Quadrante Europa, arrivano i fondi Ue

8 Maggio 2019

Due milioni per progettare il nuovo terminal: dovrà accogliere i treni merci da 750 metri. Bauli: con infrastrutture a regola d’arte avremmo circa 70 miliardi di esportazioni in più

di Matteo Soro

«Nel 2018 le esportazioni venete, nonostante il rallentamento del commercio mondiale, hanno raggiunto il loro massimo storico, 63,3 miliardi di euro, +2.8% di crescita ch’è quasi in linea col +3,1% nazionale: ecco perché è importante rafforzare i legami commerciali con i nodi logistici e potenziare la rete di collegamenti intermodali». Partiva da lì, ieri, il presidente del Consorzio Zai, Matteo Gasparato, nel presentare l’ottenimento di un finanziamento europeo di circa 2 milioni – 915mila euro al Consorzio Zai e un milione a Rfi, la Rete ferroviaria italiana – per portare a termine entro l’ottobre 2021 il progetto preliminare ed esecutivo del nuovo terminal dell’Interporto Quadrante Europa.

Il terminal che, nei piani, dovrà accogliere i treni da 750 metri di lunghezza che già circolano in Europa ma in Italia faticano ad arrivare, chiave di sviluppo con l’apertura prevista nel 2026 della Galleria di base del Brennero. Il tutto è stato illustrato nella sede di Confindustria Verona col suo presidente, Michele Bauli, che spiega: «Teniamo molto a monitorare l’avanzamento delle infrastrutture perché il gap logistico rispetto all’Europa è pesante: con infrastrutture a regola d’arte avremmo circa 70 miliardi di esportazioni in più rispetto a quelle di oggi, e del resto per ogni 1% di Pil in investimenti infrastrutturali c’è un rientro dello 0,5% il primo anno poi, a seguire, di circa 1 punto e mezzo. Chiaro che anche la Tav, in tutto questo, gioca un ruolo importante».

Tornando al finanziamento sopra citato, si tratta del risultato del progetto «Veneto Intermodal», che rientra nel quadro generale del Piano dei trasporti della Regione Veneto ed è stato promosso dal Quadrante Europa coinvolgendo la Regione stessa, Rfi e l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia. Una partnership allargata utile per avere più peso, più forza, nel presentarsi al bando europeo 2018 del programma Cef, con la Regione a portare avanti il Piano nelle aree «merci e logistica», Rfi a progettare non solo il terminal insieme al Consorzio Zai ma anche il collegamento di ultimo miglio della linea Padova-Mestre con l’interporto e l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia a progettare un ponte ferroviario e opere che colleghino la parte occidentale della rete alla stazione ferroviaria di Marghera Scalo.

Ancora Gasparato: «Il Quadrante Europa è capofila di questo progetto che porta 2 milioni sul territorio veronese attraverso un fondo europeo per la progettazione che noi direzioneremo sulla progettazione, appunto, del terminale da 750 metri. Per noi quel terminale è fondamentale perché riguarda lo sviluppo dell’interporto nell’idea di stare al passo con l’apertura del tunnel di base del Brennero, evento che ci troverà preparati. La Tav, in tutto ciò, diventa poi un collegamento altrettanto importante perché, se terminata, potremmo sfruttare anche per la viabilità delle merci i binari oggi utilizzati per i passeggeri».

Il punto centrale, nell’ottica dell’interporto scaligero, resta comunque il tunnel del Brennero: «Con la sua apertura – spiega Gasparato – sarà possibile passare da treni che oggi possono essere lavorati su determinati terminali (da 500 metri, ndr) a treni di gran lunga superiori per portata».

Corriere di Verona – 08/05/2019

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Ri-Velo, rete regionale per la logistica

