La guerra dei pedaggi, tutti contro le nuove tariffe

2 Aprile 2019

Le società concessionarie sono pressoché allineate (con poche eccezioni) nel contestare la delibera dell’Autorità dei trasporti sul sistema tariffario. È quanto emerge dalle osservazioni inviate dalle singole società all’Autorità nell’ambito della consultazione pubblica. Sono 14 le società che hanno presentato le proprie osservazioni, cui si aggiunge l’Aiscat, che è l’associazione che rappresenta 20 concessionarie.

L’Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali, contesta «a monte il contenuto della delibera» dell’Autorità di regolazione dei trasporti sul sistema tariffario. Lo si legge nelle osservazioni inviate dall’Aiscat all’Autorità nell’ambito della consultazione pubblica. In particolare, l’Aiscat evidenzia come si consenta una «revisione unilaterale del sistema tariffario per le concessioni in essere, in palese violazione delle norme nazionali ed europee in tema di contratti, certezza del diritto e legittimo affidamento».

«L’applicazione di un diverso sistema di dinamica tariffaria si sostanzia, in altri termini, in una modifica unilaterale ex imperio di un elemento essenziale del rapporto contrattuale tra società concessionarie e concedente idonea ad incidere in maniera evidente anche sull’equilibrio dei piani economico finanziari e, più in generale, sulla redditività del contratto concessorio, ledendo i principi di certezza del diritto e pacta sunt servanda», osserva l’Aiscat, ricordando che questa modifica unilaterale che l’Art vorrebbe introdurre «è stata già stigmatizzata in ambito comunitario».

L’Aiscat evidenzia come «ulteriore profilo di grave illegittimità» l’ampliamento dell’ambito oggettivo di applicazione del sistema tariffario proposto dall’Art: «appare evidente l’incompetenza e carenza di potere dell’Art», osserva quindi l’Aiscat, evidenziando anche che questo determina anche «una paralisi degli aggiornamenti dei Piani, con la conseguenza di un blocco di tutte le nuove iniziative di investimento. Infine, secondo l’Aiscat, «l’Art ha ecceduto i limiti dei propri poteri consultivi «dal momento che la legge attribuisce all’Autorità funzioni di natura consultiva solo sull’indicatore di produttività ‘X’ e «non sulla tariffazione del pedaggio nel suo complesso».

Le società concessionarie sono pressoché allineate (con poche eccezioni) nel contestare la delibera dell’Autorità dei trasporti sul sistema tariffario. È quanto emerge dalle osservazioni inviate dalle singole società all’Autorità nell’ambito della consultazione pubblica. Sono 14 le società che hanno presentato le proprie osservazioni, cui si aggiunge l’Aiscat, che è l’associazione che rappresenta 20 concessionarie. Ad aver presentato osservazioni sono anche le organizzazioni sindacali e Federconsumatori.

I documenti sono in alcuni casi molto simili e in generale contestano la delibera dell’Autorità, in linea con la posizione dell’Aiscat. Solo nei documenti di Strada dei Parchi e Concessioni autostradali lombarde (Cal) non si critica espressamente la delibera dell’Autorità. Le Concessioni autostradali venete (Cav) rilevano «seri dubbi di legittimità»; il Raccordo Valle d’Aosta, la Milano-Serravalle e l’Autostrada tirrenica rilevano un’«illegittimità costituzionale»; l’A4 Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, la Società Autostrada ligure toscana (Salt) e le Autostrade Valdostane contestano la «revisione unilaterale del sistema tariffario; la Pedemontana evidenzia una «illegittimità costituzionale»; la Bremebi rileva «vizi di incompatibilità costituzionale»; la Tangenziale di Napoli «contesta radicalmente la legittimità del perimetro di applicazione del nuovo sistema».

Il Piccolo/Nordest economia – 02/04/2019

© Riproduzione riservata

Una joint venture costituita dalla monegasca R-Logitech e dalle società di investimenti PMV e FPIM compra la Euroports

Accordo vincolante con Antin Infrastructure Partners, Arcus Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure Partners.

Il gruppo terminalista belga Euroports Holdings, che gestisce 26 terminal principalmente in porti marittimi e interni europei, tra cui il Terminal Rinfuse Venezia nel porto di Venezia, nonché in porti in Turchia e Cina, sarà ceduto dalle società di investimenti Antin Infrastructure Partners, Arcus Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure Partners ad una nuova joint venture costituita dalla monegasca R-Logitech S.A.M., società che opera principalmente nel settore della costruzione e gestione di terminal portuali e in quello della logistica, dalla società di investimenti belga PMV, che è di proprietà della Regione delle Fiandre e la cui missione è supportare lo sviluppo dell’economia regionale, e dalla società di investimenti FPIM, che è di intera proprietà dello Stato belga.
Euroports ha circa tremila dipendenti e i suoi terminal movimentano annualmente oltre 60 milioni di tonnellate di merci costituite principalmente da rinfuse solide e liquide, carichi convenzionali e containerizzati.
Attualmente le società di investimenti Antin Infrastructure Partners, Arcus Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure Partners, che hanno sottoscritto un accordo vincolante per cedere la Euroports, detengono rispettivamente il 38,8%, 21,2% e 40% del capitale del gruppo terminalista belga.

