Trasporto pubblico: è boom. In dieci anni 24 milioni di utenti in più

10 Maggio 2018

Prendete la popolazione altoatesina e moltiplicatela per 50. Vi uscirà un numero attorno ai 24 milioni di euro: tanti sono gli utenti del trasporto pubblico in Alto Adige dal 2007 al 2017. A dirlo, intervistato dal Corriere dell’Alto Adige, è Harald Reiterer, responsabile Green mobility di Sta, Strutture Trasporto Alto Adige. Numeri altissimi: se non è raddoppio di utenti, poco ci manca. Da 28 a 54 milioni, in 10 anni. Un trend che sembra essere inarrestabile. Reiterer, per confermare l’attenzione del territorio alla mobilità sostenibile, ci mette accanto anche un altro dato: il maggior numero di colonnine elettriche italiano. Perché l’auto senza carburante rappresenta un futuro al quale tutti noi andremo incontro. Per anticipare il futuro c’è bisogno di ricerca: come quella, ad esempio, che sta facendo Eurac Research testando al NOI Techpark le colonnine di nuovissima generazione preparate da Alpitronic. L’obiettivo è caricare un veicolo elettrico in mezz’ora, al posto dell’ora e mezza attuale.

Reiterer mette un punto di partenza alla corsa al «sostenibile» altoatesina: il 2005, anno del ripristino della ferrovia della Val Venosta. «A quel tempo — spiega — s’è capito che era giunto il momento di fare qualcosa per ridurre il traffico e renderlo sostenibile, consapevoli che anche i grandi flussi turistici meritavano pianificazione accorta». Ma è tutto l’ecosistema altoatesino ad aver scommesso sul trasporto pubblico, con i risultati che abbiamo riportato. Una strada che si vuole continuare a percorrere, senza soluzione di continuità. Nel mirino soprattutto l’A22, lama di traffico che squarcia il polmone verde altoatesino. Ma del «Fattore green» se ne parlerà in un convegno organizzato dal Corriere Imprese il 15 maggio, alle 17.30, al Four Points by Sheraton di Bolzano (via Bruno Buozzi 35). Oltre Reiterer parteciperanno, fra gli altri, Christian Tommasini, vicepresidente della Provincia, Paolo Lugli, rettore Unibz, Hubert Hofer, responsabile Develpment di IDM Alto Adige.

 Alto Adige Innnovazione – 10/05/2018

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Intemodalità: Adriatico, parte il progetto Charge per sviluppare i collegamenti Italia-Croazia

E’ operativo il progetto europeo ‘CHARGE’ per migliorare i servizi intermodali tra le due sponde dell’Adriatico. Si è tenuto infatti nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale il meeting del progetto CHARGE (Capitalization and Harmonization of the Adriatic Region Gate of Europe), finanziato nell’ambito della Priorità 4 “Maritime Transport” del programma di cooperazione territoriale europea Italia-Croazia.

Il progetto vede Ram Logistica Infrastrutture e Trasporti Spa in qualità di capofila, con la partecipazione dei porti di Venezia, Ancona, Bari, Ploce e Split, oltre a KIP (Cluster del Trasporto Intermodale) ed al ministero del mare, dei trasporti e delle infrastrutture della Croazia, per un budget complessivo di 965.000 euro.

Obiettivo generale è migliorare i servizi intermodali sui collegamenti marittimi tra le due sponde del Mare Adriatico. Nel corso dell’incontro sono state discusse e pianificate le attività tecniche del progetto ed impostate le fasi di gestione amministrativa-finanziaria e di comunicazione.

Questi i punti principali: azioni condivise volte all’eliminazione o riduzione dei “colli di bottiglia” del trasporto intermodale. Azioni congiunte per potenziare i flussi di traffico merci e le connessioni tra i porti adriatici: verranno condotte analisi dei flussi di mercato potenziali da parte di ciascun porto coinvolto oltre ad azioni-pilota per aggiornare i sistemi delle comunità portuali dei porti coinvolti per ridurre tempi e costi per l’implementazione delle formalità di reporting e per i controlli. Preparazione di un quadro normativo per la sostenibilità del trasporto merci nell’Adriatico.

Trasporti-Italia.com – 10/05/2018

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Sicurezza stradale: nuove misure Ue entro il 2030 per dimezzare gli incidenti mortali

Nuove azioni dell’Unione Europea per limitare gli incidenti stradali mortali. Le prossime misure di sicurezza avranno l’obiettivo di dimezzare gli incedenti mortali entro il 2030. La prossima settimana la Commissione europea presenterà un’ampia serie di misure per i trasporti con il Terzo pacchetto mobilità che toccherà vari ambiti, dalla strategia per le auto a guida automatizzata ai limiti di emissioni di Co2 per i camion.