Se il progetto Veneto Intermodal ha l’obiettivo di potenziare il sistema «fisico» delle infrastrutture, la rete innovativa regionale Ri-Velo (Veneto per la Logistica) punta a favorire l’utilizzo di quella rete da parte delle aziende, attraverso lo sviluppo di progetti di innovazione sui temi della logistica, del supply chain e dell’eco-sostenibilità. La Rir, approvata un mese fa, è stata presentata al convegno di ieri da Marcello Fantini, responsabile Area impresa e territorio di Confindustria Verona, durante la tavola rotonda che ha coinvolto gli stakeholder del progetto Veneto Intermodal: oltre a lui c’erano Gianpiero Strisciuglio, direttore commerciale di Mercitalia Rail, Paul Kyprianou, responsabile relazioni esterne di Grimaldi Group e Andrea Condotta, global marketing & innovation manager di Codognotto. Ri-Velo, promossa da Confindustria Verona, capofila della rete, conta tra i partner Consorzio Zai, porto di Venezia, Interporto di Rovigo, Università del Veneto e imprese private di tutta la regione. «Vogliamo connettere il mondo imprenditoriale e della ricerca per accedere a finanziamenti specifici relativi a progetti innovativi», ha spiegato Fantini, elencando gli obiettivi di Ri-Velo: «lo sviluppo di nuovi sistemi di interconnessione in campo informatico, tecnologico e ingegneristico, l’economia circolare e la sostenibilità ambientale, la mobilità sostenibile come modello ideale di un sistema di trasporti che riduce al minimo l’impatto ambientale, massimizzando efficienza, intelligenza e rapidità degli spostamenti. E la costruzione di relazioni tra soggetti coinvolti nella filiera logistica: Università e Its».

L’Arena – 08/05/2019

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Iata: a marzo rallenta la crescita dei passeggeri

Rallenta a marzo la crescita passeggeri. Secondo la Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, infatti a marzo la domanda, misurata in RPK (Revenue passenger kilometers) è salita del 3,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ovvero il ritmo mensile più lento in nove anni. Ciò è in gran parte dovuto al calendario delle vacanze di Pasqua, che quest’anno è stata ad aprile, quindi un mese dopo rispetto al 2018. Su base destagionalizzata, il tasso di crescita è stato relativamente stabile dall’ottobre 2018 ad un ritmo annuale del 4,1%. La capacità (km di posti a sedere disponibili o ASK) per il mese di marzo è cresciuta del 4,2% e il fattore di carico è sceso di 0,9 punti percentuali all’81,7%.
“Anche se la crescita del traffico ha rallentato considerevolmente a marzo, non vediamo il mese come un indicatore per il resto del 2019 – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata -. Tuttavia, il contesto economico è diventato in qualche modo meno favorevole, con il Fondo monetario internazionale che ha recentemente rivisto al ribasso le prospettive del Pil per la quarta volta l’anno scorso”.
Per quanto riguarda il traffico internazionale, la domanda è cresciuta del 2,5% a marzo, quindi parecchio al di sotto del +4,5 registrato a febbraio. Tutte le regioni, comunque, hanno riportato una crescita, ad eccezione de Medio Oriente che ha registrato un calo del 3,1% e il secondo mese consecutivo in declino. Bene i vettori europei che hanno ottenuto un incremento della domanda del 4,7%, il secondo miglior risultato dopo quelli dell’America Latina, che hanno messo a segno un +5,5%. Le compagnie del Nord America hanno segnato un +3% mentre quelle africane del 2,1% e quelle dell’Asia Pacifico del 2%.

Trasporti-Italia.com – 08/05/2019

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Logistica: polo del freddo Sdag fulcro agroalimentare del sistema Fvg

6 Maggio 2019

L’Interporto di Gorizia-Sdag ha illustrato oggi alla Regione – finanziatrice con circa 4 milioni di euro – le fasi di ultimazione di GoFoodLog, il nuovo polo logistico di Gorizia per l’agroalimentare fresco e congelato che sorge nel padiglione C dell’ex autoporto. Dopo il primo lotto, che ha visto la realizzazione di cinque celle frigorifere BT (che possono raggiungere i -30 gradi) attive da un anno, è vicino al completamento il secondo lotto di interventi con sei celle multi-temperatura già operative, cui si aggiungeranno le scaffalature e l’implementazione del software gestionale per la logistica di magazzino. L’impianto, che sarà ultimato entro il prossimo autunno, si estende su un’area complessiva di 5.000 mq e un volume di 28.700 mc e si avvale anche di due precamere del freddo (a 4 gradi) per il mantenimento della catena del freddo e di una centrale frigorifera ad ammoniaca.

Attualmente nelle celle della Sdag sono stoccati, tra i congelati, frutta, funghi, gelati, prodotti biologici (caffè e verdure) e ghiaccio, e, tra i prodotti freschi, vino e prodotti dolciari.

Alla ricognizione odierna sull’avanzamento del polo sono intervenuti, con l’Interporto di Gorizia-Sdag, la Regione, rappresentata dall’assessore alle Infrastrutture e Territorio, il Comune di Gorizia, con il sindaco, e la Camera di commercio della Venezia Giulia, con il segretario generale.

