Iata: moderato rallentamento della crescita passeggeri a ottobre

6 Dicembre 2019

In base alle rilevazioni effettuate dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), a ottobre il traffico passeggeri (misurato in total revenue passenger kilometers – RPK) ha registrato un aumento del 3,4% rispetto allo stesso mese 2018. Il rallentamento, seppur modesto, rispetto alla crescita del 3,9% registrata a settembre, è stato causato soprattutto dall’indebolimento dei risultati del traffico nei mercati nazionali. La capacità di ottobre (misurata in available seat kilometers – ASK) è aumentata del 2,2% e il load factor è salito di 0,9 punti percentuali all’82%, che rappresenta un record per ottobre.
“La crescita del traffico continua a essere depressa rispetto ai livelli storici di crescita a lungo termine, riflettendo il costante rallentamento dell’attività economica in alcuni mercati chiave e il calo della fiducia delle imprese – ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo della Iata –. Tuttavia, il fatto che il traffico stia crescendo è positivo e l’industria continua a fare un lavoro eccellente nel massimizzare l’efficienza degli asset, come dimostrato dal load factor record”.
Il traffico internazionale è cresciuto del 3,2% rispetto a ottobre 2018, quindi con cifra invariata rispetto al risultato di settembre. Ad eccezione dell’America Latina, tutte le regioni hanno registrato aumenti, guidati per la prima volta da giugno 2018 dalle compagnie aeree del Medio Oriente. La capacità è salita dell’1,6% e il load factor è salito di 1,3 punti percentuali all’81%.
In particolare i passeggeri delle compagnie dell’Asia-Pacifico sono aumentati del 3,8% rispetto a ottobre dello scorso anno, un po’ al di sotto della crescita annuale del 4% registrata a settembre e ben al di sotto della crescita del 2018 in gran parte a causa della minore fiducia delle imprese in numerosi mercati chiave della guerra commerciale Usa-Cina e le recenti interruzioni a Hong Kong. La capacità è aumentata del 2,7% e il load factor è salito di 0,9 punti percentuali al 79,6%.
I vettori europei hanno registrato a ottobre passeggeri in crescita del 2,1%, in calo rispetto al 3,2% di settembre. Su base destagionalizzata, il traffico mostra una moderata tendenza al rialzo nonostante l’attività economica generalmente debole in alcuni mercati chiave. La capacità è aumentata dell’1,3% e il load factor è salito di 0,7 punti percentuali all’85,7%, il più alto tra le regioni.
Le compagnie aeree del Medio Oriente hanno registrato un aumento del traffico del 5,9% in ottobre, un forte aumento rispetto alla crescita dell’1,8% registrata a settembre e nel corso dell’anno. La capacità è aumentata dello 0,3% e il fattore di carico è salito di 3,9 punti percentuali al 73,5%.
Al secondo posto per crescita passeggeri internazionali si posizionano i vettori nordamericani, con un aumento del traffico del 4,1% rispetto a ottobre di un anno fa e ampiamente in linea con un aumento annuale del 4,3% a settembre. La crescita è sostenuta dalla solida economia Usa e da una robusta spesa per consumi. La capacità è aumentata del 2% e il load factor è cresciuto di 1,6 punti percentuali all’82,1%.
Le compagnie aeree dell’America Latina hanno registrato un calo della domanda dello 0,6% in ottobre rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Si tratta della performance più debole in nove anni e rispetto a una crescita positiva dello 0,9% di settembre. Il deterioramento delle condizioni economiche e l’aumento dei disordini sociali e politici in alcune delle principali economie della regione hanno probabilmente contribuito ai risultati. La capacità è scesa del 2,3% e il load factor è salito di 1,4 punti percentuali all’81,4%.
Il traffico delle compagnie aeree africane è cresciuto dell’1,8% a ottobre, lo stesso di settembre. Il rallentamento economico in Sudafrica potrebbe aver pesato sulla recente moderazione del traffico passeggeri. La capacità è aumentata del 3,6% e il load factor è sceso di 1,3 punti percentuali al 69%.
I passeggeri dei viaggi nazionali sono cresciuti del 3,6% rispetto a ottobre 2018, in calo rispetto al +5,1% registrato a settembre a causa delle prestazioni inferiori negli Stati Uniti e in Cina, i maggiori mercati nazionali. La capacità è cresciuta del 3,4%; e il load factor è aumentato di 0,2 punti percentuali all’83,9%.
Il traffico domestico delle compagnie aeree cinesi è aumentato del 5,3% ad ottobre, in calo quindi rispetto al +8% registrato a settembre, segnando il terzo mese consecutivo di rallentamento della crescita.
Le compagnie aeree indiane hanno registrato un aumento del traffico interno del 3,6%, rispetto all’1,9% di settembre, supportato dall’avvio della stagione turistica principale. La crescita rimane ben al di sotto dei livelli del 2018, risentendo del generale rallentamento economico e dell’impatto del crollo di Jet Airways.
“L’industria aerea ha dovuto affrontare forti venti contrari nel 2019, ma continua a consentire la connettività che supporta il commercio mondiale e una maggiore comprensione tra popoli e culture, cose che potremmo utilizzare di più, in particolare in questo periodo di guerre commerciali e tensioni geopolitiche – ha aggiunto de Juniac –. La prossima settimana, Iata terrà i Global Media Days annuali, riunendo giornalisti e blogger di tutto il mondo. Presenteremo le nostre previsioni economiche aggiornate e, tra le altre materie, uno sguardo approfondito alle nostre attività ambientali. Attendo con impazienza questa occasione per discutere con i nostri colleghi dei media le questioni chiave e le iniziative che l’aviazione commerciale deve affrontare”.