Bruxelles proporrà un aggiornamento degli standard minimi di sicurezza per le auto, dopo l’ultimo aggiornamento che risale ormai al 2009. La revisione includerà, secondo quanto riferisce lo European Transport Safety Council(Etsc), dal 2020 l’installazione obbligatoria nei veicoli delle nuove tecnologie di assistenza alla guida come per esempio per il controllo della velocità e il freno d’emergenza automatico, standard più stringenti per i crash test e misure per proteggere ciclisti e pedoni. Un altro elemento che presenterà la Commissione saranno nuovi requisiti di sicurezza anche per le infrastrutture stradali.

Questi si applicheranno non più solo ai grandi assi delle reti di trasporto transeuropee Ten-T e ai loro tunnel, ma verranno estesi anche ad altre strade, possibilmente, suggerisce Etsc, a tutte le principali autostrade e superstrade europee. Nella nuova strategia Ue per le auto connesse, una parte sarà dedicata anche alla loro omologazione e sicurezza, superando il sistema odierno che funziona con esenzioni all’attuale regime per le auto a guida standard. Bruxelles vuole infatti arrivare a dimezzare ulteriormente gli incidenti stradali mortali entro il 2030, dopo averli già dimezzati dai 50 mila del 2001 ai 26 mila del 2017. Il nuovo Piano d’azione includerà per la prima volta la riduzione del 50% anche dei feriti gravi.

Trasporti-Italia.com – 10/05/2018

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Enac: nel primo trimestre passeggeri in aumento del 6,4%

L’Enac ha diffuso i dati di traffico relativi al primo trimestre 2018. I passeggeri transitati negli aeroporti nazionali dal 1° gennaio al 31 marzo 2018 sono stati 35.452.466, con un aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Positivo il risultato dell’Aeroporto di Roma Fiumicino, con 8.403.218 passeggeri transitati, +2,7% rispetto al primo trimestre 2017; in leggera flessione, invece, i passeggeri del secondo scalo romano, Ciampino, 1.382.412 (-2,2%).
Risultato positivo anche per Milano Malpensa con 4.980.279 passeggeri, in aumento del 12,8%; negativo, invece, il risultato del traffico passeggeri a Linate, che registra un -3,1% (2.112.559).

Per quanto riguarda gli altri scali principali, si segnala l’ottimo risultato dell’Aeroporto di Napoli, con 1.712.404 passeggeri (+45,5%); forte aumento di passeggeri anche negli aeroporti di Olbia (+23,9%) e Palermo (+20,4%).
Positivo anche l’andamento del traffico merci, con 256.227 tonnellate movimentate, in aumento dello 0,3% rispetto al primo trimestre dello scorso anno.

Trasporti-Italia.com – 10/05/2018

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Trenitalia e Italo: a Brescia la sfida corre sull’Alta velocità

9 Maggio 2018

Due strategie diverse per accaparrasi nuovi clienti e fette di mercato Al centro delle strategie di marketing le linee per Venezia e per Roma

di Mimmo Varone

Quattordici collegamenti in più sulla dorsale Torino-Venezia, per Italo che da poco ha aperto una sua biglietteria in Stazione. Prezzi stracciati per Trenitalia fino al 21 maggio con il codice sconto «Supervenezia». Era tempo che le due società ferroviarie si accorgessero del ruolo strategico della stazione di Brescia in procinto di raddoppiarsi con l’Alta velocità. E su Brescia entrambe si danno battaglia, a modo loro.

