Mise e Ministero per il Sud insieme per sviluppare le Zone economiche speciali nel Centro e Nord Italia

6 Giugno 2019

Il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando in sinergia con il Ministero per il Sud per la realizzazione delle Zone Economiche Speciali (ZES) anche nel Centro e Nord Italia.

A questo scopo, è impegnato a individuare le aree di crisi complessa del Centro-Nord che potranno essere inserite in un piano organico di Zone Economiche Speciali (ZES). L’obiettivo, infatti, è quello di definire, attraverso un dialogo costruttivo con Confindustria e le Regione coinvolte, un piano complessivo per tutte le aree del Centro-Nord ora escluse.

L’accesso agli strumenti previsti dalle ZES rappresenta per le imprese un potenziale da sfruttare sia per l’attrazione di investimenti che in termini di occupazione e di innovazione.

La definizione dei criteri e la individuazione concreta delle aree interessate è condizione necessaria perché si possa inserire il piano e le relative risorse nella prossima Legge di Bilancio.

Trasporti-Italia.com – 06/06/2019

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Ferrovie: incidenti ai passaggi a livello in calo del 64% nel 2018

Nel 2018 sono diminuiti del 64% il numero di incidenti ai passaggi a livello, rispetto all’anno precedente. Sono stati infatti nove gli incidenti verificatisi nel 2018, a fronte dei 28 del 2017. Il bilancio complessivo è di quattro morti e venti feriti. Fra questi, un morto e la totalità dei feriti, sono relativi allo scontro avvenuto a Caluso (23 maggio 2018) di un tir con un treno. Nel 2017 i decessi, invece, erano stati sei.

Fretta e distrazione restano ancora le principali cause di incidenti ai passaggi a livello, nonostante i numeri in calo.

Obiettivo del Gruppo FS Italiane – anche quest’anno al fianco di ILCAD (International Level Crossing Awareness Day), la campagna internazionale di informazione e sensibilizzazione sui passaggi a livello promossa dalla Union Internationale des Chemins de Fer (UIC) – è quello di azzerare progressivamente il numero di incidenti e morti ai passaggi a livello.

“Lo stop più importante del giorno” è lo slogan scelto per l’undicesima edizione della giornata-evento in programma oggi ad Amersfoort (Olanda). Gli oltre 40 Paesi partecipanti hanno scelto di affrontare il tema rivolgendosi quest’anno ad autotrasportatori e conducenti di mezzi pesanti.

Gli incidenti ai passaggi a livello, raramente imputabili al sistema ferroviario, dipendono principalmente dal mancato rispetto del Codice della Strada (art. 147), da fretta, distrazione e comportamenti abitudinari errati. Cause sono anche stanchezza, stress, velocità elevata, abuso di alcol o sostanze stupefacenti.

Automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, spesso indisciplinati o distratti da smartphone e dispositivi elettronici, sottovalutano i rischi connessi all’attraversamento di un passaggio a livello, in corso di chiusura o chiuso, mettendo in pericolo la propria vita, quella degli altri utenti della strada e di quanti viaggiano sui treni.

Parallelamente, il piano di eliminazione dei passaggi a livello predisposto da Rete Ferroviaria Italiana prosegue senza sosta. RFI prevede di eliminare nel 2019 ulteriori 120 passaggi a livello, di cui 85 in consegna a privati, e di realizzare opere per circa 60 milioni di euro.
Nel 2018 sono stati 101 gli incroci fra strada e ferrovia eliminati, di cui 87 in consegna a privati. Una media di oltre una soppressione ogni quattro giorni, con un investimento economico di circa 72 milioni di euro.

Oggi la rete ferroviaria nazionale – oltre 16.700 km di linee – è intersecata da 4.427 passaggi a livello, di cui 653 in consegna a utenti privati. A inizio anni ‘90 i passaggi a livello attivi sul territorio nazionale erano oltre 12mila.
Negli ultimi venti anni sono stati quindi eliminati circa 8mila attraversamenti fra strada e ferrovia con un investimento economico da parte di Rete Ferroviaria Italiana di circa 1,5 miliardi di euro. Gli interventi sono finanziati dallo Stato con appositi fondi e concordati con Regioni, Province e Comuni e Enti che gestiscono servizi, quali ad esempio Anas.

