Porto di Venezia: un accordo con RFI risolve il contenzioso per l’area “ex Platea Lavaggi”

7 Maggio 2018

Entra nel vivo la collaborazione tra Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e Rete Ferroviaria Italiana.  Dopo la firma del protocollo, a febbraio 2018, per l’individuazione degli interventi necessari all’upgrading delle infrastrutture portuali e al miglioramento delle loro connessioni con la rete ferroviaria nazionale, AdSPMAS e RFI hanno siglato un accordo per la risoluzione di un contenzioso relativo ai terreni dell’area “Ex Platea Lavaggi”.

L’area, che costeggia la Rampa Sant’Andrea arrivando fino a Santa Marta all’altezza dell’imbarcadero ACTV e che si sviluppa lungo il Canale della Scomenzera per un totale di circa 18 mila metri quadrati, è di competenza portuale e sarà oggetto di razionalizzazione: da un lato, sarà conservata la funzione a servizio del comparto marittimo-portuale; dall’altro, RFI avvierà alcune attività complementari alla riqualificazione della stazione di Santa Lucia e alla manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria.

L’accordo firmato oggi prevede la concessione demaniale di parte del sedime a Rete Ferroviaria Italiana per i prossimi 40 anni; allo stesso tempo, RFI si impegna a riconsegnare all’AdSPMAS entro giugno 2019 una porzione dell’area pari al 40% della superficie totale. Le procedure e i costi delle bonifiche del sedime saranno a carico di RFI.

“Siamo molto soddisfatti della risoluzione del contenzioso – dichiara il Presidente dell’AdSPMAS Pino Musolino – perchè ci permette di continuare nella nostra opera di recupero del waterfront veneziano, operando una compenetrazione sostenibile e virtuosa delle aree portuali con quelle residenziali confinanti. Abbiamo un anno di tempo per individuare quali progetti possano contribuire a uno sviluppo intelligente dell’area – precisa Musolino –, sicuramente daremo priorità alla necessaria messa in sicurezza e al decongestionamento della viabilità. Tali obiettivi verranno sviluppati tenendo in considerazione il contesto marittimo-portuale ma anche urbano che caratterizza l’area di Santa Marta”.

“L’accordo di oggi – ha sottolineato Maurizio Gentile, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana – rende ancora più concreto lo spirito di collaborazione che ha portato, poche settimane fa, al protocollo con l’Autorità. Nei prossimi mesi delineeremo una prima fase di interventi per incrementare il numero dei binari e adeguare il modulo a 750 metri, in modo da aumentare la quota del traffico merci da e per il porto di Venezia, uno dei principali nodi della rete europea dei Core Corridor TEN-T. Il tavolo tecnico congiunto sta inoltre valutando interventi per il ripristino del collegamento ferroviario tra il porto di Chioggia e la rete nazionale”.

Trasporti-Italia.com – 07/05/2018

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Sette progetti europei per rilanciare la mobilità

5 Maggio 2018

Logistica ha fatto il pieno, almeno metaforicamente, durante i Ten-T days di Lubiana (Slovenia) conclusi con l’ok ai 7 i progetti cofinanziati dal programma europeo CEF. Promossi e presentati da RAM Logistica Infrastrutture e Trasporti, in coordinamento con i diversi partner italiani ed europei, sono stati giudicati tra i più interessanti nel quadro delle iniziative della UE per la grande logistica.

La nona edizione dei Ten-T days ha posto la sua attenzione sulle reti di trasporto trans-europee e su come, attorno ad esse, sia possibile sviluppare una mobilità intelligente, sostenibile e sicura. E proprio su questi temi si sono confrontate, durante la tre giorni, aziende e istituzioni internazionali.

“Uno dei nostri impegni – ha dichiarato il portavoce di RAM, società in house del MIT guidata da Ennio Cascetta – è la promozione e l’attuazione del programma “Autostrade del Mare”all’interno del Mar Mediterraneo, fortemente voluto dalle politiche dei trasporti dell’Unione Europea. Con questi progetti, insieme ai nostri partner, abbiamo la possibilità di concretizzare il nostro sostegno verso il trasporto marittimo, migliorare i collegamenti con il resto dell’Europa, e offrire una valida alternativa al trasporto su gomma, molto più inquinante e dispendioso”.