Italo punta sulla trasversale Nord-est (Torino, Milano, Brescia, Desenzano, Peschiera, Verona, Vicenza, Padova, Mestre, Venezia) con 10 corse quotidiane nuove di zecca già in essere dal primo maggio, più altre quattro dal primo luglio, ma non aggiunge niente per Roma. Trenitalia, invece, sceglie la «guerra» dei prezzi a tutto campo, per ora estemporanea, e fino al 21 prossimo offre sconti per viaggiare (in Super Economy) da Milano a Venezia a partire da 10,40 euro, da Venezia a Roma con 13,90 euro come da Torino a Venezia, e da Venezia a Napoli a partire da 27,90 euro. Sono due strategie diverse, e dicono che per ora entrambe le società si scrutano in attesa di ulteriori sviluppi. Il 2 febbraio 2016, al momento dell’annuncio delle due coppie di treni Brescia-Roma (e Napoli) di prima mattina (alle 5.46 e alle 6.46 con ritorno al pomeriggio per chi va nella Capitale per lavoro), Italo aveva manifestato l’intenzione di aggiungere anche un treno «turistico» a metà mattina, allora rinviato a causa dell’interruzione tecnica quotidiana del traffico da parte di Rfi per lavori sulla BresciaVerona. Poi, però, è stata Trenitalia ad attivare nel fine settimana (venerdì-domenica) le Frecce turistiche per Roma. E ora il concorrente Italo non aggiunge nulla all’offerta per la Capitale. D’altro canto, la società delle Ferrovie dello Stato mette sul piatto prezzi che vanno parecchio sotto il minimo dei 19,90 euro praticato da Italo, ma lascia intendere che i super sconti saranno a tempo, fino al 21 appunto.

Poi si vedrà. Tra una cosa e l’altra, certo è che Brescia è al centro dell’interesse di entrambe le società ferroviarie, e per i bresciani non potranno venirne che vantaggi. Per completezza va aggiunto che Trenitalia mette a disposizione pure il carnet da 10 viaggi in Frecciarossa sulla Milano-Venezia con sconti del 50 per cento, valido per qualunque tratta anche intermedia.

E LUNGO QUELLA dorsale di Frecce ce ne sono già una ogni mezz’ora. Un punto importante, però, lo segna Italo con l’apertura della biglietteria in Stazione. Se è vero che i biglietti si possono acquistare in totale autonomia con pochi e semplici passaggi nelle biglietterie automatiche o su Internet, la società di Ntv rafforza il rapporto con il territorio nostrano e da oggi apre un suo punto vendita con presidio durante tutto l’arco della giornata. Il punto Italo si trova nell’atrio della Stazione ed è dedicato a tutti i bresciani che desiderano acquistare con l’assistenza del personale pronto a fornire ogni supporto. La risposta di Trenitalia è «Supervenezia», che fa viaggiare in Alta velocità da e per Venezia al prezzo scontato del 30 per cento su tutti i biglietti e in qualsiasi livello o classe scelta. È la speciale promozione valida sull’acquisto fino al 21 di qualsiasi tipologia di biglietto, per viaggi da effettuare dal primo giugno in poi.

Brescia Oggi – 09/05/2018

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Treni: Fs, aumento dei viaggiatori sulle Frecce Av del +10% da gennaio a marzo 2018

Ferrovie dello Stato registra un aumentano i viaggiatori delle Frecce Av. Si tratta del +10% che da gennaio a marzo 2018 arrivano a sfiorare i 10 milioni (9.760 mila), l’intero comparto dei treni a percorrenza nazionale (Frecce e InterCity) raggiunge i 15,2 milioni di passeggeri (+4,1%) mentre registrano un’impennata gli acquisti sulle piattaforme digitali (+17%) e toccano i 7,5 milioni i soci CartaFreccia, con 200 mila nuovi iscritti in tre mesi.

I dati del primo trimestre 2018, confrontati con quelli dell’analogo periodo di un anno fa, confermano un trend positivo in particolare per i servizi ad Alta Velocità di Trenitalia che hanno allargato la copertura nelle fasce orarie estreme del mattino e della sera e il network delle città servite. I Frecciarossa sulla rotta Genova – Milano – Venezia in poche settimane dall’avvio delle prenotazioni hanno fatto registrare 75 mila biglietti venduti, e i Perugia – Milano oltre 16.300 clienti. Apprezzamento si riscontra anche sulla fermata del Frecciarossa a forte propensione intermodale di Trieste Airport, che ha fatto segnare quota 1.700 clienti nei primi dieci giorni di attività, e sul collegamento Frecciarossa di Bolzano, introdotto a dicembre, su cui hanno viaggiato 130 mila clienti, con tassi di riempimento fino al 70%.

Buoni risultati per il Frecciargento tra Roma e Reggio Calabria che in un trimestre si attesta sulle 100 mila prenotazioni, mentre è ormai a pieno regime il sistema integrato treno+autobus Freccialink, con 15 mila passeggeri tra gennaio e marzo, un indice di soddisfazione molto elevato (98%), e un successo particolare per i collegamenti su Siena, Perugia e Matera oltre che per le destinazioni sciistiche di Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio, Val Gardena, Val di Fassa.
Nei primi tre mesi del 2018 i ticket acquistati sui canali online di Trenitalia hanno toccato i 15 milioni, con un aumento del 17% rispetto allo stesso trimestre 2017. L’App di Trenitalia ha raggiunto gli oltre 3 milioni di download, mentre i canali digitali hanno superato complessivamente i 70 milioni di contatti.
Da metà gennaio, inoltre, il Frecciarossa è sempre più social, con una sua pagina ufficiale su Facebook.

