Porti: al via collegamento settimanale Venezia-Pireo

8 Novembre 2018

Cosco Shipping Line, servizio settimanale container

La nave porta container AS Fatima scalerà il porto di Venezia il 9 novembre, attraccando al terminal Vecon, e inaugurando così il nuovo servizio espresso “feeder” che collegherà settimanalmente lo scalo lagunare con il Pireo. Il servizio, con un transit time di due giorni e mezzo Pireo-Venezia e viceversa, prevede l’impiego di unità da 1.400 TEU ed è operato dal gruppo Cosco Shipping Lines.

Tale servizio consente di collegare lo scalo di Venezia con l’HUB Pireo di Cosco Shipping da dove più di 20 partenze settimanali dell’armatore cinese consentono di inoltrare molto velocemente le merci in tutto il mondo.

“Le relazioni avviate con Cosco Shipping hanno confermato l’interesse nei confronti del porto di Venezia da parte di uno dei maggiori attori mondiali dello shipping, aprendo la strada al nuovo collegamento con il Pireo – dice Pino Musolino, presidente Autorità di Sistema Portuale Mare Adriatico Settentrionale -. Il risultato ottenuto garantirà un significativo incremento del traffico container, settore che anche nel 2018 segnerà un record storico per Venezia, e conferma che è questa la strada giusta per incrementare i traffici dello scalo veneziano. Il nostro porto è, e si candida ad essere sempre di più, uno degli hub più importanti per l’import e l’export italiano e del Nordest”.

“Cosco Shipping – osserva Marco Donati, gm Cosco Shipping Lines Italy – ha una grande tradizione ed esperienza nei collegamenti shuttle: ormai da anni serviamo egregiamente il porto di Napoli con un servizio analogo Pireo-Napoli-Pireo che ci ha consentito di diventare un importante player nel porto di Napoli. La stessa strategia sarà trasferita al porto di Venezia da dove offriremo servizi da e per Venezia verso le maggiori destinazioni con tempi di transito veramente ridotti”. Cosco offrirà, altresì, servizi intermodali da e per il porto di Venezia per tutte le principali destinazioni del Nord Italia.

Ansa/Mare – 08/11/2018

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Maltempo, Toninelli: necessario un commissario per ogni regione

7 Novembre 2018

L’ondata di maltempo che ha colpito in questi giorni la nostra penisola ha provocato non pochi danni alla viabilità di molte regioni. Il Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, in visita a Rapallo – colpita nei giorni scorsi da un’eccezionale mareggiata che l’ha isolata – assicura che nei prossimi giorni “ci sarà un Consiglio dei ministri straordinario che riguarderà anche la Liguria, tra le tante regioni colpite da nord a sud. Ai presidenti di regione chiediamo di quantificare prima possibile i danni, perché ci si possa immediatamente attivare”.

Durante il sopralluogo per la conta dei danni insieme a sindaco Carlo Bagnasco, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione civile ligure Giacomo Giampedrone, il Ministro ha aggiunto “Penso che sia necessario nominare per ogni singola regione un commissario perché alcune emergenze vanno affrontate in quanto tali e non con procedure ordinarie”.

“L’obiettivo – precisa in comune il ministro, durante l’incontro con la stampa – è permettere al territorio di tornare alla normalità quanto prima, in tempo utile per permettere dalla primavera prossima di affrontare la stagione turistica in maniera normale.

“La mia presenza ieri in Veneto e in Friuli e oggi in Liguria – ha concluso – ha il significato di portare a Roma le necessità dei territori e di dichiarare lo stato d”emergenza per tante regioni”.

Trasporti-Italia.com – 07/11/2018

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Autovie Venete, ok al bilancio con fatturato in crescita e utile dimezzato

6 Novembre 2018

Sulla marginalità hanno influito gli accantonamenti. Traffico in lieve calo a causa dei cantieri. Castagna: “I lavori della terza corsia sulla A4 finiranno con un anno di anticipo”.

