Ronchi dei Legionari: nessuna offerta ma si va a nuova gara

6 Giugno 2018

Nessuna proroga per la messa a bando dello scalo ma una nuova gara europea dopo quella che si è conclusa oggi 6 giugno. Il nuovo termine è fine 2018. L’aeroporto: “Richiesti miglioramenti procedurali all’attuale bando”.

Il Consiglio di Amministrazione di Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. ha reso noto di «non concedere proroghe rispetto ai termini della gara per la cessione del pacchetto di quote della Società oggetto di gara europea che si è conclusa in data odierna» alle 12.

Contestualmente, «il rilevante interesse manifestato da parte di numerosi e primari operatori nazionali e internazionali e le richieste di questi a miglioramenti procedurali dell’attuale bando, creano i presupposti per Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. per considerare l’apertura di una nuova gara, da concludersi entro fine anno». Il mercato chiede la maggioranza subito dello scalo e non il 45% con l’opzione di salire al 55% entro tre anni al verificarsi di determinate condizioni.

 Secondo la stessa società, questo consentirà «un ottimale e proficuo allineamento delle esigenze espresse dagli operatori di mercato con quelle a tutela dell’azionista pubblico». La società «si confronterà con l’azionista per valutare le azioni da attivare nell’immediato».

 Il Piccolo/Nordest Economia – 06/06/2018

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Più traffico, meno incidenti: il bilancio dell’A22

Più traffico, meno incidenti. I primi cinque mesi dell’anno restituiscono dati in chiaroscuro per l’A22: +4,7% veicoli leggeri, +6,9% veicoli pesanti, le cifre dell’aumento di traffico. Sicuramente una buona notizia per le casse di chi gestisce l’autostrada, meno per l’inquinamento atmosferico, da sempre spina nel fianco del territorio. Da segnalare la riduzione del tasso di incidentalità, trend che nei primi 5 mesi dell’anno fa registrare un -1,8% rispetto al medesimo periodo del 2017, annualità peraltro già caratterizzata dal minor tasso di incidentalità di sempre (17,81), numero di molto al di sotto della media nazionale (28,00).

 «Autostrada del Brennero – afferma l’Ad Walter Pardatscher – è di fronte ad un costante aumento del traffico, sia pesante che leggero. Questo dato, unito alla nostra collocazione geografica, ci richiede un costante impegno nel costruire una salda e duratura partnership con i nostri vicini, in particolar modo con l’Austria, considerando parallelamente delle valide alternative per lo spostamento merci. È quindi per noi importante investire anche nell’intermodalità, ambito che riveste un ruolo strategico – seppur non definitivo – nell’individuazione di una soluzione nel breve termine». Pardatscher ricorda le principali misure pianificate per la campagna informativa dedicata all’esodo estivo, replicata anche quest’anno ed estesa non solo al mese di agosto ma anche a luglio per sostenere al meglio i limiti infrastrutturali della Brennero-Modena. «È altrettanto importante sensibilizzare i nostri utenti, ai quali è necessario ricordare che l’A22, autostrada a 2 corsie di marcia, ha una capienza massima di circa 3.300 veicoli l’ora ad una velocità media di circa 70 km/h e pone dunque sfide sempre più grandi per garantire una mobilità fluida in occasioni quali l’esodo estivo».

Per la gestione dell’esodo estivo Autostrada del Brennero ha programmato una serie di misure gestionali straordinarie: assenza di cantieri diurni che richiedano scambi di carreggiata o riduzioni di corsia di marcia o di sorpasso, aumento del numero di giornate con divieto di circolazione per mezzi pesanti,  incremento del numero di ausiliari della viabilità in servizio, incremento dei presidi con operai e carri adibiti al soccorso meccanico, costante presenza in servizio ed in reperibilità di squadre di addetti alla manutenzione, distribuzione di flyer informativi e di bottigliette d’acqua presso le stazioni autostradali, rinnovo delle convenzioni con Croce Bianca, Croce Rossa e Vigili del Fuoco, così da garantire pronta assistenza agli utenti in difficoltà, collaborazione che, per quanto riguarda Croce Bianca, da quest’anno vede l’avvio di un nuovo servizio pilota di motosoccorso attivo nei weekend estivi dalle ore 8 alle ore 20.