Numeri record anche per la CartaFreccia, la carta fedeltà dedicata ai clienti AV di Trenitalia, che nel trimestre 2018 ha aggiunto 200 mila nuovi soci confermandosi primo programma loyalty nel mondo travel, con un totale di 7,5 milioni di iscritti.
Il portale di bordo dei Frecciarossa e Frecciargento è stato visitato da oltre 6 milioni di clienti, 12mila i contenuti fruiti quotidianamente, con film, cartoni animati per i passeggeri più piccoli e musica.
L’edicola digitale, introdotta dal dicembre scorso, ha reso disponibili – senza limiti di classe e senza necessità di connessione dati con l’esterno durante il viaggio – riviste e quotidiani per un servizio che nel trimestre ha registrato la lettura di oltre 300 mila giornali, tra cui La Freccia, il mensile dedicato ai clienti Trenitalia che nell’ultimo anno si è arricchito di firme e contenuti.

I servizi di ristorazione hanno conosciuto l’introduzione della pasta espressa a bordo di alcuni Frecciarossa, un menu scelto dal 40% dei clienti che hanno pranzato o cenato in treno. Le indagini sul gradimento di questa novità evidenziano come il 98,4% dei clienti l’hanno giudicata interessante e accolta positivamente. Mentre i giudizi dei clienti sul viaggio nel suo complesso vedono il 93% di loro soddisfatti, con punte del 95% per il Frecciarossa.

Infine, la customer experience è stata ampliata con alcuni servizi essenziali per il “primo e ultimo miglio”, grazie a partnership finalizzate a una mobilità sempre più integrata e multimodale, con mytaxi e City Sightseeing. Dopo l’integrazione nei sistemi di vendita di Trenitalia, sono stati oltre 25mila i voucher mytaxi distribuiti e oltre un migliaio quelli per i tour turistici con City Sightseeing.

Trasporti-Italia.com – 09/05/2018

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Avviato un progetto per migliorare i servizi intermodali sui collegamenti marittimi operativi in Adriatico

Kick-off meeting presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale

Oggi a Venezia, nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, si è tenuto il kick-off meeting del progetto CHARGE (Capitalization and Harmonization of the Adriatic Region Gate of Europe) che ha l’obiettivo di migliorare i servizi intermodali sui collegamenti marittimi esistenti tra le due sponde del Mare Adriatico per ottimizzare l’efficienza dei flussi di traffico e la sostenibilità ambientale e risolvere le criticità relativamente ai colli di bottiglia esistenti nel contesto della Macroregione Adriatico-Ionica.

In particolare, il progetto prevede azioni condivise volte all’eliminazione o riduzione dei colli di bottiglia del trasporto intermodale – principale obiettivo di CHARGE – tramite azioni volte all’identificazione dei limiti fisici e non fisici nell’area adriatica e azioni congiunte per potenziare i flussi di traffico merci e le connessioni tra i porti adriatici: verranno condotte analisi dei flussi di mercato potenziali da parte di ciascun porto coinvolto oltre ad azioni-pilota volte ad aggiornare i sistemi esistenti delle comunità portuali dei porti coinvolti per ridurre tempi e costi per l’implementazione delle formalità di reporting e per i controlli.

Inoltre è prevista la preparazione di un quadro normativo per la sostenibilità del trasporto merci nell’Adriatico: verrà effettuata un’analisi congiunta sulla politica transfrontaliera di sostenibilità del trasporto merci adriatico, fornendo una sintesi della situazione attuale e degli sviluppi futuri auspicabili delle politiche sugli incentivi per il trasporto intermodale nel bacino del Mare Adriatico.

Con l’incontro odierno il progetto CHARGE, che è finanziato nell’ambito della Priorità 4 “Maritime Transport” del programma di cooperazione territoriale europea Italia-Croazia, entra nella sua fase operativa e vedrà la stretta collaborazione, per i prossimi 18 mesi, di tutti i soggetti e gli stakeholders coinvolti.