InforMare – 02/04/2019

© Riproduzione riservata

 

 

Dall’Europa 42,5 milioni per la logistica italiana

1 Aprile 2019

Nel programma Connecting Europe Facility promossi 14 progetti per migliorare infrastrutture e trasporti

Nell’ambito dell’ultima tornata (2018) del programma comunitario Connecting Europe Facility la Commissione europea propone di investire 421 milioni di euro in 69 progetti che miglioreranno la mobilità per i cittadini e le imprese. I progetti selezionati mirano a promuovere la digitalizzazione, a rendere le strade più sicure e a promuovere collegamenti multimodali in linea con le iniziative ‘Europa in movimento’. Per quanto riguarda più nello specifico il nostro paese, l’Italia erano stati sottoposti a Bruxelles 29 progetti equivalenti a una richiesta di co-finanziamento pubblico pari 119,1 milioni di euro e, di questi, 14 hanno ricevuto luca verde per ottenere fondi pari a 42.495.503 euro. Di questi 42,5 milioni, 28,1 (relativi a 8 progetti) sono riconducibili a progetti internazionali, mentre 14,4 (6 progetti) a nuovi interventi che riguardano solo l’Italia. Inoltre 2 progetti meritevoli di 11 milioni di cofinanziamento riguardano nuove opere concretamente da realizzare mentre gli altri 12 (con i relativi 31,5 milioni) sono indirizzati a studi su opere ancora da fare. Nello specifico i 14 progetti italiani selezionati sono: “Saving lives assessing and improving TEN-t road networks safety” (finanziamento riconosciuto 195mila euro), “A European FEderated Network of Information eXchange in Logistics” (10,37 milioni di euro), “sAFE” (274mila), “Green and Connected Ports (GREEN C PORTS)” (309mila), “FEDeRATED” (1,68 mil ioni), “Interoperability of the rail system with TAF TSI in TEN-T Corridors (I RAIL)” (1,58 milioni), “C-ROADS ITALY” (6,87 milioni), “InGE – Innova tive solutions for Intermodal node ‘Genoa Erzelli'” (701mila), “INTERFACE: Renovating the access to the core port of Palermo and its interactions with the urban environment” (742mila), “Veneto Region coordinated initiative enhancing core intermodal nodes” (2,02 milioni), “ERTMS deployment on the SCANMED Corridor (Verona – Bologna section)” (9,47 milioni), “SMART-C – Scalo MArotti viRTual Corridor” (542mila), “Designing multimodal freight platforms bridging northern Emilia and southern Lombardy to the TEN-T Network” (1,65 milioni) ed “E-BRIDGE. Emergency and BRoad Information Development for the ports of Genoa” (6,09 milioni). A proposito di quest’ultimo progetto, inviato a Bruxelles poche settimane dopo il crollo del ponte Morandi e finalizzato a migliorare la condivisione dei dati tra sistemi portuali, l’accesso e il deflusso delle merci ai varchi dei terminal, a nuove aree buffer e le connessioni di ultimo miglio ferroviario, è stato lo stesso Mini stro dei trasporti Danilo Toninelli ad annunciarne il co-finanziamento comuni tario per 6 milioni su una richiesta di 20 milioni. Il progetto “Veneto Intermodal”, invece, con i suoi 2 milioni di co-finanziamento prevede il potenziamento del cosiddetto “ultimo miglio” ferroviario degli inter porti di Verona e Padova e del porto di Venezia, tutti nodi Core della Rete Ten-T che permettono l’interscambio commerciale con il resto d’Europa e del mondo per le aziende localizzate sul territorio regionale.

Ship2Shore – 01/04/2019

© Riproduzione riservata

 

Viabilità: Giunta, prioritario studio circonvallazione Nord-Est Ud

La Giunta del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, ha confermato come prioritario lo studio per l’individuazione del tracciato alternativo della circonvallazione Nord-Est di Udine nell’ambito dell’intervento affidato in delegazione amministrativa intersoggettiva a Friuli Venezia Giulia Strade spa.

La Giunta ha rimodulato, inoltre, il decreto di delegazione con l’inserimento di due rotatorie all’intersezione fra la Sp 96 e via di Mezzo a Cerneglons e fra la Sp 48 e viale del Sole a Remanzacco e deliberato l’aggiunta, nel programma di manutenzione ordinaria, della ripavimentazione di via cav. Gino Tonutti così come richiesto dal Comune di Remanzacco.

