«Bbt pronto nel 2028 Spesa di 9,3 miliardi»

9 Luglio 2018

Bergmeister: un anno più del previsto per concludere i lavori

La conclusione dei lavori e quindi il suo utilizzo si sposteranno di un anno. La data fatidica per l’entrata in funzione del Tunnel di base del Brennero è quella del 2028. Invariati i costi dell’opera, pari a 9,3 miliardi di euro. Ne è convinto l’altoatesino Konrad Bergmeister, amministratore di parte austriaca della società Bbt Se che gestisce tutta l’operazione. Il probabile differimento della conclusione dei lavori è legato «agli undici mesi persi per i ricorsi relativi all’appalto del lotto Pfons-Brennero (il più grande in territorio austriaco, ndr)», spiega Bergmeister all’agenzia Apa. «Cercheremo in tutti i modi di recuperare il tempo perso accelerando nella fase di costruzione, ma sarà difficile concludere l’opera nel 2017», ancora l’ingegnere altoatesino. Quest’ultimo poi replica con veemenza alle critiche piovute di recente sul progetto da parte della Corte dei conti europea. «Non ci sono variazioni rispetto ai costi preventivati, li abbiamo mantenuti costanti nei 12 anni trascorsi e lo saranno altrettanto nei prossimi dieci», sottolinea Konrad Bergmeister. «Tenendo conto anche dell’inflazione alla fine per l’Eurotunnel si spenderanno 9,3 miliardi di euro», evidenzia l’amministratore di parte austriaca, convinto che l’altro grosso problema, ovvero le tratte d’accesso con l’intero percorso Monaco di Baviera-Verona, saranno pronte nel 2040. «Una data realistica», chiude Bergmeister.

La Galleria di base del Brennero è un tunnel ferroviario in piano che collegherà Fortezza (Italia) a Innsbruck (Austria), che da solo raggiunge una lunghezza di 55 km. In prossimità di Innsbruck, la galleria si interconnetterà con la circonvallazione ferroviaria esistente ed assumerà, di conseguenza, un’estensione totale di 64 km, divenendo così il collegamento sotterraneo più lungo al mondo. L’Eurotunnel si svilupperà ad una quota di 794 metri sopra il livello del mare sotto il passo del Brennero, che con un’altitudine di 1.371 metri è il valico più basso dell’arco alpino. «L’opera che stiamo realizzando è una galleria destinata esclusivamente al trasporto ferroviario. La configurazione del tunnel prevede due gallerie principali a singolo binario collegate tra loro ogni 333 metri tramite cunicoli trasversali di collegamento. Tra le due gallerie principali, ad una quota di circa 12 metri più bassa è prevista, preliminarmente alla realizzazione dei due tunnel ferroviari, la costruzione di un cunicolo esplorativo, la cui funzione principale è quella di caratterizzare in modo ottimale l’ammasso roccioso al fine di procedere alle fasi successive di progettazione e realizzazione dell’opera in maniera aderente alle reali condizioni geologiche, riducendo drasticamente l’area di rischio di costruzione sia in termini di tempo che di costi», spiegano gli amministratori di Bbt Se. La posizione prescelta ne consente inoltre lo svolgimento di importanti funzioni logistiche durante la costruzione delle gallerie principali, per il trasporto dei materiali di scavo e per l’approvvigionamento dei materiali di costruzione e, in fase di esercizio, per il drenaggio delle acque intercettate dall’opera.

Principalmente, la galleria di base servirà il trasporto merci, favorendo lo spostamento del traffico pesante dalla strada alla rotaia. Tuttavia, la galleria potrà essere utilizzata anche per il trasporto passeggeri. Grazie all’abbattimento quasi totale delle pendenze (la pendenza longitudinale infatti è compresa tra il 4‰ e il 6,7‰), i treni in transito non dovranno affrontare più le impegnative salite e discese della linea esistente, risalente al 1867.

