Firmato tra la Commissione Ue e il governo sloveno l’accordo che assegna 109 milioni a fondo perduto per partire con la costruzione del secondo binario
di Mauro Manzin
Secondo binario sulla ferrovia Capodistria-Divaccia, si parte. A Lubiana i rappresentanti della Commissione europea e quelli della società 2TDK che gestirà la realizzazione dell’importante infrastruttura hanno sottoscritto l’accordo che assegna alla Slovenia per l’opera 109 milioni di euro a fondo perduto. Alla cerimonia erano presenti anche il premier uscente Miro Cerar e la commissaria europea ai Trasporti, la slovena Violeta Bulc, i quali hanno nuovamente sottolineato l’importanza del progetto per la Slovenia e per l’Unione europea.
Cerar ha affermato che si tratta di un giorno importante, quando la Slovenia e l’Unione europea si stringono le mani sul progetto che è di interesse strategico per entrambe. Già questo mese, secondo il premier che assolve l’ordinaria amministrazione in attesa del voto politico odierno, potranno partire i lavori di preparazione all’opera per i quali la Slovenia ha già ottenuto 44,3 milioni di euro da Bruxelles. Ha poi garantito che lo Stato si è assicurato altri 80 milioni di euro dal fondo di coesione per la realizzazione dell’ottavo tunnel e di due viadotti. «Sommando il tutto – ha concluso Cerar – arriviamo a 233 milioni dei preventivati 250 a fondo perduto».
Il commissario europeo ai Trasporti Violeta Bulc dal canto suo ha sostenuto l’importanza che il secondo binario sulla Capodistria-Divaccia assume per l’intero sistema dei trasporti comunitario, ovverosia nell’ambito dei nove corridoi europei. «Il contributo della Slovenia alla realizzazione del corridoio baltico–adriatico e centroeuropeo si manifesterà attraverso la realizzazione del secondo binario sulla Capodistria-Divaccia». Bulc ha poi precisato che l’Europa segue una precisa politica dei traffici che punta a un ambiente più pulito e a una maggiore sicurezza del traffico lungo le strade.
Da un punto di vista più operativo, il ministro delle Infrastrutture Peter Gaspersic ha affermato, come riporta rtvslo.si, che la costruzione delle strade di accesso può iniziare subito dopo la firma del programma di investimenti e quindi già nel mese di giugno. Per quanto riguarda l’ingresso dell’Ungheria come possibile investitore nell’infrastruttura Gaspersic ha precisato che attualmente il dialogo tra Lubiana e Budapest è congelato a causa delle elezioni politiche in Ungheria prima e di quelle in Slovenia oggi. Le trattative riprenderanno non appena saranno riattivati i rapporti.
Il sottosegretario ai Trasporti e responsabile del progetto Jure Leben ha informato che è già stata consegnata l’intera documentazione necessaria per ottenere un prestito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Con la Bei proseguono i contatti e si potrebbe giungere alla stipula del prestito a fine ottobre.
I 109 milioni a fondo perduto ottenuti dalla Slovenia dalla Commissione europea sono stati congelati per ben due volte da Bruxelles visto che proprio due sono stati i referendum contro la legge che attribuiva alla società 2TDK la gestione dei lavori della Capodistria-Divaccia. Falliti entrambi la somma, anche all’importante azione di lobbing del commissario ai Trasporti Violeta Bulc sono finalmente giunti a destinazione sancendo di fatto l’avvio ufficiale della realizzazione dell’infrastruttura.
Il Piccolo di Trieste – 03/06/2018
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