Prima zona industriale, parte il cantiere per la sopraelevata al Vega

15 Novembre 2019

Da lunedì restringimenti di corsia e limite di velocità abbassato a 50 chilometri orari. Il 4 aprile 2022 termine ultimo per la fine dei lavori

Prima zona industriale, parte il cantiere per la sopraelevata al Vega

Parte il cantiere nella prima zona industriale di Porto Marghera, davanti al Vega, per la realizzazione della sopraelevata che permetterà di collegare Mestre e Marghera. Il progetto del sindaco Luigi Brugnaro ridisegna l’area: via Torino, l’Università, Forte Marghera e San Giuliano, includendo anche le zone industriali «abbandonate» dove il Comitatone ha previsto il transito delle grandi navi. Il 4 ottobre scorso l’ultima presentazione del progetto, lunedì 18 novembre, salvo avverse condizioni meteo, ci sarà un restringimento della corsia di sorpasso, davanti al Vega, che potrebbe essere chiusa solo a causa di particolari operazioni nel cantiere, e il limite di velocità sarà abbassato a 50 chilometri orari.

Il dettaglio

«Abbiamo strutturato i lavori in modo da determinare anche nelle fasi successive il minor disagio possibile alla cittadinanza», commenta l’assessore Francesca Zaccariotto. Gli operai da lunedì, sempre in questa fase, opereranno in orario notturno, senza interdire mai la viabilità. L’impresa appaltatrice, dalle 21 alle 6 della mattina seguente, eseguirà tutte le lavorazioni propedeutiche che consentiranno nelle settimane successive di entrare nel vivo del cantiere. Sarà spostato il semaforo pedonale a chiamata vicino all’accesso Fincantieri, cambiate le due fermate dei bus (sia quella in direzione Venezia, sia quella in direzione Mestre) presenti all’interno del sedime del cantiere. La loro nuova collocazione sarà mantenuta fino a ultimazione dei lavori principali. Sarà adeguata tutta la segnaletica stradale sia verticale che orizzontale. A breve sarà messo a disposizione un sito internet ad hoc in cui saranno specificati passo passo gli avanzamenti del cantiere.

Prima zona industriale, parte il cantiere per la sopraelevata al Vega

I lavori vanno avanti fino al 4 aprile 2022, termine ultimo. Un progetto del Comune di Venezia affidato alla ditta Brussi Costruzioni srl. Lungo il tratto di cantierizzazione saranno posizionati segnaletica di lavori, divieto di sorpasso, coda, pericolo generico per corsie a larghezze ridotte e mezzi di lavoro in azione.

Venezia/Today – 15/11/2019

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Trasporti: Pizzimenti, siglato contratto Tpl regionale

Costi minori e 3 milioni di chilometri in più per gli utenti.

“Oggi si apre finalmente una nuova fase per il trasporto pubblico locale del Friuli Venezia Giulia, che vedrà un miglioramento, un ampliamento dei servizi e una complessiva riduzione dei costi a carico dei cittadini”.

È questo il messaggio lanciato dall’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, al momento della firma del nuovo contratto del trasporto pubblico regionale (Tpl), tra la Regione e la Tpl Fvg, la società consortile formata da Autoservizi-Saf, Azienda provinciale trasporti (Apt), Atap e Trieste Trasporti, rappresentata dal suo amministratore delegato, Aniello Semplice.

Il contratto, del valore di 120.179.459,40 euro, ha durata decennale a partire dalla data di avvio del servizio, ovvero il primo maggio 2020, è rinnovabile per ulteriori 5 anni e stabilisce il corrispettivo per la società per chilometro (iva compresa) a 0,66 euro per il trasporto urbano e a 0,44 euro per quello extraurbano.

L’ammontare complessivo prevede 41.587.500 chilometri (18.391.500 urbani e 23.196.000 Extraurbani), ai quali si aggiungono ulteriori 1.247.778 chilometri urbani e 389.385 extraurbani per il miglioramento dei servizi e 141.645 chilometri per servizi flessibili extraurbani.

Pizzimenti ha spiegato che “con la sigla odierna si chiude, con l’assegnazione del servizio alla realtà vincitrice della relativa gara d’appalto, una vicenda che si è trascinata per troppo tempo. Una soluzione che conferma pienamente il buon operato dell’amministrazione regionale e la validità dell’offerta avanzata dal consorzio del quale fanno parte le aziende che attualmente gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale in Friuli Venezia Giulia e, di conseguenza, posseggono i mezzi, le infrastrutture e le autorizzazioni necessarie a operare”.