Ogni progetto mira a degli interventi specifici: il miglioramento del sistema idroviario del nord Italia con interventi sul Po e corsi d’acqua collegati, aumentando il traffico, la sicurezza e integrando tra loro i sistemi marittimi e fluviali (RIS II e INIWAS); la semplificazione e la razionalizzazione del trasporto merci, riducendo la burocrazia e velocizzando soprattutto il trasporto per le merci internazionali (e-Impact); il rafforzamento di un sistema intermodale e logistico di trasporto per il movimento delle merci (con particolare attenzione ai prodotti agro-alimentari) tra il Mediterraneo e il Nord-Europa, attraverso il sistema ferroviario (FFC); l’incremento dei flussi di traffico del Nord Adriatico migliorando appunto l’accessibilità marittima e terrestre dei porti di Trieste e Koper (NAPA4CORE); lo sviluppo dei collegamenti di Autostrade del Mare nella zona adriatico-ionica, con interventi infrastrutturali ed elaborazione di progettazioni nei porti di Trieste, Ancona ed Igoumenitsa (ADRIUP); il supporto all’utilizzo di carburanti alternativi per i trasporti marittimi e terrestri, garantendo la continuità della rete transnazionale di distribuzione degli stessi (GAINN4CORE).

“Questi progetti – conclude una nota di RAM – hanno già nel loro DNA il concetto di una più efficiente mobilità”.

La Gazzetta Marittima – 05/05/2018

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Diesel, stop agli Euro 3 a Bolzano, Merano, Laives e Bressanone: decisione entro giugno

Diesel, si avvicina lo stop agli Euro 3: il tema è stato al centro del tavolo tecnico per la qualità dell’aria che si è riunito il 4 maggio coinvolgendo provincia e principali comuni della Provincia: la sfida è quella della riduzione il biossido di azoto (NO2) che lungo l’autostrada del Brennero e sulle strade più trafficate a Bolzano, Merano, Bressanone e Laives supera i valori consentiti.

Stop agli Euro 3, decisione entro il 30 giugno

Entro il 30 giugno la Provincia infatti approverà il programma N02 2018-2023 per la riduzione dell’inquinamento da biossido di azoto con le misure indicate dai Comuni e i criteri unitari in base ai quali i sindaci dei Comuni di Bolzano, Merano, Bressanone e Laives possono emanare ordinanze di limitazione alla circolazione per determinati veicoli. L’obiettivo è garantire il rispetto del valore limite dell’N02 (40 microgrammi al metro cubo) entro il 2023, con uno step intermedio nel 2020 che prevede una riduzione del 10% delle concentrazioni di biossido di azoto. I primi veicoli che potrebbero essere interessati dai divieti sono i mezzi leggeri sotto le 3 tonnellate con motore diesel Euro 3. Da parte loro i sindaci di Bolzano e Merano, Caramaschi e Rösch, hanno evidenziato l’opportunità, qualora si introduca dei divieti di circolazione, che essi siano generalizzati per i territori comunali dove sono state registrate medie annuali di N02 sopra il valore limite secondo un’azione congiunta e concordata, e non applicati per singole aree all’interno dei comuni. Per valutare le esigenze specifiche delle categorie economiche poste in evidenza dai rappresentanti di hds, Apa e Cna, soprattutto in vista della eventuale sostituzione dei veicoli aziendali, su proposta dell’assessore Theiner si è decisa l’istituzione di un tavolo speciale all’interno del tavolo tecnico per definire interventi e modalità. Il tavolo sarà convocato entro i prossimi giorni. L’Agenzia provinciale per l’ambiente sarà incaricata di monitorare l’evolversi della situazione, a fine 2020 vi sarà una valutazione intermedia su effetti dei provvedimenti e raggiungimento degli obiettivi.