Tutte le nuove linee ferroviarie sono realizzate senza passaggi a livello.

Il piano di eliminazione dei passaggi a livello è una delle azioni avviate dal Gruppo FS Italiane – in linea con il Piano industriale 2019-2023 – per migliorare la sicurezza della circolazione ferroviaria e stradale. Nel piano di interventi rientrano infatti anche le attività di manutenzione e di upgrade tecnologico degli strumenti di controllo che regolano i sistemi di attraversamento a raso. Quasi la totalità, circa il 95%, degli attuali 3.774 passaggi a livello gestiti direttamente da RFI sono attrezzati con avanzati sistemi tecnologici che li rende sempre più affidabili e sicuri, tra cui il sistema Protezione automatica integrativa – Passaggi a livello (PAI-PL).

Il PAI-PL rileva la presenza di ingombri sui binari in prossimità delle barriere, preesistenti o in seguito alla chiusura del passaggio a livello, e consente di arrestare la circolazione ferroviaria fino alla risoluzione dell’anormalità. L’automazione di ulteriori passaggi a livello è prevista nell’ambito dei programmi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico di ciascuna regione.

Autotrasportatori e conducenti di mezzi pesanti spesso sottovalutano i rischi anche per inadeguata formazione o carenza di informazioni su potenziali pericoli e conseguenze di un eventuale impatto con un treno. La UIC quest’anno ha pertanto deciso di rivolgersi agli autisti professionisti invitandoli a prestare massima attenzione all’attraversamento dei passaggi a livello.

Scopo della campagna ILCAD è quello di informare e sensibilizzare tutte le persone (pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti, autotrasportatori) sui comportamenti sicuri da adottare in prossimità delle intersezioni con le linee ferroviarie: attraversare solo quando le barriere sono completamente alzate; fermarsi quando le sbarre sono in chiusura; attendere la riapertura delle barriere; non scavalcare né passare sotto le sbarre quando sono chiuse; non sollevare le barriere quando sono abbassate; rispettare la segnaletica e i semafori stradali che proteggono i passaggi a livello; osservare scrupolosamente le norme del Codice della Strada (art. 147) tra cui, per esempio, l’obbligo di sgombrare il passaggio anche abbattendo una barriera quando necessario.

Trasporti-Italia.com – 06/06/2019

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Trasporti: Fedriga, alleanza pubblico-privato per rilancio economia Fvg

5 Giugno 2019

“Il sistema logistico del Friuli Venezia Giulia è un corpo unico che, grazie al lavoro dei suoi organi vitali, si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze degli investitori e di riaffermare, in una chiave di crescente centralità, il nostro territorio sulle principali rotte commerciali internazionali.”

E’ con queste parole che il governatore Massimiliano Fedriga ha salutato stamane espositori e ospiti riunitisi presso lo stand coordinato da Regione e Camera di Commercio della Venezia Giulia, in apertura della giornata centrale della fiera Transport Logistic di Monaco.

“In un contesto estremamente ampio e composito come il salone che, con cadenza biennale, si tiene nella capitale bavarese – ha sottolineato ancora il governatore – non deve passare inosservato il fatto che, a differenza di numerosi altri soggetti, il Friuli Venezia Giulia si è adoperato per presentarsi nelle rinnovate vesti di sistema integrato che, con i suoi attori pubblici e privati, è in grado di mettere in vetrina una competitività che pochi luoghi al mondo possono vantare.

Un concetto già emerso nei giorni precedenti, sul quale Fedriga ha voluto porre nuovamente l’accento, a rimarcare il grande lavoro di squadra che, negli ultimi mesi, ha impegnato istituzioni e operatori nella preparazione di questo fondamentale appuntamento.