L’assessore ha quindi sottolineato che “verrà riorganizzato il rapporto tra la Regione e il soggetto gestore del trasporto pubblico. La sfida che si apre è quella legata alla gestione degli ulteriori 3 milioni di chilometri messi a disposizione dei cittadini, attraverso i quali garantiremo nuovi servizi agli utenti. Per quanto riguarda il tpl, il territorio del Friuli Venezia Giulia è stato suddiviso in 14 aree omogenee e ora partirà una fase di ascolto e dialogo con gli enti locali per individuare quali siano gli interventi prioritari per le diverse comunità”.

“Oltre a un miglioramento del servizio, il nuovo contratto garantirà anche un risparmio medio di circa 10 milioni di euro all’anno – ha evidenziato Pizzimenti -, il quale sarà utilizzato in parte per finanziare l’abbattimento dei costi degli abbonamenti scolastici, con una notevole riduzione del peso economico che grava sulle famiglie”.

L’amministratore delegato della Tpl Fvg, Aniello Semplice, ha rimarcato come il nuovo contratto porterà a un aumento della qualità del servizio, ma anche a una maggiore integrazione sia tra le società che fanno parte del consorzio sia sul fronte dell’intermodalità, in particolare per quanto riguarda il rapporto gomma-ferro, con un’attenzione anche al polo intermodale e ai collegamenti marittimi.

La firma del documento è avvenuta alla presenza, oltre che dell’assessore Pizzimenti e dell’ad Semplice, anche dei vertici delle società che compongono la Tpl Fvg.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – 15/11/2019

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Enac: nel 2018 investiti 536 milioni di euro sugli aeroporti italiani

Anche nel 2018 sono stati effettuati significativi investimenti infrastrutturali sugli aeroporti italiani: rispetto a una previsione di investimento di circa 948 milioni di euro nel 2018, il livello di spesa effettiva ha raggiunto i 536 milioni di euro, raggiungendo una soglia di 2,2 miliardi di euro di investimenti dal 2015 al 2018. In termini percentuali, quindi, lo scorso anno il rapporto tra realizzato e pianificato è risultato pari al 56%. E’ quanto si legge sul Report “Stato degli investimenti infrastrutturali per gli aeroporti nazionali anno 2018” con gli aggiornamenti relativi agli investimenti effettuati dalle società di gestione degli aeroporti italiani con cui è stato sottoscritto il Contratto di Programma o è stato approvato il piano quadriennale degli interventi, pubblicato sul portale dell’Enac.
Da una visione complessiva dei dati e delle analisi condotte nel Report sono emersi tre fenomeni significativi che hanno caratterizzato, nel corso del 2018, l’attuazione degli investimenti programmati per l’adeguamento e lo sviluppo della rete aeroportuale nazionale: concentrazione degli investimenti sui tre aeroporti con Contratto di Programma in deroga classificati come gate intercontinentali, Roma Fiumicino, Venezia Tessera e Milano Malpensa; sensibili differenze di performance di spesa tra gli aeroporti dotati di Contratto di Programma; rilevante scostamento per la quasi totalità degli aeroporti privi di Contratto di Programma, ma dotati di un piano quadriennale approvato tra gli investimenti programmati e quelli effettivamente realizzati, sia in termini di tempistiche di attuazione che di importi effettivamente spesi.
In particolare per le società di gestione con Contratto di Programma in deroga (aeroporti di Roma, di Milano e Venezia), il rapporto tra realizzato e pianificato è risultato pari al 55%, contro il 58% di quelle soggette al D.L. 133/2014, con Contratto di Programma sottoscritto. Va comunque sottolineato che buona parte di esse ha raggiunto valori della performance molto elevati. Al contrario gli aeroporti che, a oggi, non hanno sottoscritto il Contratto di Programma, presentano rilevanti scostamenti tra quanto programmato e quanto effettivamente realizzato, con limitati livelli di spesa.
Tali dati, in alcuni casi – afferma l’Enac – risentono della mancata o ritardata erogazione dei finanziamenti pubblici, delle complessità procedurali dei provvedimenti relativi alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di conformità urbanistica, cui vengono sottoposti i Master Plan aeroportuali, nonché, in alcuni casi, della durata delle procedure di ottemperanza alle prescrizioni dei decreti VIA.
In alcuni casi è stata, inoltre, rilevata un’incapacità da parte del gestore aeroportuale nel rispettare i programmi di intervento di breve periodo, sia in termini temporali, sia di coerenza tra quanto programmato e quanto effettivamente progettato.
Inoltre, per il settore air cargo si è registrato, per varie ragioni, uno scostamento più marcato tra gli investimenti previsti e quelli realizzati.
In ogni caso, gli investimenti aeroportuali devono adeguare la capacità degli aeroporti in modo tale da rendere efficienti le operazioni di volo ed elevare la qualità dei servizi resi ai passeggeri. La mancanza di capacità dovuta a infrastrutture inadeguate, infatti, impatta negativamente sull’intero sistema e, in particolare, sui passeggeri in quanto comporta ritardi di volo, rotte più lunghe e orari inefficienti.