Stop agli Euro 3: i dati a Bolzano, Laives, Merano e Bressanone

«Non si tratta solo di rispettare le direttive UE e le norme, in primo luogo abbiamo l’obbligo di agire per tutelare la salute dei cittadini – ha detto l’assessore Theiner – speriamo di non dover giungere a divieti di circolazione, ma se le misure previste dai Comuni per rientrare nel valore limite annuale non sortiranno gli effetti sperati, i divieti saranno necessari». I valori massimi registrati nelle aree di superamento, sempre per il traffico cittadino, sono di 66 µg/m³ nell’area di Bolzano (con popolazione esposta per circa 9mila persone), 50 µg/m³ a Laives (800 abitanti coinvolti), e di 43 µg/m³ sia a Merano (1.105 abitanti interessati) che Bressanone (con popolazione esposta di 1.200 persone).

Alto Adige Innovazione/Infrastrutture – 05/05/2018

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Air Transat ripartono i voli Venezia-Montréal e Venezia- Toronto

4 Maggio 2018

Air Transat, la compagnia aerea leader dei viaggi vacanze in Canada, riprende i voli della stagione estiva dall’aeroporto di Venezia: da sabato 5 maggio ripartono i Voli Diretti da Venezia per Montréal e Toronto

I collegamenti Venezia- Montréal sono con 2 voli a settimana a maggio (sabato e domenica), e 3 a settimana dal 22 giugno (venerdì, sabato e domenica) fino al 28 ottobre; i collegamenti Venezia-Toronto sono con 2 voli settimanali (sabato e domenica) fino al 28 ottobre. In totale 5 Voli Diretti per il Canada (Montréal e Toronto). Da Venezia Air Transat offre anche 1 Volo in Connessione via Toronto con destinazione Vancouver.

E’ possibile volare da Venezia a Montréal con una tariffa a partire da 410 euro, e da Venezia a Toronto da 431 euro. Tutte le tariffe sono da intendersi in Classe Economica, andata e ritorno, tasse incluse e comprendono 1 bagaglio in stiva da 23 Kg incluso, pasti e intrattenimento di bordo (su schermi individuali sugli Airbus A330 e tramite l’App CINEPLUS A, da scaricare sul proprio device, sugli Airbus A310).

A tutti i passeggeri della Classe Economy sui voli Air Transat diretti dall’Europa al Canada vengono offerti due nuovi piatti caldi, tutti i pasti includono insalata, un dolce e un bicchiere di vino.

Le rotte sono operate con A330-300 (375 posti: 12 in Classe Club e 363 in Classe Economica) e A310-300 (250 posti :12 in Classe Club e 238 in Classe Economica)

“L’aeroporto di Venezia si conferma un punto di riferimento consolidato per la stagione estiva di Air Transat e continua ad essere strategico per lo sviluppo dell’area nord est – commenta Tiziana Della Serra, Sales & Marketing Director Air Transat per l’Italia – Nove anni fa Air Transat ha iniziato a collegare Venezia al Canada mettendo a disposizione un network completo di collegamenti con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Con Air Transat i passeggeri possono pianificare il loro viaggio in tutta tranquillità, grazie all’introduzione delle Tariffe Eco Extra e Eco Max, che permettono di modificare o cancellare il volo in Classe Economica e altri graditi vantaggi, dal posto a bordo pre assegnato alle priorità in aeroporto o doppio bagaglio per la Tariffa Eco Max.Da Venezia è inoltre possibile raggiungere comodamente anche l’IOvest del Canada con Vancouver 1 volo in connessione a settimana via Toronto” conclude Della Serra.

Venezia Today – 04/05/2018

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Nel primo trimestre del 2018 il traffico delle merci nel porto di Ravenna è ammontato a 6,29 milioni di tonnellate (+1,2%)

In crescita merci varie (+1,3%) e rinfuse solide (+1,9%). Lieve calo (-0,8%) delle rinfuse liquide

Nel primo trimestre del 2018 il traffico delle merci movimentato dal porto di Ravenna è cresciuto del +1,2% salendo a 6,29 milioni di tonnellate rispetto a 6,22 milioni di tonnellate nei primi tre mesi dello scorso anno. Il traffico di importazione è ammontato a 5,46 milioni di tonnellate (+4,0%) e quello di esportazione a 835 mila tonnellate (-14,3%).