L’Infopoint nel forte di Fortezza viene curato dall’Osservatorio per l’ambiente e la sicurezza del lavoro. Il compito principale dell’Osservatorio è il controllo delle opere in territorio italiano relativamente ad ambiente e sicurezza nell’esecuzione dei lavori. Da luglio 2016, l’Infopoint comprende una mostra di 200 m² sull’Eurotunnel. Oltre a fornire informazioni sul progetto, è anche il punto di partenza per le visite ai cantieri in Italia.

Alto Adige – 09/07/2018

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Viaggi a Roma e Milano. La giunta sfida Trenitalia e contatta i concorrenti

6 Luglio 2018

Al via una manifestazione d’interesse per offerte alternative a quella delle Fs. In pole per la successione Italo, la tedesca Deutsche Bahn e l’austriaca Obb.

di Diego D’Amelio

Alternative a Trenitalia cercansi. Nel prossimo futuro potrebbe non essere più lo storico vettore ferroviario a compiere i viaggi che collegano il Friuli Venezia Giulia a Milano e Roma. E alla finestra ci sono già l’operatore nazionale Italo, la tedesca Deutsche Bahn e l’austriaca Obb.

Stando a quanto emerge dal Documento di economia e finanza regionale, infatti, entro i primi mesi del 2019 la Regione avvierà una manifestazione di interesse per reperire alternative al servizio offerto da Trenitalia sulle due tratte ad alta percorrenza, andando magari a incrementare il numero di collegamenti giornalieri da e per Trieste e Udine.

Al momento non si tratta ancora di una gara ma di una procedura pubblica per intercettare l’eventuale disponibilità di vettori privati a proporsi per operare sui percorsi in questione. E sarebbe la prima volta, anche se Ntv ha in più occasioni annunciato la propria intenzione di prolungare i propri collegamenti Italo con Roma e Milano, rispettivamente 16 e 14, che al momento si fermano a Mestre e che il presidente Luca Cordero di Montezemolo ha prospettato di voler portare fino a Trieste. Libera iniziativa di un privato, che in futuro potrebbe assumere tuttavia un’altra valenza, posto che il Friuli Venezia Giulia paga al momento 3,1 milioni a Trenitalia a copertura di un servizio che l’operatore offrirebbe altrimenti in perdita.

L’idea di saggiare un cambio di cavallo è trasversale. La prima indicazione era venuta nel 2014 dalla giunta Serracchiani, ma l’impostazione è ribadita nel primo Defr della gestione Fedriga. Come spiega l’assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, «pensiamo a una manifestazione di interesse a cui possano partecipare anche altri soggetti nazionali e di paesi vicini. Con questa scelta la Regione si allinea a quanto richiesto dall’Autorità di regolazione dei trasporti», che domanda agli enti locali di aprirsi alla concorrenza tra privati per abbattere i costi e migliorare il servizio, uscendo da logiche di monopolio. Ed è quanto la Regione conta di fare in prospettiva futura: «In questo modo – continua Pizzimenti – cerchiamo di arricchire il servizio da un punto di vista qualitativo e quantitativo a tutto vantaggio dell’utenza, che magari potrebbe anche contare su un maggior numero di tratte». Questione non immediata comunque, visto che la data nel mirino è il 2022: l’assessore evidenzia che «il nostro obiettivo è arrivare pronti a quel momento, quando scadrà il contratto di affidamento in vigore con Trenitalia e sarà a quel punto necessario reperire sul mercato l’operatore che gestirà il servizio negli anni successivi».

Se qualche vettore uscirà allo scoperto, verrà quindi bandita una gara d’appalto vera e propria, basata sulla valutazione dei servizi offerti e della quantità di partenze e arrivi previsti, oltre ovviamente alla richiesta economica avanzata nei confronti della Regione. Una procedura da dentro o fuori, che non prevede lo spezzatino fra operatori diversi, ma intende affidare a un unico soggetto le tratte supportate dal finanziamento regionale.

