«Pendolari, entro il 2020 linee elettrificate e altri treni»

13 Novembre 2018

La svolta arriverà. Ma ci vorranno alcuni anni per toccare con mano i risultati. Per le migliaia di pendolari dei treni regionali, di cui L’Arena ha raccontato le disavventure quotidiane nell’inchiesta pubblicata domenica, fra i ritardi cronici dei convogli, le cancellazioni improvvise, e il sovraffollamento, la Regione ha una notizia buona e una cattiva. La buona è «il grande lavoro che stiamo portando avanti per risolvere una situazione ad oggi definibile senza dubbio drammatica», assicura l’assessore regionale Elisa De Berti (Infrastrutture e Trasporti).

LA NOTIZIA cattiva è che questo «grande lavoro», proprio in quanto tale, è destinato a durare piuttosto a lungo, nella misura di almeno due o tre anni, poiché si andrà a rimodernare innanzitutto la rete ferroviaria e poi, in seconda battuta, si procederà all’acquisto di treni spaziosi e confortevoli, mandando in pensione i vecchi «carri bestiame» attualmente in uso anche su tratte molto affollate da lavoratori e studenti.

L’ASSESSORE ricorda che, lo scorso gennaio, la Regione ha firmato un contratto con Trenitalia che, tra le altre cose, prevede manutenzioni straordinarie sulla rete e l’acquisto di 38 nuovi treni, da spalmare sui percorsi più battuti. Per questo, c’è a disposizione un finanziamento governativo di 24 milioni di euro da parte del Fsc (Fondo per lo sviluppo e la coesione, già Fas). I miglioramenti, però, inizieranno a manifestarsi solo dopo il 2020. Perché, a quella data, dovrebbero essere ultimati i cantieri per il rinnovo delle linee ferroviarie. Che, c’è da immaginarselo, nel frattempo creeranno ulteriori disagi. Lo annuncia De Berti: «Gli interventi più significativi riguarderanno le linee Verona-Rovigo, Rovigo-Chioggia e l’Adria-Mestre. Per quanto riguarda la prima, sulla quale i pendolari sollevano da tempo molte critiche, completeremo la sua elettrificazione, che in realtà è già parzialmente installata. Manca solo il tratto fra Cerea e Isola della Scala, che puntiamo a finire entro il 2020. Purtroppo», fa presente, «non è automatico riuscire a intervenire su tratti ferroviari gestiti da Sistemi Territoriali».

«PIÙ SEMPLICE sarà migliorare la Adria-Mestre, che è gestita direttamente dalla Regione», aggiunge l’assessore. «Anche in tal caso, l’elettrificazione sarà portata a termine entro il 2020. Dopodiché potremo finalmente dotarci di moderni elettrotreni». E intanto, per velocizzare i convogli-lumaca? «Una delle principali cause della lentezza dei treni regionali è la grande quantità di passaggi a livello», risponde De Berti. «Nell’intero Veneto se ne contano trecento, ma la metà è concentrata proprio sulla Verona-Rovigo, Rovigo-Chioggia e Adria-Mestre. Anche su questo punto stiamo lavorando per trovare soluzioni che ci consentano di eliminarne una parte». Infine, il sovraffollamento. E qui, l’assessore si dimostra meno accomodante. «I treni regionali hanno le tariffe di gran lunga più competitive del sistema di trasporto ferroviario. È chiaro che negli orari di punta i convogli si presentano strapieni, mentre magari sono sgombri venti minuti prima o dopo la famigerata “ora X”. Se il sovraffollamento è la regola, ogni giorno e a qualsiasi ora, interverremo. Non, però, se si tratta di un problema una tantum, risolvibile modificando le proprie abitudini».

L’Arena – 13/11/2018

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Istat-Eurostat: in Italia 1,8 km di autostrade ogni 10mila veicoli ogni

12 Novembre 2018

In Italia vi sono 1,8 km di autostrade ogni 10 mila autovetture in circolazione, mentre in Spagna questo rapporto si colloca a quota 6,8, in Germania a 2,8, in Francia a 3,6 e nel Regno Unito a 1,2. Questi dati sono frutto di un’elaborazione del Centro Studi Continental sulla base dei dati Istat ed Eurostat. L’elaborazione del Centro Studi Continental fornisce anche un prospetto per le regioni italiane dei chilometri di autostrada ogni 10 mila autovetture circolanti con i dati del 2007 e del 2016 e la relativa variazione percentuale.

