Friuli Venezia Giulia: 1,8 milioni di euro per lo sviluppo del trasporto combinato

2 Ottobre 2017

La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato, su proposta dell’assessore al Territorio, Mariagrazia Santoro, il piano di riparto dei contributi, pari a 1,8 milioni di euro, per interventi dedicati allo sviluppo del trasporto combinato a favore di soggetti privati che operano nel settore dei trasporti, dei traffici e della movimentazione delle merci, con esclusione del conto proprio, ed hanno la sede operante in Friuli Venezia Giulia.

Grazie a questo stanziamento, saranno soddisfatte 7 domande relative all’annualità 2016. Tra i beneficiari del riparto rientrano società di spedizione, magazzinaggio, trasportatori e terminalisti.
La misura di sostegno per lo sviluppo del trasporto combinato, istituita dalla legge regionale 7/2004, finanzia sia opere immobiliari quali la realizzazione di terminal attrezzati, piazzali e magazzini sia l’acquisto di mezzi quali trattori stradali e natanti adibiti al traffico portuale aventi livelli di protezione ambientale e di sicurezza superiori a quelli previsti dalla normativa vigente, semirimorchi o mezzi tecnici quali sollevatori, macchine operatrici, gru, che vengono tutti dedicati al trasporto combinato delle merci quello che utilizza più modalità di trasporto. In linea generale, la misura massima di aiuto prevede contributi sino al 30 per cento dei costi degli investimenti.

Con il nuovo regolamento di attuazione della legge regionale 7/2004, approvato lo scorso 30 agosto, sono previste possibilità di maggiorazioni dei contributi sino al 60 per cento per gli investimenti relativi al miglioramento degli standard di sicurezza e ambientali.

Trasporti-Italia.com – 02.10.2017

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Il presidente del porto di Venezia sollecita colleghi al rilancio del Napa

Per Musolino necessario rafforzare attività North Adriatic Ports

Un sollecito a rilanciare l’Associazione dei Porti del Nord Adriatico (Napa) è stato avanzato oggi dal presidente del porto di Venezia Pino Musolino ai colleghi dei porti di Trieste, Ravenna, Capodistria (Slovenia) e Fiume (Croazia).

In una lettera Musolino ha invitato i colleghi ad un incontro per un confronto utile a rilanciare le attività dell’associazione con l’obiettivo di essere, assieme, più forti in Europa. “Da quando l’associazione è stata creata – spiega Musolino – sono cambiate molte cose a livello globale nel settore portuale e marittimo; credo fermamente che il Napa abbia bisogno di essere riformato per poter rispondere puntualmente alle nostre esigenze ed aiutare tutti noi a far fronte alle future complessità”.

“L’iniziativa Obor – aggiunge – avrà certamente un impatto sui traffici tra l’Europa e l’Estremo Oriente, il ribilanciamento della rete di trasporto dell’Unione europea per rafforzare i Paesi del sud e i loro porti, la necessità di estendere il nostro bacino d’utenza dei container sono solo alcuni dei settori in cui dovremo combattere per difendere il nostro ruolo nel mercato europeo e per aumentare il nostro peso nel sistema economico e dei trasporti dell’Ue”.

“Sono profondamente convinto – conclude Musolino – che il Napa rappresenti una grande opportunità per discutere, analizzare, indagare e condividere le migliori pratiche e idee, e soprattutto, che sia lo strumento più efficace per portare all’attenzione delle istituzioni europee, e in generale degli organismi internazionali, l’opinione dei porti del Nord Adriatico. Per questo, vorrei proporre di convocare una riunione ad alto livello di tutti i membri del Napa per discutere più approfonditamente delle idee, opportunità, sfide e potenziali minacce”.

Ansa/Mare – 02.10.2017

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Due novità per Ekol, che fa partnership con P&O Ferries e Hupac

L’operatore logistico turco apre un nuovo servizio di treno blocco tra Belgio e Italia dopo il recente varo del ro-ro Fadiq per la succursale marittima Alternative Transport

di Angelo Scorza

A sole tre settimane di distanza dall’apertura di un treno blocco che collega Budapest, Ungheria con Colonia, Germania che è stata la prima soluzione ferroviaria dell’operatore turco lungo il corridoio Est-Ovest-Ekol Logistics annuncia il lancio di un nuovo treno blocco tra Zeebrugge, Belgio e Trieste, continuando così a soste nere la propria espansione nel corridoio Sud-Nord per collegare i mercati ritenuti più strategici.

“Continuiamo, in coerenza, ad attuare la nostra strategia di offrire sempre più connessioni intermodali all’interno dell’Europa. Abbiamo collegato il Mediterraneo con il Baltico attraverso il treno Trieste-Kiel (Germania) avviato nel gennaio 2017 e ora siamo lieti di offrire ai nostri clienti una nuova connessione diretta tra il Mediterraneo e il Mare del Nord. Questo sarà il primo treno diretto per collegare la Turchia, l’Iran e il Medio Oriente con i paesi del Benelux, la Francia e tutto il Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda) in una modalità ‘verde’ senza utilizzare un solo autista” ha sottolineato Alaa Jennane, Director of Engineering Business Development di Ekol.

L’anno scorso l’azienda turca ha acquisito il pacchetto di maggioranza di EMT e ha annunciato lo sviluppo di collegamenti intermodali da Trieste; il nuovo treno partirà dunque dal terminale EMT due volte alla settimana e trasporterà diversi tipi di unità di carico (mega trailers, container e swap body). “Grazie alla collaborazione con il porto di Zeebrugge e col nostro partner strategico P&O Ferries possiamo trasportare i carichi in diverse regioni chiave in Inghilterra (Tilbury, Hull, Teesport) e verso altre destinazioni con altri partner” ha aggiunto Jennane.