Tra i possibili pretendenti c’è appunto Italo, che in passato ha avviato qualche ragionamento e potrebbe pensarci più seriamente, invogliato appunto dal sostegno dell’ente pubblico. Ma non si esclude una sortita di Deutsche Bahn e Obb, che in passato hanno entrambe manifestato interesse per estendere il proprio raggio d’azione al Fvg.

Il passaggio fra 2018 e 2019 sarà inoltre cruciale per il rinnovo del ben più cospicuo contratto da 40 milioni che lega Regione e Trenitalia per la gestione del servizio pubblico ferroviario locale, ovvero per l’erogazione dei collegamenti Trieste-VeneziaTrieste-Udine-Venezia e Udine-Tarvisio. Linee deficitarie dal punto di vista dei ricavi, come d’altronde avviene in tutti i servizi pubblici ferroviari, in cui il biglietto copre mediamente solo un terzo circa dei costi, mentre il resto è coperto dal committente pubblico. In questo caso il contratto è in proroga fino a fine 2019, a causa della complessità della procedura per il nuovo affidamento, che verrà correlata a investimenti significativi che saranno richiesti al futuro gestore.

Il Piccolo – 06/07/2018

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Verona super-hub per le merci europee. «Cabina di regia su logistica e Brennero»

Gasparato (Consorzio Zai): «La città avrà un ruolo decisivo con la Tav, ora un tavolo permanente» Pat Cox (Ue): «Alta velocità verso nord, occorre sforzo comune. Germania e Austria sono in ritardo»

di Lillo Aldegheri

Un primo dato importante è stata la presenza di tutti gli interessati, ed è la prima volta che accade. Accolti nella sede del Consorzio Zai dal presidente Matteo Gasparato, si sono ritrovati ieri tutti assieme i protagonisti delle grandi scelte da fare per l’asse ferroviario del Brennero, a partire dal Coordinatore Europeo di Corridoio, Pat Cox, per arrivare a tutti gli stakeholder attivi sull’asse del Brennero, alla Commissione europea, al ministero, agli enti locali e alle associazioni di categoria. Un Forum rilevante, quindi, sia per Verona che per l’Italia e per i grandi progetti legati alla galleria del Brennero, ai supertreni ad Alta Capacità ed al ruolo di crocevia che Verona, col suo Quadrante Europa, ha tra i due grandi assi europei, quello nord-sud e quello est-ovest.

Per capire il rilievo economico dell’incontro, bastano poche cifre: dal valico del Brennero nel 2017 sono transitate circa 28 milioni di tonnellate di merci, di cui ben 8 milioni via treno, la maggior parte dei quali intermodali. E proprio il Quadrante Europa è il primo Interporto italiano. Ruolo che potrebbe aumentare in futuro con i potenziamenti ferroviari previsti, da Fortezza fino a Verona.

Come ha ricordato la stessa Corte dei Conti europea (Corriere di Verona del 28 giugno ) almeno in questo caso ad essere in ritardo non è l’Italia, ma la Germania, e lo stesso Pat Cox ha sottolineato che «occorre armonizzare gli sforzi: l’Italia – ha aggiunto – sta lavorando in tal senso, mentre Austria e Germania sono ancora indietro» . L’obiettivo di Verona è quello di diventare lo snodo essenziale, «il gateway dei porti italiani, raccogliendo merci da quest’ultimi e distribuendole in tutta Europa e viceversa».

Per andare avanti su questa strada, il Consorzio Zai ha in cantiere un nuovo terminal, con binari lunghi 750 metri (in grado di accogliere i convogli merci diretti e provenienti dal Centronord d’Europa) e lo sviluppo logistico dell’area della Marangona. Il progetto congiunto Consorzio Zai-Rfi prevede ovviamente anche il collegamento al progetto della linea Alta Velocità/Capacità Brescia-Verona. «L’intero corridoio dal Brennero a Mantova è strategico e determinate per Verona e per l’Italia intera – ha detto il presidente Gasparato – e all’interno di esso la parte più strategica si estende da Monaco a Verona».