Da parte della Regione è stata rilevata la funzione di fiore all’occhiello del polo del freddo goriziano all’interno di un sistema logistico regionale che vede porti e interporti coordinati in un’offerta integrata capace di dare risposte a tutte le esigenze degli operatori nazionali e internazionali.

Proprio in tale ottica il polo agroalimentare del freddo si presenterà alla Transport Logistics di Monaco di Baviera – esposizione leader mondiale in programma dal 4 al 7 giugno – in uno stand che ricomprenderà tutta la piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia. In precedenza, il nuovo polo della Sdag debutterà con Aries e Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale alla Macfrut di Rimini, fiera di riferimento del settore per quanto riguarda il bacino mediterraneo, che si svolgerà dal 8 al 10 maggio.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 06/05/2019

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Stabile nel primo trimestre il traffico nel porto di Trieste

I container sono cresciuti del +17,0%

Nel primo trimestre del 2019 il traffico delle merci movimentato dal porto di Trieste è rimasto essendo stato pari ad oltre 15 milioni di tonnellate, con un incremento del +0,1% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nel solo settore dei container il traffico è stato pari a 188.872 teu (+17,0%). In crescita anche le rinfuse solide con 631mila tonnellate (+58,3%). Lieve flessione per l’intero comparto delle merci varie (-0,7%), mentre cali più accentuati sono stati registrati dalle rifuse liquide (-1,8%) e dai rotabili (-24,3%). L’ Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha evidenziato che quest’ultimo segmento, fortemente legato ai traffici dell’autostrada del mare con la Turchia, a seguito al forte deprezzamento della lira turca avvenuto nel corso del 2018 interrompe così un buon periodo di crescita pluriennale.
Intanto il Comitato di gestione dell’AdSP ha approvato all’unanimità il rendiconto generale per l’anno 2018 dell’ente che mostra un avanzo di amministrazione di oltre 15 milioni di euro. Il risultato di competenza 2018, tra impegni di spesa e accertamenti di entrata, presenta un fondamentale equilibrio. L’avanzo economico risulta superiore a sette milioni di euro e il patrimonio netto sfiora i 121 milioni, dati – ha sottolineato l’AdSP – che rivestono una particolare rilevanza nell’amministrazione di un ente pubblico, in quanto indicatori dell’efficienza della gestione e della conseguente valorizzazione del proprio patrimonio. L’authority ha specificato che le risorse derivanti da tali positivi risultati saranno utilizzate per gli investimenti necessari ai piani di sviluppo dei porti di Trieste e Monfalcone già nel corso dell’esercizio 2019.

InforMare – 06/05/2019

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A4-A28, avanzano i lavori per la costruzione della terza corsia: gli aggiornamenti

5 Maggio 2019

A partire dalla mezzanotte di martedì 7 maggio e fino alle 5 di mercoledì 8, sarà chiusa la rampa di collegamento tra la carreggiata in direzione Trieste dell’autostrada A4 e la carreggiata in direzione Conegliano della A28.

Avanzano i lavori per la costruzione della terza corsia sulla A4 che ora interesseranno anche il nodo di Portogruaro dove la A4 si interconnette con la A28 Portogruaro-Conegliano. L’intervento riguarda il primo sub lotto (Alvisopoli- Portogruaro), del secondo lotto dove, a partire dalla mezzanotte di martedì 7 maggio e fino alle 5 di mercoledì 8, sarà chiusa la rampa di collegamento tra la carreggiata in direzione Trieste dell’autostrada A4 e la carreggiata in direzione Conegliano della A28. Quindi chi proviene da Venezia ed è diretto verso Portogruaro e Pordenone dovrà uscire a San Stino di Livenza, percorrere la viabilità ordinaria, (segnaletica gialla in loco) e rientrare al casello di Portogruaro.