Nel segmento delle merci varie il totale è stato di 2,65 milioni di tonnellate (+1,3%), di cui 597 mila tonnellate di merci in container (-5,1%) realizzate con una movimentazione di contenitori pari a 51.396 teu (-5,9%), 395 mila tonnellate di merci ro-ro (-15,1%) e 1,65 milioni di tonnellate di altre merci varie (+9,0%).

In lieve rialzo anche il traffico delle rinfuse secche che si è attestato a 2,55 milioni di tonnellate (+1,9%), di cui 1,10 milioni di tonnellate di minerali, cementi e calci (+9,0%), 552 mila tonnellate di cereali (+36,2%), 353 mila tonnellate di derrate alimentari, mangimi e oleaginosi (-19,0%), 56 mila tonnellate di carboni fossili e ligniti (+0,4%), 13 mila tonnellate di prodotti metallurgici (-66,9%), 10 mila tonnellate di prodotti chimici, tipologia di carichi assente nei primi tre mesi del 2017, e 466 mila tonnellate di altre rinfuse solide (-16,4%).

Pressoché stabile il traffico delle rinfuse liquide che è risultato di 1,09 milioni di tonnellate (-0,8%), con 350 mila tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (-17,8%), 235 mila tonnellate di prodotti chimici (+5,3%), 162 mila tonnellate di prodotti petroliferi gassosi, liquefatti o compressi e gas naturale (+9,0%) e 347 mila tonnellate di altri carichi liquidi (+31,8%).

InforMare – 04/05/2018

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“Ribaltare il casello di Verona Sud e costruire il parcheggio della Genovesa”

3 Maggio 2018

Il sindaco Sboarina ha incontrato Carlos del Río Carcaño, presidente A4 Holding, per fare il punto sulla situazione della zona e trovare contromisure per alleggerire il traffico e migliorare la viabilità.

Il sindaco Federico Sboarina si è incontrato giovedì mattina con il presidente A4 Holding Carlos del Río Carcaño, per fare il punto sui grandi temi che interessano la zona di Verona sud.
Condivisa da entrambe le parti la volontà di procedere nell’ambito di due tipologie di intervento: il ribaltamento complessivo del casello di Verona Sud, che consentirà il diretto interscambio tra l’autostrada e le tangenziali; e la realizzazione del parcheggio scambiatore alla Genovesa, per alleggerire la mobilità della zona.

La rivoluzione viabilistica al casello autostradale, attesa da molti anni, punta, ad un alleggerimento del traffico e dell’inquinamento dei quartieri di Verona Sud, in particolare in occasione dei grandi eventi, con un complessivo miglioramento della mobilità nell’area.
Il parcheggio scambiatore, trattenendo le auto in una zona esterna ai quartieri, consentirà di armonizzare la viabilità autostradale con quella urbana. Infatti, l’impiego del trasporto pubblico servirà ad alleggerire la pressione veicolare nell’area sud della città.

“La collaborazione con l’A4 è fondamentale per la risoluzione dei problemi di Verona Sud – ha dichiarato il sindaco Sboarina –. Per alleggerire da traffico e inquinamento quest’area della città, in particolare in occasione dei grandi eventi, sono necessari interventi che vadano nella direzione sia di un miglioramento della viabilità sia di un supporto alle necessità di parcheggio di Verona sud. Anche i vertici di Veronafiere sono impegnati con il Comune sul tema parcheggi, il lavoro a tre può portare a soluzioni positive a vantaggio di tutta la città”.

“Nell’area della Genovesa – sottolinea l’assessore alla Viabilità e traffico Luca Zanotto – si giocheranno in futuro importanti partite sia per il miglioramento logistico delle linee di adduzione veicolare da e per l’autostrada, sia per le aree di sosta, con il nuovo parcheggio scambiatore che potrebbe diventare il punto di riferimento alternativo ai parcheggi che si trovano oggi tutti nella zona limitrofa al centro cittadino. La vera sfida, emersa dai dati ricavati dalle sei giornate di Mobility Day, è quella di riuscire a spostare buona parte del traffico privato, fra le principali fonti di inquinamento, in una zona esterna della città, limitando al contempo la concentrazione viaria da Verona sud e dal centro cittadino”.

