Passeggeri in aumento del 7,2% sugli aeroporti mondiali

3 Ottobre 2018

A giugno il traffico passeggeri sugli aeroporti mondiali è cresciuto del 7,2%. Lo riporta ACI World che sottolinea anche come l’incremento, nei primi sei mesi dell’anno, sia invece pari al 6,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in linea quindi con l’aumento dell’anno precedente, che era stato del 7%. In calo invece l’incremento del cargo, che a giugno è stato del 2,3% mentre nei primi mesi del 2018 ha segnato un miglioramento del 4,8%. I due mercati principali per il cargo aereo, ovvero l’Asia Pacifico per quanto riguarda l’internazionale e il Nord America per il segmento domestico, stanno rallentando a casa della guerra commerciale messa in atto da Stati Uniti e Cina. “Anche se il traffico passeggeri sta continuando a crescere in maniera robusta, la minaccia di una maggiore incertezza economica continua a incombere sul settore del trasporto aereo – ha commentato Angela Gittens, direttore generale di ACI World -. E le barriere alla libera circolazione potrebbero soffocare ulteriormente il traffico merci”.
Tornando al traffico passeggeri, l’Asia Pacifico ha riportato un incremento dell’8,6% nei primi sei mesi del 2018; bene anche Europa e Nord America, con un miglioramento, rispettivamente, del 6,7% e del 5,2%. Ottima la performance dell’Africa che ha registrato una crescita dell’11,2% mentre l’America Latina ha riportato un +4,4%. Il Medio Oriente, infine, ha registrato un incremento modesto, pari allo 0,7%.

Trasporti-Italia.com – 03/10/2018

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Viabilità: Fedriga, Fantelli amministratore unico Fvg Strade spa

2 Ottobre 2018

Il governatore: “Scelta basata su curriculum ed esperienza”.

Raffaele Fantelli, 46enne manager friulano, è il nuovo amministratore unico di Friuli Venezia Giulia Strade spa, la società a capitale interamente pubblico con oggetto sociale esclusivo la progettazione, la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la vigilanza di opere di viabilità regionale.

“La nostra scelta – commenta il governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, al termine della Giunta straordinaria che ha provveduto a ratificare la nomina – va nella direzione tracciata di individuare profili professionali di alto livello per occuparsi dei servizi da garantire ai cittadini”.

“Il curriculum di Fantelli – prosegue Fedriga – contiene esperienze molto importanti che potranno consentirgli di operare al meglio con l’obiettivo di assicurare una mobilità territoriale adeguata alle crescenti necessità di aziende e privati”.

Fantelli succede nell’incarico a Giorgio Damiani, rimasto alla guida di Fvg Strade dal maggio 2015 fino alle recenti dimissioni.

Già direttore generale presso Kito Chain Italia, azienda proprietaria delle acciaierie Weissenfels di Fusine (Tarvisio), il neo presidente della spa regionale, residente a Udine ma nato a Palmanova il 13 settembre 1972, vanta esperienze anche in altre imprese friulane quali Pilosio, Danieli, Flextronics e Tecnomaster, con una precedente formazione tra l’istituto tecnico Malignani di Udine, l’Università e il Mib School of Management di Trieste, la Sda Bocconi School of Management e il Politecnico di Milano e una specializzazione a Pittsburgh, negli Stati Uniti.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia/Notizie dalla Giunta – 02/10/2018

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Porto di Venezia, dalla Ue 12,1 mln per progetto terminal Gnl

Il progetto, presentato lo scorso aprile dall’Autorità e dalla società «Venice LNG» nell’ambito del Programma Connecting Europe Facility gode già di un finanziamento di 6,4 milioni con un precedente bando, raggiungendo così la cifra di 18,5 milioni di capitale finanziato.