Assemblea di bilancio per Autovie Venete, oggi, 6 novembre, a Trieste, un bilancio finanziario ma anche operativo nel senso che il presidente della Concessionaria, Maurizio Castagna, ha ripercorso tutti gli obiettivi raggiunti nei tre anni di mandato di questo Consiglio di Amministrazione che ha concluso il suo mandato.

Un triennio caratterizzato da importanti avvenimenti, a cominciare dalla scadenza della concessione (17 marzo 2017) “che non ha rappresentato però uno stop all’attività di Autovie – ha precisato – attività proseguita sia per quanto riguarda gli obblighi convenzionali, sia per quanto concerne le opere “.

A questo proposito Castagna ha sottolineato come i lavori per la realizzazione della terza corsia della A4 abbiano registrato una decisa accelerazione, tanto che la loro conclusione – nel tratto Portogruaro-Palmanova – è prevista entro il 2020,quasi un anno prima del previsto.

“Addirittura – ha aggiunto – l’apertura al traffico, perlomeno parziale del terzo lotto Alvisopoli-Gonars e del primo stralcio del quarto (Gonars-Palmanova) potrebbe avvenire già entro la fine del 2019”.

Auspicando che il Commissario per l’emergenza venga prorogato ulteriormente (la scadenza fissata è al 31.12.2018), Castagna ne ha ribadito la necessità “stante il perdurare della situazione emergenziale”.

L’andamento del traffico – Dopo il picco di crescita registrato nel 2016-2017, nel corso dell’esercizio appena concluso, i flussi di traffico hanno registrato, fino al 31 dicembre 2017 una flessione di quello leggero (determinata anche dalla presenza dei cantieri), parzialmente compensata dall’ancora positiva progressione del traffico pesante.

Nel semestre gennaio-giugno 2018, il rallentamento è stato generalizzato per tutte le classi: all’ulteriore decremento della classe A (auto, moto e furgoni) si è associata una flessione nella crescita del pesante.

Sicuramente il calo è dovuto in gran parte al restringimento di carreggiata effettuato per i lavori di realizzazione della terza corsia che, se inizialmente riguardava solo il tratto Ponte del Tagliamento-Svincolo di San Giorgio di Nogaro, successivamente è stato prolungato fino ed oltre il nodo di Palmanova, per un’estensione complessiva di 30 chilometri.

I dati, riferiti ai chilometri percorsi segnalano, per il traffico leggere 1 miliardo 826 milioni 735 mila 188 chilometri per i veicoli leggeri nell’esercizio 1 luglio 2017 – 30 giugno 2018 a fronte di 1 miliardo 869 milioni 965 mila 443 chilometri dell’esercizio precedente, con una flessioni pari al 2,3%.

Per quanto riguarda il traffico pesante, i chilometri percorsi nell’esercizio 1 luglio 2017 – 30 giugno 2018 sono stati 814 milioni 316 mila 464 cresciuti rispetto all’esercizio precedente del 3% (erano 790 milioni 318 mila 280).

Il saldo complessivo – pesanti più leggeri – è lievemente negativo – 0,7%.

Per quanto riguarda infatti, il traffico pesante, l’incidenza sul totale rimane estremamente significativa e rappresenta il 30,83% (nell’esercizio precedente era del 29,71%).

La Concessione – Per ottenere la nuova concessione, è stata costituita – il 17 aprile 2018 – la Società Autostrade Alto Adriatico, Società per azioni “in house” a totale capitale pubblico (è partecipata per due terzi dalla Regione Fvg e per un terzo dal Veneto) candidata a diventare il nuovo soggetto concessionario.

I risultati del bilancio – L’utile netto è di 4 milioni 730 mila 225 euro (a fronte degli 8 milioni 773 mila 688 euro dell’esercizio precedente) perché sono aumentati – e non di poco – gli accantonamenti effettuati – nel rispetto delle regole di calcolo dell’indennizzo, in previsione del rinnovo della concessione.

Accantonamenti che, a tutt’oggi, superano i 50 milioni di euro. Una voce consistente, che nell’esercizio precedente era di 32 milioni euro.

Fatturato in crescita, invece, con un incremento di 3 milioni 311 mila 545 euro.

