L’Europa stanzia i fondi Capodistria-Divaccia al via

3 Giugno 2018

Firmato tra la Commissione Ue e il governo sloveno l’accordo che assegna 109 milioni a fondo perduto per partire con la costruzione del secondo binario

di Mauro Manzin

Secondo binario sulla ferrovia Capodistria-Divaccia, si parte. A Lubiana i rappresentanti della Commissione europea e quelli della società 2TDK che gestirà la realizzazione dell’importante infrastruttura hanno sottoscritto l’accordo che assegna alla Slovenia per l’opera 109 milioni di euro a fondo perduto. Alla cerimonia erano presenti anche il premier uscente Miro Cerar e la commissaria europea ai Trasporti, la slovena Violeta Bulc, i quali hanno nuovamente sottolineato l’importanza del progetto per la Slovenia e per l’Unione europea.

Cerar ha affermato che si tratta di un giorno importante, quando la Slovenia e l’Unione europea si stringono le mani sul progetto che è di interesse strategico per entrambe. Già questo mese, secondo il premier che assolve l’ordinaria amministrazione in attesa del voto politico odierno, potranno partire i lavori di preparazione all’opera per i quali la Slovenia ha già ottenuto 44,3 milioni di euro da Bruxelles. Ha poi garantito che lo Stato si è assicurato altri 80 milioni di euro dal fondo di coesione per la realizzazione dell’ottavo tunnel e di due viadotti. «Sommando il tutto – ha concluso Cerar – arriviamo a 233 milioni dei preventivati 250 a fondo perduto».

Il commissario europeo ai Trasporti Violeta Bulc dal canto suo ha sostenuto l’importanza che il secondo binario sulla Capodistria-Divaccia assume per l’intero sistema dei trasporti comunitario, ovverosia nell’ambito dei nove corridoi europei. «Il contributo della Slovenia alla realizzazione del corridoio balticoadriatico e centroeuropeo si manifesterà attraverso la realizzazione del secondo binario sulla Capodistria-Divaccia». Bulc ha poi precisato che l’Europa segue una precisa politica dei traffici che punta a un ambiente più pulito e a una maggiore sicurezza del traffico lungo le strade.

Da un punto di vista più operativo, il ministro delle Infrastrutture Peter Gaspersic ha affermato, come riporta rtvslo.si, che la costruzione delle strade di accesso può iniziare subito dopo la firma del programma di investimenti e quindi già nel mese di giugno. Per quanto riguarda l’ingresso dell’Ungheria come possibile investitore nell’infrastruttura Gaspersic ha precisato che attualmente il dialogo tra Lubiana e Budapest è congelato a causa delle elezioni politiche in Ungheria prima e di quelle in Slovenia oggi. Le trattative riprenderanno non appena saranno riattivati i rapporti.

Il sottosegretario ai Trasporti e responsabile del progetto Jure Leben ha informato che è già stata consegnata l’intera documentazione necessaria per ottenere un prestito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Con la Bei proseguono i contatti e si potrebbe giungere alla stipula del prestito a fine ottobre.

I 109 milioni a fondo perduto ottenuti dalla Slovenia dalla Commissione europea sono stati congelati per ben due volte da Bruxelles visto che proprio due sono stati i referendum contro la legge che attribuiva alla società 2TDK la gestione dei lavori della Capodistria-Divaccia. Falliti entrambi la somma, anche all’importante azione di lobbing del commissario ai Trasporti Violeta Bulc sono finalmente giunti a destinazione sancendo di fatto l’avvio ufficiale della realizzazione dell’infrastruttura.

Il Piccolo di Trieste – 03/06/2018

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Connessa, green, sicura: l’A22 sceglie l’hi-tech e investe sul futuro

1 Giugno 2018

Connessa, green e sicura. La mobilità del futuro lungo l’asse del Brennero risponderà a queste tre caratteristiche. A tratteggiarne la fisionomia sono stati, nella seconda giornata del Festival dell’Economia di Trento, gli attori più direttamente e strategicamente coinvolti nella viabilità autostradale: A22, Speedhub, il Digital Innovation Hub creato da Confindustria Verona per aiutare le aziende a confrontarsi con una logistica 4.0, e Coca Cola HBC Italia Srl, una delle aziende che più si rapporta quotidianamente con le tematiche del trasporto merci. «La ripresa economica ha portato un ulteriore incremento di traffico sull’asse del Brennero. Abbiamo superato del 4% i 43 mila veicoli che circolavano sulla nostra rete, ogni giorno, nel 2007, anno di picco massimo per i trasporti. E il 60% di questo traffico è rappresentato da mezzi pesanti» – illustra il presidente di A22 Luigi Olivieri che assicura di avere già pronti sul tavolo un miliardo di euro per avviare la corsia dinamica tra Verona e Bolzano e 700 milioni di euro per attivare la terza corsia tra Verona e Campogalliano. Investimenti che dovrebbero facilitare lo snellimento del traffico ma che, per poter essere realmente efficaci, necessitano di altre azioni complementari. E qui entra in gioco la tecnologia.