Le regioni che si caratterizzano per un aumento della rete autostradale sono: Lombardia (+15,8%),  Veneto (+13,3%),  Toscana (+2,7%) e Lazio (+5,6%).  Se si esclude la Liguria (in cui la situazione è invariata), in tutte le altre regioni è stato registrato un calo: si va dal -0,9% della Sicilia fino al -43% del Trentino Alto Adige. Quest’ultimo dato è però derivato da una crescita del parco circolante particolarmente sostenuta, dovuta al fatto che le società di noleggio registrano le loro vetture in questa regione a causa delle imposte di registrazione particolarmente basse.

Trasporti-Italia.com – 12/11/2018

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Isfort, rapporto mobilità: diminuisce l’uso dell’auto per gli spostamenti, aumentano bici e bus

Italiani sempre più a piedi o in bicicletta, meno in auto (spesso come passeggero) e di più sul bus. È la fotografia della mobilità (2017) scattata da Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti ) nel 15° Rapporto sulla Mobilità degli Italiani, in collaborazione con Asstra, Anav e Agens. Dallo studio presentato oggi a Roma nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, risulta infatti che l’impennata della mobilità attiva (quella non motorizzata) ha drenato spostamenti soprattutto all’auto, incrinandone il tradizionale ”quasi monopolio” nelle preferenze degli italiani.

Infatti la quota modale delle ‘quattro ruote’ scende nel 2017 al 58,6% dal 65,3% del 2016 (quasi 7 punti in meno), riallineandosi ai valori di inizio millennio. Si tratta in ogni caso ancora di un dato importante riguardando oltre la metà dei connazionali. Intanto, complice la crisi ma anche una maggior consapevolezza, gli spostamenti a piedi sono balzati dal 17,1% del totale nel 2016 al 22,5% nel 2017, così come la quota modale della bicicletta ha superato per la prima volta il 5% (5,1%, quasi due punti in più rispetto al 2016).

Il trasporto pubblico nel suo insieme (autobus urbani e di lunga percorrenza, treni, metro, tram, sharing mobility ecc.) ha registrato un leggero incremento passando dal 6,6% del 2016 al 7% del 2007. A questa quota si devono tuttavia aggiungere gli spostamenti intermodali, che nella quasi totalità hanno implicato l’utilizzazione di un mezzo di trasporto pubblico Gli italiani vogliono scommettere sulla mobilità sostenibile, chiedendo più investimenti e più determinazione nella messa in campo di misure che favoriscano il riequilibrio modale e la vivibilità delle città. Secondo i cittadini per favorire le alternative di trasporto all’auto dovrebbe essere incentivato soprattutto il trasporto pubblico (85%), quindi la bicicletta (76%), anche nella versione bike sharing (61%), e più staccati il car sharinge il car pooling.

Inoltre il 57% degli intervistati considera assolutamente prioritario “potenziare e migliorare i servizi di trasporto pubblico” per ridurre l’inquinamento nelle città; solo per il 6% degli intervistati si tratta di una misura poco o per niente utile. Dopo il sostegno al trasporto pubblico, i cittadini valutano come misure più efficaci nella lotta all’inquinamento l’incentivo all’uso delle auto elettriche e, a ruota, le infrastrutture per la ciclabilità (piste ciclabili, stalli di sosta) e l’estensione di zone pedonali e zone a traffico limitato. Resta un quadro ancora preoccupante su motorizzazione e sicurezza. Nonostante gli italiani usino meno l’auto il tasso di motorizzazione cresce a 63,7 auto ogni 100 abitanti contro 62,5 del 2016.

Il parco autovetture circolante in Italia nel 2017 ha avuto un incremento del 1,8% rispetto al 2016. Cioè più italiani hanno l’auto ma, appunto, la usano meno. Un effetto negativo di questa incessante crescita del tasso di motorizzazione, soprattutto negli ultimi anni, è l’aumento della quota di autovetture vecchie: la quota di veicoli con anzianità superiore ai 15 anni era pari al 16,1% nel 2000, è salita al 18,7% dieci anni dopo e nel 2017 è balzata al 30,6%. È vero che si tratta per lo più di secondi mezzi in famiglia ma se persiste la tendenza alla bassa sostituzione dei veicoli più vecchi, i problemi di inquinamento e sicurezza difficilmente potranno essere mitigati.