Trasporti-Italia.com – 06/12/2019

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Assoporti sostiene semplificazione aree ZES e ZLS

Iniziativa delle regioni e delle autorità portuali del Sud

Assoporti, l’associazione delle Autorità di Sistema Portuale, ha espresso il suo pieno sostengo alla proposta di semplificare le procedure e la normativa riguardanti l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (Zes) e delle Zone Logistiche Speciali (Zls), inviata dalle Regioni e dalle authority del meridione al Ministro del Sud e della Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.

La proposta prevede una significativa semplificazione, riducendo al minimo i permessi e le autorizzazioni necessarie alle imprese che si insedieranno nelle aree ZES e ZLS, ed è stata firmata dalle regioni Molise (che l’ha trasmessa formalmente al ministro), Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Puglia, Sardegna e Sicilia e da tutte le Autorità di Sistema Portuale che si trovano nei territori di queste regioni.

“Assoporti sostiene totalmente la proposta inviata al ministro Provenzano e ritiene sia la strada giusta per rendere efficaci la Zes e la Zls”, ha dichiarato il Presidente di Assoporti Daniele Rossi. “Riteniamo essenziale iniziare un percorso di semplificazione normativa per consentire lo sviluppo infrastrutturale necessario per la crescita della competitività logistica e portuale del Paese”.

Ansa/Mare – 06/12/2019

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Arriva il “buono mobilità”: 1.500 euro a chi rinuncia all’auto

5 Dicembre 2019

Zardini (Pd): «Misura concreta che premia chi fa scelte ecologiche»

Un “buono mobilità” di 1.500 euro per ogni automobile rottamata, 500 euro nel caso di motocicli, con cui i residenti dei Comuni italiani che sforano i limiti di emissioni potranno acquistare abbonamenti del trasporto pubblico locale o regionale. È quanto prevede la legge di conversione del decreto con le misure urgenti per il rispetto della normativa europea sulla qualità dell’aria. Il “buono mobilità” è inserito nell’articolo 2 tra le misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle aree metropolitane. In particolare, viene istituito un fondo denominato “Programma sperimentale buono mobilità.

Fino a esaurimento della dotazione, i residenti nei comuni italiani interessati a procedure di infrazione a causa dell’inquinamento atmosferico potranno ottenere un “buono mobilità” pari a 1.500 euro per le autovetture e a 500 euro per i motocicli. Il provvedimento riguarda le auto fino alla classe Euro 3 o di motocicli fino alla classe euro 2 ed euro 3 a due tempi e devono essere rottamati entro il 31 dicembre 2021. Il buono potrà essere utilizzato entro i successivi tre anni per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale o per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale o l’acquisto di biciclette anche a pedalata assistita. Il buono può essere utilizzato anche a favore di persone conviventi.