La Commissione Europea ha annunciato il co-finanziamento di 12,1 milioni di euro del progetto «Venice LNG facility», per la realizzazione nel porto di Venezia di un terminal di gas naturale liquefatto. Il progetto, presentato lo scorso aprile dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e dalla società «Venice LNG» nell’ambito del Programma Connecting Europe Facility (Cef), gode già di un finanziamento di 6,4 milioni con un precedente bando, raggiungendo così la cifra di 18,5 milioni di capitale finanziato.

Il progetto Venice LNG, sostenuto dal porto di Venezia, prevede larealizzazione di un terminal costiero di Gnl nel canale Sud a Marghera, che avrà una capacità massima di stoccaggio pari a 32.000 metri cubi e che sarà in grado di gestire sino a 900 mila metri cubi/anno di gas naturale liquefatto, approvvigionando navi gasiere di media dimensione e operando una distribuzione attraverso bettoline, camion e treni.

Per Pino Musolino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, «nel sostenere il progetto del terminal Gnl, il porto di Venezia ha scelto di anticipare gli obblighi di legge e d’intercettare le evoluzioni del mercato, accelerando sul greening delle attività portuali. Il progetto di Venice Lng risponde all’esigenza sempre più pressante di ridurre le emissioni dei trasporti, in particolare di quelli più pesanti e dei trasporti navali, ambiti che, com’è noto, sono di difficile elettrificazione. Il settore crocieristico è tra i più attenti a questo cambio di passo, tanto che nei prossimi anni dovrebbero arrivare a Venezia le prime navi alimentate a Gnl e i primi ferry dual-fuel, e il nostro scalo si candida a divenire l’hub di rifornimento adriatico per queste flotte».

Secondo Gian Luigi Triboldi, presidente di Venice LNG, «l’approvazione del co-finanziamento ci conferma che come imprenditori siamo sulla strada giusta. Abbiamo intrapreso questo percorso perché vogliamo continuare a investire nel settore dello stoccaggio di carburanti, ma vogliamo farlo imboccando la strada dello sviluppo sostenibile. Proseguiremo il nostro impegno per arrivare alla fine di questo percorso muovendoci in piena sintonia con le istituzioni coinvolte e continuando il dialogo con la comunità locale, così come abbiamo cominciato a fare ancora prima di avviare le procedure autorizzative».

Uno studio commissionato dall’Autorità di Sistema stima che l’evoluzione dei volumi di consumo porterà lo scalo veneziano ad avere nel 2030 una domanda di 873 mila tonnellate/anno di Gnl per utilizzi stradali (73%), marittimi (19,7%) e portuali/locali (7,3%).

La Tribuna di Treviso/Nordest economia – 02/10/2018

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Mit-Rfi: Gentile, il programma 2017-2018 punterà sulla logistica e il turismo

Tra le priorità del contratto di programma 2017-2021 tra il Mit e Rfi c’è il settore del trasporto merci, quindi la logistica, e anche il turismo, senza dimenticare l’ambiente. Ne parla l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile, in audizione alla commissione Trasporti della Camera, nell’ambito dell’esame dello schema di contratto di programma 2017-2021 – Parte investimenti tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rfi. Tra le “priorità”, spiega Gentile, ci sono “le grandi sfide del mondo dei trasporti, come la logistica, che e’ fonte di aumento o riduzione dei costi dei sistemi industriali”.  Quindi la logistica “va supportata con sistemi utili”.

Poi c’è “il turismo”, prosegue l’ad di Rete ferroviaria italiana. Infatti ci sono “masse sempre più importanti che si muovono”, e “lo sviluppo della Cina e dell’Oriente ci propone un nuovo mondo di persone che vogliono viaggiare, e l’Italia per fortuna e’ un punto di attrazione”, quindi “le infrastrutture ne devono tener conto in modo adeguato”. Oltre al tema dei “finanziamenti, che sono scarsi”, per cui nella scelta degli impegni “la priorità che ci diamo è importantissima”, prosegue Gentile, c’è “la tutela dell’ambiente e il sistema ferroviario è notoriamente meno impattante in termini di esercizio” della gomma o dell’aereo. Tutto ciò viene affrontato “con un approccio in termini integrati – conclude l’ad Rfi – non in una competizione tra sistemi di trasporto ma con una cooperazione competitiva, non più bracci di ferro ma mani che si stringono, perchè non c’e’ più solo un modo di viaggiare”.