Da 209 milioni 126 mila 129 euro, il valore del fatturato (inteso come ricavi delle vendite delle prestazioni) infatti, è passato a 212 milioni 437 mila 674 euro.

Il bilancio è stato approvato dall’assemblea, così come il punto numero 6: il conferimento dell’incarico della revisione legale dei conti per gli esercizi 2018/2019; 2019/2020; 2020/2021; che è stato riaffidato alla Società Price Water House Cooper.

I punti riguardanti la determinazione del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, la nomina dei componenti del Cda e la determinazione della durata del relativo incarico, la nomina del Presidente del CdA e la determinazione del compenso dei componenti del CdA invece è stata aggiornata a una successiva Assemblea convocata per venerdì 7 dicembre alle ore 11,00 sempre nella sala convegni di via Locchi a Trieste.

Il Piccolo/Nordest Economia – 06/11/2018

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Iata: in chiaroscuro l’andamento del cargo aereo a settembre

I dati diffusi dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) indicano che nel mese di settembre il traffico merci è cresciuto del 2% – in termini di freight tonne kilometers (FTK) – rispetto a settembre 2017. Il tasso di crescita rimane dunque tutto sommato invariato rispetto al mese precedente ma meno della metà rispetto alla media degli ultimi cinque anni (5,1%). La capacità – misurata in available freight tonne kilometers (AFTK) – è cresciuta del 3,2% rispetto a settembre 2017. Si tratta del settimo mese consecutivo in cui la capacità ha superato la crescita della domanda, ma i rendimenti continuano a tenere per il momento. La crescita della domanda, sebbene debole, continua ad essere supportata dalla fiducia dei consumatori, da robusti investimenti a livello globale e dall’espansione dell’e-commerce. Tuttavia il cargo aereo deve fare i conti con alcuni fattori-chiave che potrebbero minare appesantirne l’andamento futuro. Innanzitutto, per la prima volta da giugno 2017 le aziende manifatturiere si trovano a dover fronteggiare una contrazione a livello globale negli ordini per l’export. Nello specifico a settembre si è registrata una contrazione in tutte le nazioni esportatrici, con l’unica eccezione degli Usa. In Asia e in Europa le aziende sono alle prese con un allungamento dei tempi di rifornimento e questo significa un minore bisogno della celerità offerta dal trasporto aereo.“Il traffico cargo a settembre è cresciuto del 2%, ben al di sotto della media del 5,1% registrata negli ultimi cinque anni. La diminuzione degli ordini di esportazione e l’allungamento dei tempi di consegna stanno ridimensionando la necessità di ricorrere al trasporto aereo per le merci in molti mercati tradizionali – ha commentato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo Iata –. Ma ci sono anche notizie positive. Per esempio la fiducia dei consumatori va a braccetto con l’espansione continua dell’e-commerce nel dare una forte spinta al cargo aereo. Il messaggio più importante che viene lanciato al settore è la necessità di modernizzazione dei processi. Alcuni progressi sono stati fatti con l’introduzione della lettera di vettura aerea elettronica che diventerà il documento predefinito sulle rotte commerciali abilitate dal 2019. Ma i governi hanno molto lavoro da fare per portare i processi del cargo aereo e la supply chain nell’era moderna”. Ad eccezione dell’Africa, che si trova a fare i conti con una contrazione del 2,1%, tutte le aree geografiche hanno registrato a settembre volumi di cargo aereo in crescita. In Asia-Pacifico la crescita è stata dell’1,2%, in Nord America ed Europa dell’1,5%. In Medio Oriente si è registrata la crescita più solida, +6,6% rispetto a settembre 2017. Più contenuto ma comunque positivo il risultato in America Latina, +2,9%.