I primi due interventi potranno essere realizzati in via prioritaria nelle more dell’espletamento dello studio per l’individuazione del tracciato alternativo: il primo infatti può costituire un’anticipazione funzionale del nuovo tracciato della circonvallazione Est, mentre la rotatoria rappresenta un miglioramento della viabilità funzionalmente connessa alla futura circonvallazione nord-est di Udine.

La priorità dello studio, confermata dalla Giunta, nasce proprio dall’esigenza di individuare il tracciato alternativo della circonvallazione nord-est di Udine prima di definire gli elementi strutturali intermedi quali il sottopasso alla linea ferroviaria della Fuc (Ferrovie Udine Cividale) sulla cosiddetta strada Oselin a Remanzacco e l’intervento di messa in sicurezza della rotatoria fra la tangenziale Sud di Udine, la Sr n.56 e la Sr n.352 a Paparotti, entrambi parte del progetto di completamento della circonvallazione udinese.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 01/04/2019

© Riproduzione riservata

Manutenzione stradale in ripresa, +10% rispetto al 2017

Nel 2018 i lavori stradali hanno fatto registrare una decisa inversione di tendenza rispetto agli ultimi 12 anni di continuo calo: la produzione di asfalto (conglomerato bituminoso), principale indicatore dello stato di manutenzione delle nostre strade, ha superato la soglia dei 26 milioni di tonnellate compiendo un balzo in avanti del 10,2% rispetto al 2017. Siamo ancora ben lontani dai valori del pre-crisi, quando, nel 2006, sulle nostre strade venivano impiegate 44 milioni di tonnellate che garantivano reti efficienti e in sicurezza, ma è un significativo passo in avanti verso quota 30 milioni, ritenuta oggi soglia minima per garantire strade in buono stato in tutta la Penisola.
Resta il bollino rosso per le arterie comunali e provinciali.

I dati e trend emergono dall’ultima analisi trimestrale effettuata dall’Associazione SITEB – Strade Italiane E Bitume. Nel 2018 la produzione di asfalto, in stallo negli ultimi 4 anni intorno ai 22-23 milioni di tonnellate, si è improvvisamente sbloccata, raggiungendo e superando le 26 milioni di tonnellate.
Secondo l’Associazione sull’andamento positivo hanno inciso gli importanti investimenti dell’ANAS, e l’avvio tardivo di cantieri previsti nei mesi successivi all’entrata in vigore del Codice Appalti e poi rinviati fino allo scorso anno.
Non tutta la rete stradale nazionale ha però beneficiato della ripresa: le arterie provinciali e comunali restano ancora in una situazione di empasse e alle prese con riforme incompiute, casse vuote e senza fondi nemmeno per l’ordinaria manutenzione.

Il settore stradale si conferma oggi protagonista dell’economia circolare: complice i bilanci sempre più in rosso delle Amministrazioni, l’aumento del costo del bitume e non ultimo gli obiettivi riciclo fissati a livello europeo, è cresciuto negli ultimi mesi il ricorso all’impiego del fresato d’asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione del manto stradale durante gli interventi di manutenzione) che consente di sostituire, con medesime prestazioni, percentuali crescenti di bitume vergine.
Il materiale riciclato ha raggiunto quota 20% del totale conglomerato prodotto ogni anno.

“Il dato positivo registrato nel 2018 non deve far cessare l’allarme sulla manutenzione delle nostre strade – scrive Siteb -. Anni di mancata cura hanno seriamente compromesso il nostro patrimonio; il degrado è entrato negli strati profondi delle pavimentazioni e ora sono necessari interventi di rifacimento strutturale molto costosi. Se ci assestassimo su una produzione di asfalto intorno ai 30 milioni di tonnellate non basterebbero 15 anni per rimettere in sicurezza tutte le strade. Secondo uno studio promosso dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, ai ritmi attuali di manutenzione saranno necessari 30 anni per rifare completamente almeno una volta i 600.000 km della rete stradale complessiva. Su questi primi segnali di ripresa è chiamato a incidere in modo concreto il Governo, che sin dal suo insediamento ha posto attenzione all’emergenza sicurezza sulle nostre strade”.