Trasporti-Italia.com – 15/11/2019

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L’Ue avvia un’indagine sulle esenzioni fiscali ai porti italiani

L’Italia non ha adeguato la sua legislazione come richiesto.

La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare se le esenzioni fiscali concesse ai porti italiani siano conformi alle norme Ue sugli aiuti di Stato. “L’esenzione dall’imposta sulle società per i porti che realizzano profitti da attività economiche può rappresentare un vantaggio competitivo sul mercato interno e pertanto comporta un aiuto di Stato che potrebbe essere incompatibile con la normativa dell’Ue”, spiega Bruxelles. In Italia le autorità portuali sono integralmente esentate dall’imposta sul reddito delle società. A gennaio 2019 la Commissione ha invitato l’Italia e la Spagna, che offriva esenzioni simili, ad adeguare le rispettive legislazioni per assicurare che i porti paghino, a partire dal 1 gennaio 2020, l’imposta sulle società allo stesso modo delle altre imprese. La Spagna ha accettato di modificare la propria legislazione, l’Italia no, e per questo l’antitrust Ue ha avviato un’indagine approfondita. Se le sue preoccupazioni iniziali sulla compatibilità delle esenzioni fiscali concesse ai porti italiani si rivelassero fondate, la Commissione andrebbe avanti con il procedimento ma non potrebbe chiedere all’Italia di recuperare gli aiuti concessi perché questi sarebbero “aiuti esistenti”, ovvero già in essere prima dell’adesione dell’Italia all’Ue.

Ansa/Mare – 15/11/2019

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Euregio punta su treno e biglietto unico

14 Novembre 2019

Platter assume presidenza del Gect Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Cinquantun progetti, suddivisi in nove aree di azione: dalla strategia comune sul traffico lungo il corridoio del Brennero alla sostenibilità, dalla tutela del clima alla protezione civile. Sono questi i punti chiave del programma governativo dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino per il prossimo biennio di presidenza affidato al land austriaco Tirolo.

I dettagli sono stati illustrati ad Alpbach dai tre presidenti Günther Platter (Tirolo), Arno Kompatscher (Bolzano) e Maurizio Fugatti (Trento). “L’Euregio mi è sempre stata a cuore – ha spiegato Platter – con la presidenza tirolese, vogliamo fare in modo che questa istituzione abbia un posto fisso nel cuore e nella mente delle persone”. Per il trasporto pubblico locale è previsto un biglietto unico. Inoltre, sulla linea del Brennero saranno impiegati nuovi veicoli che potranno viaggiare sia sulle reti ferroviarie austriache che italiane, mentre a partire da dicembre 2019 ci sarà un ulteriore collegamento per la tratta Fortezza – Lienz.

Ansa/Trentino A.A. – 14/11/2019

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Porti: Patuanelli, la crescita di Trieste si gioca sul porto franco

Ministro a Il Piccolo, impegno per soluzioni crisi industriali.