Gasparato ha fatto cenno anche all’ipotesi di un secondo Interporto a Isola della Scala: «Non siamo contrari – ha detto – a patto che al Consorzio Zai e a Rfi sia affidata la regia complessiva, con le decisioni relative a come smistare le merci nell’uno o nell’altro sito». Il presidente del Consorzio ha proposto che il super-summit di ieri non rimanga un fatto isolato ma si trasformi in una sorta di authority, o comunque una cabina di regia, che operi in maniera continuativa su questi temi. Portando il saluto del Comune di Verona, il sindaco Federico Sboarina ha sottolineato che «garantire la realizzazione delle moderne infrastrutture e rafforzare il traffico su rotaia sono azioni indispensabili affinché gli amministratori possano garantire uno sviluppo sostenibile ai propri cittadini». Il sindaco ha ricordato che «il 12 giugno è stato sottoscritto anche dal ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli l’importante Memorandum con gli impegni delle parti alla realizzazione del corridoio con particolare riferimento alla tratta tra Monaco e Verona, con il potenziamento della Fortezza-Verona».

Corriere di Verona – 06/07/2018

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A Bolzano annullata gara trasporti

Esposto alla Procura e all’Agenzia antitrust

Ansa/Trentino A.A. – 06/07/2018

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Canale Barbana: Procura dissequestra area cantiere

La Procura di Gorizia, dopo avere esaminato gli atti relativi al sequestro disposto lunedì 3 luglio su una porzione del tratto lagunare del Canale di Barbana (Grado), ha disposto ieri il dissequestro dell’area di destinazione dei materiali di dragaggio oggetto dell’intervento manutentivo realizzato dall’Amministrazione regionale per garantire la navigazione in sicurezza in occasione della tradizionale processione al santuario di Barbana.

Il dissequestro è intervenuto perché il pubblico ministero ha ritenuto che l’area di deposito dei sedimenti sia stata individuata correttamente sulla base di idonee analisi svolte dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) nel rispetto della normativa.

Restano ancora sotto sequestro le attrezzature, di proprietà della ditta incaricata di effettuare i dragaggi, in quanto gli inquirenti intendono verificare se il posizionamento delle tubature e la movimentazione della gru abbiano determinato un danno alla barena.

Gli ulteriori accertamenti saranno svolti nei prossimi giorni e per questo i lavori rimangono ancora sospesi.

Regione Friuli Venezia Giulia/Notizie Dalla Giunta – 06/07/2018

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La crocieristica in Europa vale quasi 50 miliardi

L’Italia è il Paese che più beneficia dell’industria crocieristica di tutto il Vecchio Continente. Il comparto genera un fatturato di 13,2 miliardi (il 27,6% del totale), quasi 120 mila posti di lavoro

L’industria crocierista in Europa ha prodotto un giro d’affari di quasi 48 miliardi di euro nel solo 2017, con una crescita del 17% sul 2016, come rilevato dal Report sull’Impatto Economico Europeo della Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica.

Sul fronte occupazionale, dal 2015 ad oggi sono stati creati almeno 43.000 nuovi posti di lavoro, con un totale che supera i 400.000 e un monte stipendi di 13 miliardi di euro, mentre aumenta anche la spesa diretta legata alla crocieristica (+14%), che arriva a sfiorare i 20 miliardi di euro complessivi.

L’Italia è il Paese che più beneficia dell’industria crocieristica di tutto il Vecchio Continente. Nel Bel Paese, infatti, il comparto genera un fatturato di 13,2 miliardi di euro (il 27,6% del totale), quasi 120 mila posti di lavoro, salari per 3,6 miliardi di euro e una spesa diretta di 5,4 miliardi di euro, in aumento del 20% sull’anno precedente.

