziamento saranno definite in accordo tra la Regione e l’Authority, quindi l’Amministrazione regionale potrà provvedere a curare la realizzazione diretta di infrastrutture all’interno del porto, anche avvalendosi del Consorzio di sviluppo economico del Monfalconese.

“Attualmente – ha spiegato Pizzimenti – sono già stanziati 4 milioni di euro da parte della Regione e una cifra lievemente inferiore da parte dell’Autorità di sistema, tutti oggetto di programmazione congiunta anche con gli operatori portuali e il Comune di Monfalcone”.

Le attività inerenti l’infrastruttura ferroviaria e le scelte strategiche concernenti il suo mantenimento e sviluppo, nonché la gestione dei relativi servizi, faranno invece parte di un ulteriore accordo.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 03/12/2019

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Italia a Ue, rischio stop merci Brennero

De Micheli, iniziative del Tirolo possono avere effetti gravi

Trentino A.A. – 02/12/2019

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Agenda digitale: Callari, ok da ministro a riattivazione cabina regia

Un accordo quadro tra le Regioni e il ministero dell’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione per presidiare e accelerare l’attuazione dell’Agenda digitale, ricostituendo la cabina di regia prevista nel 2013 e rimasta di fatto lettera morta: è ciò che ha proposto e ottenuto oggi a Roma dal ministro Paola Pisano l’assessore del Friuli Venezia Giulia ai Servizi generali e Sistemi informativi e coordinatore della Commissione speciale Agenda digitale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Sebastiano Callari.

“Il fatto di riconoscere il ruolo delle Regioni e il loro coordinamento come fattore aggregante – ha commentato Callari – è un aspetto di grande rilievo per superare la frammentarietà che si è interposta tra le decisioni governative sul digitale e la loro effettiva attuazione sui territori. La ricostituita cabina di regia – ha aggiunto – dovrà fissare alcuni obiettivi strategici ben precisi e misurabili da portare avanti in tempi ravvicinati”.

“Una semplificazione – così si è espresso l’assessore Fvg – è necessaria anche per il Cad, il Codice dell’amministrazione digitale, che deve diventare una sorta di carta costituente contenente linee guida fondamentali anziché uno strumento complesso che è più di peso che di vantaggio”.

Nell’incontro odierno con il ministro, Callari ha ottenuto che a stretto giro, già il prossimo 19 dicembre, si tenga una riunione per fare il punto sull’avanzamento nell’infrastrutturazione della banda ultra larga nelle aree bianche e grigie. A tale proposito, l’assessore e coordinatore ha manifestato a Pisano la “disponibilità della Regione a fungere da stazione appaltante per il territorio del Friuli Venezia Giulia, laddove ciò risulti utile a velocizzare le operazioni”.

Altro tema dell’incontro tra il coordinatore delle Regioni e il ministro, l’avanzamento delle piattaforme di identità digitale e di pagamento elettronico verso la Pubblica amministrazione, “asset – ha rilevato Callari – che devono decollare presentandosi in maniera agile e attrattiva. Spid e PagoPa hanno bisogno di un colpo d’ala e su questa strada è bene lavorare sul principio fissato a Venezia dalla Commissione speciale Agenda digitale di 1 euro a cittadino”. Su questa tema è stato prospettato un incontro ad hoc con il ministro nel mese di gennaio.

Già in sede di legge di Stabilità, il coordinatore e assessore ha infine proposto al ministro di inaugurare “un fondo nazionale per l’innovazione digitale che possa diventare uno snodo di collaborazione operativa tra Governo e Regioni, affiancando risorse nazionali proprie ai fondi dedicati e che, finora, sono integralmente di derivazione comunitaria”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 02/12/2019

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Non solo ponti, anche gallerie a rischio: attenzione a Tav Brescia-Verona.

1 Dicembre 2019

In Italia ci si allarma sempre a disastro avvenuto o sfiorato. Perché prima si ignorano volutamente gli altolà ambientali

I prossimi disastri che riguarderanno ponti, gallerie e infrastrutture pubbliche varie hanno la causa in un misto di vigilanza insufficiente e operato ai limiti della legalità: rifiuti speciali di fonderia ficcati nel cemento, falsificazione di prove, noncuranza per la fragilità dei territori acuita dagli effetti dei cambiamenti climatici. Tre esempi concreti: il sotto attraversamento di Firenze, i sequestri della procura di Lecce di rifiuti speciali, il rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico.