La prossima partita per lo sviluppo di Trieste è sistemare definitivamente il regime del porto franco, perché “Trieste è zona extradoganale”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, intervistato dal direttore de Il Piccolo, Enrico Grazioli, in occasione di un incontro dedicato alle 500 aziende più importanti del Friuli Venezia Giulia. A Trieste, ha spiegato il ministro grillino, “manca ancora un tassello: la definizione delle procedure per definire la trasformazione delle merci all’interno del porto”. Per questo, “sto insistendo moltissimo con l’Agenzia delle dogane e Dipartimento finanze del Mef. Il porto è zona extra Ue e questo permette di fare trasformazioni in regime fiscale agevolato”. Il riferimento, ricorda il quotidiano, è alla necessità di modificare il decreto attuativo del porto franco, che ha lasciato alle Dogane un potere di veto che sta impedendo all’Autorità portuale di autorizzare insediamenti industriali in regime di esenzione. Quanto allo scalo, il ministro ha rivendicato i recenti accordi sull’export firmati in Cina: “Il memorandum è fondamentale per il porto, a patto che ci sia reciprocità di rapporto fra Cina e Italia”. Sul fronte delle crisi industriali regionali Patuanelli assicura massima collaborazione con le istituzioni locali, perché “su criticità come Wärtsilä, Flex, Ferriera e Sertubi non può esserci contrapposizione politica”. Il tema più caldo è però quello della siderurgia con la Ferriera di Servola. Sulla vicenda il ministro promette “tempi rapidi per dare certezza sui tempi a Siderurgica Triestina, ma i tavoli sull’Accordo di programma sono quasi quotidiani e c’è un ottimo lavoro dei ministeri, delle istituzioni e dell’Autorità portuale”. Entro fine anno, fa sapere, “avremo un quadro completo. C’è l’impegno del cavalier Arvedi a investire sul raddoppio dell’area a freddo”. Intanto, garantisce, “stiamo garantendo che ciascuna delle persone che lavorano nell’area a caldo sia ricollocato”.

Ansa/Mare – 14/11/2019

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ANAS: bandi da 380mln di euro per il risanamento di ponti e viadotti

13 Novembre 2019

76 bandi di gara, del valore complessivo di 380 milioni di euro, per l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento strutturale di opere d’arte (ponti e viadotti) sull’intero territorio nazionale. Li ha pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, l’Anas (Gruppo FS Italiane).

Nel dettaglio la gara riguarda 76 bandi per l’affidamento di altrettanti accordi quadro da cinque milioni di euro ciascuno, di durata quadriennale, ripartiti per regione e riguardanti tutte le arterie viarie gestite da Anas. Per ciascuna regione gli investimenti sono: 15 milioni per l’Abruzzo, 20 milioni per la Basilicata, 25 milioni per la Calabria, 25 milioni per la Campania, 20 milioni per l’Emilia-Romagna, 5 milioni per il Friuli Venezia Giulia, 20 milioni per il Lazio, 10 milioni per la Liguria, 20 milioni per la Lombardia, 15 milioni per le Marche, 10 milioni per il Molise, 15 milioni per il Piemonte, 25 milioni per la Puglia, 15 milioni per la A2 “Autostrada del Mediterraneo” in Basilicata, Calabria e Campania, 35 milioni in Sardegna, 60 milioni per la Sicilia, 15 milioni per la Toscana, 10 milioni per l’Umbria, 5 milioni per la Valle d’Aosta, 15 milioni per il Veneto.

L’affidamento degli appalti è stato avviato mediante procedura aperta per l’aggiudicazione di Accordi Quadro, strumento che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare ogni volta una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo, maggiore efficienza e qualità.

Trasporti-Italia.com – 13/11/2019

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Nel terzo trimestre i terminal portuali di Eurokai hanno movimentato 2,92 milioni di container, con un calo del -18,6% (-3,0% escludendo il traffico realizzato a Gioia Tauro)

Il gruppo tedesco prevede di chiudere il 2019 con un miglioramento degli utili grazie principalmente alla vendita della partecipazione in MCT

Nel terzo trimestre di quest’anno i terminal portuali del gruppo terminalista tedesco Eurokai hanno movimentato un traffico dei container pari a 2,92 milioni di teu, con un calo del -18,6% rispetto al terzo trimestre del 2018, flessione che risulta del -3,0% escludendo il traffico movimentato nel porto italiano di Gioia Tauro, scalo che dalla scorsa primavera non fa più parte nel network della Eurokai in quanto la controllata Contship Italia ha ceduto la propria partecipazione nella MCT che gestisce il container terminal dello scalo portuale calabro alla Terminal Investment Ltd. (TIL) del gruppo armatoriale elvetico Mediterranean Shipping Company (MSC).