I lavori

Già a partire dalla serata di lunedì 6 maggio le maestranze cominceranno a posizionare, in prossimità dell’area di raccordo tra le due autostrade, in direzione Trieste, le barriere di sicurezza. Durante questi lavori, che verranno effettuati come sempre di notte – quando c’è un minore afflusso di traffico –, le corsie di marcia e di sorpasso verranno alternativamente chiuse a tratti, consentendo comunque il passaggio di mezzi pesanti e veicoli leggeri. Il cantiere si svilupperà per circa sei chilometri e mezzo. Verrà chiusa la corsia di emergenza mentre le due corsie di marcia, segnalate da una nuova segnaletica gialla, subiranno un restringimento dagli attuali 3,75 metri di larghezza ai 3,50, come sempre accade durante i lavori della terza corsia fino alla conclusione dell’opera. In questo tratto il limite massimo di velocità per i veicoli di massa fino alle 7,5 tonnellate sarà di 80 km/h mentre per quelli superiori alle 7,5 tonnellate sarà di 60 km/h e vigerà, solo per loro, il divieto di sorpasso. Mercoledì il cantiere raggiungerà il nodo di Portogruaro, opera principe del primo sub lotto del secondo lotto. A essere interessata sarà, in questa fase, la prima parte della rampa di decelerazione che collega l’autostrada A4 (direttrice Udine – Trieste) con la A 28 (direttrice Pordenone – Conegliano), mentre quella di accelerazione per chi proviene da Portogruaro ed è diretto verso Trieste, è già stata interessata dal restringimento nelle settimane scorse.  Verranno posizionati i new jersey e il limite di velocità verrà abbassato dai 50 ai 30 chilometri orari.

La viabilità alternativa

Chi è diretto verso la A28 dovrà uscire al casello di San Stino di Livenza, seguire le indicazioni per la strada statale 14 della Venezia Giulia (via Triestina), proseguire fino alla strada provinciale 251 (viale Pordenone) e infine imboccare l’autostrada al casello di Portogruaro.

Il cronoprogramma

Il primo sub lotto del secondo lotto riguarda un tratto complessivo di circa 8,8 chilometri, che attraversa i comuni di Portogruaro, Teglio Veneto e Fossalta di Portogruaro e include anche i lavori di realizzazione del canale di gronda “Fosson – Loncon”, situato nei comuni di San Stino di Livenza e Annone Veneto. L’opera principale del primo sub lotto del secondo lotto sarà il rifacimento del nodo di Portogruaro con lo spostamento a est di circa 20 metri in direzione Trieste del cavalcavia e di gran parte dello sviluppo delle nuove rampe, con il miglioramento del raggio di curvatura. Verranno così adeguate le corsie di accelerazione e decelerazione e demolite e ricostruite le piste all’ingresso e in uscita dall’autostrada. Verranno demoliti e rifatti 5 sottopassi, di cui uno ciclopedonale, 5 cavalcavia (tra cui per l’appunto il sovrappasso del nodo di Portogruaro) e 3 ponti. Inoltre saranno realizzati altri due sottopassi ex novo. Verranno adeguate anche le corsie di accelerazione e decelerazione delle aree di servizio di Fratta Nord e Sud. Oltre all’utilizzo di pavimentazioni drenanti fonoassorbenti, sono state previste barriere antirumore di altezza variabile tra i 3 e i 5 metri. La durata del cantiere è di circa due anni e 8 mesi, ma l’obiettivo, come sempre è di anticiparne la conclusione.

Venezia Today – 05/05/2019

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A22, accordo vicino: sparisce il termine per liquidare i privati

4 Maggio 2019

Trento. Ancora limature al testo che dovrà portare alla concessione per la A22 e ora pare che siamo per davvero in dirittura d’arrivo. In attesa dell’incontro risolutivo fissato per il 14 maggio.

Ancora limature al testo che dovrà portare alla concessione per la A22 e ora pare che siamo per davvero in dirittura d’arrivo. In attesa dell’incontro risolutivo fissato per il 14 maggio davanti al Cipe, ieri il presidente della Regione Arno Kompatscher (che sta seguendo la partita in prima persona ma sempre in stretto contatto con il governatore trentino Maurizio Fugatti) ha condiviso con il ministero una serie di importanti dettagli che dovrebbero spianare la strada all’accordo finale sulla concessione. Kompatscher e Toninelli avrebbero concordato sul fatto che non verranno indicati termini precisi per la liquidazione dei soci privati di A22 per completare il percorso di messa in house della società. Questo dovrebbe rendere meno pressante la trattativa per la liquidazione, anche se A22 non potrà, a questo punto, tenere atteggiamenti dilatori. Resta, ovviamente, sempre in piedi l’ipotesi che qualora non si trovi un accordo con i privati, si procederà alla costituzione di una nuova società (la Brenner Corridor). La bozza di accordo discussa ieri non muta nella sostanza le decisioni assunte circa i fondi da trovare per le opere accessorie al tunnel del Brennero, le quali verranno finanziate con il pedaggio ambientale (ancora tutto da definire) e in subordine, finché la relativa procedura non sarà ultimata, con i futuri accantonamenti del fondo ferrovia, circa 35 milioni di euro all’anno. Resta da capire a questo punto (senza più fondi a disposizione di qui ai prossimi anni) come verranno finanziate tutte le altre opere accessorie al tunnel visto che i relativi accantonamenti verranno a mancare. Ma su questo è inutile spingersi a fare previsioni.