Trasporti-Italia.com – 06/11/2018

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Stabile il traffico delle merci nel porto di Ravenna nel terzo trimestre

Nei primi nove mesi di quest’anno sono state movimentate 19,7 milioni di tonnellate di merci (+0,6%)

Nel terzo trimestre di quest’anno il porto di Ravenna ha movimentato 6,6 milioni di tonnellate di merci, con un lieve incremento del +0,3% sullo stesso periodo del 2017. Il totale delle rinfuse solide è risultato stabile essendo stato pari a 2,8 milioni di tonnellate, di cui 1,3 milioni di tonnellate di minerali e materiali da costruzione (-8,3%), 566mila tonnellate di cereali (+48,0%), 543mila tonnellate di derrate alimentari, mangimi e semi oleosi (-21,0%), 19mila tonnellate di carboni (-57,1%) e 339mila tonnellate di altre rinfuse solide (+26,2%).

Le rinfuse liquide sono aumentate del +3,1% attestandosi a quasi 1,2 milioni di tonnellate, di cui 557mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (+21,8%), 201mila tonnellate di prodotti chimici (-5,9%), 59mila tonnellate di petrolio greggio (+13,9%), 109mila tonnellate di prodotti gassosi (-27,1%) e 270mila tonnellate di altri carichi liquidi (-6,3%).

Nel settore delle merci varie sono state movimentate complessivamente 2,6 milioni di tonnellate (-0,5%), con un traffico containerizzato che è stato pari a 538mila tonnellate (-5,0%) ed è stato realizzato con una movimentazione di container pari a 52mila teu (-0,7%), con un traffico di rotabili che ha totalizzato 432mila tonnellate (-4,1%) e un volume globale delle altre merci varie che è risultato pari a 1,7 milioni di tonnellate (+2,0%).

Nel terzo trimestre del 2018 il traffico dei crocieristi è stato di meno di tremila passeggeri (-89,6%).

Nei primi nove mesi di quest’anno lo scalo portuale ravennate ha movimentato complessivamente 19,7 milioni di tonnellate di merci, con una progressione del +0,6% rispetto al corrispondente periodo del 2017, di cui 16,9 milioni di tonnellate allo sbarco (+1,5%) e 2,8 milioni di tonnellate all’imbarco (-4,1%).

Nel segmento delle merci varie il totale è stato di 8,0 milioni di tonnellate (-0,2%), di cui 1,8 milioni di tonnellate di merci containerizzate (-5,3%, percentuale che tiene conto di una rettifica del peso del traffico movimentato nei primi nove mesi del 2017 che è risultato superiore di 264mila tonnellate rispetto ai precedenti conteggi). La movimentazione dei contenitori in termini di box da 20′ è stata pari a 162.351 teu (-3,3%). I rotabili hanno totalizzato 1,2 milioni di tonnellate (-7,7%) e le altre merci varie 5,0 milioni di tonnellate (+3,8%).

Nel comparto delle rinfuse solide il traffico è stato di 8,2 milioni di tonnellate (+0,3%), di cui 3,8 milioni di tonnellate di minerali e materiali da costruzione (-6,9%), 1,5 milioni di tonnellate di cereali (+43,9%), 1,5 milioni di tonnellate di derrate alimentari, mangimi e oleaginosi (-11,9%), 173mila tonnellate di carboni (-7,1%), 66mila tonnellate di prodotti metallurgici (+18,0%), 10mila tonnellate di prodotti chimici e 1,1 milioni di tonnellate di altre rinfuse secche (+3,8%).

Le rinfuse liquide sono ammontate a 3,5 milioni di tonnellate (+3,5%), di cui 1,4 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (+6,5%), 648mila tonnellate di prodotti chimici (-1,1%), 438mila tonnellate di prodotti gassosi (-1,4%), 136mila tonnellate di petrolio grezzo (-14,4%) e 890mila tonnellate di altre rinfuse liquide (+8,6%).

Nei primi nove mesi del 2018 i crocieristi sono stati 16mila (-61,4%).