Il progetto, il cui budget complessivo ammonta a circa 965 mila euro, vede RAM Logistica Infrastrutture e Trasporti Spa in qualità di capofila, con la partecipazione dei porti di Venezia, Ancona, Bari, Ploce e Split, oltre a KIP (Cluster del Trasporto Intermodale) ed al Ministero del mare, dei trasporti e delle infrastrutture della Croazia.

Nel corso del meeting di oggi, dopo i saluti introduttivi del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, e del segretariato del Programma Italia-Croazia, sono state discusse e pianificate le attività tecniche del progetto ed impostate le fasi di gestione amministrativa-finanziaria e di comunicazione.

InforMare – 09/05/2018

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Aeroporto, Verona chiede un casello e una stazione ferroviaria per il Catullo

8 Maggio 2018

Sono le principali richieste, contenute nell’elenco delle opere compensative, che il Comune vuole ottenere nell’ambito del piano di sviluppo del Catullo

La giunta del Comune di Verona ha deliberato le osservazioni e le richieste che presenterà come compensazione per il piano di sviluppo dell’aeroporto Catullo. Due sono le opere principali che l’amministrazione comunale vorrebbe ottenere e sono state illustrate dal sindaco Federico Sboarina e dall’assessore Ilaria Segala ad Enrico Giardini de L’Arena.

Al tavolo tecnico, il Comune presenterà il progetto per la realizzazione di un collegamento ferroviario tra l’aeroporto e la stazione di Verona Porta Nuova. Il costo di realizzazione dovrebbe essere sui 100 milioni di euro e sarebbe sfruttata la linea ferroviara Verona-Mantova, con la creazione di una stazione dedicata proprio al Catullo.

La seconda richiesta è stata inviata anche all’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti e riguarda la creazione di un casello autostradale per l’aeroporto lungo la A22. Il punto dove dovrebbe sorgere il casello sarebbe già stato trovato e l’infrastruttura sarebbe utile anche per l’interporto. La stima del costo dell’opera è di 35 milioni di euro.

“E stavolta vogliamo che queste opere si facciano”, ha dichiarato Sboarina sempre a L’Arena.

Verona Sera – 08/05/2018

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Tav e Valdastico al palo se non si fa l’esecutivo

L’Alta velocità cittadina in conferenza dei servizi e la Valdastico alla ricerca di certezze verso nord. Senza un rinnovo a Palazzo Chigi tutto è in stallo

di Marco Scorzato

Grandi opere in ferie forzate. Senza un governo, restano nel limbo alcune delle infrastrutture strategiche del Nordest che toccano anche Vicenza. Dalla nuova ferrovia ad alta velocità-alta capacità al prolungamento a nord dell’autostrada Valdastico fino alla realizzazione della tangenziale est, il prolungamento di via Aldo Moro, che ha valenza cittadina ma che per i vicentini ha il peso di un’altra grande opera.

STALLO DI GOVERNO. Tav, A31 Nord e tangenziale est sono tre partite aperte sull’asse Vicenza-Roma. Nessuna di queste è giunta a un punto fermo, anche se sono in diverso stato di avanzamento, ragion per cui il loro futuro dipende da chi – e da quando siederà a palazzo Chigi. A due mesi dal voto delle Politiche e a un mese e mezzo abbondante dall’insediamento delle Camere, un nuovo governo ancora non c’è, incombe il rischio di nuove elezioni e con un’Italia tripolare lo stallo politico potrebbe essere uno scenario riconfermato.

TAV IN SOSPESO. Un governo, a essere precisi, è ancora in carica, seppur dimissionario: è quello guidato da Paolo Gentiloni che, pochi giorni fa, ha di fatto confermato nell’allegato al Def – il Documento di economica e finanza – che Tav e Valdastico restano priorità. Ma a che punto stanno gli iter delle opere? L’alta velocità è un’opera che procede per stralci. Il tratto Verona-bivio Vicenza, che si ferma ad Altavilla alle porte della città, è quello in stato di avanzamento maggiore: a dicembre il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il primo «sì» operativo a un’opera che vale 2,7 miliardi di euro. Resta invece un passo più indietro il tratto di Tav cittadino. Il progetto di attraversamento vale 800 milioni, porta con sé anche la realizzazione di una nuova viabilità interna e la messa in funzione del filobus, ed è in conferenza dei servizi dove al momento siede un governo dimissionario.