Zardini (Pd): «Misura concreta che premia chi è ecologico»

«Abbiamo inserito questa modifica al decreto – spiega il relatore del provvedimento, il deputato veneto Diego Zardini – per incentivare la transizione modale dal traffico privato a quello pubblico. Erano anni che chiedevamo una misura per premiare chi decide di rinunciare all’auto privata. Questo incentivo è molto importante soprattutto per le città della pianura Padana, in particolare del Veneto, afflitte da inquinamento e traffico. Ed è una misura che va incontro concretamente ai nuclei familiari, favorendo e premiando l’eventuale transizione ecologica. Un segno completamente opposto rispetto a quanto fatto l’anno scorso dal governo francese che invece aveva varato misure punitive nei confronti dei possessori di automobili inquinanti, gran parte dei quali sono rimasti senza alternative, scatenando proteste e manifestazioni di piazza durate quasi un anno».

Vvox – 05/12/2019

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A Venezia e Verona capsule per dormire dentro l’aeroporto

A Verona ci sono già da qualche tempo: tre, per la precisione, al termine 2 del Catullo, che si possono già regolarmente prenotare e utilizzare. A Venezia, invece, sono appena arrivate e ieri, in tanti le hanno notate in un angolo del terminal dell’aeroporto Marco Polo. Sono quattro «sleeping capsule», in sostanza delle cabine chiuse – ma con il tetto apribile, per evitare crisi claustrofobiche – dotate di letto, caricatori usb, schermi televisivi, connessione wi-fi gratuita, persino luci colorate per la cromoterapia; è ovviamente anche possibile oscurare la finestra presente sulla porta, per garantire la riservatezza all’ospite. La società che le produce, la Zzzleepandgo (sic) le definisce come «lounge super economiche», per cercare di stuzzicare chiunque si ritrovi costretto a passare molto tempo nello scalo, ma è chiaro che il loro primo utilizzo resta destinato a chi si vede obbligato a passare la notte in aeroporto, per un inconveniente o anche solo per aspettare la coincidenza successiva (un’eventualità non troppo remota, per chi vola low cost).

Nove euro all’ora

A Venezia come a Verona, sono piazzate prima dei controlli di sicurezza, nell’area dell’aeroporto sempre aperta e sempre accessibile al pubblico. Sfruttare le cabine costa nove euro all’ora, e per attivarle al momento a Venezia è possibile utilizzare solo il terminale touchscreen all’esterno del modulo, ma a breve saranno prenotabili online sul sito della compagnia, come è già possibile fare a Malpensa, Torino, Orio al Serio e appunto Verona (ma le «sleeping capsule» hanno già raggiunto anche l’ospedale di Bergamo e un ostello di Milano). Le foto delle cabine hanno presto fatto il giro dei social network, suscitando interesse e anche una buona dose di ironia: in molti hanno immaginato nelle capsule la nuova frontiera dei motel a ore per amanti clandestini (e in effetti sul sito è specificato che, anche se il letto è singolo, si può entrare in due senza sovrapprezzo), mentre i lavoratori dell’aeroporto scherzano sulla possibilità di dormirci tra un turno e l’altro, specialmente quando lo stacco impedisce di scappare fino a casa per riposarsi.

Corriere del Veneto/Venezia-Mestre – 05/12/2019

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Trasporto pubblico: federMobilità, con formazione ed efficienza possibili investimenti per 600mln

Un’indagine realizzata da federMobilità con oltre 100 soggetti appaltanti nel settore dei trasporti e della mobilità sostenibile, in collaborazione con Isfort, ha mostrato che razionalizzare i processi del trasporto pubblico locale insieme ad una formazione mirata, può portare ad un risparmio annuo fino a 600 mln. Cifra che potrebbe essere impiegata in parte per svecchiare il parco bus italiano, considerata la sua un’età media piuttosto elevata. Ed una quota modesta, circa 60/80 milioni, reinvestita per la formazione del personale.

E’ emersa inoltre la mancanza di un assetto organizzativo e di competenze professionali adeguate in materia di affidamento (e controllo) dei servizi conformi con la legislazione e con gli atti di regolazione vigenti di ART. Obiettivo al quale federMobilità risponde con la creazione di una scuola di formazione e la presentazione delle attività per il 2020. “Da servizi di trasporto a servizi di mobilità integrata, efficienti, efficaci e sostenibili”: questo il cambiamento che la scuola potrà offrire, accrescere, migliorare e ampliare le competenze di tutti gli amministratori, i dirigenti, i dipendenti degli enti locali, delle stazioni appaltanti e dei gestori dei servizi che hanno responsabilità nella progettazione e nell’attuazione delle politiche territoriali della mobilità e del trasporto pubblico locale e nella gestione dei contratti di servizio.