InforMare – 06/11/2018

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Terza corsia A4: «I lavori finiranno nel 2020, con un anno d’anticipo»

I lavori per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4 sono «in decisa accelerazione» e la loro conclusione nel tratto Portogruaro-Palmanova è prevista entro il 2020, quasi un anno prima del previsto. Lo ha annunciato oggi, 6 novembre,  l’amministratore delegato di Autovie Venete, Maurizio Castagna, all’assemblea della società autostradale che si è svolta a Trieste. «Addirittura – ha aggiunto Castagna – l’apertura al traffico, perlomeno parziale del terzo lotto Alvisopoli-Gonars e del primo stralcio del quarto (Gonars-Palmanova) potrebbe avvenire già entro la fine del 2019». Castagna ha quindi auspicato una nuova proroga del Commissario per l’emergenza, la cui scadenza fissata è al 31 dicembre prossimo, ritenendola necessaria «stante il perdurare della situazione emergenziale».

Il Gazzettino – 06/11/2018

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Diretto Bolzano-Milano, la Provincia «valuta l’idea» (in attesa del BBT)

5 Novembre 2018

di Massimiliano Boschi

«Abbiamo valutato costi e benefici di un collegamento diretto tra Bolzano e Milano e, in teoria, sembrerebbe più opportuno attendere il completamento del tunnel del Brennero». Valentino Pagani, direttore del dipartimento Viabilità e Mobilità della Provincia, sembrerebbe, chiudere le porte alla proposta di un treno diretto tra Milano e Bolzano partita da Alto Adige Innovazione, ma la questione è, fortunatamente, più complessa: «Con la costruzione del tunnel del Brennero – precisa Pagani – le imprese ferroviarie offriranno sicuramente servizi cadenzati all’ora tra Monaco-Innsbruck-Bolzano e Verona con regimi di fermate diversificate con significativi miglioramenti dei tempi di percorrenza rispetto a quelli attuali (Bolzano-Innsbruck ca. 1 ora in meno rispetto ad oggi). Tali collegamenti realizzeranno nel nodo di Verona tempi di interscambio con l’asse Venezia-Verona-Milano-Torino. per questo non ha molto senso, nell’ottica di un sistema cadenzato di rete, creare collegamenti diretti per Milano. L’importante è che funzionino gli interscambi e che siano agevoli. Questo, però, è un ragionamento teorico a lungo termine (il tunnel di Base del Brennero sarà consegnato nel 2027 ndr) e viste le ripetute richieste degli utenti siamo disposti a valutare la possibilità di un collegamento diretto tra Bolzano e Milano».

In sintesi, verificato attentamente il potenziale di utenti interessati al collegamento, la Provincia si confronterà con le società ferroviarie per valutare la possibilità di attivare il servizio. Nell’attesa abbiamo cercato di capire come evolverà il trasporto pubblico altoatesino nei prossimi anni, alla luce dell’ambizioso “Piano provinciale della mobilità” approvato a inizio anno. Un piano che prevede investimenti importanti e che dovrebbero portare a un servizio ferroviario provinciale del tipo “S-Bahn”. Prima di addentrarci nello specifico del piano, abbiamo chiesto a Pagani se si prevedono cambiamenti sulla linea del Brennero già prima del completamento del Tunnel di Base.

Sono previsti interventi che consentano di raggiungere Innsbruck senza cambio anche con i treni interregionali?

«Sì, con l’introduzione della linea elettrificata in Val Venosta saranno previsti in collaborazione con il Land Tirolo collegamenti diretti all’ora tra Malles-Merano-Bolzano e Innsbruck con treni policorrente. A tal proposito sia le ferrovie austriache nonché la Provincia di Bolzano stanno per acquistare il materiale rotabile adatto».

Quali sono gli interventi principali necessari per raggiungere gli obiettivi del Piano Provinciale?

«I principali sono tre: la bretella denominata “Variante di Val di Riga” tra Rio di Pusteria e l’innesto sulla linea del Brennero compreso l’adeguamento del piano regolatore della stazione (PRG) e del centro di intermodale di Bressanone e la costruzione delle nuove fermate di Varna e di Sciaves.  Il raddoppio e rettifica della linea ferroviaria Bolzano – Merano dal km.4 alla stazione di Terlano e riqualificazione delle stazioni di Ponte Adige e Terlano. L’ ingresso dedicato per la linea Meranese nella stazione di Bolzano, mediante la realizzazione della galleria del Virgolo».

La conclusione della variante di Riga è prevista per il 2024. Quali sono gli altri tempi di realizzazione?