L’Europa resta il secondo mercato crocieristico del mondo, sia come provenienza dei passeggeri (7 milioni, +7,8% sul 2016) dopo gli Stati Uniti, sia come meta di destinazione (6,5 milioni di imbarchi, +6,1% sull’anno precedente) dopo i Caraibi.

Il Piccolo/Nordest Economia – 06/07/2018

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Iata: rimane forte la crescita passeggeri a maggio

5 Luglio 2018

Nel mese di maggio il traffico passeggeri – misurato in RPK (revenue passenger kilometers) – è cresciuto a livello mondiale del 6,1% rispetto allo stesso mese 2017, quindi in leggero miglioramento rispetto al +6% registrato ad aprile. In crescita anche la capacità (+5,9%), mentre il load factor rimane sostanzialmente stabile (+0,1%), raggiungendo l’80,1%.
“Maggio è stato un altro mese solido dal punto di vista della crescita della domanda – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo Iata -. Come previsto, abbiamo riscontrato un certo ridimensionamento, con le compagnie che si trovano a fronteggiare costi in crescita, riducendo così lo stimolo rappresentato dalle tariffe più basse. Nonostante ciò il load factor record registrato nel mese di maggio testimonia che la domanda di collegamenti aerei rimane forte”.
Il traffico internazionale è cresciuto del 5,8%, in deciso aumento rispetto al +4,6% di aprile. Tutte le regioni hanno registrato traffico in aumento, guidate dall’Asia-Pacifico (+8%). Significativi anche gli aumenti di passeggeri in America Latina ed Europa, rispettivamente +7,5 e +6,2%. Seguono Nord America (+4,9%), Africa (+3,8%) e Medio Oriente, dove il traffico risulta in rallentamento con il +0,8%.
Il traffico domestico è cresciuto complessivamente del 6,6%, guidato dai risultati di Cina e India. Si tratta di un risultato inferiore rispetto al +8,6% registrato ad aprile, in conseguenza della crescita più contenuta di entrambi i Paesi, comunque a doppia cifra: India +16,6% e Cina +11,9%.
“Lo scorso mese Iata ha pubblicato il proprio report economico di metà anno in cui sono contenute previsioni per un profitto netto del settore pari a 33,8 miliardi di dollari – ha proseguito de Juniac -. Si tratta di una performance solida ma il nostro paracolpi per fronteggiare un eventuale shock è di appena 7,76 dollari. Si tratta del profitto medio per singolo passeggero che le compagnie guadagneranno quest’anno – un margine stretto del 4,1%. E all’orizzonte si affacciano nuvole di tempesta, contrassegnate da crescita dei costi, dal rischio protezionista e di una guerra dei dazi, insieme alle tensioni geopolitiche. L’aviazione rende le persone libere di condurre vite migliori. I governi che saranno in grado di riconoscere questo principio intraprenderanno un cammino capace di garantire la sostenibilità economica del trasporto aereo. E l’aviazione può lavorare al meglio quando i confini sono aperti alle persone e alle merci”.

Trasporti-Italia.com – 05/07/2018

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Pacchetto mobilità: Fit-Cisl soddisfatta per il rinvio da parte del Parlamento Ue

4 Luglio 2018

Nuovo stop all’iter di approvazione del pacchetto mobilità. Oggi il Parlamento Ue lo ha rinviato alla Commissione trasporti dell’europarlamento affinché lo riveda e trovi un nuovo compromesso.

La notizia è stata accolta positivamente dal segretario nazionale Fit-Cisl Maurizio Diamante che aveva già espresso il suo disappunto sul pacchetto contenente anche le modifiche al regolamento sui tempi di guida e di riposo di camionisti e di autisti di pullman e autobus a lunga percorrenza e le norme sul distacco transnazionale

“Così com’è infatti – dichiara il segretario – avrebbe peggiorato di molto le condizioni di vita e di lavoro degli autisti di camion e autobus a lunga percorrenza sarebbe andato sorprendentemente nella direzione opposta ai diritti e al buon senso, aumentando le ore di guida per gli autisti e diminuendo quelle di riposo, inoltre avrebbe peggiorato le condizioni di distacco transnazionale per i camionisti”.