“Triplicare l’alta velocità entro il 2050 è un indirizzo strategico dato da dall’Europa, poi sono i singoli Stati che decidono. Il mio parere sull’alta velocità in Italia è che quello che abbiamo in progetto è l’Av italiana, il resto è una velocizzazione complessiva del sistema. Napoli-Milano e Torino-Venezia a mio avviso esaurisce la necessità di collegamento dei grandi centri urbani in Italia. Il resto può essere realizzazione mediante una importante velocizzazione dei collegamenti. Se noi prendessimo Roma come città di riferimento oggi si va da Torino a Roma in 4 ore e mezza. Velocizzando, senza realizzare l’alta velocità, si andrà tra qualche anno da Reggio Calabria a Roma in 4 ore e mezza. Quindi si avrà una equidistanza dei due poli da Roma”, ha aggiunto Gentile precisando che “il mio è un ragionamento tecnico, poi le scelte politiche le fate voi”.

Trasporti-Italia.com – 02/10/2018

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Iata: traffico cargo si mantiene in crescita ad agosto

I dati diffusi dall’Associazione internazionale del trasporto aereo indicano che il traffico cargo è cresciuto ad agosto del 2,3% rispetto ad agosto 2017  (in termini di freight tonne kilometers – FTKs). La crescita rimane invariata rispetto al mese precedente, ma è meno della metà di quella media registrata negli ultimi cinque anni (+5,1%).
La capacità – misurata in available freight tonne kilometers (AFTK) – è cresciuta del 4,5%. Si tratta del sesto mese di fila in cui la capacità supera la crescita della domanda. Nonostante ciò i rendimenti per ora sembrano reggere.
Il buon andamento del cargo aereo risulta supportato da una serie di fattori favorevoli, innanzitutto la fiducia dei consumatori, una ripresa del ciclo degli investimenti e la crescita dell’e-commerce globale. Nonostante ciò, ci sono tre fattori che vanno a impattare in maniera negativa sulla domanda. Innanzitutto un indebolimento generalizzato negli ordini di esportazione delle imprese manifatturiere. Nello specifico in Europa, Cina, Giappone e Corea.
Le imprese manufatturiere lamentano inoltre un allungamento dei tempi di consegna da parte dei fornitori in Asia e in Europa, le prime due aree di scambi globali per volumi movimentati. Questo significa, a livello generale, che c’è meno bisogno della velocità rappresentata dal trasporto aereo. Ci sono poi i rischi per il commercio globale rappresentati dalla recente escalation delle tensioni commerciali.
“Il traffico cargo è cresciuto nel mese di agosto esattamente alla stessa velocità del mese di luglio, +2,3%. La fiducia dei consumatori, la crescita dell’e-commerce e la ripresa degli investimenti globali sono alla base di questa crescita – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo IATA -. Ma ci sono grossi fattori di rischio che minacciano questa crescita: gli ordini per le esportazioni si stanno riducendo e i tempi di consegna delle forniture si allungano. E le tensioni crescenti riguardo i dazi commerciali sono uno spettro che aleggia sopra tutto il settore. L’attenzione sulle tariffe non riguardava i prodotti comunemente trasportati per via aerea. Ma con l’aumentare delle tariffe aumenta anche la vulnerabilità del settore del trasporto aereo. E dopotutto dobbiamo aspettarci che rapporti commerciali non più floridi abbiano ripercussioni negative anche sui viaggi di lavoro. In una guerra commerciale non ci sono vincitori”.
Tutte le regioni hanno registrato un aumento del traffico cargo ad agosto, ad eccezione dell’Africa, che deve fronteggiare un deciso calo, -7,1% rispetto ad agosto 2017, dovuto alla debolezza di tutti i mercati chiave per i propri scambi commerciali.
In Nord America il traffico cargo è cresciuto del 2,8%. In questo caso le compagnie statunitensi si trovano a beneficiare del momento positivo che l’economia sta attraversando negli ultimi mesi e i solidi flussi commerciali attraverso l’Atlantico hanno contribuito a rafforzare la domanda.
È però l’Europa a registrare il tasso di crescita maggiore rispetto ad agosto 2017, +3,7%. Nonostante un indebolimento delle esportazioni, soprattutto dalla Germania, è rimasta alta la domanda di merci trasportate per via aerea negli ultimi sei mesi. Le buone condizioni del mercato transatlantico e la ripresa della domanda tra Europa e Asia hanno guidato questa crescita.
In Medio Oriente la crescita è stata del 2,2%, in significativo rallentamento rispetto al +5,4% registrato nel mese precedente. In questo caso la diminuzione riflette principalmente gli sviluppi della situazione rispetto a un anno fa piuttosto che un cambiamento sostanziale nella tendenza a breve termine.
In Asia-Pacifico la crescita delle merci movimentate è stata dell’1,6%, in aumento rispetto allo scorso mese, ma in deciso rallentamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ha pesato in questo caso l’indebolimento delle esportazioni dei due maggiori Paesi, Giappone e Cina.
In America Latina la crescita del cargo aereo è stata dell’1,6% rispetto ad agosto 2017. Alcuni dei mercati più piccoli all’interno della regione hanno visto una forte crescita dei volumi di trasporto internazionale finora. Tuttavia, l’ aumento della domanda osservato negli ultimi 18 mesi vive ora una fase di stallo.