Il passante dell’alta velocità sotto Firenze è costituito da due gallerie della lunghezza di 5 chilometri. Lo scavo viene fatto con una fresa usando sostanze chimiche: il terreno di scavo è un misto di acqua e bentonite. La Procura di Firenze scopre che i conci (gli elementi curvi che rivestono l’interno della galleria) hanno prove di resistenza al fuoco e al calore falsificate. Per capirci: in presenza di incendio o elevata temperatura il concio non deve staccarsi dal calcestruzzo che copre l’armatura in ferro, altrimenti il rischio è il collasso della galleria. La soluzione consiste nell’usare una determinata quantità di fibre (polipropilene), che però costano. Allora si paga una relazione del solito professore della facoltà di ingegneria che attesta il falso, dimezzando la quantità di propilene nei conci. Dove erano state fatte le prove sui conci? A Lipsia!

Tutti i conci delle gallerie dell’alta velocità di Italia sono a posto ? La Procura di Lecce sequestra le ceneri di combustione della centrale a carbone di Brindisi, comprate da un grande cementificio e usato nel ciclo di produzione del cemento. Nelle ceneri c’è una elevata concentrazione di sostanze alcaline come l’azoto ammoniacale. Questo elemento incide sulle caratteristiche chimico-fisiche del cemento, alterando le sue funzioni.  Il 91,1% dei Comuni italiani sono a rischio idrogeologico. La superficie delle aree classificate a pericolosità da frana medio-alta e/o idraulica di media intensità ammonta complessivamente a 50.117 chilometri quadrati, ed è pari al 16,6% del territorio nazionale (ultimo rapporto Ispra). A tutto questo si aggiunga che i dipendenti pubblici cioè di chi valuta e approva progetti sono 48,9 pubblici dipendenti per 1000 abitanti in Italia, contro gli 83,2 della Francia e i 78 del Regno Unito; e contro anche i 60,5 della Spagna e i 70,9 degli USA. Il blocco del turnover ha aggravato la situazione, senza contare il basso livello d’istruzione dei pubblici dipendenti: solo il 34% è in possesso di laurea, mentre nel Regno Unito sono il 59% e, in Francia il 68% (dati Forum PA, 2012). Nello stesso anno, in Italia, il 49% degli impiegati amministrativi e tecnici addetti a mansioni per le quali è richiesta la laurea, se assunti dall’esterno, non erano laureati (dati ARAN relativi al 2012).

Tutto questo avrebbe dovuto far scattare gli allarmi sul progetto di alta velocità nella tratta Brescia-Verona, che ha un parere fortemente critico del massimo organo tecnico dello Stato, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Un progetto con 309 prescrizioni ambientali. Hanno applicato norme tecniche di 23 anni fa e che dovrebbero far tremare i polsi. Invece silenzio. Dal ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli (Pd) al responsabile infrastruttura di Confindustria all’ultimo dei consiglieri regionali, tutti a fare la ola per questo pericoloso e costoso bidone di progetto. E se domani succede qualcosa di grave? Un bello Stato di emergenza per scucire soldi e tante sfilate nelle chiese, dopo aver tagliato nastri potenzialmente mortali.

Vvox – 01/12/2019

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Terza corsia A4: Fedriga, viadotto Tagliamento sia esempio per Italia

Inaugurato il nuovo ponte autostradale a tre corsie

“Riuscire a inaugurare un’opera come questa con un anno d’anticipo è un grande risultato per il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, del quale dobbiamo essere orgogliosi. In genere in Italia è un successo quando le grandi infrastrutture vengono ultimate con qualche anno di ritardo, quindi auspico che quanto realizzato nella nostra regione possa servire da esempio a livello nazionale per dimostrare che le opere pubbliche si posso fare bene e anche rapidamente”.

È questo il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, dopo il taglio del nastro del nuovo viadotto autostradale della A4. “Un’opera di altissimo livello che non serve solo per agevolare il traffico, ma anche a rendere più sicuro quel tratto di Tagliamento in caso di piena – ha spiegato Fedriga -. Si tratta, infatti, di un’infrastruttura decisamente più moderna e resistente della precedente, che risulta allo stesso tempo meno impattante sullo scorrimento dell’acqua”.