Trentino – 04/05/2019

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Ferrovie, De Berti: incalzeremo il Ministero sui fondi per l’anello bellunese

3 Maggio 2019

«La conferma del finanziamento – sottolinea De Berti – riguarda esclusivamente i cantieri aperti e quelli in corso di avvio, per un importo complessivo di 100 milioni di euro. Ma per la rimanente quota di complessivi 130 milioni di euro, prevista dal Contratto di Programma 2017-2021, l’iter è in corso di perfezionamento dall’agosto del 2017»

«Ci auguriamo che l’attuale ministro dei trasporti sappia trovare le risorse necessarie al completamento dell’elettrificazione dell’anello ferroviario del bellunese e noi, come abbiamo fatto con il suo predecessore, lo incalzeremo perché le metta effettivamente a disposizione». Lo afferma in una nota l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti.

«È del tutto improprio parlare di ‘bloccò – precisa l’assessore – perché tutti i soldi per finanziare l’intero progetto non ci sono oggi, ma nemmeno prima c’erano. Il precedente Governo, infatti, non ha mai concluso l’iter di finanziamento delle opere in argomento ed è da allora che le risorse mancanti non sono tecnicamente disponibili». Nella nota si precisa che i lavori di elettrificazione del cosiddetto «anello bellunese», in capo a Rfi, sono in corso e i cantieri avviati saranno conclusi per la fine del 2020: interessano la tratta Conegliano-Vittorio Veneto, mentre sono in fase di avvio sulla Vittorio Veneto-Ponte nelle Alpi-Belluno.

A seguire, perfezionato l’iter di approvazione del Contratto di Programma 2017-2021 tra Ministero e Rfi, saranno avviati i cantieri tra Treviso-Montebelluna e Belluno. «La conferma del finanziamento – sottolinea De Berti – riguarda esclusivamente i cantieri aperti e quelli in corso di avvio, per un importo complessivo di 100 milioni di euro. Ma per la rimanente quota di complessivi 130 milioni di euro, prevista dal Contratto di Programma 2017-2021, l’iter è in corso di perfezionamento dall’agosto del 2017. La Regione continuerà a sollecitare questo Governo come ha fatto con il precedente, affinché siano assicurati i finanziamenti necessari a completare l’elettrificazione delle linee e consegnare così ai cittadini una rete ferroviaria efficiente e sostenibile sotto il profilo ambientale».

Il Piccolo/Nordest Economia – 03/05/2019

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Auto, Anfia: in aumento le immatricolazioni ad aprile

Il mercato italiano dell’auto totalizza 174.412 immatricolazioni, in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2018. Lo si evince dai dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

I volumi immatricolati nel primo quadrimestre del 2019 registrano però un calo complessivo del 4,6% con 712.196 unità totali.

I dati nel dettaglio

Per quanto riguarda l’alimentazione prosegue la contrazione a doppia cifra delle autovetture diesel, -22% e 20.000 vetture in meno rispetto ad aprile 2018, con una quota del 40%, mentre le auto a benzina crescono del 33% e rappresentano il 45% del mercato. Nei primi quattro mesi dell’anno, le autovetture diesel risultano in diminuzione del 25%, mentre quelle a benzina sono in aumento del 24%.

Le autovetture ad alimentazione alternativa rappresentano il 14,7% del mercato di aprile e sono in crescita del 15% nel mese e, nel cumulato rappresentano il 13,6% del mercato, in crescita del 7%.

Le autovetture Gpl risultano in aumento del 12% nel mese con una quota del 7% e del 5% nel cumulato, con il 6,6% di quota, mentre quelle a metano subiscono, a aprile, un altro pesante ridimensionamento, -27%, dopo il tonfo del 50% di dicembre, del 46% di gennaio, del 54% di febbraio e del 36% di marzo. Nel cumulato, il calo delle autovetture a metano è del 41%. Nel complesso, nel mese, le autovetture a gas rappresentano l’8,6% del mercato di aprile (6,9% per il Gpl, 1,7% per il metano).

Il mercato dell’usato totalizza 359.751 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari ad aprile 2019, registrando un calo dello 0,5% rispetto ad aprile 2018. Nel primo quadrimestre del 2019, i trasferimenti di proprietà sono 1.480.849, il 4,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018.