Nel terzo trimestre del 2019 i soli terminal tedeschi di Eurokai hanno movimentato un traffico containerizzato pari a 1,91 milioni di teu (-4,7%), di cui 1,24 milioni di teu movimentati nel porto di Bremerhaven (-11,0%), 535mila teu nel porto di Amburgo (+16,4%) e 137mila teu nello scalo portuale di Wilhelmshaven (-11,8%). La riduzione del traffico registrata a Bremerhaven e l’incremento ottenuto ad Amburgo sono effetto principalmente del trasferimento dal primo al secondo porto degli approdi di servizi di linea del consorzio armatoriale THE Alliance.

I terminal italiani del gruppo, che sono gestiti dalla Contship Italia, hanno movimentato 450mila teu, con una contrazione del -59,2% sul terzo trimestre del 2018 che risulta del -14,5% escludendo il traffico movimentato a Gioia Tauro. La riduzione dei volumi è stata generata principalmente dal drastico calo (-98,5%) del traffico movimentato nel porto di Cagliari che è sceso a soli 800 teu a causa della perdita degli scali delle navi della compagnia tedesca Hapag-Lloyd, che fa parte di THE Alliance e che era il principale cliente del terminal sardo, situazione che ha portato alla totale cessazione delle attività della filiale Cagliari International Container Terminal (CICT) e al ricorso alla cassa integrazione straordinaria per chiusura aziendale per gli oltre 200 dipendenti dell’azienda. Nel terzo trimestre di quest’anno è risultato in sensibile flessione anche il traffico movimentato nel porto della Spezia che si è attestato a 318mila teu (-9,7%). In crescita, invece, l’attività nei porti di Salerno e di Ravenna dove sono stati movimentati volumi di traffico pari rispettivamente a 83mila teu (+10,9%) e 48mila teu (+7,3%).

Nel periodo luglio-settembre del 2019 gli altri terminal esteri di Eurokai hanno movimentato globalmente 555mila teu (+17,3%), di cui 396mila teu movimentati nel porto marocchino di Tanger Med (+21,8%), 103mila teu nel porto cipriota di Limassol (+5,5%), 37mila teu nel porto portoghese di Lisbona (+17,5%) e 18mila teu nel porto russo di Ust-Luga (-0,4%).

Nei primi nove mesi del 2019 i terminal di Eurokai hanno movimentato complessivamente 8,92 milioni di teu, con una diminuzione del -15,3% sullo stesso periodo dello scorso anno che si traduce in un incremento del +1,4% non tenendo conto del traffico movimentato nel porto di Gioia Tauro. Nei soli terminal tedeschi il traffico è stato di 5,85 milioni di teu (+1,5%), di cui 3,74 milioni di teu movimentati a Bremerhaven (-8,8%), 1,62 milioni di teu ad Amburgo (+32,4%) e 498mila teu a Wilhelmshaven (+11,4%). In Italia il traffico è stato di 1,45 milioni di teu (-6,9%), di cui 986mila teu movimentati a La Spezia (-2,2%), 274mila teu a Salerno (+9,8%), 138mila a Ravenna (+0,6%) e 53mila teu a Cagliari (-67,4%). Negli altri porti il totale è stato di 1,62 milioni di teu (+9,7%), di cui 1,16 milioni di teu movimentati a Tanger Med (+15,2%), 303mila a Limassol (+3,2%), 108mila a Lisbona (-8,8%) e 47mila teu a Ust-Luga (-16,9%).

Eurokai prevede di chiudere l’esercizio finanziario annuale 2019 con un utile significativamente superiore a quello dell’esercizio precedente grazie al miglioramento delle performance di Contship Italia e nonostante un deterioramento degli utili generati dalle attività degli altri terminal che sono operati attraverso la joint venture Eurogate di cui Eurokai detiene il 50% del capitale, miglioramento complessivo – ha precisato il gruppo tedesco – che tuttavia sarà in gran parte attribuibile alla cessione della partecipazione nella Medcenter Container Terminal (MCT) di Gioia Tauro.