Verona Sera – 03/05/2018

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Condotte chiede il concordato, Tav nel Veronese a rischio «Ora intervenga il ministero»

Guai giudiziari e crisi aziendale, lavoratori in sciopero. Interrogazioni Pd e M5S

di Laura Tedesco

Lo scandalo tangenti, l’arresto del presidente Duccio Astaldi, la richiesta di concordato in bianco, il futuro a rischio. Ieri, per 8 ore, i tremila dipendenti di Condotte Spa, terza società italiana delle costruzioni, hanno incrociato le braccia. Uno sciopero, hanno spiegato in blocco i sindacati, «contro il silenzio sul futuro del colosso industriale dopo gli ultimi sviluppi giudiziari».

Del resto, la crisi in cui è precipitata nelle ultime settimane Condotte ha innescato timori per la realizzazione di opere chiave in tutta Italia, compresa la Tav a Verona. E la politica scaligera, dal Pd ai grillini, chiede ora chiarimenti al ministro Graziano Delrio.

Le cifre parlano chiaro: oltre al lotto austriaco del Brennero (in cui Condotte ha il 35%) e al Mose (per il quale fa parte, insieme ad altre 9 società, del Consorzio Venezia Nuova), la spa di Astaldi è coinvolta infatti sia nella Tav BresciaVerona (con il 12%) che in quella Verona-Vicenza (in cui detiene l’11%). Si tratta di 4 progetti che il colosso romano si è impegnato a realizzare tramite un consorzio con altre aziende che adesso però, alla luce degli ultimi sviluppi, rischiano di dover trovare un nuovo partner che sostituisca il gruppo di Astaldi. Timori che coinvolgono direttamente anche i due tratti della Tav veronese, visto che Condotte detiene l’11,35% di Iricav 2 , la concessionaria privata deve realizzare la Verona-Vicenza e il 12% di Cepav 2, che invece è impegnata nella la BresciaVerona (nonché Brennero, nodo Tav di Firenze e Mose).

Tutto questo, proprio quando l’Alta Velocità a Verona pareva ormai aver superato anche gli ultimi ostacoli burocratici grazie al disco verde del Cipe a entrambi i tracciati. Di mezzo però si è messa la giustizia civile e penale, a partire dall’arresto del presidente Astaldi che a marzo è finito ai domiciliari per corruzione nell’ambito dell’inchiesta della procura di Messina sull’appalto di tre lotti dell’autostrada Siracusa Gela. Dalle indagini «emerge una spregiudicatezza criminale non comune, un radicato disprezzo per il rispetto della legge e una organizzazione a delinquere che ha inevitabili proiezioni» scrive il gip di Messina Salvatore Mastroeni, che perciò sollecita «una verifica, almeno di massima, su numero e tipi di appalti gestiti dai soggetti autori dei reati in corso di accertamento in un solo appalto» , quello siciliano. Un paio di mesi prima, l’8 gennaio scorso, i vertici di Condotte avevano già presentato al Tribunale di Roma la richiesta di concordato in bianco: una mossa a sorpresa che era servita a bloccare le azioni esecutive e le istanze di fallimento dei creditori di Condotte, in primis le banche, verso le quali è esposta per 767 milioni di euro (secondo il bilancio 2016) e i fornitori ai quali deve oltre un miliardo. Ora l’azienda ha tempo fino al 18 maggio (scadenza indicata dal Tribunale) per presentare un piano di concordato o soluzioni alternative in grado di rilanciare l’attività. Una rapida escalation di eventi su cui, adesso, la politica scaligera chiede al governo di fare chiarezza:«Trattandosi di consorzi, un altro dei soggetti che ne fanno parte potrebbero assorbire le quote di Condotte – osserva il senatore Vincenzo D’Arienzo del Pd -. In ogni caso, temendo che possano esserci ricadute per Verona, ho intenzione di presentare un’interrogazione al ministro». Stessa iniziativa dalla deputata del M5s Francesca Businarolo:«Segnalerò la questione a Delrio, il problema va affrontato da chi continua a sostenere l’Alta Velocità»,mentre l’avvocato dei comitati no Tav Fausto Scappini annuncia «il proposito di ricorrere al Tar».