Di contro però, l’incidenza di motori meno inquinanti raddoppia: gli Euro 5 o superiori passano dal 15,3% del 2013 al 27,4% del 2016 e al 32% del 2017. Sempre in ambito di mobilità privata i dati testimoniano che la battaglia sulla sicurezza stradale si sta decisamente perdendo,nonostante qualche piccolo successo. Nel 2017 il numero complessivo di incidenti stradali, pari a 246.750, è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente (-0,97%), ma sono aumentati i morti: 3.378, ovvero 95 in più rispetto al 2016.

L’indice di mortalità rimane stabile a 1,9 decessi ogni 100 incidenti, una soglia che di fatto non si è più abbassata dal 2010, dopo la rapida discesa di inizio millennio (2,6 nel 2002). “Nel Paese – sottolinea Carlo Carminucci, direttore della Ricerca Isfort – si stanno affermando nuovi stili di mobilità dei cittadini, più maturi e consapevoli, che aprono scenari di grandi opportunità perla crescita dei mezzi di trasporto più sicuri, decongestionanti e a basso impatto. Occorre tuttavia che i servizi di trasporto offerti siano integrati, flessibili e innovativi, in grado cioè di soddisfare una domanda sempre più esigente e personalizzata. E occorre – conclude – che le politiche pubbliche accompagnino questo processo con misure di mitigazione dell’uso dell’auto, a favore della sicurezza e a sostegno delle soluzioni di mobilità sostenibile”.

Trasporti-Italia.com – 12/11/2018

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Quadrante Europa. Lavori alla rotonda per 630mila euro

9 Novembre 2018

Saranno conclusi entro la prossima settimana i lavori di riqualificazione e asfaltatura della rotonda d’ingresso al Quadrante Europa, in via Sommacampagna. L’intervento, realizzato dal Consorzio Zai per un costo complessivo di circa 630 mila euro, ha portato al totale rifacimento del manto stradale della rotonda e all’asfaltatura di alcuni tratti di via Sommacampagna e viale Gumpert.

I lavori sono stati visionati questa mattina dal Sindaco Federico Sboarina e dall’assessore alle Strade Marco Padovani, insieme al presidente del Consorzio Zai Matteo Gasparato e al direttore Nicola Boaretti. «Un importante intervento di risanamento – sottolinea Sboarina –, che ha portato al ripristino di un manto stradale gravemente danneggiato e per il quale, da oltre 10 anni, non è mai stato fatto alcun lavoro di sistemazione. Si tratta di una delle porte d’ingresso della città, su cui, giornalmente, confluisce un notevole flusso di traffico pesante», circa 8mila mezzi pesanti al giorno.

L’opera si inserisce nell’ampio programma comunale di riqualificazione di strade e marciapiedi, che proseguirà anche per tutto il 2019, grazie ai quasi 17 milioni di euro destinati ad opere pubbliche.

L’Arena – 09/11/2018

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A22: Toninelli, sciolto il nodo governance. Grandi benefici per i territori

“Grazie a un rapido ed efficace intervento mio e del mio ministero, siamo riusciti a trovare la quadra, anche con l’Europa, su una convenzione per la gestione pubblica dell’autostrada A22 che consentirà di mantenere gli utili sui territori interessati e garantirà ad essi enormi benefici, soprattutto in tema di mobilità sostenibile”. Lo dice in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, al termine dell’incontro, oggi al Mit, con i governatori di Trentino, Maurizio Fugatti, Alto Adige, Arno Kompatscher, Veneto, Luca Zaia, e Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, presente anche il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro.

“In un clima di proficua collaborazione – ha aggiunto Toninelli – è stato sciolto il nodo che riguardava la governance del Comitato di indirizzo che presidierà l’accordo quadro sulla concessione della A22. Prevarrà una gestione concertata tra Stato, Regioni e autonomie locali in merito alle scelte strategiche e saranno, peraltro, realizzate infrastrutture viarie connesse al tracciato autostradale che sono di notevole valore per Trento e Bolzano”.
“Siamo di fronte a una soluzione – conclude Toninelli – che rappresenta il primo tassello di una nuova visione per cui l’interesse pubblico deve e dovrà prevalere sempre di più nella gestione di asset quali le nostre autostrade”.