Il settore del trasporto pubblico locale italiano – afferma Davide Gariglio, componente della IX Commissione Trasporti della Camera – sotto il profilo regolatorio e normativo, è caratterizzato da una rilevante complessità, frutto non solo della stratificazione legislativa registrata negli ultimi 20 anni, ma anche di un’oggettiva articolazione dei processi che presiedono alla buona organizzazione del settore; pertanto l’iniziativa di federMobilità di promuovere una scuola di formazione di alto livello, va sostenuta e valorizzata”.

La regolazione dei servizi di tpl e ferroviari – dichiara Proto di Arriva Italia, società nel trasporto di passeggeri – è un’attività complessa. C’è bisogno di professionalità attraverso attività di formazione e aggiornamento continuo. In particolare, con riferimento alle procedure di concorrenza per il mercato, solo la completezza delle informazioni, la focalizzazione degli obiettivi, la chiara definizione delle regole di gara e contrattuali e, più generale, la totale trasparenza del processo, riducono il rischio percepito dai concorrenti e garantiscono offerte realmente competitive, un servizio di maggiore qualità, un incremento dell’offerta, una riduzione del livello di contribuzione pubblica”.

Bolelli, presidente di Movalia “abbiamo accolto con molto interesse la proposta di federMobilità. La nostra azienda supporta la pianificazione e la gestione del trasporto pubblico locale e della mobilità sostenibile con l’ausilio di servizi tecnologici ma va detto che non è solo la qualità della tecnologia che conta, ma anche le strategie per lo sviluppo di servizi, in questo caso riguardante la formazione, che devono accompagnare gli amministratori locali, gli operatori del servizio, le agenzie della mobilità e gli enti di governo, in un percorso di apprendimento che possa aiutare a renderne i compiti più efficaci e sicuri”.

È necessario – dichiara Bloise, Sviluppo Mercato Almaviva – diffondere l’esperienza ai diversi livelli ed aiutare la crescita di tutti i soggetti coinvolti nel settore trasporto e logistica in modo da comprendere le sfide di innovazione che si hanno davanti. Ecco perché collaboreremo con federMobilità al successo della scuola”.

Trasporti-Italia.com – 05/12/2019

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Iata: continua la contrazione del cargo aereo a ottobre