Infine, nel mese si registra una notevole crescita (+20%) delle superutilitarie (A) e una crescita del 9,5% dei SUV. Pur mantenendo un trend positivo le vetture di lusso e sportive, nell’alto di gamma, i segmenti delle vetture medie e medio-superiori riportano, insieme, un calo del 31%.

Auto elettriche e ibride

Le vetture elettriche sono più che quadruplicate nel mese (1.200 unità, come nell’intero primo quadrimestre 2018), toccando la quota record dello 0,7%, seppure ancora molto bassa. Nei primi quattro mesi del 2019, le auto elettriche sfiorano le 2.400 unità, il doppio rispetto ad un anno fa.

Per le vetture elettriche pure (BEV), le regioni in testa alla classifica di aprile in termini di volumi sono, nell’ordine, Toscana, Lombardia, Trentino, Veneto e Lazio. Nella seconda, terza e quarta, l’Ecobonus statale (contributo all’acquisto di autovetture con emissioni di CO2 non superiori a 70 g/Km) è cumulabile con gli incentivi locali per la mobilità elettrica, mentre in Trentino possono aver pesato anche le decisioni di acquisto delle società di noleggio (Trento e Bolzano sono le province con IPT ridotta).

Le autovetture ibride (incluse le plug-in) vedono il proprio mercato aumentare del 30% ad aprile e del 33% nel primo quadrimestre. La quota di mercato delle auto ibride, nel mese, è del 5,4%, un punto in più rispetto ad aprile dello scorso anno. Tra le ibride, ad aprile, registrano una crescita maggiore le ibride ricaricabili (+187% e 540 unità), rispetto alle ibride tradizionali (+14%), che ammontano a quasi 8mila. Ricordiamo che, nel 2018, l’Italia rappresenta il terzo mercato in UE28+Efta per le auto ibride tradizionali, dopo Germania e Francia.

Trasporti-Italia.com – 03/05/2019

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Approvato il bilancio di esercizio 2018 di Interporto Padova

Crescita del +7% dei traffici nei primi tre mesi del 2019

L’assemblea dei soci di Interporto Padova ha approvato all’unanimità il bilancio di esercizio 2018 che mostra un valore della produzione complessivo pari a 33,6 milioni di euro, in crescita del +3,8% rispetto a 32,4 milioni nel 2017. L’EBITDA (differenziale tra il valore della produzione e i costi della produzione depurato degli ammortamenti, degli accantonamenti e dei contributi vari) è stato pari a 8,8 milioni di euro (+28,0%) e l’utile operativo a 5,3 milioni di euro (+13,8%). L’utile prima delle imposte si è attestato a per 2,2 milioni di euro (2,7 milioni nel 2017) e l’utile netto a 1,4 milioni di euro (1,6 milioni nel 2017).
In occasione dell’approvazione del bilancio il presidente di Interporto Padova, Sergio Gelain, ha annunciato che a breve verrà presentato uno studio sul sistema trasportistico del territorio che interessa l’interporto: «è una ricerca di grande interesse – ha spiegato – che ci permette di pianificare correttamente lo sviluppo delle infrastrutture trasportistiche a servizio del nostro interporto che sono fondamentali per assicurarne la crescita futura, evitando “colli di bottiglia” che lo potrebbero penalizzare». Il direttore generale Roberto Tosetto ha sottolineato le buone prospettive generate dall’avvenuto raddoppio della capacità del terminal intermodale dell’interporto, con l’installazione di quattro gru elettriche a portale, e dalla fiducia dimostrata nei confronti dell’interporto dagli operatori: «lo vediamo – ha evidenziato – dalla crescita dei traffici che in questi primi tre mesi sono aumentati del 7% rispetto allo scorso anno e dal grande interesse che c’è per valutare nuovi collegamenti intermodali con porti italiani e stranieri. Inoltre, grazie alle nuove gru – ha ricordato Tosetto – il terminal adesso permette anche la movimentazione dei semirimorchi e allarga quindi la propria offerta a collegamenti intermodali gomma/rotaia su rotte fino ad oggi non servite. Approfitto per ringraziare tutti gli autotrasportatori per la collaborazione nel periodo di messa a regime delle gru a portale, che inevitabilmente a creato qualche piccolo disagio. Oggi anche per loro operare nel terminal è certamente più agevole».

InforMare – 03/05/2019

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