Trasporti-Italia.com – 02/10/2018

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Iata: ad agosto continua crescita passeggeri con load factor record

1 Ottobre 2018

Il traffico aereo di passeggeri è cresciuto ad agosto del 6,4% rispetto allo stesso mese 2017. Appena al di sopra del 6,1% registrato a luglio. La capacità è cresciuta del 5,5% e anche il load factor è salito dello 0,7%, attestandosi ad un 85,3% che rappresenta il tasso di riempimento più alto registrato, in qualsiasi mese, almeno dal 1990.
Il traffico internazionale è cresciuto ad agosto del 5,6%, anche in questo caso, quindi, in linea con il +5,5% registrato a luglio. Tutte le regioni hanno registrato numeri in cresciuta, guidate dall’Asia-Pacifico, che segna un solido +7,5%.
Anche il load factor medio è cresciuto di 0,4 punti percentuali, raggiungendo l’85%.
In Europa il traffico internazionale è cresciuto del 5,1%; +5,4% nei Paesi del Medio-Oriente (in questo caso segnando un rallentamento rispetto al +6,2% registrato a luglio); traffico in aumento del 3,7% in America; +4,8% i passeggeri internazionali nei Paesi dell’America Latina; +6,8% in Africa.
Si mantiene solidamente in crescita anche il traffico domestico, il +7,7% di agosto rappresenta un’ulteriore miglioramento rispetto al consistente risultato di luglio (+7,2%). Ancora una volta sono i mercati di Cina e India a riportare i numeri più elevati: le compagnie indiane per il 48° mese consecutivo registrano una crescita a doppia cifra, +22,6%. In Cina il traffico interno è cresciuto ad agosto del 14,9%.
“L’industria del trasporto aereo registra una significativa e continuativa crescita di passeggeri ad agosto, mettendo il cappello su un picco di stagione davvero significativo – ha commentato Alexandre de Juniac, Ceo e Direttore generale IATA -. Il load factor record riflette il fatto che le compagnie aeree stanno massimizzando l’efficienza delle loro risorse in un momento in cui il rialzo del prezzo dei carburanti e di altri costi di gestione sta limitando le opportunità di abbassare le tariffe”.