A ottobre il traffico aereo di merci, misurato in tonnellate-chilometri (FTK), è diminuito del 3,5% rispetto allo stesso mese del 2018. Il risultato fotografato dalle rilevazioni dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) segna dunque un inizio debole di quella che tradizionalmente è l’alta stagione per le merci aviotrasportate e il dodicesimo mese consecutivo di calo dei volumi di merci. La capacità di trasporto, misurata in tonnellate di merci disponibili (AFTK), è aumentata del 2,2%; si tratta del 18 ° mese consecutivo in cui la crescita della capacità ha superato la crescita della domanda.
A pesare sull’andamento del cargo aereo nell’ultimo anno sono stati in particolare gli effetti della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, il deterioramento del commercio globale e un rallentamento generalizzato della crescita economica.
“La stagione di punta del trasporto aereo di merci inizia in modo deludente, con una domanda in calo del 3,5% a ottobre – ha commentato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo della Iata –. La domanda è destinata a diminuire nel 2019, segnando il risultato annuale più debole dalla crisi finanziaria globale. È stato un anno molto difficile per l’industria del trasporto aereo di merci”.
Le compagnie aeree dell’Asia-Pacifico e del Medio Oriente hanno subito a ottobre un forte calo della crescita su base annua dei volumi di trasporto aereo totale; più moderato, invece, il calo registrato dai vettori latinoamericani ed europei. L’Africa è stata l’unica regione a registrare numeri positivi rispetto a ottobre dello scorso anno.
Le compagnie aeree dell’Asia del Pacifico hanno fatto i conti con una diminuzione dei volumi di traffico cargo del 5,3% rispetto a ottobre 2018. La capacità è aumentata dello 0,6%. Le guerre commerciali Usa-Cina e Corea del Sud-Giappone hanno influenzato negativamente la regione. E l’interruzione delle operazioni all’aeroporto internazionale di Hong Kong – il più grande hub merci del mondo – continua a incidere sull’attività. Tuttavia, lo scongelamento delle relazioni commerciali Usa-Cina e la forte crescita economica nelle principali economie regionali dovrebbero costituire sviluppi positivi per gli ultimi mesi dell’anno.
Le compagnie aeree nordamericane hanno registrato un calo del trasporto cargo del 2,4% rispetto a ottobre 2018. La capacità è aumentata del 3,1%. La forza dell’economia statunitense ha visto le spedizioni di merci aeree nazionali sovraperformare a livello internazionale, nonostante le tensioni commerciali con la Cina.
Le compagnie aeree europee hanno registrato un calo dell’1,5% rispetto a ottobre dello scorso anno – un miglioramento significativo rispetto al calo del 3,5% di settembre. L’attività economica migliore del previsto nel terzo trimestre in molte grandi economie della regione ha contribuito a sostenere la domanda. La capacità è aumentata del 2,8% su base annua.
Il Medio Oriente è stata la regione a registrare il calo più marcato dei volumi di trasporto aereo, -6% rispetto a ottobre 2018. La capacità è aumentata dello 0,9%. Nel contesto delle sfide operative e geopolitiche che alcune delle principali compagnie aeree della regione si trovano ad affrontare, i volumi di merci destagionalizzati hanno ripreso una modesta tendenza al rialzo.
Il calo dei volumi merci trasportati dalle compagnie aeree dell’America Latina è stato del 2,6% rispetto a ottobre dell’anno scorso. Vari venti contrari sociali ed economici nelle principali economie della regione hanno influito sulle prestazioni del trasporto aereo. La capacità è aumentata del 2,3%.
L’unica regione in cui i volumi del cargo aereo a ottobre sono risultati in crescita è stata l’Africa, che ha registrato un convincente +12,6% rispetto a ottobre 2018. I forti legami commerciali e di investimento con l’Asia hanno contribuito alla performance positiva. I volumi di merci sulle rotte chiave Africa-Asia sono aumentati del 23% a settembre (ultimi dati disponibili). La capacità è cresciuta del 13,9%.

Trasporti-Italia.com – 05/12/2019

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Gli aeroporti contro l’aumento dell’Ires del 2%

Gli aeroporti italiani prendono posizione contro il prospettato aumento dell’Ires di 2 punti percentuali a carico dei gestori di pubblici servizi, attualmente allo studio nell’ambito della Legge di Bilancio. Secondo Assaeroporti, infatti, rappresenta l’ennesimo “balzello” che va a gravare sulle imprese aeroportuali, deprimendone lo sviluppo e la competitività.
Il nuovo prelievo è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti, di natura fiscale e regolatoria, che gravano pesantemente sulle società di gestione aeroportuale e sui passeggeri del trasporto aereo, la cui crescita, nel 2019, sta registrando, peraltro, alcuni segnali di debolezza.
“Ancora una volta, per far fronte a esigenze di finanza pubblica – dichiara Valentina Lener, direttore generale di Assaeroporti – i gestori aeroportuali sono chiamati a sostenere rilevanti oneri non programmati e non riconducibili ad una strategia complessiva di crescita e di sviluppo del sistema aeroportuale italiano. Siamo fortemente preoccupati da una proposta che, lungi dall’arrecare benefici al settore del trasporto aereo, non potrà che rallentare gli ingenti investimenti necessari per l’adeguamento e l’ammodernamento infrastrutturale del comparto, contribuendo a rendere sempre meno competitivo il sistema aeroportuale nazionale”.