Una fase storica “senza precedenti” che, secondo Fedriga, “va sfruttata in ogni sua opportunità, attraverso un’alleanza tra tutte le componenti virtuose del territorio”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 05/06/2019

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Trasporti: Fedriga, al via azione bilaterale per corridoio doganale

“Favorire la reciprocità negli investimenti e nel commercio è il modo migliore per rilanciare l’operatività degli accordi tra il Friuli Venezia Giulia e la Baviera: proprio a tal fine, ritengo fondamentale lavorare affinché il Governo federale tedesco colga appieno le opportunità derivanti dall’attivazione del corridoio doganale tra Trieste e Monaco”.

Questi i contenuti dell’incontro riservato svoltosi stamane, a margine della Transport Logistic, tra il governatore Massimiliano Fedriga e il console generale d’Italia a Monaco, Enrico De Agostini.

Il progetto – già condiviso da Governo italiano, Regione Fvg e Land bavarese – necessita del via libera finale da parte dell’Agenzia delle Dogane di Berlino: un percorso che, secondo il governatore, “va affrontato attraverso l’illustrazione congiunta, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, dei vantaggi che questa ‘infrastruttura immateriale’ garantirebbe non solo al nostro Paese ma anche alla stessa Germania”.

Di qui, l’impegno del governatore ad adoperarsi, assieme ai funzionari della diplomazia, per ricucire le relazioni a vantaggio di tutte le parti in causa, “a suggellare una volta di più il solido legame che unisce i nostri territori”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 05/06/2019

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Banda larga: Callari, necessario dialogo con Governo per fibra ottica

Proposta sperimentazione di internet via satellite per aree montane Fvg

“La commissione Agenda digitale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome reclama la convocazione urgente del Comitato per la diffusione della banda ultralarga (Cobul), per chiedere al Governo l’accelerazione della diffusione della fibra ottica. Inoltre, dovrà essere rafforzata anche l’interlocuzione con gli operatori del settore delle telecomunicazioni, perché in certe zone, alcune delle quali anche in Friuli Venezia Giulia, pur essendo disponibile la fibra mancano gli operatori che offrono i servizi internet. Una situazione che, per quanto riguarda la nostra regione, deve assolutamente essere superata per garantire a cittadini ed enti locali un accesso adeguato ai servizi informatici”.

È quanto ha dichiarato l’assessore regionale alla Funzione pubblica, semplificazione e sistemi informativi del Friuli Venezia Giulia, nonché coordinatore della Commissione agenda digitale, Sebastiano Callari, a margine della riunione dell’organismo tenutasi nella sede di rappresentanza della Regione a Roma, il cui tema centrale è stato proprio la diffusione della Banda ultra larga (Bul).

Callari ha spiegato che “è fondamentale velocizzare l’infrastrutturazione digitale. Per quanto riguarda le cosiddette aree marginali, dove la posa della fibra ottica è più complessa e costosa, sono quindi al vaglio anche soluzioni sperimentali che offriranno risposte a breve e medio termine alle necessità degli utenti. Il segnale del satellite Eutelsat, pur non offrendo le stesse prestazioni della fibra e in attesa della sua posa, permette di garantire un accesso alla rete a enti locali e cittadini. La Regione ha quindi proposto di avviare questo tipo di sperimentazione nelle aree montane e nei piccoli centri presenti sul proprio territorio, per i quali il superamento del digital divide rappresenta un’opportunità di sviluppo economico-sociale e di contrasto allo spopolamento”.

L’assessore ha quindi ribadito che “in questo quadro sono necessarie una maggiore rappresentanza delle Regioni ai tavoli romani dove vengono definite le strategie digitali del Paese e una chiara governance politica centrale, auspicabilmente con l’individuazione di un sottosegretario con delega al digitale che adotti una politica di condivisione delle scelte e delle strategie con i territori, nel rispetto delle crescenti autonomie differenziate. Non si potrà, infatti, parlare di vera autonomia amministrativa fino a quando le Regioni non avranno il pieno controllo della cosiddetta leva digitale”.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 05/06/2019

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Sviluppo economico. Nuovo bando da 16 milioni di euro a sostegno delle pmi. Assessore Marcato, “Continua forte l’impegno per rilanciare aziende venete verso industria 4.0”

La Giunta regionale ha approvato l’attesa delibera attraverso la quale destina 16 milioni di euro alle piccole e medie imprese venete grazie al “Bando per l’erogazione di contributi alle imprese del settore manifatturiero e dell’artigianato dei servizi”.