Dal punto di vista ferroviario il servizio sarà gestito dallo specialista svizzero di trasporto combinato Hupac, che prevede 5.000 spedizioni all’anno trasportate per conto di Ekol. “Siamo lieti di accogliere Ekol in questa nuova linea intermodale, essendo riusciti a sviluppare un servizio all’avanguardia per collegare direttamente la Turchia con il Regno Unito con tempi di transito competitivi; questo nuovo servizio dimostra ancora una volta che l’intermodale può essere un’ottima alternativa al trasporto su strada” ha affermato Renzo Capanni, Direttore di Hupac.

“Siamo felici di annunciare il lancio di questo nuovo treno che migliora il nostro servizio integrato ferroviario e su traghetto merci, a collegare l’intero continente europeo con la Gran Bretagna. Abbiamo ampliato le operazioni a Zeebrugge lo scorso anno e ora abbiamo capacità per 700.000 unità all’anno, continuando a crescere” ha dichiarato Janette Bell, direttore di P&O Ferries.

“L’intermodalità è di grande valore per il nostro porto; Zeebrugge incoraggia e sostiene soluzioni di business intermodali tra acqua e ferrovia. Il lancio di questo treno blocco di Ekol rappresenta un rafforzamento delle nostre connessioni verso l’Italia e altre destinazioni nonché un’espansione dell’offerta di connessioni inter modali dirette e indirette su Zeebrugge” ha affermato Joachim Coens, CEO del Port of Zeebrugge.

Nel frattempo Ekol sta ampliando anche la flotta ro-ro; la succursale marittima Alter native Transport ha visto la sua ultima ‘creatura marina’ Fadiq – gemella da 4.076 metri lineari del Meleq, consegnato nell’aprile di quest’anno – scendere in acqua al cantiere navale Flensburger Schiffbau Gesellschaft (FSG) in Germania per la cerimonia di lancio, partecipata anche dal fondatore e proprietario del gruppo di Istanbul, Ahmet Musul.

La nuova costruzione Fadiq, dopo l’allesti mento, sarà consegnata al cliente turco nel 2018, con le seguenti caratteristiche principali: 210 metri di lunghezza (circa 20 metri più lunga delle altre tre navi di Alternative Transport), il che significa capacità aggiuntiva (pari a 280 uscite semirimorchi che possono aumentare fino a 340 impiegando il progetto di caricamento bidirezionale in Turchia). La velocità media della nave ro-ro è di 19 miglia con una velocità massima di 21,3 miglia nautiche.

Ship2shore.com – 02.10.2017

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Tunnel del Brennero, un terzo è completato. Zurlo: «Moltiplicate le chance lavorative»

di Marika Damaggio

Raffaele Zurlo, amministratore del versante italiano di Bbt-Se, prima di tutto ricorda l’avanzamento dei lavori: «Dei 230 chilometri complessivi della galleria di base del Brennero sono già stati scavati 75 chilometri e, attualmente, il numero di occupati diretti nei cantieri italiani – tra operai, tecnici e amministrativi – è di 650 persone; altri 350 in Austria». Mille persone. Una stima che decuplica comprendendo l’ecosistema dell’indotto collegato. Se è di grandi opere che si sta parlando, il tunnel del Brennero merita un capitolo a parte. Sia per le dimensioni (sarà il tunnel più lungo al mondo), sia per le conoscenze tecniche necessarie all’attraversamento del lineamento Periadriatico, sia per il valore simbolico dell’infrastruttura che cambierà l’accezione di mobilità e intermobilità. Con simili premesse, quali sono i numeri di Bbt in questi dieci anni? Per svelare l’enorme ricaduta in loco – smentendo le cicliche reprimende – è sufficiente sfogliare le statistiche: l’importo complessivo dei contratti di lavori affidati da Bbt-Se dal 2007 a oggi arriva a 2,125 miliardi di euro e il 71,64% (1,522 miliardi) di tali contratti è stato sottoscritto da joint venture comprendenti imprese territoriali (sia altoatesine sia trentine). Il rimanente 28,36% dei lavori, per un importo di 602,789 milioni, è stato invece affidato a raggruppamenti extra-regione. L’importo complessivo dei contratti di servizi affidati da Bbt Se, dal 2007 a oggi, è invece di 133,642 milioni. Il 49,5% (66,150 milioni) sono stati affidati a imprese locali (anche in Ati). Ma non è finita: l’importo complessivo dei contratti di forniture, affidati da Bbt sempre dal 2007 a oggi, arriva a 10,114 milioni. Anche in questo caso il 59,49%, 6 milioni, ha coinvolto imprese locali. La sintesi finale conferma le ricadute: l’importo complessivo di tutti i contratti affidati da Bbt-Se arriva a 2,269 miliardi e il 70,34% degli appalti ha coinvolto imprese locali (per un totale di 1,596 miliardi). «Non dimentichiamo – conclude Zurlo – l’indotto generato dai lavoratori arrivati in regione». Il riferimento è ai posti letto dei campi base: 192 a Mules 3; 276 a Fortezza; 252 a Sachschenklemme. L’exploit di visitatori alla giornata delle porte aperte – 3.800 persone che domenica 24 settembre hanno visitato il cantiere dell’Isarco – restituisce la dimensione del rapporto di una comunità – l’Alto Adige, ma anche il Trentino – con un cantiere che ha amplificato le chance occupazionali.

Corriere del Veneto/Imprese – 02.10.2017

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