“Per far ripartire economia e lavoro, occorre tornare investire in infrastrutture – evidenzia il Presidente SITEB, Michele Turrini -. Si stima che per ogni miliardo di euro investito in questo campo, si generino 15 mila nuovi posti di lavoro e circa un punto di Pil. In Italia, il sistema delle infrastrutture viarie è fermo da oltre 30 anni e pochissime sono le nuove costruzioni realizzate in questo mezzo secolo. Anche la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esistente è stata carente soprattutto negli ultimi 15 anni. I primi dati positivi registrati lo scorso anno, dopo un lungo tunnel, lasciano ben sperare, ma vanno consolidati con una visione lungimirante sulle opere pubbliche, nuove a da manutenere, necessarie per traghettare il nostro Paese verso la mobilità del futuro. Abbiamo grandi aspettative verso il Decreto “sblocca-cantieri” che il Governo sta varando, da cui ci attendiamo misure per una reale ripartenza dei troppi cantieri fermi e una decisa revisione del Codice Appalti che snellisca le procedure, riducendo soprattutto gli aspetti burocratici, vera spina nel fianco di tutte le attività di questo Paese”.

Trasporti-Italia.com – 01/04/2019

©  Riproduzione riservata

Mare, al via il progetto INTESA tra Italia e Croazia

Al via il progetto INTESA (Improving Maritime Transport Efficiency and Safety in Adriatic) che vede la collaborazione di Italia e Croazia con l’obiettivo di migliorare la cooperazione transfrontaliera in ambito portuale.

Il progetto coinvolge i Ministeri dei Trasporti di Italia e Croazia, il Comando Generale delle Capitanerie di porto e i principali porti adriatici (oltre ai porti di Venezia e Chioggia, sono presenti gli scali di Trieste, Monfalcone, Ravenna, Ancona, Bari, Brindisi, ed i porti croati di Rijeka, Ploce, Spalato).

Coordinato dal porto di Venezia e co-finanziato dal Programma europeo Interreg Italia-Croazia con un impegno economico complessivo pari a circa 2.9 milioni €, ha una durata complessiva di 30 mesi (si concluderà il 30 giugno 2021) e prevede azioni congiunte volte ad incrementare l’accessibilità nautica dei principali porti delle due sponde.

L’Autorità veneziana, con il budget assegnato di c.a 440.000 €, punta a migliorare, attraverso l’utilizzo di tecnologie IT e strumenti di ausilio alla navigazione, la gestione del traffico in entrata e in uscita dal porto di Venezia, migliorando così l’accessibilità nautica.

Trasporti-Italia.com – 01/04/2019

©  Riproduzione riservata

Alis: grazie all’intermodalità abbattute 1,2 mln di tonnellate di Co2

Con l’intermodalità strada-mare nel 2018 sono state imbarcate su direttrici intermodali e di cabotaggio nazionale ed internazionale superiori ai 600 km, circa 1,5 milioni di camion, pari a 40 milioni di tonnellate di merci in meno trasportate sull’intera rete stradale nazionale, con un abbattimento delle emissioni di Co2 di 1,2 milioni di tonnellate. I dati emergono dallo Studio ‘Trasporti e logistica: Alis studia l’economia insulare’ del centro studi Alis.

“Lo studio contiene una dettagliata analisi sull’evoluzione dei traffici in Sicilia e in Sardegna e sul relativo impatto per l’economia del cluster Alis”, spiega il presidente dell’Associazione Logistica dell’intermobilità sostenibile, Guido Grimaldi. “Sono emersi dati significativi per cui in un quadro economico internazionale che ha mostrato persistenti segnali di debolezza ed instabilità con segnali chiaramente recessivi il settore dei trasporti e della logistica ha riportato in controtendenza numeri decisamente positivi”.

 Trasporti-Italia.com – 01/04/2019

© Riproduzione riservata

Porti: Ravenna, firmato finanziamento Bei da 120 mln euro

Per il progetto Hub Portuale di Ravenna.

Siglato tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro settentrionale e la Bei-Banca Europea degli Investimenti il contratto di un mutuo da 120 milioni di euro di finanziamento per il progetto Hub Portuale di Ravenna.

Il finanziamento – spiega una nota – era già stato deliberato: con la stipula del contratto, si è conclusa la procedura che lo vede definitivamente assicurato.

La firma sul contratto, viene evidenziato ancora, “blinda anche i 40 milioni di euro che l’Unione Europea ha destinato, riconoscendone l’importanza quale investimento strategico per la rete logistica europea, al progetto Hub”. In questo modo, ai 60 milioni già deliberati dal Cipe lo scorso settembre “si aggiungono in maniera definitiva 160 milioni derivanti da mutuo Bei e Unione Europea”.

Il progetto prevede l’approfondimento dei fondali in avamporto e lungo tutto il Canale Candiano, l’adeguamento per oltre 6,5 km e il potenziamento delle banchine, oltre alla realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 metri e la realizzazione di aree destinate alla logistica in ambito portuale per circa 200 ettari, aree direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali ferroviari merci e al sistema autostradale, rappresentando così un unicum nel panorama della portualità nazionale.

Ansa/Mare – 01/04/2019

© Riproduzione riservata