“Continua l’impegno concreto di Regione Veneto a sostegno dello sviluppo del sistema imprenditoriale – dichiara Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico ed energia – nel 2018, nell’edizione precedente del bando, abbiamo liquidato 13 milioni di euro a sostegno delle aziende. Questa volta mettiamo a disposizione 16 milioni di euro con possibilità, in caso di successo, di arrivare a 22 milioni di euro per lanciare le PMI verso il modello di Industria 4.0”.
Il bando rientra nel POR FESR 2014-2020 e concorre ad attuare l’Azione 3.1.1 “Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale” Sub-azione A “Settore manifattura”. Il focus specifico è quello di sostegno alle imprese verso il modello “Industria 4.0”.
“Sono molto soddisfatto dell’approvazione della delibera perché si tratta di un bando molto atteso – sottolinea ancora l’assessore – uno strumento che permetterà di iniettare un enorme quantità di risorse nel sistema delle PMI venete, garantendo un’opportunità concreta per l’innovazione ed il rilancio”.
Il bando considera la necessità di continuare nell’azione della Regione Veneto finalizzata ad accrescere l’attrattività e la competitività delle imprese manifatturiere ed artigiane, aumentando la “cultura d’impresa” e promuovendo interventi che sostengano le Piccole e Medie Imprese (PMI) nella creazione e nell’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi anche per quanto riguarda il settore manifatturiero e dell’artigianato dei servizi. Particolarmente importante il focus sull’Industria 4.0 che permetterà di sostenere le PMI che decidono di investire, tra l’altro, in beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite sensori.
L’agevolazione, nella forma di contributo a fondo perduto, è pari al 30% della spesa ammissibile per la realizzazione del progetto fino ad un massimo di 150.000 euro corrispondenti ad un progetto pari o superiore a 500.000 euro. Per l’accesso ai contributi sono previsti due sportelli distinti, a seconda che la domanda preveda o meno spese ammissibili per l’acquisto di macchinari, impianti produttivi, hardware e attrezzature tecnologiche per la fabbricazione digitale rispondenti al modello “Industria 4.0”.
Le richieste di contributo potranno essere presentate allo sportello per Industria 4.0 dal 9 al 16 luglio 2019, per il resto dal 18 al 25 luglio 2019.
Regione Veneto – Comunicato stampa N° 904 del 05/06/2019
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Il Porto di Trieste rafforza il collegamento intermodale con Bettembourg

Consolidare gli scambi tra il porto di Trieste e il polo logistico lussemburghese di Bettembourg, una delle più grandi e moderne piattaforme ferroviarie europee, riconoscendo ancora una volta all’intermodalità un ruolo chiave per lo sviluppo commerciale, ma soprattutto sostenibile, dei rispettivi sistemi logistici. Questo l’obiettivo del Memorandum d’intesa sottoscritto oggi nel contesto della fiera Transport Logistic di Monaco di Baviera da Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, e da Fraenz Benoy, direttore di CFL Multimodal, società controllata da CFL (Ferrovie Lussemburghesi).

Dopo l’annuncio del nuovo servizio per Norimberga, che permetterà di offrire un’alternativa di ingresso da sud per le merci dirette ai mercati del centro Europa, il porto di Trieste conferma la sua dinamicità e vocazione internazionale nel settore intermodale, scegliendo la fiera di Monaco come vetrina per consolidare nuove relazioni commerciali sul fronte ferroviario.

Con questo accordo CFL punta a consolidare il sistema dei servizi intermodali che costituiscono la dorsale di collegamento tra il porto di Trieste e i mercati dell’Europa Centrale, Regno Unito e Scandinavia attraverso il gateway di Bettembourg, gestito dalla stessa CFL Multimodal.