 A22, autostrada a idrogeno

«Abbiamo investito da tempo nel progetto C-Roads che favorirà l’interconnessione tra i veicoli e tra questi e l’infrastruttura stradale – evidenzia Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale Autostrada del Brennero – Questa interazione consentirà agli utenti della strada e ai responsabili del traffico di condividere e utilizzare le informazioni per coordinare le azioni, migliorando la sicurezza stradale, l’efficienza del traffico e il comfort di guida». Non solo, il Brennero si prepara a diventare a tutti gli effetti la prima autostrada a idrogeno del mondo. «Dopo aver realizzato a Bolzano Sud la prima struttura dedicata alla produzione e distribuzione di idrogeno verde, generato cioè con il solo utilizzo di fonti di energia rinnovabile, stiamo lavorando per estendere questi impianti anche al passo del Brennero, a Nogaredo e lungo gli innesti con le autostrade A4 e A1» – precisa Costa. Inoltre, già nel 2016, la Società ha realizzato le prime due aree per la ricarica dei veicoli elettrici al passo del Brennero e ad Affi e nel 2017 sono state istallate ulteriori colonnine nelle aree di servizio Paganella est e ovest. Tra febbraio 2016 e aprile 2018 le colonnine elettriche sull’A22 hanno effettuato quasi 2.000 ore di ricarica con, di conseguenza, circa 95 tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera.

Il tunnel ferroviario dei record

Sempre sul piano della sostenibilità ambientale, poi, è rilevante quanto emerso dal progetto BrennerLecche ha dimostrato come con una riduzione media di circa 15 km / h, si possa ridurre del 10% il biossido di azoto (NO2) nelle zone immediatamente a ridosso dell’autostrada. E a questo si aggiunge l’investimento su forme di trasporto alternative come il BBT, il tunnel ferroviario più lungo del mondo che collegherà il nord e il sud dell’Europa attraverso 64 chilometri di gallerie scavate tra Fortezza e Innsbruck. Opera per la quale A22 ha stanziato più di 650 milioni di euro di co-finanziamento. Con la consapevolezza che la mobilità del futuro sarà sempre di più intermodale e che si potranno ottenere significativi risultati in termini di maggiore efficienza e di maggiore sostenibilità ambientale solo se si riusciranno a invertire le percentuali che oggi vedono le merci transitare per il 70% su gomma e solo per il 30% su rotaia.

Alto Adige Innovazione – 01/06/2018

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Iata: cargo in recupero ad aprile

I dati diffusi dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) evidenziano nel mese di aprile una crescita del trasporto cargo pari al 4,1% (misurato in FTK – freight tonne kilometers) rispetto allo stesso mese 2018. Si tratta di un deciso miglioramento rispetto al +1,8% registrato a marzo. La capacità (misurata in AFTK – available freight tonne kilometers) è cresciuta del 5,1% rispetto al mese di aprile 2017. Si tratta della seconda volta in 21 mesi che la capacità cresce a ritmo più veloce della domanda.
Dopo un netto calo registrato nel mese di marzo, con il risultato più basso degli ultimi 23 mesi, i volumi cargo sono in leggera ripresa ad aprile. Tuttavia il ritmo di crescita rimane significativamente più lento rispetto a quanto accaduto nel 2017.
“Aprile ha visto un rafforzamento rispetto al brusco rallentamento della crescita registrato a marzo. Si tratta di un’ottima notizia ma rimaniamo cautamente ottimisti rispetto al fatto che la domanda crescerà del 4% quest’anno – ha dichiarato Alexandre de Juniac, direttore generale e ceo Iata -. Ma le previsioni potrebbero aver valutato in difetto il potenziale di crescita. Il prezzo del petrolio continua a crescere, così come la retorica protezionista. L’apertura dei confini alle persone e ai commerci guida crescita economica e prosperità sociale. Tutti dobbiamo invece fronteggiare gli svantaggi quando sono chiusi”.
Tutte le regioni hanno registrato volumi in crescita, sebbene in proporzione diversa. In Asia-Pacifico la crescita è stat del 3,9% rispetto ad aprile 2017; in Nord America del 3,2%; in Europa del 2,4%. Per le compagnie del Medio Oriente volumi cargo in crescita del 7,3%, che rappresenta il secondo tasso di crescita nel traffico cargo nell’ultimo anno. Per il secondo mese consecutivo, la crescita più alta è quella registrata dall’America Latina, +10,6%. Buono anche il risultato dell’Africa, +5,6% dei volumi rispetto ad aprile 2017.

Trasporti-Italia.com – 01/06/2018

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