Alto Adige Innovazione – 06/06/2018

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Vipiteno, oltre 5 milioni di euro per la funivia sul Monte Cavallo

Aumentare l’attrattività di Vipiteno come destinazione turistica ed economica, valorizzare la zona sciistica ed escursionistica del Monte Cavallo e supportare la mobilità sostenibile: questi i motivi per cui, su richiesta dell’assessore alla mobilità Florian Mussner, la Giunta provinciale ha deciso di classificare l’intervento di sostituzione della seggiovia Panorama con un moderno impianto Telemix con cabine da 8 posti e seggiole esaposto. La Giunta contribuirà con 5,5 milioni di euro alla costruzione dell’impianto a Vipiteno, somma che coprirà il 75% del costo dell’intero impianto e non più solo il 45% come inizialmente previsto. «L’investimento è strategico per l’intera area, per il Monte Cavallo e per l’attrattività di Vipiteno e dei Comuni confinanti. Si tratta di un segnale importante di sostegno al turismo in Alta Valle Isarco, specialmente rispetto ai soggetti economici del territorio e come supporto all’offerta sportiva e per il tempo libero per i cittadini – spiega Florian Mussner, che aggiunge – A trarre vantaggio da questo nuovo impianto di risalita sarà non solo la città di Vipiteno ma anche l’intera zona del Monte Cavallo, che potrà così assumere sempre più le caratteristiche di un’area naturale a misura di famiglie, di sportivi e di appassionati delle attività all’aria aperta».

Un progetto strategico firmato Eurac

La decisione della Giunta provinciale si basa su uno studio Eurac che nel 2012 ha elaborato un progetto strategico di sviluppo turistico per la città di Vipiteno. «Nello studio si individuavano tre aree nevralgiche di attrazione turistica della zona: fra queste c’era proprio il Monte Cavallo» sottolinea Mussner. L’ammodernamento della attuale seggiovia a 3 posti si è reso necessario, stando alla descrizione del progetto, dal momento che l’impianto ha oltre 33 anni di vita e non risulta più adeguato agli standard moderni. «Il progetto prevede la realizzazione di un impianto moderno di tipo Telemix, con cabine da 8 posti e seggiole esaposto con cupola. La misura incrementerà ulteriormente l’attrattività dell’area non solo per gli sport invernali, ma anche per le attività estive» spiega Mussner. Con la realizzazione dell’impianto, dotato di azionamento senza riduttore, a risparmio energetico e con altre misure come il potenziamento dell’impianto d’innevamento e la costruzione delle nuove condotte d’acqua, il servizio sciistico sarà a medio termine perfettamente garantito.

Alto Adige Innovazione – 06/06/2018

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Porti: nasce a Venezia un centro studi sull’economia e il management

Intesa tra l’Università Ca’ Foscari e Autorità di sistema Portuale

E’ stato siglato oggi un protocollo d’intesa tra l’Università Ca’ Foscari e l’Autorità di sistema Portuale per formare i futuri professionisti della logistica e dell’economia del mare. L’obiettivo dell’accordo, formalizzato e sottoscritto oggi nella sede dell’AdSP, è sviluppare percorsi di formazione e di ricerca nei settori marittimo-portuali e della logistica a sostegno della creazione di nuove figure professionali e di nuova imprenditorialità. Il protocollo porterà alla creazione di un Centro Studi per lo sviluppo e il coordinamento di programmi formativi e di ricerca sui temi caratterizzanti l’attività marittimo-portuale e la logistica nel settore economico, del management, del diritto e delle relazioni internazionali.

Ansa/Mare – 06/06/2018

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Porti: boom di container nel Mediterraneo