“Ho visitato di recente il terminal di Bettembourg” afferma Zeno D’Agostino, “e sono rimasto impressionato dalla qualità della piattaforma e dei modelli operativi anche sul lato dell’innovazione tecnologica. Lavorare assieme fra partner che condividono queste priorità significa puntare a definire nuovi standard di eccellenza a livello europeo per le connessioni nave-ferrovia”.

La collaborazione strategica tra l’Authority giuliana e CFL ha origine da un collegamento intermodale avviato già nel 2012. Si tratta di un servizio destinato ai semirimorchiorganizzato con tre viaggi di andata e ritorno alla settimana che uniscono Trieste con Bettembourg-Dudelange. Il servizio, che attualmente ha raggiunto 9 circolazioni settimanali, permette lo “shift modale” di oltre 20.000 semirimorchi dalla strada alla ferrovia, contribuendo non solo al decongestionamento di una delle reti viarie più trafficate d’Europa, ma anche alla riduzione dei gas serra e delle altre sostanze inquinanti emesse nell’atmosfera, con un notevole risparmio di circa 35.000 tonnellate di CO2.

Il nuovo accordo si pone l’obiettivo di facilitare e incoraggiare ulteriormente, secondo il concetto della “pipeline intermodale”, la crescita e l’ottimizzazione dei collegamenti ferroviari lungo il corridoio Trieste-Bettembourg-Dudelange. Il fine è quello di sviluppare servizi caratterizzati da qualità e affidabilità ancora più elevate attraverso l’utilizzo di processi standardizzati e dematerializzati di interscambio dati e documentazione e lo sviluppo azioni commerciali comuni su specifici mercati obiettivo.

Agli aspetti informatici e commerciali dell’accordo si aggiungono quelli relativi all’innovazione del prodotto, che sarà favorita dall’utilizzo condiviso e sempre più efficiente di tecnologie adatte al caricamento dei semirimorchi non gruabili. L’accordo prevede inoltre sinergie sull’iniziativa “Belt and Road ferroviaria”, visto che entrambi i partner hanno già avviato contatti con la provincia del Sichuan e in particolare con l’area di Chengdu.

Trasporti-Italia.com – 05/06/2019

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Emissioni CO2 derivate da benzina e gasolio in aumento dello 0,8% da gennaio ad aprile

Nei primi quattro mesi del 2019 le emissioni di CO2 derivate da benzina e gasolio sono aumentate dello 0,8% (247.163 tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2018).

I dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro sulla base dei dati diffusi dal Ministero dello Sviluppo Economico sui consumi di carburante.

Nel mese di aprile le emissioni di CO2 derivate dall’uso di benzina per autotrazione sono aumentate del 2,7%, mentre nel quadrimestre l’aumento è stato dello 0,1%.

Nel comparto delle emissioni di CO2 derivate dall’uso di gasolio per autotrazione l’aumento registrato ad aprile è stato del 4,5%, mentre da gennaio ad aprile vi è stata una crescita dell’1%.

In totale le emissioni derivate dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione sono aumentate nel mese di aprile del 4%, mentre considerando i primi quattro mesi del 2019 la crescita è stata, come detto in apertura, dello 0,8%.

“L’aumento delle emissioni di CO2 derivate da benzina e gasolio registrato ad aprile – sottolinea Enrico Moncada, Business Unit Truck Replacement and Original Equipment Manager Continental Italia – arriva dopo due mesi di cali e interrompe quindi la tendenza alla diminuzione che si era registrata a febbraio e marzo”.

Trasporti-Italia.com – 05/06/2019

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Un nuovo servizio ferroviario collegherà il porto di Trieste con Norimberga

4 Giugno 2019

Sarà realizzato da DFDS e Alpe Adria

Dalla fine del prossimo mese un nuovo servizio ferroviario collegherà il porto di Trieste con l’hub di Norimberga, situato a nord della Baviera. Il servizio è stato presentato oggi dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in occasione della partecipazione dell’ente al Transport Logistic, la fiera leader a livello mondiale per la logistica che si svolge con cadenza biennale a Monaco di Baviera.