«Per quanto riguarda la costruzione della galleria ferroviaria a 3 binari del Virgolo per l’ingresso indipendente della linea ferroviaria Bolzano – Merano nella Stazione centrale sono previsti secondo il protocollo d’intesa tra Provincia e Comune 4 anni, perciò entro la fine del 2022. Sempre secondo il protocollo per quanto riguarda gli interventi di potenziamento dei collegamenti urbani ferroviari sulla tratta Casanova – Terlano e contestuale realizzazione dell’importante nodo di interscambio a Ponte Adige sono previsti 8 anni, quindi entro 2026».

L’impatto del turismo sul trasporto pubblico locale in Alto Adige è importante, si pensi solo al periodo dei mercatini e alla calata di ciclisti verso San Candido nel periodo estivo. Come pensate di integrare e conciliare le diverse esigenze di cittadini e turisti?

«Nel piano provinciale della mobilità sono previsti dei servizi diversificati per i periodi turistici. Per questioni di efficienza non è ragionevole offrire linee separate per turisti e per le altre categorie di utenti, ma è piuttosto più conveniente rafforzare le linee nei periodi turistici come stiamo già facendo».

Rispetto all’estensione delle linee serali e alle comitive sono previste novità?

«Nel piano provinciale della mobilità è prevista l’estensione delle linee serali, fa parte delle strategie generali di intervento. Per quel che riguarda la prenotazione per comitive è già prevista in alcune zone, per esempio in Valle Aurina. Stiamo ragionando come introdurre in futuro la prenotazione per comitive sopra un certo numero in maniera generale come succede anche nei paesi vicini».

Alto Adige Innovazione – 05/11/2018

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Brennero, verso nuovo record tir

Due milioni nei primi dieci mesi del 2018

Al Brennero continua a crescere il traffico pesante. Nei primi dieci mesi dell’anno ne sono transitati al valico due milioni di tir, ovvero 6,3% in più che nello stesso periodo del 2017, scrive il quotidiano Dolomiten.
Secondo l’amministratore delegato dell’autostrada del Brennero, Walter Pardatscher, quest’anno sarà battuto il record storico del 2017. Pardatscher spiega l’aumento con la ripresa economica in Italia, “che però da settembre è rallentata”. Per questo motivi, dice al giornale, a settembre il numero di tir al Brennero è addirittura diminuito del 2,5%, ma – secondo l’ad di A22 – il 2018 registrerà comunque un nuovo record.

Ansa/Trentino A.A. – 05/11/2018

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L’export Fvg vola e supera il Nordest. La sfida si sposta sui mercati extra Ue

1 Novembre 2018

I punti di forza sono la forte vocazione estera delle imprese. Serve differenziare i settori e puntare sulle aree emergent.

L’effetto Trump sui mercati internazionali, il possibile rischio di guerre commerciali e l’aumento di episodi di violenza politica. Su quali Paesi e settori possono puntare le aziende del Friuli-Venezia Giulia per cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali? “Keep Calm & Made in Italy”, l’ultimo Rapporto Export a cura del Polo Sace Simest delinea, nonostante la presenza di diverse complessità, un quadro positivo per l’export italiano e delle regioni. Nel 2017 l’export del Fvg è stato tra i protagonisti della crescita nazionale, grazie a un incremento del 12,1% rispetto all’anno precedente e ai 15 miliardi di euro di beni venduti all’estero: un risultato che supera il dato nazionale (+7,4%) e quello relativo al Triveneto (+6,6%) e che, anche al netto del comparto navale, che tipicamente traina l’export regionale, si attesta a quota 12,7 miliardi.

Questa performance è solo l’ultimo tassello di un trend positivo che prosegue da anni, a testimonianza di una vocazione estera che caratterizza la regione, da sempre finestra sull’Europa e sul mondo.

Sace Simest, Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo Cdp, ha mobilitato solo nell’ultimo anno oltre 200 milioni di euro per le attività di export e internazionalizzazione di più di 500 aziende della regione. Il Friuli-Venezia Giulia potrà essere ancora più competitivo sui mercati globali se sarà in grado di differenziare sempre di più i settori dell’esportazione, guardando anche al di fuori dell’Europa e puntando su geografie emergenti.