Scali Med +500% in 20 anni. Con Belt & Road 4 mld cinesi in area

Il traffico container nel Mediterraneo negli ultimi sei anni è cresciuto negli ultimi 20 anni del 500% e i primi 30 porti del Mediterraneo hanno superato i 50 milioni di TEUs (53 in totale), mentre nel 1995 erano solo 9 milioni. E’ uno dei dati che emerge dal quinto rapporto annuale di Srm (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), sulla Italian Maritime Economy, presentato oggi a Napoli. Lo studio è stato presentato con il convegno: “Cina, corridoi energetici, porti e nuove rotte: geomappe di un Mediterraneo che cambia” visto che la ricerca contiene focus di approfondimento sullo sviluppo del trasporto marittimo come la Belt & Road Initiative della Cina, i corridoi marittimi energetici, i modelli portuali con Singapore in evidenza. Dallo studio sono state costruite delle geo-mappe che hanno rilevato la dinamica e la presenza dei flussi navali nel Mediterraneo e a livello mondiale da cui emergono ancora più chiaramente i fenomeni che attestano la maggiore centralità del Mediterraneo nello scenario geo-economico marittimo. “Il Mediterraneo – spiega Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli – mantiene la sua centralità in ambito marittimo essendo un mare dove transitano alcune delle più importanti rotte mondiali. Suez ha iniziato, dopo l’allargamento, ad andare a regime mostrando grandi incrementi nei passaggi. Il Mare nostrum è sempre più dinamico e gli investimenti della Cina lo stanno dimostrando. I porti del Mezzogiorno rappresentano circa il 40-50% del traffico marittimo di merci italiano e quindi il sud è un’importante via di passaggio e gode di un posizionamento geografico favorevole”. E infatti dal rapporto emerge che nel Mediterraneo 19 porti hanno superato 1 milione di TEU con una crescita del ruolo degli scali del Sud Med e del Nord Med rispetto al Nord Europa nel mercato container: dal 2008 il Nord Europa perde 6 punti percentuali (quota di mercato 40%) mentre il Med guadagna 5 punti firmando il sorpasso con una quota di mercato del 41%. I segnali per il futuro sono positivi: il raddoppio di Suez registra crescite record visto che nel 2017 sono oltre 900 milioni le tonnellate transitate (+11% sul 2016) e 17.550 navi, in più la Belt & Road Initiative attiverà circa 1.400 miliardi di dollari in infrastrutture di cui SRM ha censito 4 miliardi di euro di investimenti cinesi in porti e terminal del Mediterraneo; L’Italia si è agganciata alla crescita degli scambi globali come dimostrano i dati: l’import-export via mare del Paese ha superato 240 miliardi di euro (+150% sul ’98) con una crescita media annua del 5,2%, al di sopra del tasso di crescita dell’economia. Nel 1997 era pari a 98 miliardi e e imprese del Mezzogiorno realizzano il 63% del loro import-export via mare per un totale di 52,5 miliardi di euro.

Ansa/Mare – 06/06/2018

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Mit: Toninelli incontra Delrio per il passaggio di consegne. Sul tavolo investimenti e qualità dei progetti

5 Giugno 2018

Programmazione oculata delle opere, potenziamento del project review affidato alla Struttura Tecnica di Missione e implementazione del metodo di valutazione costi-benefici. Ma anche minore discrezionalità nella scelta delle priorità e maggiore capacità progettuale per togliere spazio alla corruzione e all’illegalità. Senza dimenticare l’esigenza puntare sull’intermodalità e di spostare i fondi sul ferro, aumentando gli investimenti soprattutto sulle tratte regionali e migliorando la manutenzione della rete. Sono questi alcuni dei temi toccati oggi nel passaggio di consegna al Mit tra Graziano Delrio e Danilo Toninelli.

Poi rafforzamento della capacità di progettazione di Anas, attenzione al tema delle concessioni autostradali e al rapporto tra piani tariffari e investimenti, valorizzazione dei porti e avvicinamento del Sud al Nord attraverso migliori collegamenti.

“Bisogna rendere la macchina degli appalti sempre più efficiente. Ecco perché servirà anche uno snellimento amministrativo, per esempio sul fronte delle delibere Cipe – spiega il neoministro Toninelli – Ci sono tanti dossier importanti, a partire dalle grandi opere in via di costruzione, e questioni complesse alle quali mi dedicherò nelle prime settimane del mio incarico. Per il momento desidero rivolgere un saluto cordiale e un augurio di buon lavoro a tutto il personale e ai collaboratori del ministero. Il loro apporto professionale e la loro esperienza saranno fondamentali per svolgere il compito gravoso che ci attende in un clima di collaborazione attiva e serena”, conclude Toninelli.

Trasporti-Italia.com – 05/06/2018

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Pizzimenti al “vertice del Nord” sui trasporti

L’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio della nuova giunta presieduta da Max Fedriga, Graziano Pizzimenti, ha preso parte, a Milano, a un incontro con i colleghi assessori regionali ai Trasporti della Lombardia, Claudia Maria Terzi, della Liguria, Giovanni Berrino, e del Veneto, Elisa De Berti.

Un incontro, fa sapere la Regione Fvg in un comunicato stampa, che si prefiggeva lo scopo di «definire i temi strategici di interesse comune da sottoporre all’attenzione del governo e da approfondire in appositi tavoli tecnici».