InforMare – 13/11/2019

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Da Venezia a Napoli, 21 porti rischiano ‘annegare’

Enea, stima al 2.100, fino a due metri a causa del cambio clima

Anche i porti italiani subiranno un innalzamento del livello del mare per via dei cambiamenti climatici: la stima è di circa un metro al 2100, con picchi superiori a Venezia (più 1,064 metri), a Napoli (più 1,040 metri), a Cagliari (più 1,033 metri), a Palermo e a Brindisi. E’ quanto emerge dalle proiezioni dell’Enea presentate di recente in un focus dedicato al Mediterraneo. L’innalzamento stimato dall’Enea riguarda 21 porti italiani e prende in considerazione anche l’effetto dello ‘storm surge’, cioè la coesistenza di bassa pressione, onde e vento che in particolari condizioni determina un aumento del livello del mare rispetto al litorale di circa 1 metro. L’innalzamento al 2100 viene stimato ad Ancona di un metro, fino a due con l’effetto ‘storm surge’; ad Augusta 1,028 (fino a 2,028), a Bari 1,025 (fino a 2,025), a Brindisi 1,0282,028, a Cagliari 1,033 (2,033), a Catania 0,952 (1,952), a Civitavecchia 1,015 (2,015), a Genova 0,922 (1,922), a Gioia Tauro 0,956 (1,956), a La Spezia 0,994 (1,994), a Livorno 1,008 (2,008), a Massa 0,999 (1,999), a Messina 0,956 (1,956), a Napoli 1,040 (2,040), a Olbia 1,025 (2,025), a Palermo 1,028 (2,028), a Salerno 1,020 (2,020), a Savona 0,922 (1,922), a Taranto 1,024 (2,024), a Trieste 0,980 (1,980), a Venezia 1,064 (2,064).

Ansa/Mare – 13/11/2019

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Pedemontana Veneta. Galleria di Malo. Comunicazione della Struttura di Progetto Spv

12 Novembre 2019

La struttura di progetto della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) comunica quanto segue:

Con soddisfazione apprendiamo del provvedimento del GIP del Tribunale di Vicenza che ha autorizza il concessionario a proseguire i lavori in Galleria Naturale – lato Malo.

Il GIP ha aderito alla richiesta di riprendere i lavori nell’area del cantiere della Galleria naturale di Malo di Pedemontana Veneta, dove avvenne l’incidente mortale nel 2016, presentata dalla SPV Spa, ai fini della messa in sicurezza.

Questa decisione è importante non solo per lo sblocco della situazione, ricordiamo ferma dal 2016 sul lato di Malo, ma anche per le affermazioni del perito del Giudice, prof. Genevois, riportate nel provvedimento stesso, che valida in toto il sistema tecnico di ancoraggio proposto, in base alle risultanze delle prove effettuate.

Quindi è sancito che il sistema di ancoraggio (chiodi) che il costruttore ha proposto di impiegare per la messa in sicurezza della galleria è del tutto adeguato.

Si ricorderà che il concessionario, tra il novembre 2018 e l’aprile 2019, ha sviluppato 7 campi di prova per testare direttamente la migliore soluzione di chiodi in acciaio e betoncini e scegliere la più affidabile.

Tra queste, alcune soluzioni non sono risultate soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda i bulloni di ancoraggio, che hanno mostrato una scarsa tenuta, mentre due soluzioni – in particolare – si sono risvelate adeguate. Una di queste ultime è stata scelta dal concessionario, proposta per la prosecuzione dei lavori ed evidenziata nella richiesta di dissequestro, corredata da tutte le idonee certificazioni sui chiodi, sia per la barra che per la testina.

La Struttura di progetto della Regione, che opera l’alta sorveglianza sulla realizzazione dell’opera, valuta molto positivamente che il consulente del GIP abbia riportato nella sua relazione alcune conclusioni che sono in linea con quanto i tecnici ed i collaudatori dell’opera avevano già rappresentato.

Il fatto di oggi segue quello di minore portata che già era stato notificato il 7 novembre, relativo alla riduzione delle aree di sequestro dei depositi di materiale adiacenti al costruendo casello di Malo. In questo caso i consulenti hanno campionato i materiali, prelevati e conservati in altro ambito protetto, permettendo quindi il dissequestro e la ripresa completa dei lavori anche in quella tratta.

Ciò permetterà di procedere più speditamente nel completamento del casello stesso, oggetto della prossima apertura al traffico.

Regione Veneto – Comunicato stampa N° 1845 del 12/11/2019

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