VALDASTICO NORD. Non solo ferrovie. Anche sul fronte delle infrastrutture stradali lo stallo di governo accende la modalità stand-by ad alcune opere di ampio respiro, a partire dal futuro della Valdastico nord. Il prolungamento dell’A31 oltre Piovene Rocchette è «segnalato» nell’allegato al Def come opera che viene confermata “invariata” per il tratto da Piovene all’alta valle dell’Astico, mentre per la prosecuzione il Governo indica «la valutazione di una ipotesi di realizzazione come extraurbana principale in luogo di autostrada». Ma quello della Valdastico nord resta un progetto – per il tratto non vicentino – il cui destino dipende dalla trattativa con Roma, quindi dagli equilibri politici e di governo, visto che intreccia interessi territoriali diversi – veneti, trentini e nazionali – in un complesso equilibrio. E giova ricordare che a Trento ancora dichiarano che «non c’è alcun accordo». Senza una precisa spinta di governo, sarà difficile per quest’opera vedere passi avanti concreti.

TANGENZIALE EST. Tutt’altra dimensione, ma importante per la viabilità urbana e interurbana del quadrante est di Vicenza, è la partita della tangenziale. Il prolungamento di via Moro costerà 100 milioni, la progettazione di questo tratto ha già la copertura economica e Anas, attraverso il suo amministratore delegato Gianni Vittorio Armani, ha dichiarato a marzo che «a prescindere da protocolli ulteriori noi partiamo subito con la progettazione, perché abbiamo dei contratti quadro sui quali ci attiviamo». Anas conta di concludere la prima progettazione entro l’inizio del 2019, per avviare così il passaggio al Consiglio superiore dei lavori pubblici e la procedura di impatto ambientale. Ma la partita potrebbe cambiare con quell’atto aggiuntivo al protocollo d’intesa siglato con il Comune. «Se si arriva a firmare quel documento, si arriverà prima al finanziamento», perché l’opera potrebbe contare anche dei soldi (15,7 milioni) che arrivano dal bilancio dell’Autostrada. Ieri il presidente Sergio Mattarella ha richiamato i partiti alla responsabilità sulla via del governo. Ora anche le grandi opere vicentine aspettano di capire se quest’appello sarà raccolto.

Il Giornale di Vicenza – 08/05/2018

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Alta Velocità, nuovo ricorso al Tar del Coordinamento No Tav Brescia-Verona

7 Maggio 2018

“Riteniamo – scrivono i No Tav – che ogni azione legale vada intrapresa per tentare di fermare un’opera che non presenta alcuna utilità per il nostro territorio e che creerà gravi danni all’economia locale, al turismo e alla vita quotidiana di tutti gli abitanti”

C’è ancora tempo fino a domani, 8 maggio, per aderire al nuovo ricorso che intende presentare il Coordinamento No Tav Brescia-Verona. Gli interessati possono scrivere una email a info@notavbs.org inviando in allegato tutti i documenti specificati sul nostro sito notavbs.org o sulla pagina facebook del coordinamento.

I No Tav promuovono un ricorso al Tar sulla delibera n.42 del 10 luglio 2017 del Cipe. “Riteniamo – scrivono – che ogni azione legale vada intrapresa per tentare di fermare un’opera che non presenta alcuna utilità per il nostro territorio e che creerà gravi danni all’economia locale, al turismo e alla vita quotidiana di tutti gli abitanti”.

La delibera oggetto del ricorso è quella con cui è stato approvato il progetto definitivo della tratta dell’Alta Velocità Brescia Est-Verona (escluso il nodo di Verona). “L’atto – spiegano ancora i No Tav – comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, che rende possibile l’invio ai destinatari dei decreti di esproprio e anche di provvedimenti di occupazione d’urgenza dei terreni necessari ai lavori per la costruzione dell’opera”.

Gli stessi contrari all’Alta Velocità hanno poi spiegato le motivazioni alla base di questa iniziativa legale.

Le questioni sull’inottemperanza al parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – elencano i No Tav -l’illegittimità derivante dalle modifiche sostanziali al progetto definitivo con le 309 prescrizioni imposte dal Governo. E ancora la questione dell’assenza di un progetto complessivo dell’opera, la necessità di aggiornare la Via, le questioni riguardanti la copertura finanziaria, l’assenza della Vas, la violazione delle disposizioni riguardanti la partecipazione del pubblico in quanto sulle modifiche imposte con le 309 prescrizioni non sarà più possibile il controllo previsto per il progetto definitivo.

Al ricorso possono partecipare i frontisti, anche quelli non direttamente espropriati, e tutti i possibili espropriandi da Brescia a Verona.

Verona Sera – 07/05/2018

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