Corriere di Verona- 03/05/2018

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Autostrade: sopralluogo vertici A22 su sovrappassi Mantova

Società, volontà di ultimare celermente il progetto

Sono 14 i sovrappassi, per buona parte sul territorio della provincia di Mantova, che risultano interessati da un rifacimento strutturale da parte dell’Autostrada del Brennero, con lavori iniziati alla fine del 2015. Un sopralluogo sul cantiere del sovrappasso 104 di Caselle di San Giorgio da parte dei vertici dell’A22, col sindaco di San Giorgio, Beniamino Morselli, e col collega primo cittadino del Comune di Mantova, Mattia Palazzi, in qualità di consigliere di Autostrada del Brennero è stato effettuato nei giorni scorsi per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori.
Per l’amministratore delegato dell’A22, Walter Pardatscher, l’appuntamento ha offerto l’opportunità per ribadire “la massima attenzione e volontà da parte della società a ultimare celermente questo importante progetto”. A produrre ritardi sono stati imprevisti, quali la presenza di discariche abusive, il ritrovamento di siti archeologici non censiti e altri fattori, ora risolti, che hanno richiesto più tempo del previsto.

Ansa/Trentino A.A. – 03/05/2018

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Autostrade: Onlit, A22 regalo da 5 mld

2 Maggio 2018

Concessione prorogata anche senza nuova società pubblica

Il “rinnovo gratuito” della concessione per l’Autobrennero (A22) “è un regalo del valore di circa 5 miliardi al Trentino Alto Adige”. Lo sostiene Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Liberalizzazioni dei Trasporti (Onlit), secondo il quale “lo Stato italiano, fortemente indebitato, si priva di risorse fresche per regalarle ad un territorio che non ne ha bisogno”. Balotta sottolinea come “la proroga della concessione senza corrispettivo versato allo Stato dall’aprile 2014, data di scadenza della concessione stessa, ha generato una perdita erariale di oltre 100 milioni. Da quattro anni Autobrennero opera senza concessione definitiva e il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio la vorrebbe prorogare per altri trent’anni senza indire una gara, affidandola direttamente a una nuova società ‘in house’, interamente a capitale pubblico. La Regione – conclude – dovrebbe acquisire da quattro soci privati il 14,1% delle azioni, ma la cosa non è ancora avvenuta”, così Balotta.

Ansa/Trentino A.A. – 02/05/2018

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Italo inaugura la tratta Milano-Venezia

Tra Torino e Venezia i treni Italo effettuano le fermate intermedie di Brescia, Desenzano, Peschiera, Verona, Vicenza, Padova e Mestre. Per Vicenza, Desenzano e Peschiera si tratta del debutto nel network della società.

Italo ha avviato da ieri, primo maggio, la nuova linea sulla tratta Torino-Milano-Venezia. Secondo la società, è questa un’opportunità di crescita per il mercato Alta Velocità, essendo la direttrice Torino-Milano-Venezia una delle tratte a più grande potenzialità nel panorama italiano.

Tra Torino e Venezia i treni Italo effettuano le fermate intermedie di Brescia, Desenzano, Peschiera, Verona, Vicenza, Padova e Mestre. Per Vicenza, Desenzano e Peschiera si tratta del debutto nel network della società.

Al momento sono garantiti 10 servizi giornalieri lungo questa linea, ma il programma è di potenziare le corse quotidiane, che diventeranno 14 a partire dall’1 luglio.

La possibilità di pianificare nuovi collegamenti e maggiori frequenze fra le città servite – sottolinea in una nota Italo – deriva anche dai recenti investimenti effettuati della società, con l’acquisto di 17 nuovi treni prodotti da Alstom, gli Italo Evo.

Il Mattino di Padova – 02/05/2018

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