Pizzimenti, in particolare, ha colto l’occasione per evidenziare «potenzialità e criticità esistenti di interesse regionale»: nell’ambito del trasporto ferroviario, dei collegamenti autostradali, dei servizi di navigazione interna, delle infrastrutture aeroportuali e del sistema di ciclovie. Attenzione è stata così rivolta da Pizzimenti ai collegamenti ferroviari a media e lunga percorrenza. «Si tratta di un settore – ha precisato l’assessore – che vede il Friuli Venezia Giulia particolarmente penalizzato, per quanto attiene sia ai tempi di percorrenza che alla qualità dei servizi: criticità che sono strettamente correlate con la necessità di pervenire alla velocizzazione della linea TriesteVenezia, ma anche del collegamento tra Gorizia e Udine», il tutto correlato «all’ottimizzazione del nodo ferroviario di Mestre».

Su questo tema specifico, ma anche rispetto ad altri affrontati con i suoi colleghi nel corso dell’incontro nel capoluogo lombardo, Pizzimenti ha riferito che «è stato convenuto di attivare un confronto costante e una serie di approfondimenti tecnici, anche bilaterali, sia sui temi principali dell’incontro che sui nuovi contratti di servizio ferroviario, nonché sulla valorizzazione delle idrovie, in modo che le quattro regioni possano rappresentare congiuntamente criticità e possibili soluzioni sui tavoli di confronto nazionali».

Il Piccolo di Trieste – 05/06/2018

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Sostenibilità: energie rinnovabili in crescita nel 2017, ma fonti pulite a rilento nei trasporti

4 Giugno 2018

Il 2017 è stato un anno record per le energie rinnovabili nel mondo, grazie anche al calo dei costi per eolico e solare, ma ha visto le emissioni di CO2 tornare a crescere dopo tre anni di stabilità. A scattare la fotografia è il rapporto annuale di Ren21, stilato da 400 esperti internazionali.

L’anno scorso la capacità di generazione elettrica è aumentata di 178 gigawatt, la cifra più alta mai registrata. Di questi, 98GW vengono dal fotovoltaico e 52GW dall’eolico. Il 70% della nuova capacità installata nel mondo è ‘green’, a fronte del 30% legato alle fonti fossili. Gli investimenti complessivi in rinnovabili, sempre secondo il rapporto, si sono attestati a 279 miliardi di dollari contro i 274 miliardi del 2016. La cifra è il doppio di quella investita in nuovi impianti elettrici alimentati da fonti fossili e nucleare.

Se il settore elettrico fa progressi, le fonti pulite vanno a rilento in riscaldamento, raffreddamento e trasporti, che insieme rappresentato i quattro quinti della domanda energetica globale. Nel settore dei trasporti, in particolare, il 92% della domanda energetica è soddisfatto dal petrolio, e solo 42 nazioni hanno fissato target sull’uso di rinnovabili per il trasporto. Gli esperti evidenziano infine l’aumento delle emissioni CO2, che nel 2017 sono cresciute dell’1,4%. L’incremento, spiegano, è il risultato della crescita economica globale (+3,7%), del calo del prezzo dei combustibili fossili e di sforzi più deboli sull’efficienza energetica.

 Trasporti-Italia.com – 04/06/2018

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Fibra ottica e internet veloce in Alto Adige: l’esempio della Baviera

Internet veloce e accessibile a tutti, digitalizzazione e fibra ottica: la strategia bavarese per l’Alto Adige e il Trentino è stata presentata al convegno «Banda larga e digitalizzazione: la sfida delle periferie» che si è svolto il 1° giugno al NOI Techpark di Bolzano. «La mano pubblica nella realizzazione di una rete capillare di banda larga gioca un ruolo fondamentale grazie alle diverse opzioni di sovvenzionamento di cui dispone»: lo ha sottolineato Bernd Geisler, direttore governativo nel ministero bavarese alle Finanze per lo sviluppo del territorio e la Heimat. La Baviera ha sviluppato il Masterplan Bayern Digital II, il cui scopo è di consentire entro il 2025 a cittadini e aziende l’accesso a internet veloce. La strategia della Baviera è sostenuta dalla mano pubblica step by step, attraverso la creazione di hot spot pubblici (punti di accesso libero alla rete), un’iniziativa per la fibra ottica per una infrastruttura tarata sulla banda ultralarga o azioni nel campo della telefonia mobile ridurre le cosiddette «aree bianche» (zone prive di copertura). «Le sovvenzioni sono sempre rivolte all’infrastruttura, in modo da porre le basi per la digitalizzazione del territorio» ha sottolineato Geisler illustrando la strategia bavarese. I mezzi economici per realizzare questa iniziativa provengono interamente dal bilancio del Land. Per diverse ragioni la Baviera rinuncia infatti a finanziare l’operazione con fondi europei o statali.