Trasporti-Italia.com – 01/10/2018

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Austria: Anita, nuove limitazioni al traffico pesante sull’asse del Brennero

Il prossimo 3 ottobre il Parlamento del Tirolo è pronto a varare ulteriori misure di limitazione alla circolazione dei mezzi pesanti in transito sull’asse del Brennero, secondo un cronoprogramma che a partire dall’estate del 2019 limiterebbe fortemente il flusso dei veicoli e delle merci da e per l’Italia. Lo annuncia l’associazione Anita con un comunicato.

“L’inasprimento di limitazioni e divieti riguarderebbe diversi aspetti, dall’estensione del “divieto settoriale” alle restrizioni del divieto notturno per le merci deperibili, dall’intensificazione del sistema contagocce in particolari giornate, ai divieti di sabato nei mesi di gennaio e febbraio, fino ad arrivare a limitazioni del transito anche a veicoli Euro VI, vale a dire ai veicoli di nuova generazione con minimo impatto ambientale – si legge nella nota -.  Attraverso i valichi alpini transita il 70% dell’export nazionale e la direttrice del Brennero è fondamentale per raggiungere i mercati del Centro e Nord Europa. Con l’attuale infrastruttura ferroviaria non è possibile aumentare lo shift modale. Già oggi la vecchia linea ferroviaria sul Brennero trasporta quasi la stessa quantità di merce come la linea ferroviaria attraverso il san Gottardo in Svizzera con la moderna galleria di base”.

“Le misure unilaterali che l’Austria intende adottare ledono la competitività delle aziende esportatrici italiane e rischiano di bloccare la timida ripresa economica italiana che poggia esclusivamente sull’export” – dichiara Thomas Baumgartner, Presidente ANITA –. Inoltre, l’Austria intende introdurre misure restrittive per il trasporto di merce proveniente dall’Italia e destinato ai paesi nordici più stringenti rispetto alle merci in partenza o arrivo nel Tirolo. Questo grave fatto rappresenta una discriminazione per le aziende produttrici italiane rispetto a quelle austriache.

Il Brenner Meeting che vede Italia, Germania, Austria e l’UE tra i promotori dell’iniziativa di ricercare soluzioni condivise all’annosa tematica del transito sull’asse del Brennero, non soltanto non ha prodotto finora risultati apprezzabili ma si sta rivelando un tavolo del tutto inutile – sostiene il Presidente di ANITA – perché l’Austria va avanti da sola”.

Il grido di allarme è stato lanciato dall’ANITA al Ministro dei trasporti Danilo Toninelli.Contrariamente alle assicurazioni fornite dalle Autorità austriache nessuna azione concertata è stata adottata tra i Paesi e continua il vecchio metodo di assunzione unilaterale delle decisioni che vengono imposte dal Tirolo che sanciscono un incremento delle restrizioni alla circolazione dei mezzi pesanti.

“L’aspetto più sconcertante e grave delle nuove misure che si profilano all’orizzonte – continua Baumgartner – è il superamento dell’accordo con la Commissione UE sul divieto settoriale che liberalizzava il transito dei veicoli Euro6, in cambio di un deferimento dell’Austria alla Corte di Giustizia UE, dopo le due condanne già subite nel corso degli anni per analoghi divieti su alcune tipologie di merce. L’estensione del divieto settoriale ad altre merci – legno, prodotti della chimica-plastica; metalli, macchinari e apparecchiature – e l’applicazione dello stesso anche ai veicoli Euro6 dal 1° agosto 2019, è un’imposizione inaccettabile che, se attuata, determinerà danni incalcolabili non soltanto alla filiera del trasporto e della logistica italiana ma all’interno settore produttivo del “made in Italy”, come abbiamo già avuto modo di constatare con i precedenti provvedimenti bocciati dalla Corte di Giustizia UE”. “Chiediamo un urgente e deciso intervento sull’Austria e sulla Commissione UE, al fine di prevenire l’adozione delle misure preannunciate che potrebbero essere assunte nei prossimi giorni, a maggior ragione durante la Presidenza austriaca dell’Unione europea”, conclude il Presidente di Anita.

Trasporti-Italia.com – 01/10/2018

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