Tra le destinazioni “suggerite” , contraddistinte da un rischio medio basso, ci sono Paesi come il Messico e il Bangladesh per la meccanica strumentale, Spagna e Slovacchia per i prodotti in metallo, Cina e Australia per la manifattura. Ci sono poi altri Paesi a rischio medio-alto, come a Russia, la Turchia, la Grecia.

Nel rapporto Export 2018, Sace ricorda che grazie ai 15 miliardi di beni esportati all’estero nel 2017, il Friuli-Venezia Giulia ha guidato la performance positiva dell’area triveneta. I settori trainanti sono stati i prodotti in metallo (+30,1%) e i mezzi di trasporto, trainati a loro volta dal comparto navale (+22,8%), che insieme coprono quasi il 40% della quota complessiva di beni venduti all’estero.

In leggero calo la meccanica strumentale (-2,5%), primo settore delle esportazioni regionali con un peso superiore al 20%: il dato si deve alla diminuzione della domanda dalla Turchia, primo Paese di destinazione per il settore, e dalla Cina. Buona la performance anche dei settori tradizionali del Made Fvg, come l’arredamento (+9,3%).

Nel 2017 si sono consolidati i rapporti commerciali con i principali mercati di destinazione; un’ulteriore impennata la si è registrata nel primo semestre 2018 (+17,5%) con esportazioni in aumento verso la maggior parte delle destinazioni eccetto Regno Unito, Russia e Turchia, dove le particolari condizioni politico-economiche hanno provocato un calo della domanda.

Il Piccolo/Nordest Economia – 01/11/2018

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Zona logistica semplificata a Marghera: «Una scossa per investimenti e lavoro»

Pellicani Pd: «Impegna il governo a prevedere l’istituzione dell’area, potenziata dai vantaggi del credito di imposta nel porto di Venezia»

Torna alla Camera il tema dell’istituzione di una zona logistica semplificata (ZLS) a Marghera. A riferirlo è il parlamentare veneziano del Partito Democratico, Nicola Pellicani: «Approvato la notte scorsa un mio ordine del giorno che impegna il governo nella prossima legge di stabilità a la Zls, potenziata dai vantaggi del credito di imposta nel porto di Venezia e altre aree portuali del nord Italia».

Area strategica

«È un passo in avanti per rilanciare concretamente Porto Marghera – scrive Pellicani -. Già nella scorsa legislatura l’istituzione di una Zona Speciale era stato oggetto di dibattito. Si parlava di Zes, Zone Economiche Speciali, ma l’attuale normativa consente di istituire Zes soltanto nelle regioni del Mezzogiorno. La legge di stabilità del 2017 ha dato però alle Regioni il compito di istituire le Zls, per favorire la crescita e lo sviluppo di investimenti nelle aree portuali, non disciplinate come Zes, a condizione che sia presente un’autorità di sistema portuale e che sia un’area portuale strategica».

Credito d’imposta

La zona logistica semplificata in questo caso, spiega Pellicani, ha una marcia in più, perché: «verrebbe potenziata dai vantaggi del credito di imposta, per dare una scossa ulteriore a nuovi investimenti e creazione di posti di lavoro. Se il governo manterrà le promesse la città potrà contare su uno strumento rivoluzionario di sviluppo del territorio, in cui si possono utilizzare incentivi fiscali, semplificazioni amministrative e procedurali».

Confindustria

Secondo un piano industriale elaborato da Confindustria, a Porto Marghera ci sono 385 ettari di aree libere, ovvero non produttrici di alcun reddito né per la popolazione residente, in termini di aumento del reddito pro capite, né per lo Stato in termini di imposte come Iva, Ires, Irpef, né per gli enti locali. Una Zls potenziata nell’area metropolitana di Venezia potrebbe generare in queste aree fino a 3,8 miliardi di investimenti e 55 mila nuovi posti di lavoro.

Venezia Today – 01/11/2018

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