L’inaugurazione del ponte segna un passaggio fondamentale nella costruzione dell’intera terza corsia da Alvisopoli al nodo di Palmanova. Da oggi è infatti possibile transitare su tre corsie nel tratto tra San Giorgio di Nogaro e Palmanova in entrambe le direzioni di marcia per un totale di 6,8 chilometri. Da domani, lunedì 2 dicembre, prenderanno il via le ultime lavorazioni, che consentiranno nell’arco di un paio di giorni, l’apertura della terza corsia da Alvisopoli a poco prima del ponte sul fiume Stella all’altezza del comune di Rivignano-Teor in direzione Trieste, per un totale di 12 chilometri. Entro fine anno lo stesso tratto verrà completato anche nella direzione opposta e complessivamente saranno quasi 19 i chilometri di terza corsia percorribili.

Fedriga ha però rimarcato che “la A4 è un’arteria fondamentale per tutto il Nordest, quindi ci auguriamo che il Governo faccia un passo indietro, come pare avverrà, rispetto ad alcune norme inserite nell’ultima Finanziaria nazionale, che altrimenti andrebbero a incrinare il piano finanziario su cui si basano gli investimenti effettuati finora. Fissare all’uno per cento il limite massimo dell’ammortamento per i beni che saranno ceduti al concedente al termine della concessione non renderebbe infatti più sostenibile economicamente per la newco quest’opera del valore di circa 2 miliardi di euro, dei quali solo 150 milioni sono di provenienza statale”.

Il governatore ha spiegato che tale criticità è già stata evidenziata nel corso dell’interlocuzione tra lo Stato e la Regione. “La norma inserita in finanziaria penalizzerebbe le concessionarie virtuose come la nostra e questo sarebbe inaccettabile – ha detto -. Auspichiamo quindi che anche questo problema venga risolto e che sia possibile proseguire senza intoppi nell’ultimazione di quest’arteria importante per l’intero Paese”.

Il secondo viadotto sul Tagliamento è stato realizzato a tempo di record (sono stati necessari 10 mesi per ognuno dei due ponti), è lungo 1.520 metri ed è composto da oltre 550 conci, ovvero manufatti a forma trapezoidale del peso di circa 90/110 tonnellate. Il nuovo ponte è stato costruito in calcestruzzo e ha una larghezza di 20 metri e 30 centimetri in grado di ospitare tre corsie, la corsia di emergenza e uno stradello di servizio per i mezzi di emergenza. Il materiale usato e larghezza rendono il manufatto una rarità a livello nazionale, perché normalmente le misure sono molto più ridotte, ed è già adatto a un futuro allargamento alla quarta corsia.

Evidenziando la rilevanza dell’intervento sulla A4, l’assessore alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, ha spiegato che “il nuovo viadotto e un’opera unica in Italia che garantirà maggiore sicurezza e velocità alla viabilità del Nordest. Inoltre, quanto realizzato ha una grande valenza anche per la difesa del territorio, perché con le vecchie strutture le recenti piogge avrebbero generato maggiori criticità”.

Il terzo lotto della A4, tra Alvisopoli e Gonars, è lungo 26 chilometri. L’investimento complessivo dell’opera è di 442 milioni di euro e oltre all’allargamento della carreggiata, da due a tre corsie, sono stati abbattuti e ricostruiti nove cavalcavia. Inoltre, sono state realizzate 48 aree di depurazione ed è prevista la posa di 15 chilometri di barriere fonoassorbenti per il contenimento dell’inquinamento da rumore, oltre a un corridoio verde pari a circa 10 metri quadrati per ogni metro lineare di autostrada.

Per quanto riguarda i prossimi interventi, nei primi mesi del 2020 gli ultimi lavori del terzo lotto (Alvisopoli-Gonars) saranno ultimati così come il primo sub lotto del quarto (Gonars-nodo di Palmanova), oltre al restyling del bivio di intersezione tra la A23 e la A4. Nel 2021 sarà ultimato anche il primo sub lotto del secondo lotto (Alvisopoli-nodo di Portogruaro), compreso nei Comuni di Portogruaro, Teglio Veneto e Fossalta di Portogruaro.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 01/12/2019

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