Banda larga e digitalizzazione nelle periferie

L’assessora Waltraud Deeg ha sottolineato come la digitalizzazione abbia soprattutto nelle periferie un ruolo centrale. «Dobbiamo fare in modo che i giovani percepiscano e vivano le periferie come centro della propria vita e attività, consentendo loro di trovare le medesime condizioni indipendentemente dal luogo in cui si trovano. La digitalizzazione ha anche a che fare con la qualità della vita e la capacità di essere competitivi: proprio per questo rappresenta un tema centrale» ha chiarito Deeg. «Una priorità è rappresentata dal rendere la rete internet veloce accessibile anche ai cittadini – questo il concetto espresso da Gianluca Mazzini, direttore generale di LepidaSpa, società in-house dell’Emilia Romagna, che ha sottolineato l’importanza della varietà degli offerenti – Il compito della mano pubblica è quello di creare buone condizioni-quadro per rendere possibile questa varietà e consentire dunque alle imprese la possibilità di svilupparsi».

Alto Adige e Trentino: «più cultura digitale»

In Trentino la sfida di dotare il territorio di infrastrutture di questo tipo è stata raccolta fin dall’inizio degli anni Duemila, ha spiegato Alessandro Zorer, presidente di Trentino Network Srl. La società gestisce le linee di telecomunicazione in provincia di Trento. «La fibra ottica è un investimento sicuro e sostenibile» ha evidenziato Zorer. Alla costruzione dell’infrastruttura deve seguire anche la costruzione e il radicamento di una diffusa cultura digitale. «Il Trentino come in molti altri settori ha collaborato anche sul fronte della banda larga in l’Alto Adige» ha aggiunto Zorer, esprimendo un’opinione condivisa anche da Kurt Pöhl, direttore della Ripartizione Informatica dell’amministrazione provinciale. Le strategie di attuazione però sono state diverse. «La differenza sostanziale risiede nel fatto che in Alto Adige l’infrastruttura è di proprietà pubblica» ha sintetizzato Pöhl. In questo senso i Comuni giocano un ruolo fondamentale come partner dell’ente pubblico per la realizzazione del cosiddetto ultimo miglio. «Già l’80% dei Comuni sono raggiunti dalla backbone o dorsale di rete. Quaranta di questi 96 Comuni si sono già mossi per offrire il servizio di banda larga a privati e aziende» ha proseguito Pöhl. L’Alto Adige può attualmente contare su 1.420 chilometri di fibra ottica e su 114 PoP (Point of Presence, punti di accesso alla rete). In Trentino sono invece stati realizzati 1.132 chilometri di fibra ottica e 92 PoP. In Alto Adige sono 342 le strutture pubbliche già connesse, il Trentino ne conta 631.

Alto Adige Innovazione – 04/06/2018

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Nasce Beat: un progetto per sviluppare la cantieristica tra Nordest e Croazia

Un ponte fra Italia e Croazia per sviluppare la cantieristica navale e rafforzare le relazioni commerciali fra imprese e centri di ricerca che operano nell’area adriatica: il progetto Beat coinvolgerà almeno 30 aziende

Un ponte fra Italia e Croazia per sviluppare la cantieristica navale e rafforzare le relazioni commerciali fra imprese e centri di ricerca che operano nell’area adriatica. Nell’ambito del Programma Interreg V Italia-Croazia 2014-2020, che ha approvato 22 progetti candidati al finanziamento del bando Standard Plus, il progetto Beat (Blue enhancement action for technology transfer) vedrà collaborare sette partner transfrontalieri: Unioncamere del Veneto in qualità di coordinatore; Autorità portuale di Venezia; Concentro – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone; Università di Trieste – Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche; Maritime Technology Cluster FVG; Agenzia per lo sviluppo regionale della Regione dell’Istria e Università di Fiume – Dipartimento di Biotecnologie.

Giovedì 7 giugno, nella Camera di Commercio di Pordenone Concentro, si terrà l’incontro di progetto ed il primo Project Steering Committee fra i partner del progetto.

Il progetto intende rafforzare l’innovazione e la cooperazione fra le imprese e i centri di ricerca operanti nell’area di programma Interreg V Italia-Croazia 2014-2020. In particolare, punta a stimolare lo sviluppo della creazione di un cluster transfrontaliero nelle tecnologie della Blue Economy, comprendente il settore della cantieristica nautica, e migliorare la competenza delle imprese nell’innovazione ed organizzazione dei processi manageriali interni.

L’attività del progetto prevede il coinvolgimento di 30 imprese (20 italiane e 10 croate) nella valutazione della situazione aziendale.

La Nuova di Venezia/Nordest Economia – 04/06/2018

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