Trasporti-Italia.com – 09/11/2018

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Economia: Bini, Via della Seta premia Porto Trieste e entroterra Fvg

“Il grande progetto cinese della nuova Via della Seta può coinvolgere e premiare il porto di Trieste così come tutto l’entroterra del Friuli Venezia Giulia”. È quanto ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, che oggi è intervenuto a Udine al convegno “La Cina è vicina” promosso dall’Associazione Friuli Europa.

Bini ha ricordato come “la Regione sia stata recentemente impegnata in una missione in Cina che ha aperto forti partnership commerciali e relazioni istituzionali solide per cogliere tutte le opportunità che potranno derivare da questo grande piano strategico mondiale”.

“Sicuramente – ha proseguito Bini – vista la posizione geografica strategica del Friuli Venezia Giulia, questo piano vedrà protagonista il Porto di Trieste ma anche tutto l’entroterra friulano e giuliano”.

Proprio per le sue dimensioni anche economiche (si stimano investimenti del governo cinese tra 4000 e 8000 miliardi di dollari nella “Belt and Road Infrastructure”), Bini ha evidenziato come “la nuova via della Seta sia un’opportunità da maneggiare con cautela, per la velocità con cui si muove questa potenza mondiale nel realizzare il proprio progetto”.

Come è emerso infatti nel corso dei vari interventi ed in particolare nella relazione introduttiva del ricercatore del University College di Londra, Marco Dean, la realizzazione di sei corridoi terrestri e di un corridoio marittimo, previsti dalla strategia di sviluppo cinese per collegare il Paese con l’occidente, comporta rischi politici, ambientali, sociali e commerciali. L’espansione della Cina, pur presentata dal governo cinese come un’occasione di sviluppo occupazionale e di riequilibrio economico interno, ha un impatto diplomatico complesso sulla geo-politica internazionale. Ne è testimonianza la volontà di controllo dei porti sul Corno d’Africa e in Asia.

L’impatto con la nostra economia e la gestione di una strategia complessiva nazionale in grado di far cogliere al Friuli Venezia Giulia le opportunità migliori sono state al centro della tavola rotonda conclusiva che ha visto la partecipazione di Renzo Marinig, presidente del Consorzio di sviluppo economico del Friuli, di Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone e di Rodolfo Flebus, responsabile trasporti e logistica della Camera di commercio di Pordenone-Udine.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie Dalla Giunta – 09/11/2018

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Il 2019 sarà l’anno della digitalizzazione del cargo aereo in Italia

8 Novembre 2018

Il cargo aereo compie un passo avanti verso la piena digitalizzazione dei processi. Come deciso dalla Iata, dal prossimo 1° gennaio, infatti, l’emissione di Air Waybills elettronici (e-AWB) diventerà la procedura standard per le spedizioni aeree sulle direttrici abilitate al posto della documentazione cartacea, che sarà quindi un’eccezione. La progressiva introduzione dell’e-AWB (lettera di vettura aerea), iniziata nel 2010, ha favorito nel tempo la condivisione dei dati lungo tutta la filiera del cargo aereo consentendo la adozione di soluzioni sempre più innovative a vantaggio della clientela. La costante crescita dell’utilizzo dell’e-AWB dimostra che il settore del cargo aereo è ormai pronto ad implementare la piena digitalizzazione e, a conferma del proprio impegno in tal senso, Iata ne raccomanda il pieno utilizzo, con la sola eccezione delle tratte per le quali – a seguito di accordi internazionali o di regolamenti nazionali – sia ancora necessaria la documentazione cartacea. I principali vantaggi della digitalizzazione dei documenti di trasporto sono: l’eliminazione dei processi basati su documentazioni cartacee, una migliore efficienza ed affidabilità dei processi e della movimentazione, la riduzione dei tempi di consegna, la diminuzione degli errori e l’impatto positivo sull’ambiente grazie alla minore utilizzazione di carta Il Cluster Cargo Aereo, in coerenza con le raccomandazioni sia di Iata che del Tavolo Tecnico sul cargo aereo costituito nel 2017 dal ministero dei Trasporti, si adopererà per favorire una sempre maggiore penetrazione dell’e-AWB nel mercato Italiano. Per questo, a supporto della strategia annunciata da Iata, le associazioni aderenti al Cluster cargo aereo organizzeranno, a partire dal primo trimestre del 2019, seminari ad-hoc per gli addetti ai lavori negli aeroporti interessati.