Trasporti-Italia.com – 05/12/2019

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Cina: il più grande porto marittimo limita emissioni navali

Chi emette fumo nero per più di tre minuti sarà punito

Qinhuangdao, il più grande porto per il trasporto di carbone della Cina, ha adottato un regolamento per contrastare le emissioni nell’atmosfera delle navi. Lo annunciano le autorità locali. Il regolamento, che è entrato in vigore il 1° dicembre, stabilisce che le navi che emettono “fumo nero visibile” per tre minuti e oltre saranno punite. Secondo il regolamento, allo stesso tempo, gli inceneritori sono vietati sulle navi al largo delle acque di Qinhuangdao. La priorità sarà data alle navi alimentate da gasolio con un contenuto di zolfo inferiore allo 0,1% m/m in entrata, carico, scarico e partenza del porto. “Poiché il porto e l’area urbana sono collegati senza soluzione di continuità, le emissioni delle navi sono diventate una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nella città di Qinhuangdao”, ha affermato Wang Xinzhi, vicedirettore dell’ufficio di ecologia e ambiente di Qinhuangdao. Il numero di navi mercantili in entrata e in uscita da Qinhuangdao ha raggiunto le 14.000 unità nel 2019. Si stima che l’emissione 24 ore su 24 di PM2,5 (con diametro inferiore ai 2,5 micrometri) inquinanti da parte di una nave container di medie dimensioni equivale all’emissione giornaliera di 500.000 autocarri pesanti.

Ansa/Mare – 05/12/2019

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De Micheli, ogni iniziativa contro misure Austria

4 Dicembre 2019

“Ho informato comunque il consiglio dei ministri nella seduta del 2 dicembre, annunciando ogni iniziativa possibile in contrasto all’entrata in vigore di misure da parte dell’Austria”. Lo ha detto la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli rispondendo in question time ad un’interrogazione sulle iniziative in relazione alla decisione dell’Austria di introdurre divieti di circolazione che interessano il corridoio del Brennero. Su questo tema, la ministra ha ribadito di aver consegnato a Bruxelles “una nota formale” sulla “difficile situazione in cui versano gli operatori economici italiani in conseguenza delle decisioni assunte dal Governo austriaco” e di aver chiesto che “la Commissione europea si pronunci formalmente con il richiesto parere sulla legittimità delle misure restrittive notificate dall’Austria”. La ministra ha anche chiesto che la Commissione Europea “intervenga con la massima sollecitudine presso le Autorità austriache” e che valuti “ogni possibile ulteriore azione”, qualora Vienna intendesse comunque proseguire.

Trentino A.A. – 04/12/2019

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Banda Ultralarga. Assessore Marcato, “Dal 2017 nemmeno un’utenza allacciata: un ritardo inaccettabile. Diffidato il governo”

“È inaccettabile che la Regione Calabria abbia una copertura di banda ultralarga estesa mentre in Veneto, seconda economia del Paese, dal 2017 non sia stata allacciata una sola utenza. Per questo la Regione Veneto, dopo aver inviato numerose richieste di chiarimento e solleciti sui ritardi, senza mai aver ottenuto risposta alcuna, ha formalmente diffidato il Ministero dello Sviluppo Economico per l’inadempienza. Vogliamo avere risposte dalle imprese, che hanno in gestione l’appalto assegnato dal MISE.”

Questo ha dichiarato questa mattina l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato, intervenendo a Treviso al convegno “Banda Ultra Larga in Veneto. Attuazione piano rete pubblica in fibra ottica nelle aree bianche dei Comuni Trevigiani” promosso dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana.

Nell’occasione è stato fatto il quadro della situazione per quanto riguarda l’estensione della banda ultralarga in tutto il Veneto, con un focus particolare sulla provincia di Treviso.

“La situazione è assurda – ribadisce l’assessore Marcato – per una volta che le risorse sono a disposizione, 315 milioni di euro quelli del MISE più 80 ulteriori milioni che ha messo la Regione del Veneto, i cantieri sono aperti, ma non c’è alcuna utenza allacciata. Tutto questo è inaccettabile.”

Al convegno erano presenti anche i rappresentanti di Open Fiber, l’azienda alla quale Infratel, l’in-house del MISE, che, illustrando il quadro dei lavori, ha delineato tra le criticità la difficoltà di reperire forza lavoro.

“Se ci sono elementi di criticità la Regione è a disposizione per risolverli, – ha risposto Marcato – ma non accettiamo che un fornitore ci venga a dire ora, dopo due anni, che non ci sono le maestranze per portare avanti i cantieri. Per la Regione del Veneto la banda ultralarga è una priorità assoluta e vogliamo che i cantieri procedano al più presto, arrivando agli obiettivi fissati dal MISE. Su questo vogliamo risposte.”

Regione Veneto – Comunicato Stampa n. 2012 del 04.12.2019

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