Oltre al problema della guida non in sicurezza, per Diamante il pacchetto mobilità aveva un’altra “nefasta conseguenza, l’aumento del dumping sociale, cioè della concorrenza sleale tra aziende europee di trasporto su gomma basata sullo sfruttamento dei lavoratori”.

“Come Fit-Cisl – conclude il segretario nazionale – continueremo a lottare assieme all’Etf, la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti a cui siamo affiliati, e agli altri sindacati perché il pacchetto sia corretto: devono essere aumentate le tutele e i diritti per questa categoria di lavoratori più esposta allo sfruttamento di tante altre e devono essere ridotti i rischi per la sicurezza stradale”.

Trasporti-Italia.com – 04/07/2018

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Conftrasporto: un’ora di ritardo al Brennero costa all’autotrasporto 170 milioni di euro

Più di 370 milioni di euro, di cui 170 a carico dell’autotrasporto. È il costo di un’ora di ritardo per l’attraversamento del Brennero. La stima è dell’Ufficio studi Isfort e Conftrasporto, elaborata in relazione all’annunciata volontà del governo austriaco di introdurre controlli al valico.

“Più volte ho evidenziato come decisioni che rallentano i collegamenti dei Paesi periferici al Centro dell’Europa siano incompatibili con il principio della libera circolazione delle persone e delle merci a livello europeo – spiega il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè – Tale considerazione è stata ripresa e ribadita dal commissario europeo ai Trasporti Violeta Bulc e da gruppi parlamentari europei”.

“La decisione dell’Austria va immediatamente sanzionata. Non solo: alla luce di quanto dichiarato oggi dal ministro dei Trasporti austriaco Norbert Hofer (“In termini economici ripristinare i controlli al Brennero sarebbe un disastro” ndr), verrebbe da chiedersi se il contingentamento dei Tir in atto da tempo al Brennero, e deciso unilateralmente dall’Austria, sia dettato da motivi ambientalistici oppure economici”, aggiunge Uggè.

“Il governo italiano si faccia sollecito interprete delle esigenze del sistema produttivo nazionale adottando le misure necessarie e avanzando proposte che riducano al massimo i danni per la nostra economia, introducendo forme di controllo atte a impedire ai migranti irregolari di violare le norme in atto sul fenomeno dell’immigrazione. Le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa – conclude il vicepresidente di Conftrasporto – lasciano il tempo che trovano, soprattutto non producono soluzioni concrete, cosa di cui si sente la necessità”.

Trasporti-Italia.com – 04/07/2018

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Iata: il protezionismo rallenta la crescita cargo

In crescita a maggio il trasporto merci mondiale anche se in misura minore rispetto ad aprile. Secondo i dati della Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, la domanda misurata in FTK (freight tonne kilometers) è salita del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; un calo rispetto all’incremento del 5,2% di aprile. La capacità misurata in AFTK (available freight tonne kilometers) è invece salita del 6,2%.
Insomma dopo un periodo di forte crescita nel 2017, quest’anno il cargo sta procedendo a ritmi più mantenuti. “Ci aspettiamo che la domanda cargo quest’anno cresca di un modesto 4% – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo della Iata -. Si tratta certo di un miglioramento rispetto all’inizio dell’anno, che è iniziato debolmente. Ma i venti contrari si stanno rafforzando, soprattutto per quanto riguarda le diverse posizioni dei governi sui commerci e il protezionismo che sta prendendo piede. L’esperienza ci dice che le guerre commerciali, a lungo andare, producono solo sconfitti”.

Trasporti-Italia.com – 04/07/2018

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