Il nuovo servizio ferroviario denominato Trinur, che avrà frequenza bisettimanale per poi incrementare le circolazioni entro la fine del 2019, nasce dalla già consolidata collaborazione tra DFDS, gruppo danese leader del trasporto ro-ro che detiene il 60% delle quote del terminal Samer Seaports di Trieste, e Alpe Adria, la compagnia che svolge il ruolo di facilitatore per lo sviluppo dei servizi di trasporto intermodale del sistema logistico giuliano attraverso la gestione di un esteso network a livello europeo.

Nella fase iniziale Trinur collegherà il molo V di Trieste con quello di Tricon di Norimberga, gestito dal gruppo Bayernhafen e, oltre a trasferire in maniera sostenibile i volumi di traffico del mercato turco e greco, sarà attrazione per le esigenze di export del sistema industriale del territorio della Baviera.

In una seconda fase il servizio si svilupperà utilizzando come gateway ferroviario di consolidamento anche Cervignano, rivolgendosi dunque ai volumi di traffico generati dal territorio del Friuli Venezia Giulia, in armonia con lo sviluppo della “piattaforma logistica regionale” che l’Autorità di Sistema Portuale assieme alle altre istituzioni e piattaforme della Regione FVG sta contribuendo a disegnare.

«La Baviera – ha osservato il presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, in occasione della presentazione del nuovo servizio – è da sempre un partner fondamentale con il quale desideriamo lavorare a tutto campo. Il nuovo servizio su Norimberga dimostra come il baricentro delle nostre attività economiche continui a spostarsi progressivamente anche verso Nord. Confidiamo che Norimberga possa essere per noi e Bayernhafen un’occasione di collaborazione sinergica e di ponte per altre aree di mercato, quali la Polonia o i Paesi Baltici».

InforMare – 04/06/2019

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Camion Brennero: Conftrasporto chiede una tassa in risposta al contingentamento

Il governo tirolese sta valutando di estendere ulteriormente la durata del contingentamento dei mezzi pesanti a Kufstein Nord, rendendolo giornaliero. E Conftrasporto chiede una tassa in risposta al dosaggio dei tir.

“Non sono bastate le dichiarazioni del ministro Toninelli e neppure le prese di posizione della commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc – afferma il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè – Il governo tirolese insiste con protervia e arroganza nel voler danneggiare l’economia nazionale introducendo divieti per il trasporto pesante. L’articolo 26 sul mercato interno dice che quest’ultimo ‘comporta uno spazio nel quale è assicurata la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali secondo le disposizioni dei trattati; concorre alla costituzione e allo sviluppo di reti transeuropee nei settori delle infrastrutture, trasporti… in particolare alla necessità di collegare alle regioni centrali dell’Unione le regioni periferiche’ – spiega Uggè – E’ ora che il governo italiano agisca allo stesso modo dell’Austria. Sappiamo bene che così si violano le norme comunitarie, soprattutto perché i vettori nazionali si dovranno trovare delle adeguate forme di compensazione per i maggiori costi, ma solo così gli eurocrati saranno costretti ad agire in fretta evitando che il tempo che intercorre tra una decisione dell’Alta Corte e l’entrata in vigore di norme punitive per il nostro Paese consenta di far perdere ulteriori quote di mercato alle nostre imprese”.

“A supporto della nostra richiesta, certamente grave – aggiunge Uggè – abbiamo i dati sull’inquinamento, che non imputano la maggior responsabilità delle emissioni ai mezzi pesanti, ma alla congestione del traffico (quello pesante nei giorni di festa è di circa il 5% e nei giorni feriali del 30%), che è determinata dalle automobili, responsabili di circa il 50% di Nox”.

“Sappiamo inoltre che attraverso il Brennero le esportazioni manifatturiere valgono il 5% del Pil – sottolinea Uggè – Le strette di mano tra la commissaria Bulc e il ministro Toninelli, che accompagnano annunci di immediato intervento, non hanno prodotto alcun cambiamento da parte del governo tirolese. Che, imperterrito, procede con il suo ben definito programma”.

Trasporti-Italia.com – 04/06/2019

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