Trasporti-Italia.com – 08/11/2018

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Anas: si dimette l’Ad Armani per il cambio di orientamento del Governo sull’integrazione Fs Italiane-Anas

L’Ad e direttore generale di Anas Gianni Vittorio Armani si è dimesso. Subito dopo si sono dimessi anche altri due consiglieri del cda di Anas, Vera Fiorani e Antonella D’Andrea, espressione del gruppo Fs. In questa maniera il cda, composto da cinque membri, decade. La prossima settimana è attesa l’indicazione sul nuovo consiglio che deve arrivare da Fs con la condivisione del ministro Toninelli e del Mef.

L’Amministratore delegato di Anas Gianni Vittorio Armani ha comunicato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli ed al Gruppo FS Italiane le proprie dimissioni, “in considerazione del mutato orientamento del Governo sull’integrazione di Fs Italiane e Anas”. Lo scrive una nota di Anas “Il Gruppo Fs Italiane – conclude la nota – ha ringraziato l’Amministratore delegato Armani per il lavoro svolto in questi anni nel ristrutturare l’Azienda”.

Trasporti-Italia.com – 08/11/2018

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Camion: l’Ue contro l’Italia per non aver applicato le norme sui parcheggi intelligenti

L’Italia e altri cinque stati europei (Austria, Germania, Lituania, Lussemburgo e Olanda) hanno ricevuto una lettera di costituzione in mora da parte della Commissione europea per non aver comunicato le informazioni sulle aree di parcheggio sicure. Più specificamente, tali Stati membri non hanno reso note le informazioni relative ai parcheggi registrati nel servizio d’informazione e alle aree di parcheggio che forniscono informazioni (ad esempio circa la disponibilità di parcheggi o le zone prioritarie).

E’ un obbligo previsto dal regolamento del 2013 adottato nel quadro della direttiva sui sistemi di trasporto ‘intelligenti’. In Europa i conducenti degli automezzi pesanti si trovano spesso di fronte a un numero insufficiente di aree di sosta e non ricevono informazioni adeguate su tali strutture per cui parcheggiano spesso in zone non protette o in luoghi non sicuri. Gli Stati membri interessati ora sotto procedura Ue dispongono ora di due mesi per rispondere alla lettera di costituzione in mora; trascorso tale periodo la Commissione potrà valutare l’adozione di pareri motivati.

Trasporti-Italia.com – 08/11/2018

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Porti: Zeno D’Agostino nominato vice presidente di Espo

‘Ora definire nuova agenda Ue e italiana sulla Via della Seta’

Il presidente di Assoporti e numero uno del porto di Trieste, Zeno D’Agostino, è stato nominato vice presidente di Espo – European Sea Ports Organisation oggi pomeriggio durante l’Assemblea generale dell’associazione con sede a Bruxelles.

D’Agostino è stato eletto unitamente a Annaleena Makila (rappresentante finlandese) mentre Eamonn O’Reilly (Irlanda) è stato confermato presidente. Unico rappresentante dell’Europa del Sud – si legge in una nota – il presidente di Assoporti è stato sostenuto da Belgio, Finlandia, Francia, Lettonia, Olanda, Romania, Spagna, Irlanda, Svezia, Norvegia e Regno Unito, oltre che dell’Italia. Il ruolo di vice presidente dell’organizzazione europea dura due anni ed è rinnovabile una volta. E’ la seconda volta che l’Italia riesce a ottenere un ruolo rilevante in Espo.

“Sono onorato di poter rappresentare i porti italiani in qualità di vice presidente – afferma D’Agostino – l’elezione è frutto di un lavoro di due anni in cui come Assoporti abbiamo sempre lavorato per potenziare la presenza italiana a Bruxelles e all’interno di quelle che sono le rappresentanze italiane nelle istituzioni europee. Espo è la prima di queste istituzioni, perché è l’associazione che raggruppa tutta la portualità europea. Poter partecipare agli incontri riservati alla presidenza, per l’Italia significa essere presente ed esprimersi direttamente su decisioni che possono cambiare il futuro dei porti italiani e della portualità del Sud Europa. Il mio impegno sarà condiviso con tutti i presidenti delle AdSP e con i colleghi del Sud Europa che hanno subito colto con favore la mia candidatura”. Tra le priorità, secondo D’Agostino, “va definita una nuova agenda europea ed italiana relativamente alla Via della Seta. Va data forza all’Italia all’interno di quelle che sono le nuove dinamiche di sviluppo delle reti Ten-T e delle autostrade del mare”.

Ansa/Mare – 08/11/2018

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